ops.. scusa Apo..
c'è una definizione per i tre parametri aggiuntivi?
forse il mio longevità alla fine è lo stesso concetto di (ri)giocabilità...
mentre narrazione include il concetto di coerenza tra i vari paragrafi o solo lo stile di scrittura?

Beh, in realtà è sempre stata una questione (nella pratica) "borderline". Io per "giocabilità", ad esempio, intendo sia la quantità di percorsi possibili per arrivare a un finale unico, sia la presenza o meno di più finali verso cui sei portato a seconda delle scelte (che possono venire anche da punteggi o codici, non necessariamente da paragrafi).
Idem per la narrazione: se i paragrafi non sono coerenti, la considero una pecca narrativa. Lo stile è il modo in cui scrivi, quindi la tua bravura descrittiva o immedesimante, la ricercatezza o la bellezza di una sintesi ben gestita, ecc. ecc.; ma se in un romanzo uno scrive benissimo e poi sballa totalmente la trama, scrivendo prima che un personaggio agisce in un modo e poi facendolo comportare in un altro o cambiando i rapporti tra personaggi in modo incoerente e via dicendo, beh anche quella è "narrazione".
Magari c'è chi tratta queste voci in modo ancor più differenziato o chi passa più sopra ad un aspetto che a un altro, anche nell'ambito della stessa "categoria". Basta essere chiari sui propri criteri e ciò che ognuno comprende in ciascuna "voce".
Se non mi sbaglio, come già accennato, gli anni scorsi se ne è parlato un bel po'. Ricordo benissimo che si discusse sull'opportunità di inserire dei criteri standard (a mo' di scheda valutativa di giochi e videogiochi) con significati ben precisi o lasciare la questione più libera.

Aloona ha scritto:

si discusse sull'opportunità di inserire dei criteri standard (a mo' di scheda valutativa di giochi e videogiochi

Quali:
narrazione
immedesimazione
rigiocabilità
coerenza
livello di difficoltà*
calibrazione della difficoltà**

eccì eccì eccì

*= molto semplicemente: il gioco è facile o difficile?
**=si incontrano draghi potenti come ghiri? Molto spesso questa valutazione è stata il tallone d'Achille per molte recensioni. Non si capiva se il voto Difficoltà=10 significasse che il libro era molto difficile o se la difficoltà fosse ben calibrata tra le sfide. Di qui l'esigenza di sdoppiare la caratteristica

Arrivo in extremis per cui sarò breve.
Come quasi tutti quelli che mi hanno preceduto, ho trovato il corto poco convincente sia sul lato del gioco che della trama.
Le scelte vengono fatte o dal dado o dal caso (vai a destra o a sinistra, quale porta apri, ecc).
Non vado a sindacare i motivi per cui lo scrittore non ha curato al meglio la sua opera, ma secondo me non ci siamo. Non me ne voglia l'autore ma, quando ho letto l'ultimo paragrafo, sono rimasto molto deluso dal mio combattimento talmente epico e figherrimo da non meritare nemmeno una descrizione. Penso che a tal proposito i 10 paragrafi non scritti potevano essere utilizzati per far vivere al lettore lo scontro finale.
Fra le cose positive metto l'inusuale trasformazione in vampiro e poco altro.

Voto finale: 5

gabrieleud ha scritto:

Quali:
narrazione
immedesimazione
rigiocabilità
coerenza
livello di difficoltà*
calibrazione della difficoltà**

Ssssssì, ma le voci classiche sono più:

Giocabilità
Longevità
Originalità
Narrazione
Interazione

Comunque, fu abbandonata spontaneamente l'idea di uno standard così schematico, anche se molti usano le definizioni per comodità, ma non è un obbligo.