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I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Apologeta ha scritto:

Benvenuta Annette! smile
Nessun problema, giudica solo i racconti che vorrai. Vedrai che da qui alla fine del concorso troverai autori con stili più curati.

Ti ringrazio molto per li benvenuto smile

Annette
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Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Mi pare che nel dibattito siamo stati noi maschioni a sfumare, mentre le tue opinioni drastiche assomigliano a gran passate di pennellessa; in più invochi a gran voce il rapimento del mostro e il più canonico dei salvataggi (che idea grossolana! Io nemmeno accetto la canonicità del paragrafo 13...)  tongue

Vedi? Questo perché non comprendi le mie sfumature!
Scherzi a parte, ho precisato che quel cliché sarebbe stato meno gradito, ma funzionale.

Annette va dritta al cuore del problema: a me sta sulle palle Lodovica, a abeas il protagonista, a lei tutti! Grande  applauso
Peccato però non avere un tuo parere sul dibattito sentimental-sociologico profondo scatenato dal Corto. sad2

*Sullo stile, chiaramente (visto che gli ho dato subito un buon voto), non concordo. Secondo me, per il genere di racconto raggiunge lo scopo, è in effetti il linguaggio della gente del posto (quale di preciso lo scopriremo solo vivendo); quindi, più che "poco curato" lo stile, direi che sono un po' rozzi i personaggi e hanno modi di esprimersi che a volte fanno venire attacchi assassini, ma se l'intento era rendere realisticamente la fauna locale ci riesce molto bene. L'ho apprezzato di più dell'aulico un po' forzato nell'altro corto, personalmente.

(*Aggiunta postuma causa tablet morto per strada)

A head full of dreams

Aloona
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Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Stop alla muffa
Stop alle superpensioni
Stop al colesterolo
Stop alle precedenze
Stop al sudore

... e soprattutto
--- STOP ALLE VOTAZIONI ---

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

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Apologeta
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Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Apologeta ha scritto:

Potrei sbagliarmi, comunque lo leggerò nella prossima Gazzetta.

neutral

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Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Il giudizio di Apologeta:

Ok, anche per quest'anno ci siamo tolti il pensiero del Corto-burla.

"È un gioco da ragazzi" ha qualche aspetto che mi infastidisce, su cui tornerò fra poco: eppure complessivamente è una buona prova. Non un capolavoro, ma un racconto che si legge piacevolmente. Tenendo conto che è fuori concorso.

Perché una buona prova?
I personaggi sono vivi. Facile affezionarsi a uno di loro: a me è dispiaciuto per Piattola, leggendo l'epilogo. Apprezzo sempre le figure tratteggiate con decisione, ad esempio il protagonista, che è consapevolmente crudele con Elena. Alcuni passaggi mi hanno lasciato piacevolmente interdetto: l'associazione Clash+Cjajkowski o come caspita si scrive, così come Cotton Eye Joe dopo Madonnina dai Riccioli d'Oro, solo per restare in ambito musicale. Tornando sull'epilogo: tre anni dopo... chissà cos'è successo nel frattempo fra i due protagonisti! Devono aver scoperto di piacersi un bel po', in ambiti a noi ignoti, per decidere di condividere una vita pur con le loro evidenti differenze.
Il mondo femminile è letto con sagacia: i meccanismi di gelosia, tira e molla, importanza delle emozioni sono ben resi, pur nella lunghezza ovviamente limitata del racconto. La frase "fra donne usa così" voglio stamparla, incorniciarla e regalarla a una mezza dozzina di mie amiche. Mentre sono a cena insieme.
Il regolamento non è nelle mie corde: simil-gioco di ruolo, con caratteristiche, punti da assegnare, dadi a 6 e 10 facce (ma chi ce li ha due dadi a 10 facce?), 3 tabelle e addirittura 30 modificatori. Eppure gira bene, niente da dire. Basta portare pazienza quando si devono fare somme e sottrazioni. La longevità è buona, anche per i livelli di difficoltà. A standard/standard il gioco non è così semplice, ed è necessario fare le scelte giuste per avere chance di vittoria. Io sono riuscito a conquistare una Sofisticata quando ero Single per Evidenti Ragioni, ma nemmeno con un Seduttore sono riuscito a sedurre una Single per Vocazione!
I nomi dei modificatori spaziano dal simpatico al formidabile: Timeo Danaos e Adriana sono uber alles, ma anche Quinto Fabio Massimo mi ha fatto spanciare. Quasi metà me li sono dovuti cercare sull'internet: ammetto di non conoscere né il tedesco, né la lingua dell'Isola di Pasqua, né il Quenya... brutta cosa, l'ignoranza.
Lo stile è altalenante (vedi oltre) ma formalmente corretto, con assenza di refusi.

[Note che non influiscono sul voto finale. Bene le È accentate correttamente, ma preferisco i caporali «» a "". E non ci sono i rientri della prima riga.]

Iniziamo con i lati negativi.
Personalmente, vedo le citazioni come mancanza di fantasia. Già il titolo che fa il verso a un librogame (che peraltro non ho), poi la fastidiosa ricopiatura del ritornello di "Cara ti amo" di Elio nel paragrafo della dichiarazione: storco il naso.
Il paragrafo di morte lovecraftiana è una nota stonata: se era voluta, non si incastra nella sinfonia.
Il difetto principe è però la mancanza di uniformità nel testo. L'autore ha fatto le sue scelte (che in gran parte condivido) nella struttura, dimostrandosi attento alla gestione dei modificatori e dei bivi, ma ha peccato nel rendere fluida la narrazione. Passaggi più rifiniti si affiancano a scene che avrebbero bisogno di una bella limata; inoltre, sarebbe d'uopo approfondire alcuni aspetti - la dipendenza telefonica di Elena, a mio avviso, poteva essere gestita enormemente meglio; si parla di una ex di Delio, e personalmente mi sarebbe piaciuta una manciata di frasi su questa storia: ci avrebbe fatto scoprire qualche angolatura meno stereotipata del personaggio. Insomma, ancora una volta: serve l'editing! Rileggete e fate rileggere!
Infine, presentare un racconto di conquista su un forum quasi esclusivamente maschile... Beh, troppo facile ottenere riscontri positivi!

Tirando le somme: se non si era capito, non è un racconto per le mie corde.

Per questi motivi e ciononostante, il mio voto è 7.

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Il giudizio di Heimdall di Bifrost:

È un gioco da ragazzi, ovvero la grazia e il tedio a morte del vivere in provincia.
Nella “locanda” descritta in questo racconto paiono risuonare le note e i versi di un’ampia porzione del cantautorato nostrano: quella più lontana da una certa nobiltà di penna e di ispirazione, che non ha sdegnato di sporcarsi le mani – appassionandoci – col racconto di certe storie minori. E allora, oltre a quella suggerita dall’autore, possiamo immaginare a corredo dell’azione una colonna sonora che va da uno (scontatissimo in questi frangenti) Ligabue al Guccini più ruspante e montanaro, quello slegato dai temi politici ma tanto più vero quando racconta del suo Appennino, passando per i personaggi bislacchi e marginali del migliore Van De Sfroos o del Vasco meno commerciale.
Il racconto parla di una storia d’amore minima, che si conclude con un bacio nel posto “meno romantico del mondo” – ma quanti di noi si sono fidanzati al ballo delle debuttanti o in qualche scintillante località esotica? – e la sfida è proprio quella di arrivarci a quel bacio, restituendoci almeno in termini di gioco quella seconda possibilità che tutti noi, almeno una volta, abbiamo rimpianto con rabbia di non avere.

Giocabilità. Il gioco è costruito con grande maestria: la difficoltà è calibrata perfettamente, in maniera tale che sia pressoché impossibile concludere il gioco positivamente al primo giro, lasciando al tempo stesso intravvedere fin da subito che una strada maestra esiste ed è a portata di mano. Siamo così spinti a ripercorrere più di una volta la strada fatta, cercando di volta in volta di migliorare il tempismo delle nostre azioni o l’arguzia delle nostre battute. La traduzione in termini di gioco della bontà della nostra condotta è resa attraverso l’espediente dei codici distribuiti qui e là nel testo, gestiti con l’evidente maestria di un autore esperto che, addirittura, ci sfida introducendo delle varianti con diverse distribuzioni dei punteggi, aumentando pertanto la rigiocabilità.
Voto: 9

Divertimento. Rimandi, richiami e divertissements  sono presenti praticamente in tutto il tessuto narrativo eppure non si ha mai l’impressione che stonino o che siano di troppo. Oltre alle citazioni musicali diegetiche, vi è tutto il ricchissimo collage dei codici, ciascuno dei quali nasconde un riferimento. Si va dal nazional popolarissimo “Adriana[aaaaaaa]” di Rocky, alla fine dello scontro pugilistico col nostro rivale, sino al virgiliano “Timeo Danaos” [et dona ferentes] quando, appunto, un dono fatto con tempismo sconsiderato, affossa le nostre possibilità di riuscita.
Per quanto mi riguarda, è fuori categoria, come alcuni grand prix del Tour de France, la messe di citazioni del par. 18: dallo scontatissimo “Non sei tu, sono io”, al gran finale di citazioni dal mai troppo lodato “Cara ti amo” dei veri grandi cantori della nostra generazione, gli Elii.
Voto: 9,5

Narrazione. La sfida era di quelle toste. A volare alto con lessico e sintassi scrivendo di epiche battaglie e di avventurose ricerche, si fa presto; riuscire ad essere originali narrando la vita di tutti i giorni nei suoi aspetti più ripetitivi, scontati e banali è tutt’altro. Il nostro autore, invece, rimanendo sempre in equilibrio su un filo sottile teso sopra alla banalità, riesce a regalarci note di originalità creando un nostro alter-ego letterario con i nostri stessi pensieri, problemi e timori ma, ad un tempo, spingendolo a lanciarsi con coraggio e determinazione in situazioni nelle quali troppe volte, nella vita reale, abbiamo scelto la condotta più prudente. Non è infatti un caso che il prendere l’iniziativa agguantando gli attimi fuggenti di cui è disseminata la nostra serata, venga sempre premiato maggiormente rispetto a tattiche neutrali o attendiste, ma è anche vero che il percorso che porta all’esito migliore passa necessariamente dal
tentativo di conoscere a fondo la nostra interlocutrice, empatizzando con lei e imparando a capire che cosa pensa, cosa vuole, cosa si attende da noi, quasi fosse una persona reale.
Dettagli di classe: non è un caso che la stessa azione, quale ad esempio regalare un orrido peluche made in China, valga un esito completamente differente a seconda del momento in cui è effettuata. Un dato di realismo e di accuratezza veramente notevole.
Voto: 9

Voto complessivo finale: 9,5

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Mornon
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Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Il giudizio di Mornon:

“Una vestale, sacerdotessa di un culto della bellezza sterminato dal Positivismo.
Una dama della corte di Lancillotto, in attesa dell’amor cortese.
Un angelo che ha sbagliato strada, in questo posto dimenticato da Dio.
“Ve’ che bella faraona”, esclama Delio, riportandoti a un livello più basso.”


La narrativa è da sempre soggetta a complicate metriche di giudizio e regole più o meno elaborate e condivise. La narrativa ludica che giudichiamo e recensiamo spesso in questo forum lo è ancor di più, con parametri come giocabilità, difficoltà e stile, giustamente propri di un contesto ludico.
Però non dobbiamo mai dimenticare il GENIO, l’appeal, il quinto elemento, il Ghost in the Shell.
E’ un gioco da ragazzi non è un corto perfetto (l’Inter, mioddio… l’Inter!), ma ha del genio.

Tutto di questo corto mi piace. L’atmosfera, l’ambientazione (mi ricordo quelle lunghe lunghe lunghe sere al pub a San Vito, sull’Appennino… in mezzo alla nebbia a sfracassarsi le balle giorno dopo giorno…), lo stile, la presentazione, il linguaggio, la caratterizzazione dei personaggi, il gameplay, le battute perfettamente gestite su Piattola e gli avventori. Oi, Ciumbia, i cammelli e i Comunisti sono ben gestiti e non sono elementi sbagliati, ma il modo di caratterizzare i personaggi. Perfino il Mostro sta bene dove sta e non mi è sembrato fuori luogo, anzi!
Il Mostro ci ricorda che siamo nel reame della fiction e tutto puà diventare weird o pulp girato l’angolo… che il gioco non è solo quello di portare a casa la donna, ma anche di sopravvivere a locande, nebbie e serate vuote, al solito tran tran quotidiano della provincia.
Giocabilità 9: Il sistema dei codici mi sembra ideale per un Corto, un genere (quello dei racconti-game) che mi sembra sempre frustrato da regolamenti troppo lunghi o contorti, ma che non vuole cedere alla semplice storia a bivi. Anche i livelli di difficoltà (alcuni impossibili) sono un buono spunto di rigiocabilità, senza danneggiare la semplicità generale del Corto.
Narrazione 10: lo stile è ottimo, impeccabile. Cammina sopra la maggior parte degli scrittori italiani che io conosco. Ho letto anche 2 premi Strega che scrivono peggio di così. E non sto scherzando. Autore misterioso dedicati alla scrittura, se già non lo fai!
Divertimento 10: ironico, ben riuscito, pieno di citazioni ed easter egg, un corto che ha quel GENIO, quel quid che non è facile trovare in giro. Tanto di cappello.

Voto finale:8. Ma come? Ma perchè? Sì, autore misterioso, ti stronco sul finale abbassando la media all'inverosimile. Tutto bellissimo, ma avrei voluto che ti fossi sforzato di più e avessi trovato il modo di partecipare al concorso vero e proprio, invece di giocare da esterno. Non ti penalizzo perché sei andato fuori coi parametri, ma perché hai volutamente deciso di farlo e io preferisco lasciare i miei voti migliori per i partecipanti. In ogni caso ritengo che il racconto sia geniale e ti faccio i miei più sinceri complimenti.

In vista di una pubblicazione: secondo me lo stile "trova la tua donna" non è ideale per il target dei librogamisti nerd maschi furbeschi per cui hai scritto. Se ci aggiungessi una lunga parte "slasher" con il Mostro che fa fuori tutti (i personaggi da fare a pezzi uno dopo l'altro ci sono e sono perfetti...), sempre mantenendo la tua grandissima capacità di scrittura, ironia e gestione ludica, sarebbe un piccolo capolavoro. Quindi ci metterei più avventura, più Mostro, più banalità quotidiane. Rimodulerei anche la parte seduzione, distribuendo meno codici nella parte iniziale e altri nella parte Slasher.
Fallo! Fallo!

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Mornon
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Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Bene: votazioni concluse.
Per i racconti successivi spero ci sia meno dispersione in fase di commenti: credo che abbiamo raggiunto il record di pagine.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Aloona ha scritto:

e ne prendo uno a caso che tutti conoscono: Dragonlance

Mai letto, ma quella che illustri è la dinamica di Frozen (e questo sì che può essere un caso che tutti conoscono)  tongue

lette tutte le DL, mai visto Frozen..
mai supporre tongue

Sabretooth
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Re: I Corti 2015 - E' un gioco da ragazzi

Sir Apologeta, mi aspetterei che anche voi, in qualità di giudice, usaste i tre nuovi giudizi "giocabilità" ecc!

Signore e signori, questo corto uguaglia con 25 voti il record di due anni fa di "Fuga nella notte" di Zot! Se Annette avesse votato, avremmo avuto un nuovo record di tutte le edizioni, peccato!

Gran Contab"\uFFFD"0x0000FFFDýýý
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abeas
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