Non fatemi sprecare messaggi che me ne mancano solo 20!


Ecco, ora 19! Contenti?















%%siaspartaembrizi socndonurata duzza mstre

Ma niente, quando mi sono registrato due anni fa mi sono dato una scadenza dopo 666 messaggi. Ecco perchè scrivo a bassa frequenza.
Col mio avatar sto facendo il conto alla rovescia da mesi, non vi eravate chiesti cosa volesse dire? Anche la mia intervista doppia ne parlava.

Questa è la storia di un condominio della periferia di Roma, in cui vivevano Katia, Adriano e altri 12 condomini.
Katia era un’accumulatrice compulsiva di animali, ed era arrivata ad averne ben 14 in 40 mq di casa (6 cani, 7 gatti e 1 coniglio).
Adriano, persona tranquilla ed educata, viveva nel rispetto degli altri condomini, ma questo accumulo di animali rendeva insostenibile la sua vita e quella di tutti gli abitanti del palazzo.
Adriano raccolse quindi le firme degli altri condomini e fece partire una denuncia, ma dopo un primo controllo nell’appartamento degli orrori nulla accadde di positivo: nonostante a Katia fossero stati tolti tre cani, la situazione rimase la stessa e la donnaccia riprese ad accumulare altri animali. In particolare, prese  altri due cani e due gatti. Il coniglio forse era già passato a miglior vita.
(e fin qui, la storiella la sapete tutti: ora è giusto raccontare la fine della storia)
Adriano provò a risollecitare un intervento dopo due mesi, ma l’amministratrice se ne lavò le mani e gli disse che i vari condomini dovevano fare singole denunce di propria iniziativa.
Al chè, Adriano contattò la Guardia Zoofila: ormai il suo intento era quello di salvare quei poveri animali innocenti dalle grinfie di quella donna.
E fu così che, dopo qualche telefonata ed un’e-mail, piombarono in casa della tipaccia:
-  Carabinieri;
-  Vigili;
-  ASL;
-  un rappresentante di un Centro di Igiene Mentale;
-  l’Assistente Sociale;
-  la guardia Zoofila;
-  un avvocato;
-  i genitori della tipaccia;
-  l’Amministratice.
Un vero e proprio blitz fu effettuato nel condominio degli orrori: Katia scappò con la coda tra le gambe, e fu decisa nei suoi confronti un’ordinanza che le impediva di possedere in futuro altri animali, pena ulteriori guai giudiziari.
L’appartamento venne requisito e ripulito. Al suo interno trovarono di tutto: animali morti, gatti rinchiusi in un armadio, tracce di mattonelle sotto gli escrementi, una quantità abominevole di cimici, ed una quantità abnorme di escrementi ed immondizia accatastati nel balcone, ormai adibito ad una discarica a cielo aperto.
Tutti gli animali erano malati ed in uno stato di denutrizione estrema.
Katia fu portata via e spostata momentaneamente in un albergo: non poteva più tornare a casa sua.
La ASL, in accordo con l’amministratrice, decide di pianificare la disinfestazione dell’intero appartamento e, successivamente, la disinfestazione dell’intero palazzo, le cui scale erano ormai avvolte da una sottile patina marrone.
Gli animali erano finalmente liberi di avere le zampette pulite e di trovare un posticino pulito in cui addormentarsi: per loro il futuro era roseo, ciascuno di loro avrebbe trovato una famiglia e condizioni di vita più dignitose.
La tossica, invece, sarebbe finita in qualche centro di recupero.

E questa era la storia di un’accumulatrice compulsiva di nome Katia, la cui sfortuna è stata quella di trovarsi di fronte un inquilino tranquillo, forse troppo tranquillo... Ma in grado di diventare il peggiore dei cagnacci se provocato a dovere!

HAPPY ENDING!

questa sarà l'avventura bonus in progetto mortale 4