Aloona ha scritto:

Ammetto di esserci inizialmente rimasta un po' male, quando per tutta la prima parte del prologo ho immaginato la storia ambientata in tempi moderni, una sorta di "Mage" e poi il testo mi ha svelato di colpo un mondo fantasy popolato di barbari. Ho pensato: oh no, ora arrivano gli elfi, i nani, gli hoompa loompa e addio originalità.

Incredibile, ho avuto lo stesso pensiero...

Dall' inizio, il titolo "Spettromante" mi intrigava... sarà l'ennesima storia di un negromante pentito? Il fantasma di un mago che continua ad esercitare anche dopo la morte? Invece no. Presento i miei complimenti al(la) suo(a) autore (autrice) perché ci ha regalato una storia molto originale che non cade mai nei cliché.

Narrazione: 7
La storia è bella. Non ci si perde in descrizioni inutili, i Png sono credibili e hanno una certa personalità, il che mi piace. Apprezzo molto il fatto che gli spettri guida abbiano un vero passato ed una vera identità: non solo gli soliti alleati insipidi di cui l'utilità si limita a fornire dei poteri speciali. Si legge Spettromante come si legge un buon racconto fantastico: c'è un universo descritto bene dall'inizio alla fine, i personaggi sono credibili e si integrano bene in esso e il gran finale ci riserva una piacevole sorpresa. Ci alcune pecche: i dialoghi sono integrati all'interno dei paragrafi (di solito non si presentano così e ne rende la lettura meno gradevole, secondo me), c'è un carattere strano al paragrafo 39 e gli sbagli di grammatica fanno male, purtroppo.

Divertimento: 8
Per una volta, non abbiamo un ex-negromante che ha deciso di combattere il Male che serviva fino ad un quarto d'ora fa con i suoi tenebrosi poteri. La figura dello Spettromante mi fa molto pensare ai  sciamani delle culture animiste (ma un famoso sciamano ha deciso di darsi alla programmazione informatica, ma questo è una altra storia...) che servono di mediatori tra i vivi ed i morti. Le tre sette hanno filosofie diverse ma non necessariamente opposte (molto raro anche questo), senza parlare dell'universo che ti prende subito. Quando ho giocato a Spettromante, ho letteralmente viaggiato con l'eroe ed ho fatto le mie scelte mettendomi nei suoi panni (incomprensioni con gli altri umani, per esempio) e mi sono divertito molto a seguire questa storia. Forse si potrebbe pensare al telefilm Ghost Whisperer o al film Sesto Senso, ma questo racconto è un vero e proprio viaggio in cui non si vede passare il tempo.

Giocabilità: 7
Spettromante ha delle regole molto classiche che mi fanno pensare a Fighting Fantasy: semplici ma funzionanti (anche se ci sono alcuni bug). Mi piace molto la possibilità di scegliere tra tre sette, ciascuna portando  qualcosa di diverso. E possibile rigiocare e la durata di vita non è male per essere un corto. Inoltre, quasi tutti i nemici hanno delle capacità speciali, il che rende le cose più difficili ma più realistiche e questo mi piace. Mi dispiace che a volte i collegamenti non siano fatti bene, ma non importa molto visto che ci sono i numeri. Inoltre, il protagonista sembra non poter morire mai... è bello poter aumentare i punti di vita e di mana, ma le occasioni di poterlo fare dovrebbero rimanere eccezionali.

VOTO FINALE: 7

Aloona ha scritto:

Sì ma porre un minimo di 24 ore prima del voto non serve a niente, semplicemente perché non garantisce che la gente lo legga subito e usi il resto del tempo per "digerire/riflettere"; molti prenderebbero solo in mano il racconto 24 ore dopo l'uscita, votando con la medesima velocità di ora. Comunque discutiamone in un secondo tempo nel thread dedicato al regolamento, c'è tutto il tempo (per restare in tema).

Una volta tanto Aloona ha ragione (oh, segnatevelo nel calendario!)
La "regola" delle 24 ore non garantisce nulla su chi vota a partire dal secondo giorno.
Però dal mio punto di vista si può dare per scontato che chi vota dal secondo giorno in poi ha avuto quel minimo tempo per giudicare al meglio un'opera che all'autore è costata giorni/mesi.
Certo, non è garantito che il giudizio non sia comunque frutto di una decisione presa dopo una lettura rapida e/o frettolosa, ma questo non può essere garantito mai; invece è vero il contrario: chi vota entro poche ore dalla pubblicazione del corto a mio giudizio lo fa in modo un po' troppo frettoloso.
Detto ciò, rimandiamo anche questa querelle a tra due mesi 

Gioco anche a Magic, quindi indirettamente intuisco cosa vuol dire mana.
Quello che intendevo è che mi sarebbe piaciuto che venisse scritto.
Ci sono libri in cui la stessa energia viene descritta, del tipo:

Punti Vita: rappresentano la forza vitale del protagonista: quando questo valore scende a zero, il personaggio cessa di esistere.

Volendo fare un esempio più famoso, cito Lupo Solitario:

Mimetismo: Questa tecnica permette al Ramas di adattarsi all'ambiente circostante. In campagna può nascondersi tra alberi e rocce senza essere scoperto e passare vicino al nemico senza essere visto.

Ecco cosa intendo: tutti sappiamo cosa significa mimetismo, e sta pure nel vocabolario, ma specificarlo sarebbe stato più preciso.
Del tipo:
MANA: rappresenta una riserva che si affianca ai Punti Vita del protagonista e può aiutarlo nelle varie fasi del gioco.

Forse non mi ero spiegato bene prima.

Difficile dare un giudizio.
Ci sono cose che mi hanno davvero infastidito, lo dico subito, e la prima impressione è stata quella di un racconto frettoloso, con diversi difetti a minarne la godibilità.
Non mi era piaciuto l'incipit, molto elaborato ma secondo me eccessivamente confusionario nel delineare le gerarchie e lo status del mondo degli Spettromanti. E devo dire che anche l'epilogo con appendice annessa alla fine non mi ha entusiasmato: avrei preferito una conclusione più snella.
Non mi erano piaciuti i molti refusi ed errori di battitura che ho trovato nel testo, testimonianze di un beta testing frettoloso.
Non mi erano piaciuti certi buchi regolamentari che lasciano poco cristallini alcuni punti: al di là del chiarimento sul potere sifone per esempio mi sono chiesto più volte se durante un turno di combattimento è possibile usare un potere non di attacco (per esempio la guarigione dello spiritomante) e poi attaccare, o se con l'impiego di un potere si esaurisca il turno.
E avevo decisamente detestato la difficoltà di alcuni scontri: lo Spiritomante è costretto ad affrontare l'Ulalume che oltre a essere fortissimo usufruisce nel 66% dei casi, se riesce a mettere a segno un colpo, del tremendo bonus infezione, che di fatto rende estremamente difficile riuscire a imporsi.
E come se non bastasse prima di incrociarlo perdiamo anche  1d6 di punti vita! E tutto questo immediatamente prima di affrontare il combattimento finale con Gormonka, senza possibilità di recuperare PV o PM.
Insomma sono stato fortemente tentato di comminare un'insufficienza, soprattutto dopo essere morto tre volte con un Ombromante prima di riuscire a completare con successo l'avventura.
Poi però mi sono imposto di continuare a giocare e leggere, e sviscerare a fondo tutti i possibili percorsi testando gli altri personaggi.
E mi sono reso conto che stavo esagerando nell'analisi, e che alcuni difetti erano figli del mio approccio sbagliato al Corto, che si è rivelato essere un autentico diesel.
Mi sono accorto che non è impossibile, ma semplicemente impegnativo, e che ogni cammino è anche ben tarato sulle capacità del personaggio che decidiamo di interpretare.
Che esplorando bene ogni svolta è possibile individuare i percorsi più abbordabili, e che è necessario usare al meglio i propri poteri per riuscire a vincere pressoché ogni scontro, ma che è possibile farlo a fondo perché individuando la via corretta c'è l'opportunità di recuperare punti vita e mana in varie occasioni.
E mi sono sorpreso a esaminare ogni possibile diramazione, cercando di scoprire le evoluzioni che caratterizzano i progressi di ciascun personaggio.
Probabilmente il giocatore occasionale sarà fortemente scoraggiato a proseguire la lettura e non valuterà positivamente l'opera, ma chiunque ci dedichi un po' di tempo ne scoprirà tutta la profondità, che non è poca.
Plauso assoluto alla caratterizzazione dei protagonisti: i poteri sono perfettamente calati sulla figura della controparte che andiamo a interpretare e sono pensati con intelligenza. I character di contorno aiutano a immedesimarsi nell'atmosfera del racconto e donano fascino anche alle ambientazioni.
C'è qualche cliché di troppo, è vero (l'osteria, il mendicante, il mercato, l'enigma in biblioteca), ma tutti i luoghi sono ben descritti e si visitano volentieri. E poi l'inserimento di un test numerico, seppure molto semplice da sciogliere, mi è piaciuto.
Intendiamoci, i difetti di cui sopra rimangono, e il fatto che per portare a termine l'avventura con successo siamo costretti ad almeno un passaggio obbligato per recuperare un'arma (Bastone dell'Anima o Spada Imperiale che sia), altrimenti gli ultimi duelli risultano quasi impossibili, non mi ha soddisfatto granché.
Il sistema di combattimento è un po' vetusto ormai e il fatto che i nostri punteggi siano medio-bassi obbliga a estenuanti sessioni di dadi per avere ragione di qualsiasi avversario (sono praticamente tutti più forti di noi se non utilizziamo poteri o armi aggiuntive).
E non posso nascondere come la narrazione un po' confusionaria a tratti, e lo stile troppo discorsivo, continuino a infastidirmi.
Però ho deciso che Spettromante è un buon corto: non è un capolavoro, ma è decisamente sopra la sufficienza, e ha tutte le potenzialità per diventare ottimo se l'autore vorrà rimetterci le mani e smussare certi angoli. Con un po' più di beta testing finale secondo me poteva aspirare al colpo grosso: così com'è si rivela potenzialmente eccellente, ma per arrivare all'elite gli manca ancora qualcosa.

Narrazione 6

Giocabilità 7

Divertimento 7.5

Voto Complessivo: 7

Fase di digestione di chi se l'è presa. Resta il fatto che, sono pronta a scommetterci le mani, dando 24 ore di scarto obbligatorio si otterrà solo che chi ha sempre votato in fretta prenderà in mano il Corto dopo 24 ore e voterà sempre in una o due ore massimo di gioco; per chi è già abituato a prendersi tempo non cambierà un tubo, ma fate come ritenete.
Tornando al Corto, al di là del mio voto non eccelso, questa storia mi intriga tantissimo; se l'autore vorrà, mi offro da ora per altri beta testing e revisioni.

phantom, non capisco la tua reazione: ognuno ha detto la sua, non sono state (mi pare) 15 righe di attacco alla tua opinione, ma di discussione pacifica sull'ipotesi. Non vedo perché dovresti astenerti dall'esprimerti in futuro. Anzi, parliamone invece nel thread apposito, i regolamenti sono aperti alle idee.

Adriano, tesoro mio bello...ti devi rassegnare che ho sempre ragione! Quello che tu descrivi si fa, ma per armi, poteri e abilità, di solito! Non dico che non ho mai visto descrivere il mana e i punti vita, ma è raro e abbastanza superfluo. Paradossalmente, fai il mio stesso ragionamento al contrario: io sento esigenza di specificare il dado perché sono così giocatrice da averne in testa più di uno di default; te ragioni come uno tanto neofita da non dare per scontato il Mana in un fantasy. Si può considerare gradito, ma non indispensabile.
E ora finisci l'Allagamento!