Aloona ha scritto:

"Ciumbia", non si offendano i lombardi, mi fa venire una sorta di moto demoniaco assassino, tipo Wally in Drizzit quando qualcuno sbaglia un congiuntivo.

Pensa che invece è una delle poche cose che mi rendono simpatica Lodovica.

C'è un aspetto che secondo me è apparso a molti: quello dell'indeterminatezza temporale.
L'impressione è che l'Autore abbia preso delle memorie di quando lui aveva i 25/26 anni dei protagonisti e le abbia trasposte in un quasi-presente (occorre ricordare che in ogni caso la serata si svolge tre anni prima dell'epilogo), creando delle piccole discrepanze.

Per esempio: Elena è sempre lì a controllare il suo telefono, "si  incanta  in  mezzo  al  locale  a  leggere  cosa  è  successo  in  rete", però poi l'uso che ne fa non è affatto da smartphone (quando ci si chiede se il cammello si mangi, nonostante abbia di sicuro l'apparecchio acceso in mano, non fa nemmeno una rapida ricerca su google); a me sembra che l'Autore si sia ispirato a un'epoca in cui i cellulari si erano già diffusi a tutti gli strati della popolazione, ma ancora il massimo della loro multimedialità era mandare gli sms.
Stessa cosa per le battute su "comunista", termine che ormai non usa più nemmeno berlusconi, per le musiche, e tanti altri elementi che danno un sapore o di fine '90 o di primi anni '0*.

Intendiamoci: ho visto fare lo stesso errore in maniera IMMENSAMENTE più grave in opere di narrativa pubblicate dalle massime case editrici italiane, qui anzi non si può nemmeno propriamente parlare di errore (alla fine si può situare il tutto circa 5 anni fa con una passabile verisimiglianza e giocandosi la carta della provincia dove tutto è un po' più indietro), però non credo di essere stato il solo ad aver avvertito questo senso di temporalità sfasata.



*anche il livello del dibattito sull'animalismo, incentrato sulle pellicce, è decisamente "antiquato", oggi ci sarebbe di mezzo di sicuro un vegano se non addirittura un fruttariano.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

C'è un aspetto che secondo me è apparso a molti: quello dell'indeterminatezza temporale.
L'impressione è che l'Autore abbia preso delle memorie di quando lui aveva i 25/26 dei protagonisti e le abbia trasposte in un quasi-presente (occorre ricordare che in ogni caso la serata si svolge tre anni prima dell'epilogo), creando delle piccole discrepanze.

Per esempio: Elena è sempre lì a controllare il suo telefono, "si  incanta  in  mezzo  al  locale  a  leggere  cosa  è  successo  in  rete", però poi l'uso che ne fa non è affatto da smartphone (quando ci si chiede se il cammello si mangi, nonostante abbia di sicuro l'apparecchio acceso in mano, non fa nemmeno una rapida ricerca su google); a me sembra che l'Autore si sia ispirato a un'epoca in cui i cellulari si erano già diffusi a tutti gli strati della popolazione, ma ancora il massimo della loro multimedialità era mandare gli sms.
Stessa cosa per le battute su "comunista", termine che ormai non usa più nemmeno berlusconi, per le musiche, e tanti altri elementi che danno un sapore o di fine '90 o di primi anni '0*.

Intendiamoci: ho visto fare lo stesso errore in maniera IMMENSAMENTE più grave in opere di narrativa pubblicate dalle massime case editrici italiane, qui anzi non si può nemmeno propriamente parlare di errore (alla fine si può situare il tutto circa 5 anni fa con una passabile verisimiglianza e giocandosi la carta della provincia dove tutto è un po' più indietro), però non credo di essere stato il solo ad aver avvertito questo senso di temporalità sfasata.



*anche il livello del dibattito sull'animalismo, incentrato sulle pellicce, è decisamente "antiquato", oggi ci sarebbe di mezzo di sicuro un vegano se non addirittura un fruttariano.

Vero.
Anche il riferimento a YouTube fa presumere che il racconto si svolga negli ultimi dieci anni, mentre tanti elementi hanno un "sapore" più vecchio.

L'ho giocato una volta. Arrivato verso la fine, sono comunque stato scaricato nonostante il buon percorso, con la fatidica frase: "Non sei tu, sono io".

Personalmente l'ho trovato simpatico; in più di una occasione mi sono fatto una risata. Non credo di poter dare un giudizio numerico perfettamente equo, dato che l'ho giocato solo una volta, ma posso comunque provarci e condividere le mie impressioni.

Intanto ho notato che l'autore ha un certo piglio, utilizza forme lessicali particolari (come l'erba "fradicia di nebbia"), si adopera in virtuosismi lessicali quali liste di abilità/caratteristiche che iniziano tutte con la stessa lettera (nel caso di fisico, fascino, fosforo, fegato, addirittura hanno anche lo stesso numero si sillabe!!!). Un applauso per questo.

Il gioco ha come vantaggio l'immediatezza: regole semplici, obbiettivo chiaro, pochi essenziali personaggi; apprezzo molto i corti di questo tipo. Ammetto che il flusso narrativo non è proprio dei migliori. Scene interessanti e stringate si susseguono a lunghi noiosi paragrafi, tutto questo appesantito dal fatto che questa storia "senza pretese" viene narrata da un interlocutore colto e raffinato, che il lettore non riesce bene a collocare nell'ambiente (chi ci sta raccontando la storia?).

Dal punto di vista della struttura ludica, non ho riscontrato alcun elemento particolarmente innovativo o intrigante, ma devo dire che mi è sembrata comunque abbastanza solida (ripeto: una sola giocata e una scorsa veloce al tutto). Anche le scelte si rivelano sensate e premiano il ragionamento e l'attaccamento al personaggio scelto. Io, ad esempio, ho creato un personaggio con 1 fisico, 4 fascino, 5 fosforo, 2 fegato: ho ovviamente puntato tutto sulla filippica (infatti ho anche ottenuto il codice Filippide) e in un certo modo sono stato ripagato.

Per me è sempre difficile dare un voto, anche perché tendo a stare basso, ma tutto sommato, penso che darò a questo corto un 7 e mezzo, sperando che possa bastare al capace autore.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

per esempio secondo me il codice idiot savant doveva rimanere valido anche nella tabella C, al limite ridotto a un +1.

Anche il codice menage (che avevo conquistato) non capisco perché non compaia più nella tabella C.