Aloona ha scritto:

Ok, esempio sbagliato, SPERAVO che la maggior parte dei lettori di fantasy conoscesse la saga, in quanto "must" degli anni '80.

Speravi bene! Certo che è così. Evidentemente Charles Petrie-Smith non rientra nella maggior parte dei lettori di fantasy.

Parlando del Corto, devo fare una premessa: ero incerto sul fatto di partecipare alle votazioni, e perché sono  piuttosto nuovo come utente «attivo», e perché – gli autori ne tengano conto – so di essere alquanto stretto di manica (lo si può vedere nell'Enciclopedia); in particolare, è molto difficile che mi spinga oltre l'8 anche quando voto i grandi classici, e intendo applicare anche qui gli stessi parametri, mutatis mutandis.
A ogni modo trovo il concorso un'iniziativa eccellente e desidero dare il mio contributo, quindi eccomi qui!

Il Corto è davvero ben scritto e possiede una meccanica fantastica: ho molto apprezzato che, in base alle situazioni, cambiassero sia il tiro per colpire () sia i vari modificatori, se così si può dire. Un'idea simile si potrebbe fruttuosamente applicare a un librogame di 500 (o 510!) paragrafi! E infatti, come ha già osservato qualcuno, forse il regolamento finisce per essere sproporzionato rispetto allo svolgimento. Altro difetto (veniale  come il precedente) a livello di struttura è la lunghezza dei paragrafi, a mio dire eccessiva: per quanto sia di piacevole lettura, in un librogame preferisco essere chiamato a decidere più spesso.
Nell'ambientazione, con i suoi personaggi e situazioni stereotipe, mi sono ritrovato abbastanza, e questo mi ha inevitabilmente strappato qualche sorriso (segno di un'operazione ben riuscita!); devo però dire che, quando fruisco una storia, mi avvince molto di più avventurarmi in vicende lontane dalla quotidianità e normalità  piuttosto che pascolare nel già noto; insomma, preferisco le vicende di genere. Si tratta di gusti personali, ovviamente, ma in ogni caso non percepisco l'ambientazione come un pregio, per quanto simpatica sia l'idea. In ogni caso, svolgimento vario e divertente!

Ora, l'unico punto per me davvero dolente: il protagonista. Come dice il noto mantra, «in questo libro il protagonista sei tu», o almeno vorresti esserlo. Essere esposto di continuo (diciamo più volte a paragrafo) a gusti musicali, convinzioni politico-morali, tecniche di baccaglio (settentrionalismo per «aperto corteggiamento», NdT), tratti psicologici, preferenze in fatto di donne, inclinazioni calcistico-sportive etc etc del protagonista finisce invece inevitabilmente per scavare tra me e lui un fossato di profondità proporzionata alla nostra distanza di vedute; e questo costringe qualunque lettore, chi più chi meno, a un esercizio di gioco di ruolo da torneo, che non è quello che io mi aspetto da un LG. È vero che nei librogame in genere viene chiesto di vestire panni assai più strani: mago, mostro, supereroe, astronauta... Ma lo si fa cercando di non tratteggiare eccessivamente il personaggio, in modo da renderlo innanzitutto il soggetto formale delle nostre scelte, che andranno (loro sì) progressivamente a caratterizzarlo; o almeno si bada a lasciare comunque un certo spazio all'immaginazione e all'immedesimazione. Anche i protagonisti più caratterizzati dei librigame vengono in genere tratteggiati con un'ironia che ci permette almeno di provare simpatia per loro (vedi Brennan). In questo LG il protagonista è fatto e finito sin nel minimo dettaglio, e senza ombra di ironia (pur essendomi in fondo simpatico, ha anzi una certa gravità ombrosa un poco adolescenziale, rispetto alla quale l'autore non prende le distanze): insomma, un ottimo protagonista per un racconto, assai meno per un librogame, a mio modo di vedere. Ora, so non tutti tengono alla possibilità di immedesimarsi, ma per me è un fattore decisivo, essenziale perché la vicenda mi avvolga.

In definitiva, sotto molti aspetti – struttura, stile, divertimento, longevità... – per me avrebbe potuto raggiungere anche a un 8, ma nel complesso...

VOTO 7

Divertentissimi i nomi dei codici, ma ricorda: WeltansChauung! E soprattutto: RHAn-Tegoth!!!

Jhongalli ha scritto:

Qui non siamo di fronte ad una colta e raffinata cittadina da una parte e ad un proletario attivista di greenpeace dall'altro.
Io percepisco due giovani comuni, direi entrambi di ceto medio e di medesima cultura: sono stati bambini e preadolescenti insieme e la stessa Lodovica afferma di essere ancora al 50% montanara. La diatriba "montanaro vs cittadina" è più un gioco tra loro due (che rientra perfettamente nel rituale di corteggiamento) piuttosto che una condizione reale.

Lei si atteggia da intellettuale (o meglio: intellettualoide) e ci viene presentata come una figlia di papà un po' opportunista, senza tuttavia ideologie o pregiudizi particolari.

Lui ha idee politiche di sinistra e ha partecipato a manifestazioni animaliste ma sembra tutto fuorché un'estremista in tal senso. Io percepisco un personaggio che ha avuto le sue idee e i suoi impegni, idee che sono state più vibranti in passato (magari tra i 17 e 20 anni quando siamo tutti più estremi nelle nostre posizioni) e che adesso, crescendo, si sono stemperate di fronte agli impegni e responsabilità della vita di tutti i giorni: il lavoro, desiderio di farsi una famiglia eccetera... Il protagonista , dai tempi delle proteste, è cresciuto ed è diventato più incline al compromesso. È un percorso di vita molto comune.

Campione del mondo.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Stavo pensando che il titolo del secondo corto fuori concorso poteva andare bene per questo; con un cambio di vocale.

Campione del mondo, campione del mondo, campione del mondo!

Vi ricordo che rimangono ancora poche ore per votare questo corto. Dopo la mezzanotte di oggi (venerdi) si potrà andare avanti all'infinito a parlarne, ma i voti saranno ininfluenti!

Difenderti? Qualcuno ti attacca?
Comunque anche io stavo aspettando il parere di Annette.

Mi pare che nel dibattito siamo stati noi maschioni a sfumare, mentre le tue opinioni drastiche assomigliano a gran passate di pennellessa; in più invochi a gran voce il rapimento del mostro e il più canonico dei salvataggi (che idea grossolana! Io nemmeno accetto la canonicità del paragrafo 13...) 

Annette ha scritto:

Purtroppo non me la sento di dare un voto a questo corto perché l'ho abbandonato dopo aver letto il regolamento. Lo stile dell'autore non mi è piaciuto per nulla, l'ho trovato poco curato – capisco che probabilmente fosse voluto, ma... –, e mi ha fatto storcere il naso già alla prima battuta (per quell'"Oi" di Delio evito qualsiasi commento). L'unica cosa che mi ha fatta sorridere è stato il rinoceronte di peluche.
Certo è originale il tema che ha scelto di sviluppare, ma per il resto... evito di pronunciarmi, che è meglio Mi dispiace

Mo Aloona si butta dal balcone.
Erano giorni che sogna un confronto epico con un'altra ragazza sull'argomento: stasera non cena per disperazione!