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I Misteri delle Catacombe Angiolino Parapiglia - 1.6%
I Misteri di Babilonia Headline Collin MS Edizioni - 5.6%
Il Caso Victoria Cake Orsini Dracomaca - 0.8%
Il Palazzo dei Misteri Orsini Librarsi - 3.2%
In Cerca di Fortuna e altre storie da Ianua e dintorni Angiolino Plesio - 0%
Kadath Sergi Officina Meningi - 4%
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L’Occhio della Furia d’Inverno Ward Giochi Uniti - 3.2%
Le Orme Rosse Orsini Rovagnati Lambda - 7.9%
Lo Stregone della Montagna Infuocata Jackson Livingstone Raven/Vincent Books - 7.9%
Mago Spacca Detective Privato Zamanni Rotelli Autoproduzione - 5.6%
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Nel Vortice del Tempo Bailey Bailey Raven/Vincent Books - 0.8%
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Shugendo Simionato Acheron - 1.6%
Somora La Città della Menzogna Sussner Sussner Raven/Vincent Books - 0.8%
Turno di Notte Hancox Raven/Vincent Books - 4%
Una Notte da Cana Tartarotti MS Edizioni - 8.7%
Verso la Terrasanta Cresci Aristea - 9.5%

Voti totali: 126

I Corti 2015 - Re Morto

Re: I Corti 2015 - Re Morto



Il rock non si può fermare, il voto sì.

--- STOP ALLE VOTAZIONI ---

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

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Re: I Corti 2015 - Re Morto

E alla fine non ho votato... ma come ho detto sarebbe stato difficile per me assegnare un voto; a fronte di alcuni aspetti positivi troppe erano le cose che non mi convincevano, a partire dall'ammissibilità in concorso del corto.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - Re Morto

abeas ha scritto:

Le regole, checché ne dica l'autore, sono un po' confusionarie.....

Ma l'autore non ha detto niente.... mad

Non ha mai detto che le sue regole sono chiare...

Come mai dici ciò?!?!

Sospetti di qualcuno che ha partecipato alla discussione in settimana? cool

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Re: I Corti 2015 - Re Morto

Attendiamo con trepidazione il parere dei giudici!

Dario III
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Re: I Corti 2015 - Re Morto

Scusate il ritardo!

Giudizio di Mornon
Da appassionato del gdr Deadlands, che si svolge in un Weird West pieno di... ehm... cose strane... la possibilità di leggere una storia ucronica in un far west WEIRD mi aveva incuriosito molto.
Sparatorie, passato alternativo, l'uso delle carte (come in Deadlands), un re... Ottimo aggancio per trascinarmi nella vicenda.
Purtroppo devo concludere che anche qui, come in altri corti letti quest'anno, a ottime premesse è seguita una realizzazione non adeguata all'idea originaria.

Giocabilità 7 il gioco di carte che costituisce il cuore del racconto-game mi sembra leggermente troppo complesso (o spiegato in maniera incompleta) per sostenere la struttura della storia. E' interessante, forse andava rimodulato in maniera più semplice o la sua descrizione andava spalmata su più paragrafi. Mi ha ricordato i Galli di Frey di Bloodsword, trovata che mi era piaciuta parecchio. Proprio perché l'idea è buona, andava gestita meglio. Le varie scelte del Corto conducono poi sempre a un finale molto breve, privo di mordente. Forse una ristrutturazione dei paragrafi potrebbe mettere a posto i difetti di struttura.

Narrazione 8: lo stile mi pare buono. Qualcosa è da sistemare, dal punto di vista dell'andamento della storia e della costruzione delle frasi. Non è ben chiaro il collegamento tra introduzione e racconto vero e proprio. Ovvero tra vendetta contro gli assassini e poi il vagabondaggio del protagonista. Io avrei marcato più il personaggio, diventato magari un "cacciatore di carder" oppure ribaltato gli eventi, lasciando che il vendettone arrivasse alla fine di tutto.

Divertimento 7: Ho trovato un po' pesante la struttura del gioco e un po' sbilanciato il rapporto tra premesse e svolgimento. Un buon corto, da migliorare.

Voto finale 7.5 Una bella idea, che avrei voluto vedere sviluppata in maniera più semplice da un lato e più coinvolgente dall'altro. Ci sono molte potenzialità dentro.

Nel caso di una eventuale pubblicazione: Tenere il gioco di carte e dargli maggiore importanza regolistica (magari ispirandosi a come si usano le carte in Deadlands), togliendo i dadi. Allungare di molto la storia (ovviamente) dando più respiro alla cospirazione dei Carder, alla rabbia del protagonista, alla caccia agli assassini. Piu azione, più assassini, piu vendetta.

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Re: I Corti 2015 - Re Morto

Giudizio di Heimdall di Bifrost

Al momento della scelta del tema del concorso, il mio timore era che ci saremmo trovati di fronte a racconti che avrebbero magari finito per assomigliarsi tra loro. Il timore in realtà era infondato: già avrei dovuto supporlo dalla qualità veramente elevata di molti dei corti presentati nelle scorse edizioni, anche se sicuramente non pensavo che mi sarei trovato di fronte a un racconto con un’ambientazione western.
La premessa è egregiamente scritta, e si capisce che l’autore maneggia lingua e stile disinvoltamente: si tratta di un far west ucronico, è vero, ma il racconto presenta le stimmate della narrazione di genere mescolando gli stilemi del western classico e la sua non meno nobile variante nostrana, gli ‘spaghetti western’. Abbiamo infatti un antieroe che si muove in cerca di vendetta in un mondo pericoloso, in cui i dialoghi – asciutti e icastici come vogliono le convenzioni di genere – sono tutti condotti sul filo del rasoio; un minimo errore nei gesti e nelle parole può costare la più canonica delle sfide a duello.
In verità, date premesse simili, la nebbia pare il particolare decisamente più fuori tono: un arredo posticcio incollato col nastro adesivo su un fondale altrimenti ben delineato.
Il problema con questo racconto è che sembra che, dopo aver scritto l’introduzione, il nostro autore, sia stato coinvolto a tradimento in una rissa da saloon, lasciando incompiuto il racconto, e che questo sia stato terminato in seguito da una mano apocrifa e decisamente meno esperta.
Scherzi a parte, il problema è evidente: in quest’opera abbiamo due aspetti (troppo) nettamente separati. La prima parte – la premessa – ironica, intelligente per come gioca coi generi, e poi la seconda – il raccontogame vero e proprio – completamente fagocitata dal gioco di carte, di cui è ancella sin troppo servile. Inoltre va rilevato che, dal punto di vista narrativo, quest’ultima appare completamente scollata dalla narrazione precedente, da cui sembra non conseguire alcunché, tant’è vero che il racconto è ambientato parecchio tempo dopo i fatti narrati ed è nel complesso decisamente carente di motivazioni se non una generica inimicizia tra il Nostro e i ‘Carders’ (ma che? non ne ha incontrati altri dal giorno della fuga alla sera dell’incontro con Josh?).
Bello, pure se solo accennato, il contesto di fondo, con la storia alternativa di un’America non ancora affrancata dal dominio britannico – e, conseguentemente, meno sviluppata nel suo slancio di conquista della ‘frontiera’ –  nella quale il dissenso antimonarchico si manifesta attraverso il singolare gioco di carte eponimo del racconto. Suggestiva anche la precisa contestualizzazione geografica: il nostro protagonista parte dal Kentucky per giungere (se non ho controllato male) nella futura capitale del Nebraska, con vagabondare ramingo di oltre settecento" target="_blank" >https://goo.gl/maps/ETs9A]settecento miglia, per poi puntare verso il Messico nel più classico degli scenari di fuga per la libertà. E, anche qui, con un pizzico di malizia possiamo notare che è così classico che l’autore non si dà neanche pena di spiegarci perché il Messico sia una meta così desiderabile e perché non sia stata adita prima.
La pecca maggiore, come detto, mi pare il fatto che l’autore si sia innamorato forse troppo del gioco di carte proposto: le partite a ‘Re Morto’ finiscono per diventare il pretesto intorno al quale ruotano parecchie delle situazioni, che vengono incanalate in quella direzione dando l’impressione in alcuni momenti che la libertà di scelta effettiva sia un po’ ridotta.
Nel complesso sono abbastanza in imbarazzo nel votare questo corto perché, nell’analizzare il precedente “Spettromante”, avevo stigmatizzato l’eccessivo dilungarsi dell’autore in alcuni passaggi, nelle spiegazioni, nella narrazione, nelle appendici; in questo racconto ci troviamo a confrontarci con una situazione diametralmente opposta, dove tutta una serie di buone idee sono giusto accennate e poi, soprattutto nella parte a paragrafi – che si suppone debba costituire il corpo della narrazione interattiva – l’autore tira via dritto lasciando tutta una serie di accenni alle volte sin troppo fugaci, omettendo qualsiasi descrizione e altri dettagli che possano aiutarci ad assumere le decisioni giuste o a immedesimarci nel racconto e dando nel complesso l’impressione di aver voluto concludere con una certa fretta che è immancabilmente tralignata in trasandatezza.
Sono tuttavia in imbarazzo anche perché, se dovessi valutare esclusivamente il racconto in sé, il voto sarebbe molto basso; tuttavia mi pare interessante il tentativo di inserire nel tessuto narrativo una trama che andasse oltre i semplici meccanismi automatismi determinati dal gioco, in stile “Aquisgrana” (ooops! l’ho detto!), quindi opto almeno per una sufficienza complessiva per quanto riguarda l’aspetto ludico. Il buon punteggio sul divertimento è dovuto al fondale ben dipinto e al gioco citazionistico, mentre il giudizio sulla narrazione è una media tra il giudizio più che buono sull’introduzione e quello gravemente insufficiente del testo a paragrafi.
Voto complessivo: 6.
Gioco: Voto 6 .
Divertimento: Voto 7.
Narrazione: Voto 5,5.

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Re: I Corti 2015 - Re Morto

Giudizio di Apologeta

Il problema di questo Corto è che io sono una capra.

Se non fossi una capra, forse apprezzerei il regolamento di gioco. Invece ci ho giocato, l'ho trovato interessante e macchinoso, ma mi rimane il dubbio esistenziale di non averlo capito appieno - elemento che già da solo è devastante. Inventare giochi è difficile, quindi sicuramente va un plauso a chi ha provato a mixare dadi e carte da gioco. Poco approfondita ma intrigante l'ambientazione (le ucronie mi garbano) che dall'introduzione mi aveva gasato al massimo: gli States una monarchia? Gagliardo! Una generale fotta per i giochi di carte? Innovativo! Mi hanno sterminato la famiglia e io mi sono vendicato? Grande, adesso vediamo che succede!

Se non fossi una capra, forse apprezzerei la trama del racconto. Incontro questo sconosciuto, che non mi pare abbia alcun legame con quanto visto nel prologo, e in ogni caso lo sfido. Alla prima lettura ho perso in un paio di paragrafi: dai, vediamo un po' cosa succede adesso... ma non succede più nulla. Poche volte sono stato così deluso di arrivare all'ultimo paragrafo: finito tutto, eccomi a dormire "facendo sogni che non ricordo, pur ricordando che sono stati piacevoli" (cit.) e poi cavalcare verso l'Ovest. Per quanto mi immagini Morricone in sottofondo, non posso essere felice di questo esito. Stiamo parlando di 50 paragrafi stralciati da un lungo libro, dove sono solo un capitolo della storia? Sarò lieto di leggere il libro, ma da un racconto mi aspetto maggiore compiutezza.

Se non fossi una capra, forse apprezzerei gli altri finali possibili: morto da solo, morto insieme a Josh, vincente e fuggitivo, sconfitto e fuggitivo. Noterei lo stile di scrittura che non è affatto malvagio, anche se a tratti scheletrico: con una buona ripulita (che male non farebbe) si potevano anche evitare quei refusi sparsi qua e là, nonché un paio di errori di continuità.

Ora, che io sia una capra penso ormai sia chiaro a tutti. Purtroppo, caro autore, ricordati sempre che la maledizione della scrittura è la difficoltà di farsi capire: io lo so che tu hai in testa un regolamento chiarissimo, oliato alla perfezione, però devi metterti di buzzo buono e pensare a come spiegarlo adeguatamente ai lettori che siano delle capre. Per quanto apprezzi le mille variabili che hai concepito per la sfida, non posso nasconderti che mi aspettavo una soddisfazione maggiore.

Riprova il prossimo anno: dai un regolamento chiaro e una trama interessante a questa capra, che sarà ben felice di premiarti con un bel voto.

Ecco il voto ai singoli parametri aggiuntivi:
Giocabilità: 4
Narrazione: 7
Divertimento: 4

Per questi motivi e ciononostante, il mio voto è 5.

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Re: I Corti 2015 - Re Morto

Carissimi, ecco qui di seguito i risultati generali: 21 votanti per una media generale di 6,0476. bigsmile

Le solite raccomandazioni: controllate se il vostro voto c'è e se è riportato correttamente. Nel proseguimento, cercate sempre di evidenziarli bene, in maniera tale da ridurre il rischio di errori.

Buona giornata a tutti!

TOTALI    Generale    6,0238
    Giocabilità    6,2857
    Divertimento    6,4231
    Narrazione     6,7143

Abeas    Generale    5,5
    Giocabilità    6,5
    Divertimento    7,5
    Narrazione     6
Adriano    Generale    7
    Giocabilità    7
    Divertimento    7,5
    Narrazione     9
Aloona    Generale    7
    Giocabilità    *
    Divertimento    *
    Narrazione     *
Anima di Lupo    Generale    6
    Giocabilità    7
    Divertimento    6
    Narrazione     5,5
Apologeta    Generale    5
    Giocabilità    4
    Divertimento    4
    Narrazione     7
Babacampione    Generale    6
    Giocabilità    *
    Divertimento    *
    Narrazione     *
Dario III    Generale    6,5
    Giocabilità    *
    Divertimento    *
    Narrazione     *
El_Tipo    Generale    7,5
    Giocabilità    10
    Divertimento    7
    Narrazione     8
Gpet74    Generale    5
    Giocabilità    5
    Divertimento    4,5
    Narrazione     5,5
Heimdall    Generale    6
    Giocabilità    6
    Divertimento    7
    Narrazione     5,5
Hyeronimus    Generale    7
    Giocabilità    *
    Divertimento    *
    Narrazione     *
Jhongalli    Generale    6
    Giocabilità    *
    Divertimento    *
    Narrazione     *
Mornon    Generale    7,5
    Giocabilità    7
    Divertimento    7
    Narrazione     8
Phantomfh    Generale    4,5
    Giocabilità    *
    Divertimento    *
    Narrazione     *
Pirata delle Alpi    Generale    6
    Giocabilità    6
    Divertimento    6
    Narrazione     7
Prodo    Generale    6
    Giocabilità    7,5
    Divertimento    6
    Narrazione     6
Rygar    Generale    5
    Giocabilità    4
    Divertimento    7
    Narrazione     7
Sabretooth    Generale    5
    Giocabilità    7
    Divertimento    *
    Narrazione     4
Sancio    Generale    5
    Giocabilità    4
    Divertimento    5
    Narrazione     6,5
Seven_Legion    Generale    5
    Giocabilità    *
    Divertimento    *
    Narrazione     *
SkarnTaskai    Generale    8
    Giocabilità    7
    Divertimento    9
    Narrazione     9

Ultima modifica di: Heimdall di Bifrost
Mag-25-15 22:55:24
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Re: I Corti 2015 - Re Morto

Prodo ha votato 6, non 6,5 wink


Anima di Lupo ha scritto:

abeas ha scritto:

Le regole, checché ne dica l'autore, sono un po' confusionarie.....

Ma l'autore non ha detto niente.... mad
Non ha mai detto che le sue regole sono chiare...
Come mai dici ciò?!?!
Sospetti di qualcuno che ha partecipato alla discussione in settimana? cool

Ok ok, "checché ne possa dire l'autore", oppure "checché ne pensi l'autore"  tongue

Gran Contab"\uFFFD"0x0000FFFDýýý
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abeas
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Re: I Corti 2015 - Re Morto

Aloona ha scritto:

Neanche nel duello influisce particolarmente, magari penalizzandoci,

in effetti ci avevo pensato, ma poi mi sono detto che se wayne
è penalizzato dalla nebbia, allora è penalizzato anche josh. e se siamo penalizzati entrambi a cosa serve segnalare una penalizzazione?

Hieronymus ha scritto:

Sono rimasto sconcertato da come si passi da un gioco di carte a una sfida con le pistole, come se nulla fosse. Avrei motivato meglio la cosa...uno non rischia la vita per un banale gioco, non almeno uno di mente sana.

al mondo c'è gente che fa a coltellate per uno sguardo storto, vuoi che non ci sia chi fa duelli per una sconfitta a carte?

Prodo ha scritto:

Nella seconda mano avremo come carta scoperta un 10, che è pessima. E' naturale pensare di cambiarla, ma un'azione del genere non ci porterà alcun vantaggio, perché pescheremo un altro dieci.
Viceversa potremo migliorare la nostra situazione "ballando", perché, in maniera del tutto casuale, la carta cambiata in questo modo sarà numericamente migliore di quella in nostro possesso (di cui non conosciamo il valore perché coperta).
Riassumendo se si gioca con cognizione di causa e in modo sensato si viene "puniti"; ricorrendo al caso invece si ottengono vantaggi.

spiego subito: ho preso un mazzo di carte e l'ho mescolato, la partita è una delle tante che possono realmente capitare, non ho "inventato" il mazzo (e di mazzo me ne sono già fatto abbastanza così, figurarsi se mi fossi pure inventato la disposizione delle carte!).

El_tipo ha scritto:

l'introduzione, molto bella e molto ben scritta, sembra un po slegata dal resto del racconto

ma come slegata? è un evento accaduto 2 anni prima, senza il quale neppure ci troveremmo a fontenelle's post...

EGO ha scritto:

Josh che ti può chiamare Wayne anche se non ti sei presentato

vado a memoria: l'unico caso in cui avviene è quando brindiamo alla repubblica a josh attacca col pippone antimonarchico. in quel caso il pippone non l'ho scritto, ho solo detto che c'è e che dura parecchio, ed è ben più che probabile che durante il pippone stesso il "buon" josh ci chieda il nome (non mi sto parando le natiche, era davvero pensata così).

EGO ha scritto:

Wayne non è mai transitato in altre città di Carders? Possibile che solo in questo buco di culo gli capiti di finire nei guai?

ma che c'entra? allora tutte le opere dotate di prologo dovrebbero avere un prequel, e un prequel del prequel...

EGO ha scritto:

E l'elemento fantastico, dove sta?

lo dico subito, a vantaggio di tutti quelli che l'hanno visto o che ci si sono avvicinati: un racconto ambientato in degli stati uniti in cui george washington è diventato re e il suo successore è l'ex schiavo nero di suo "figlio adottivo" mi sembra dotato di sufficiente elemento fantastico...

Adriano ha scritto:

Lo spazio era poco e questo non ha potuto permettere di “espandere” la componente gioco

avoja! inizialmente avevo pensato la partita su 4 manche, poi ho fatto il conto dei paragrafi...

Adriano ha scritto:

Non ho ben visto il duello con le pistole gestito con le carte, lì avrei voluto affrontare la sparatoria con un sistema alternativo.

la mia idea era invece quella di creare un regolamento interamente gestito dalle carte (con la collaborazione dei dadi), e creare due diversi regolamenti per un unico racconto non credo sarebbe stata una buona scelta.

Adriano ha scritto:

Ma se stai a fare una rivoluzione per sovvertire una monarchia lo fai tramite un mazzo di carte?

no, ma lo usi come simbolo. nel risorgimento italiano la gente scriveva sui muri "viva verdi", ma è chiaro che non volevano fare la rivoluzione pro-savoia coi gessetti...

Pirata delle Alpi ha scritto:

Apprezzo il realismo dell'arrivo nello saloon (nome della bevanda, richiesta del protagonista per il cavallo e l'ambiente del locale)

quando mi metto a scrivere ho l'abitudine di documentarmi, e in questo caso non ho fatto eccezione. ho cercato quali bourbon potessero essere già in giro nel 1835, ho cercato quali territori facevano già parte degli usa, ho cercato quali città erano già state fondate - meglio se vicino a un fiume - e quale nome avessero (fontenelle's post oggi si chiama bellevue e si trova in nebraska, se mai andrò negli usa cercherò di fare una foto di fianco al cartello di inizio del territorio comunale... smile ), mi sono informato sui significati delle carte nei tarocchi (ma sarebbe stato troppo complicato inserire pure quelli), ho cercato il valore del dollaro in quel periodo, ho spulciato l'albero genealogico di george washington; il reverendo merrill è un personaggio storico.

Pirata delle Alpi ha scritto:

Penso che Re Morto è stato scritto da un appassionato di giochi di carte

a dire la verità sono una discreta schiappa a carte...

Anima di Lupo ha scritto:

" il tuo proiettile manca di poco la testa di Josh, oltrepassa la staccionata sfiorando il quarto posteriore del cavallo dello sceriffo, fora il contenitore dell'acqua, entra nel cranio del Presidente

casomai del re! smile

Aloona ha scritto:

Secondo una mia personale interpretazione delle regole, il numero 23 non è casuale, ma sta a indicare l'unica vera strategia di vittoria finale.

non è casuale, nel senso che è pari agli anni di regno di george washington... wink

Jhongalli ha scritto:

Così,  leggendo del triste destino del protagonista e della sua famiglia, ho potuto immaginarmi questi Stati Uniti che hanno vinto la guerra d'indipendenza costituendosi in monarchia, una monarchia che evidentemente non piace a molti e dove una parte del ceto medio cospira in società segrete di "Carders" prendendo come simbolo del loro ideale un gioco di carte dall'esplicito nome: Re Morto. Leggiamo anche di come i carders non vadano tanto per il sottile e non siano un circolo di intellettuali rivoluzionari: non esitano ad usare estreme dosi di violenza per perseguire i loro scopi

mi hai commosso!

Jhongalli ha scritto:

La partita col Carder viene predecisa dall'autore, di fatto rendendo inutile il mazzo che ci ciene chiesto di procurarci proprio quando avrebbe potuto essere elemento centrale,

pensi che avrei dovuto risolvere la partita a re morto in un paragrafo solo? certo, mi sarei risparmiato 21 paragrafi (o meglio, li avrei utilizzati diversamente) e settimane intere a giocare QUELLA partita davanti al pc con lgc costantemente aperto, ma penso che alla fine la parte ludica del corto ne avrebbe perso...

gpet74 ha scritto:

qualcuno ha detto "Ter"?)

in effetti nel costruire un corto che aveva al suo interno un gioco di carte un po' ti ho pensato (anche se a dirla tutta la colpa dell'esistenza del re morto va data a savage worlds).

Rygar ha scritto:

si è per caso rammollito in due anni di viaggio?

non penso, ma non ho neppure provato ad arrivare a tarda sera a cavallo in una città vicino a un fiume con nebbia e umidità... wink

abeas ha scritto:

Ma come la mettiamo con la regola di "raggiungere esattamente i 23 punti" che farebbe vincere il gioco? Devo intendere che se si ottengono 23 punti il personaggio muore, oppure vince in quanto rappresenta la vittoria al gioco di carte?

la seconda che hai detto.

Mornon ha scritto:

Tenere il gioco di carte e dargli maggiore importanza regolistica (magari ispirandosi a come si usano le carte in Deadlands), togliendo i dadi

se tolgo i dadi più o meno mi ritrovo blackjack...

Heimdall di Bifrost ha scritto:

ma il racconto presenta le stimmate della narrazione di genere mescolando gli stilemi del western classico e la sua non meno nobile variante nostrana, gli ‘spaghetti western’.

pensa che non sono neppure un appassionato del genere (a parte "mezzogiorno e mezzo di fuoco" e poco altro...)!

Heimdall di Bifrost ha scritto:

per giungere (se non ho controllato male) nella futura capitale del Nebraska

appena sotto, tipo legnano rispetto a busto... wink

mi trovate anche su http://temalibero.forumfree.it/
le foto dei miei doppioni su flickr

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