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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

I Corti 2015 - La nebbia

Re: I Corti 2015 - La nebbia

Fa piacere dopo una lunga giornata di lavoro rilassarsi un attimo facendosi dare del (quasi) stupido.
Caro Legato di Abeas, non hai capito l'obiezione perché non ci hai riflettuto abbastanza.
Vedo da me che i pezzi neri sono in alto. Stupido sì, ma non così tanto! Questo però non ci dice assolutamente nulla (ma proprio nulla) sull'orientamento della scacchiera. Se leggo «Dopo ogni mossa il bianco si trasforma nel tipo di pezzo mangiato e ne assume le regole di spostamento», io penso subito che il cavallo bianco diventa alfiere o pedone nero; saranno le mie limitate capacità mentali, ma è così. Personalmente non avrei trovato nulla di ridondante e verboso nello scrivere «Dopo ogni mossa il bianco si trasforma nel tipo di pezzo mangiato (eccetto il colore) e ne assume le regole di spostamento»; sono solo tre brevi parole, ma tant'è...
Data questa premessa, converrai che a chiudere la partita sarebbe stato giocoforza il pedone in G2, perché chiudere era l'unica mossa che questo pezzo potesse fare, e ho interpretato questa circostanza come la chiave attraverso cui aggredire l'enigma. Dopo qualche tentativo, ho scoperto che ciò era impossibile e ho inteso la cosa come la intendevi tu, cioè che l'orientamento era sì quello tradizionale, ma che il pezzo rimaneva bianco, e che quindi tutti i pedoni si sarebbero mossi giocoforza «in su». Poco male; ho cambiato approccio e ho trovato rapidamente una delle soluzioni sovrannumerarie; imbeccato dal forum, ne ho poi cercata pazientemente un'altra, trovandone infine una valida. Come dicevo, caro vice-Abeas, poco male: non ci siamo capiti, e forse la colpa non è proprio tutta mia. Questo è quanto. Non è il caso di legarsela al dito. Tu ora avresti potuto spiegarmi in che senso ci siamo fraintesi, e invece hai preferito dileggiare le mie capacità mentali. Che dire, sono diversi approcci alla socialità!
Tra l'altro anche altri hanno espresso, pur in modo diverso, lo stesso dubbio, il che mi fa pensare che nel limbo dei tonti sono comunque in buona compagnia; resta il fatto che io il tuo Corto elitario e bastardo, pur non essendo tanto sveglio, alla fine, l'ho finito.
Forse tanto stupido non sono, dai! wink

Dario III
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Re: I Corti 2015 - La nebbia

Tutto giusto e corretto, ma non prendertela con me! Ambasciator non porta pena.
Vai nell'Ade e chiedi soddisfazione ad abeas  smile2
D'altronde abeas aveva avvisato da subito che sarebbe stato diretto, come si vedrà anche nel prossimo passaggio.

[Avendo esaurito gli argomenti generali, a questo punto dell'incontro abeas ha voluto discutere alcuni punti sollevati da utenti singoli.]



Charles Petrie-Smith ha scritto:

l'esempio dell'ascensore è il più calzante: non c'è NESSUN motivo per cui uno non dovrebbe provare i piani diversi anche se non ha avuto accesso al computer, ma il punto è che poi non dovrebbe sapere dove andare.

Diciamocelo: questa obiezione è molto pretestuosa.
Il motivo per cui uno non dovrebbe provare i piani diversi anche se non ha avuto accesso al computer è che non ha alcun senso farlo. E' come dire che in un LG normale si può andare dall'1 direttamente al 400 perchè tu sei in grado di sfogliare le pagine e arrivarci senza che il testo te lo impedisca *fisicamente*, e questo diventa un difetto del testo. Follia.
Il regolamento oltretutto parla chiaro, non dice che puoi fare tutto quello che vuoi, non ti dà affatto la possibilità di fare quello che dici, anzi, lo vieta, e tramite Mornon l'ho sottolineato anche durante la settimana di votazione. Il regolamento dice:
"a volte, quando ti sembrerà che il testo te ne offra la possibilità, dovrai recarti in un nuovo paragrafo, ricavando il numero dagli indizi che hai raccolto fino a quel momento; altre volte dovrai invece agire sul numero del paragrafo in cui ti trovi concordemente con le informazioni trovate in precedenza."
Perchè dovresti voler provare a cambiare piano senza avere raccolto informazioni/indizi in merito? La logica di tutto il corto è che tu fai azioni solo come conseguenza di altri indizi. Invece in quel caso specifico, all'improvviso, decidi che ti va di fare un giro in ascensore "perchè sì". Mah.
In questo caso non puoi far altro che procedere a tentativi, a casaccio, proprio perchè stai compiendo questa azione senza avere ottenuto nessuna informazione precedente (torniamo al discorso di saltare direttamente dall'1 al 400. A quel punto cosa ti impedisce di andare direttamente al 42?).
Oltretutto, da che mondo è mondo, anzi, da che librogame è librogame, quando c'è un enigma che ti chiede di andare in un altro paragrafo ricavato dalla soluzione dell'enigma, se il paragrafo che leggi non è coerente con quello che stavi leggendo prima, significa che stai sbagliando e devi tornare indietro.
Se sali o scendi di un piano trovi un testo incoerente. Se sali o scendi di due l'unica coerenza che riscontri è che stai effettivamente usando l'ascensore, ma poi il testo nomina l'informazione della stanza, ricavata dal computer della reception. A quel punto dovrebbe essere chiaro che stai comunque sbagliando, perchè quell'informazione non l'hai trovata.
Se poi nonostante il regolamento lo vieti, nonostante non abbia alcun senso logico nella risoluzione del corto, nonostante l'incoerenza del testo, nonostante tutto vuoi comunque fare di testa tua e usare l'ascensore "perchè sì", cosa vuoi che ti dica, fallo, non posso impedirtelo fisicamente. Ma non venirmi a dire che è un difetto del corto.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

abbiamo visto che ci sono molti ragionamenti che - dato il regolamento troppo interpretabile - permettono di arrivare a certi paragrafi che NON erano previsti dall'Autore, cosa che per me è una grave pecca

Anche questa osservazione è abbastanza pretestuosa. Nessun enigma è a prova di ragionamenti sbagliati da parte di chi risolve. Eppure ragionamenti sbagliati possono portare lo stesso alla soluzione. Ai fini dell'enigma ha senso solo la risposta. Non vedo come avrei potuto impedire alla gente di fare ragionamenti sbagliati.
Inoltre in parecchi dei casi evidenziati durante la settimana, in realtà quelli che dicevano che si arrivava al paragrafo giusto in un modo "non previsto dall'autore", in realtà ci arrivavano esattamente nel modo previsto da me oppure stavano commettendo degli errori che sono stati presto evidenziati e corretti.
Ma purtroppo non potevo intervenire per dire "ehi, guarda che in realtà le cose stanno così", e quindi passava il messaggio (sbagliato) che ci fosse un errore nel corto.
Se ti rileggi il flusso dei messaggi, noterai come in molti casi, nello svolgimento della risoluzione, si è arrivati a capire che molte cose che inizialmente venivano frettolosamente e irritantemente additate come "errori del corto" in realtà non contenevano nessun errore.

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti 2015 - La nebbia

[Ancora, riguardo all'osservazione di un altro leggiocatore. O lebbaratore.]



gabrieleud ha scritto:

Adoro i passaggi di paragrafo sulla base degli indizi dedotti, e non sulla base dei rimandi a fine paragrafo.
Purché, caro autore, sia a me lettore CHIARO che sono finito al paragrafo giusto perché ho risolto l'enigma

Ma caro enigmista mascherato, a me i passaggi sembrano chiari, leggendoli in sequenza.
Cito alcuni esempi di come ho cercato di sforzarmi di creare quella sequenzialità che doveva far capire che avevi risolto correttamente l'enigma.
Poi ripeto che le riletture di questo corto sono state nulle, quindi ci sta che alcuni passaggi potevano richiedere una migliore esposizione.

Esempio 1:

Par.43 (enigma del codice del monitor) ha scritto:

Il monitor si accende, quasi insperabilmente. La schermata che ti si presenta davanti è la seguente: [...] Il primo dei due spazi vuoti lampeggia. Pare che attenda l’inserimento di una chiave. Infatti non è possibile fare altro.

Soluzione 32:

Par.32 ha scritto:

Completi il codice richiesto dal monitor. La schermata si sblocca

oppure, soluzione 28:

Par.28 ha scritto:

Completi il codice richiesto dal monitor. La schermata si sblocca

Dove sta qui l'equivoco nel capire che sei "CHIARAMENTE" finito nel paragrafo giusto perchè hai risolto l'enigma?


Esempio 2:

Par.7 (enigma degli scacchi) ha scritto:

Il solo pensiero che questo individuo stia giocando da anni la stessa partita, senza risolverla, ti causa un profondo mal di testa.

Soluzione torre:

Par.19 ha scritto:

Decidi di aiutare l’uomo/donna dandogli la soluzione del gioco: “Questa torre,” suggerisci, indicando il pezzo sulla scacchiera. [...] L’uomo/donna finalmente si muove: raccoglie il pezzo dalla scacchiera e te lo sta porgendo.

oppure, soluzione alfiere:

Par.16 ha scritto:

Decidi di aiutare l’uomo/donna dandogli la soluzione del gioco: “Questo alfiere,” suggerisci, indicando il pezzo sulla scacchiera. [...] L’uomo/donna finalmente si muove: raccoglie il pezzo dalla scacchiera e te lo sta porgendo.

Anche qui mi sembra chiaro.


Esempio 3:

Par.30 (enigma dei tavoli della sala ristorante) ha scritto:

Ti trovi nella sala ristorante dell’albergo. È arredata con una serie di piccoli tavolini quadrati disposti ordinatamente in otto file da otto. [...] Ogni tavolino è apparecchiato per due ed è identificato da una targhetta numerata poggiata sopra. Noti subito come il tavolo numero uno sia il primo a sinistra della prima fila della stanza, ma gli altri tavoli sono stati stranamente ordinati secondo una spirale oraria, quindi l’ultimo tavolo si trova al centro della sala.

Soluzione "biglietto trovato nella reception":

Par.13 ha scritto:

Ti torna in mente il foglio che hai trovato nella stanza della reception, e ricordi che uno dei tavoli era stato cerchiato e rimandava a una nota che non sei riuscito a trovare. Sei proprio curioso di vedere cosa ti riserva quel tavolo.
Non noti niente di particolare nel tavolo in sé, sembra uguale a tutti gli altri. Però… un attimo, sotto la targa col numero si trova un foglio.

oppure, soluzione "torre"/"alfiere" (casella finale):

Par.3 ha scritto:

D’improvviso ti torna alla mente la scacchiera dell’uomo/donna e il pezzo degli scacchi che ti ha consegnato.
I tavoli in questa sala sono disposti come le caselle di una scacchiera! Vale la pena di provare: ti rechi al tavolo che si trova nella stessa posizione assunta dall’ultimo pezzo dopo l’ultima mossa.
Non noti niente di particolare nel tavolo, sembra uguale a tutti gli altri. Un attimo, sotto la targa col numero si trova un foglio.

oppure, soluzione "alfiere" (casella prima della mossa finale):

Par.13 ha scritto:

D’improvviso ti torna alla mente la scacchiera dell’uomo/donna e il suo strano gioco. Dopo averlo risolto, ieri, o un anno fa, ti aveva consegnato l’ultimo pezzo degli scacchi, come per richiamare l’attenzione su di esso…
I tavoli di questa sala ristorante sono disposti come le caselle di una scacchiera! Ti rechi al tavolo che si trova nella stessa posizione di quel pezzo, dopo avere richiamato con uno sforzo alla mente l’immagine della posizione degli scacchi.
Non noti niente di particolare nel tavolo, sembra uguale a tutti gli altri. Un attimo, sotto il segnaposto col numero si trova un foglio.

Anche qui mi sembra tutto chiaro.


Esempio 4:

Par.48 (enigma della bacheca) ha scritto:

Sul muro alle tue spalle, dietro la reception, campeggia una bacheca contenente le chiavi delle varie stanze dell’albergo, ordinate per numero.

Soluzione /12:

Par.4 ha scritto:

Controlli il riquadro della bacheca contrassegnato dal numero della tua camera. Sotto l’ingombrante portachiavi di legno a cui è allacciata la chiave trovi un foglio di carta piegato in quattro. Rimani sorpreso per un momento. Lo afferri e lo spieghi, contiene un messaggio scritto a mano:
“Aspettami in camera tua per venti minuti. H.”

Anche qui mi sembra chiaro.


Esempio 5:

Par.1 (enigma del messaggio nella bacheca) ha scritto:

La fitta nebbia in cui sei avvolto si dipana [...]
Ti trovi nuovamente sul letto della stanza d’albergo che hai già visto non sai più quante volte ormai.

Soluzione +20:

Par.21 ha scritto:

Ti corichi sul letto e attendi pazientemente come da istruzioni.

Ok, te lo concedo. Questa poteva essere resa in modo un po' più esplicito.

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti 2015 - La nebbia

[abeas risponde ad altre osservazioni specifiche.]



Questo corto, a causa della sua forte sperimentalità, è stato accusato praticamente di tutto da tutti (e il prossimo esempio raggiunge il parossismo).

SkarnTasKai ha scritto:

il vero problema sta nella sospensione dell'incredulità. mi spiego: nel momento in cui il regolamento ci permette di agire sul numero del paragrafo IN CUI CI TROVIAMO io lettore non sono più il personaggio (che non viaggia certo con dei numeri sopra la testa) ma torno a essere il lettore. si sarebbero potuti trovare degli escamotage (il numero tale corrisponde al numero della stanza in cui ci troviamo, il talaltro al numero di oggetti che trovo in un dato punto della stanza e così via)

La natura di questo corto ha risvegliato le obiezioni più astruse, arzigogolate e fantasiose che si potessero tirare fuori [ride]
Questo è il massimo: un librogame basa la sua "ragione sociale" sulla numerazione dei paragrafi e il loro non-ordine di lettura! Dire che agire sui numeri di paragrafo rompe la sospensione d'incredulità è come dire che quando in un librogame leggi: "se vuoi andare a sinistra vai al 15, se invece vuoi andare a destra vai al 41" si rompe la sospensione di incredulità perchè il testo parla direttamente al lettore (!) e gli viene detto di recarsi verso dei numeri (!!). Per non parlare dei numerosissimi librigame in cui ci sono enigmi numerici (non li ho mica inventati io in questo corto! Io ho "solo" tolto l'indicazione esplicita di quando usarli: quella che nei librigame normali invece c'è, parlando direttamente col lettore e rompendo la sospensione dell'incredulità).
Se proprio vogliamo dirla tutta, questo corto è quello che tra tutti i librogame cerca di offrire la minore "rottura del quarto muro" possibile, parlando il meno possibile col lettore per dirgli di fare questo o quello.
Oltretutto la soluzione suggerita da Skarn:
1) l'ho effettivamente adottata per alcuni enigmi, anche se non per tutti;
2) checché ne dica Skarn, non impedisce comunque di rompere la sospensione dell'incredulità, dal momento che anche in quel caso si agisce su numeri e il personaggio si reca comunque verso dei numeri che non viaggiano sopra la sua testa.
Di fatto Skarn abbassa il suo voto di ben un punto e mezzo con questa scusa, sob.


gpet74 ha scritto:

La cosa che mi ha più infastidito, però, è l'introduzione, o meglio l'assenza dell'introduzione.
l'autore parte in quarta spiattellandoci subito che ci troviamo in un loop temporale ecc. ecc. ecc. Inforigurgito puro! Il narratore che si rivolge direttamente al lettore per spiegargli quel che leggerà è un abominio (a mio modesto parere, nè). Considerando che quest'anno non c'erano limiti per quanto riguardava i prologhi l'autore avrebbe dovuto (sì, dovuto!) mostrarci questo loop, non raccontarcelo. Avrebbe dovuto narrarci del nostro primo risveglio, del primo giro nell'albergo spettrale, del nostro primo incontro con la nebbia e del risveglio, nuovamente, in camera nostra.
Insomma mai il principio dello show don'tell è stato infranto tanto grossolanamente e inutilmente come in questo racconto.
Perché, mi chiedo io, perché mai l'autore non ha speso quell'oretta necessaria a calarci narrativamente nel suo racconto, di farci capire che ci trovavamo in un infinito loop temporale e ha sentito invece la necessità di spiegarci tutto così maldestramente.

Innanzitutto perchè di ore ne ho usate in tutto 48 per tutto il corto (incluse quelle in cui ho dormito), e mi sono servite tutte per tutto il resto, mi spiace. E poi perchè quella che gpet chiama come regola assoluta da rispettare, "show don't tell", non è affatto una regola assoluta da rispettare, e in particolare nell'introduzione di questo corto a mio parere avrebbe rovinato tutto. Il corto comincia nel mezzo di un qualsiasi loop degli innumerevoli che sono già successi. Raccontare come ci si è finiti non ha alcuna importanza e significato, non è una scena che merita di essere mostrata. Il protagonista stesso non lo sa, non se lo ricorda più, perchè dovrei spiegarlo al lettore? Oltretutto alcune mezze spiegazioni su cosa potrebbe essere successo vengono date *durante* la lettura del corto. Un'introduzione lunga e pedante come quella che vorrebbe gpet, a me avrebbe fatto sbadigliare, e avrebbe avuto il grosso difetto di vanificare il tentativo di buttare il lettore in media res.

C'è un equivoco molto grosso, che vorrei chiarire a tutti quelli che ogni volta nominano la regola dello "show don't tell" come fosse un Comandamento. Non è una regola assoluta. Raccontare e mostrare vanno miscelati adeguatamente. Sono numerosissimissimissimissimi i casi (che funzionano e di successo) in cui il Comandamento non viene rispettato. Ad esempio Proust, Joyce, Woolf, Cervantes, Swift, Marquez, Munro (recente premio Nobel per la letteratura). Ad esempio tutti i film con voce narrante (i film! La quintessenza del "mostrare"!). Ad esempio tutti gli Star Wars ("cos'è quel terribile flusso di testo iniziale??? Avrebbero dovuto mostrarcelo, non raccontarcelo, con un'introduzione al film di un'ora e mezza!!!").

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti 2015 - La nebbia

[Per concludere, commenti vari sparsi, scelti a occhi chiusi.]



Hieronymus ha scritto:

Da un librogioco mi aspetto qualcosa di diverso.

Questo, scusami, è un problema tuo, non del mio corto [sorride]

Hieronymus ha scritto:

Alla fine sappiamo più dell'albergo che del personaggio. [...] nei librogame il protagonista sei tu [...] Non sapendo chi è il protagonista

Beh, ma deciditi! Lo sai o non lo sai chi è il protagonista? [ride] Nel corto, il protagonista sei tu, esattamente come hai scritto. Spiegami come avrei potuto inserire dettagli sul protagonista, come vorresti tu, senza rovinare il corto. Il corto comincia nel mezzo della storia: la nebbia svanisce, e tu sei di nuovo all'inizio del loop. Prima dell'inizio del corto probabilmente questo è già successo innumerevoli volte. Tu stesso hai perso il conto. Perchè dovrei inserire dettagli che sarebbero solo infodump, e che oltretutto andresti a rileggerti ogni volta che torni all'1 (il che avrebbe ogni volta meno senso)? Perchè proprio ora il protagonista dovrebbe riflettere su se stesso, su chi è, che lavoro fa, ecc? Niente di questo ha senso, soprattutto ai fini della storia. La storia è che il tempo sta finendo. Che importa se in passato sei stato un idraulico o un ingegnere aerospaziale?

Hieronymus ha scritto:

non sapendo cosa voglia veramente se non uscire dall'albergo e dal loop temporale

Quindi vedi che lo sai cosa vuole il protagonista? [sorride]

Prodo ha scritto:

Ricordarsi esattamente tutti i percorsi e concatenarli è un'altra operazione che richiede una conoscenza perfetta del corto e una memorizzazione precisa dei bivi

Questo vale per tutti i libri di Steve Jackson, e per un numero impressionante di videogiochi (mi riferisco soprattutto a quelli del passato). Non è una novità.

Ardianna2015 ha scritto:

Se leggi di fretta puoi perderti la parola chiave della frase, utile per andare oltre il paragrafo o per avere indizi.

Beh, ma questo è un problema di chi legge, non del corto! [sorride]

Aloona ha scritto:

L'unica cosa certa è che l'autore si droga di molto bene.

In realtà il corto è stato scritto in stato febbrile. Niente droghe, è stato tutto merito di quel grado corporeo in più!

Adriano ha scritto:

“Aspettami in camera tua per venti minuti. H.”. Come faccio a capire esattamente QUANDO sommare 20?

Come sarebbe quando? Lo dice il messaggio stesso: quando sei in camera tua. E l'unico paragrafo di tutto il corto in cui ti trovi in camera tua è l'1.

Adriano ha scritto:

il paragrafo con il cadavere che stringe in mano un biglietto mi sembra contenga un indizio, solo che non riesco a capire quale

Quel paragrafo non contiene indizi, e non esiste modo di leggere il contenuto di quel biglietto. Volevo inserire almeno una situazione in cui ci fosse un potenziale indizio che però, per quanti sforzi facessimo, non avremmo mai avuto abbastanza tempo per recuperare. Il concetto di tempo viene chiamato in causa numerose volte in questo corto, anche indirettamente.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Per altro non capisco perché il percorso Turenne sia considerato sbagliato...

Il "percorso Turenne" non è considerato sbagliato: come poi qualcuno (io) ha dimostrato, si può arrivare alla fine del par. 42 anche da quel percorso.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

[lo stemma con sopra un serpente che si morde la coda] è l'ouroboros, il simbolo stesso del corto.

Bravissimo! [sorride]

SkarnTasKai ha scritto:

la citazione del 42 (il nostro finale "buono", che è "la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto")

Presa in pieno [sorride] E' stato intenzionale.

monpracem ha scritto:

se soltanto l'autore avesse deciso di convogliare un pelino meglio il lettore

Monpracem non è l'unico a fare questa obiezione, ma la sua è la prima che ho trovato, quindi cito lui.
Probabilmente se avessi avuto più tempo da dedicare al corto, specialmente facendolo testare a terzi, molti particolari li avrei limati meglio.

E.A. Coockhob ha scritto:

La nebbia ha la tendenza a diventare bestemmiogena al terzo o al quarto tentativo e certi paragrafi in cui vieni trollato dalla nebbia meriterebbero il premio ad honorem come migliori instant death.

[ride] Ho riso molto quando ho letto il tuo commento. In effetti hai ragione: ci sono almeno un paio di situazioni in cui la nebbia ti "trolla"

EGO ha scritto:

[Il regolamento dà] per scontato che il lettore sia un habitué dei librogame, cosa che invece non dovremmo fare

Oh poffare! E perchè mai? Questo è un concorso di librogame in un sito di librogame!

EGO ha scritto:

“questo libro non ti dirà sempre quando e come usare le informazioni”: che brutto da leggere! Sembra che un gruppo di super nerd appassionati di librogame si ritrovi al quartier generale

"Sembra"? [ride]

EGO ha scritto:

Non mi è proprio piaciuta la sequenza “Tu (protagonista) e “Tu (lettore)” che si ha in queste prime righe.  [...]
“non puoi neanche prendere appunti scritti” (lolwut? E pensi che questo mi impedisca di farlo?)

Come ho spiegato sopra, la frase che dice che non puoi prendere appunti scritti si riferisce al tu-protagonista, quello che hai trovato così brutto da distrarti sul contenuto e farti sprecare un lolwut a vuoto.

EGO ha scritto:

Per il resto, mi pare inevitabile paragonare questo Corto a Myst, anche perché dal titolo il richiamo è più che evidente, e non mi meraviglierei se proprio nebbia=mist fosse ciò che ha dato il la a tutto il racconto.

Per nulla!

EGO ha scritto:

Le intenzioni mi paiono quelle di scrivere un’opera volutamente controversa, [...] tanto sicura di sé, che il suo assunto di fondo sembra essere “è talmente intricata, geniale e multisfaccettata, che anche chi non ci arriva non potrà non darle un voto alto, non potendo negare il mio genio”.

Veramente, come ho detto all'inizio, credevo che sarebbe stata stroncata, altro che sicurezza di sè! Basta rileggersi il flusso iniziale di commenti del thread per capire che piega disastrosa stava prendendo il giudizio del corto inizialmente. Una considerazione come la tua infatti è frutto del senno di poi, ma in realtà nell'invio di questo corto c'era più azzardo che presunzione, te l'assicuro.

EGO ha scritto:

L’autore sta ridendo alle nostre spalle, seduto alla poltrona davanti al computer, accarezzando un grosso gatto*, godendosi la discussione che ha generato, gli entusiasmi di chi ha perseverato e la disfatta di chi ha gettato la spugna.
*che poi questo è uno stereotipo hollywoodiano imbecille. Solo un proprietario di cani potrebbe fare una cosa del genere

Qui invece ci hai preso in pieno! [ride]

EGO ha scritto:

Io non ci sono portato, ragà. [...] questo non è il mio genere di sfida. Non me la sento di leggere il racconto come ha fatto gpet, pertanto, per me la lettura resta incompiuta e posso solo dare un voto alle intenzioni.

Quando ho inoltrato il corto, non avevo nessuna certezza su come sarebbe stato accolto. Tuttavia credevo (non so dire perchè), che a EGO sarebbe piaciuto. Che dire, su questo fronte ho toppato alla grande! [si intristisce]

Mornon ha scritto:

L'unica cosa che non mi è molto piaciuta è che il "giochino" sia fine a se stesso. Niente allusioni al significato della vita, indizi su eventi apocalittici globali o accenni a temi simbolici, esoterici, metaforici, metafisici o simbolistici. La nebbia mi appare come una grande avventura senza senso, e questo per me è penalizzante

Beh, ma come, le allusioni ci sono eccome!

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti 2015 - La nebbia

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

C'è un equivoco molto grosso, che vorrei chiarire a tutti quelli che ogni volta nominano la regola dello "show don't tell" come fosse un Comandamento. Non è una regola assoluta.

Guarda, qui sono totalmente d'accordo con abeas. Lo “show don't tell" è uno strumento, esattamente come lo scorcio, il flashback o altri, non una legge; trovo irragionevole che debba essere applicato a priori. A mio avviso peraltro è una tendenza piuttosto moderna (tolte eccezioni, come quelle citate da abeas): voglio dire, due autori diversissimi come Dickens e Tolkien non hanno mai vissuto come un problema l'enunciare semplicemente che «Tizio era cattivo e contorto», né hanno mai sentito la necessità di disporre lunghe scene per spiegare tutti i tratti di un personaggio; un autore può anche narrare ricorrendo a qualche assioma, se così si può dire.

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

Spiegami come avrei potuto inserire dettagli sul protagonista, come vorresti tu, senza rovinare il corto.

Anche qui mi scappa quasi la hola. Sarò strano ma in genere, in un librogame meno so del protagonista, a livello di background e carattere, meglio sto, perché questo rende per me più facile immedesimarmi. Si tratta ovviamente di una peculiarità dei librigioco, in (altra) letteratura sarebbe un difetto enorme.

Dario III
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Re: I Corti 2015 - La nebbia

Sconcerto totale nel leggere che il Corto è stato scritto in 48 ore. Mi sa che ho grossi problemi di velocità di stesura a titolo personale.

Apologeta ha scritto:


Autore, a che serve l'introduzione? Non c'è necessità di dire che questo è un Corto "molto particolare": fammene accorgere quando lo inizio! Nemmeno serve nominare subito la meccanica della nebbia, né i 6 passaggi al paragrafo 1: tutto questo potevi spalmarlo nell'1 o nei paragrafi in cui arriva la nebbia.

Se nell'Ade il WiFi funzionasse bene, Abeas potrebbe leggere come si potevano gestire meglio (a mio avviso) l'introduzione e il paragrafo 1. Eccoli qui.




REGOLAMENTO


  Durante questa lettura starà a te prendere l’iniziativa quando la situazione ti sembrerà opportuna: a volte, quando ti sembrerà che il testo te ne offra la possibilità, dovrai recarti in un nuovo paragrafo, ricavando il numero dagli indizi che hai raccolto fino a quel momento; altre volte dovrai invece agire sul numero del paragrafo in cui ti trovi concordemente con le informazioni trovate in precedenza.


1
(Se questa è la sesta volta che torni in questo paragrafo, non procedere oltre nella lettura e recati invece al paragrafo 50).


  La fitta nebbia in cui sei avvolto si dipana, e una luce diffusa illumina l’ambiente. Hai  l’impressione che questa volta ci sia voluto più tempo della precedente perché la foschia svanisse, ma forse è solo una suggestione. Ti trovi nuovamente sul letto della stanza d’albergo che hai già visto... quante volte? Non ricordi: la tua memoria è una matassa aggrovigliata di dettagli e immagini, la tua confusione è tale che non distingui più quello che hai visto poco prima da ciò di cui hai avuto esperienza un anno fa e da quello che ti sei soltanto immaginato. Sai già che ogni cosa sarà tornata al suo posto, ogni persona ripeterà indefinitamente sempre gli stessi gesti e le stesse parole come se non si ricordasse che l’hai già incontrata in passato. Non hai nulla con te: ogni oggetto che hai raccolto è tornato nel posto in cui era originariamente.
  «Ciumbia!», esclami.
  [...]

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: I Corti 2015 - La nebbia

Apologeta ha scritto:

«Ciumbia!», esclami.

smile2
Molto bella la soluzione che hai proposto, a me piace. Non posso parlare per abeas però.

[Prima di salutare abeas, gli ho posto un'ultima domanda sulle ispirazioni. Molti utenti hanno proposto varie fonti di ispirazione, e abeas nel rispondere ha passato al vaglio le principali.]


Ok, parliamo delle ispirazioni:

Hieronymus ha scritto:

l'ultimo film con Tom Cruise

monpracem ha scritto:

Edge of Tomorrow

Mai visto e non so nemmeno di cosa parli [sorride]

monpracem ha scritto:

Ai Confini della Realtà

La conosco di fama, ma non l'ho mai vista.

Aloona ha scritto:

Silent Hill

Forse inconsciamente? In realtà con SH ha in comune solo la nebbia e l'atmosfera horror (ma la nebbia era il tema di quest'anno del concorso, quindi...) Probabilmente alcune atmosfere o personaggi richiamano un po' quelli di SH.

Rygar, EGO e altri ha scritto:

Myst

Mmm, no! Mai giocato.

Rygar ha scritto:

Planescape Torment

In modo sfumato probabilmente sì. Quantomeno nell'espediente del ritorno continuo al punto di partenza.

Yaztromo ha scritto:

Philip K. Dick

No, o almeno non che io sappia [ride]

phantomfh ha scritto:

il primo Alone in the Dark

Anche se non ho tratto ispirazione diretta, non nego che è un gioco che all'epoca mi era piaciuto assai e come atmosfere ci sono effettivamente vari richiami.

Aloona ha scritto:

Spero solo che non mi risponda Golconda

Dylan Dog ha fatto parte delle mie letture per anni, quindi non nego che qualche ispirazione inconscia possa avermela data.

E.A. Coockhob ha scritto:

sembra di vedere un film di Carpenter

Carpenter è un bel paragone [sorride]

Pirata delle Alpi ha scritto:

supplizio di Prometeo

Ottimo paragone, non ci avevo pensato!

Prodo ha scritto:

avventura grafica Anna, dell'Italiana Dreampainters

Non la conosco, ma mi hai decisamente incuriosito.

Adriano ha scritto:

Progetto Mortale

Indubbiamente l'ho avuto molto presente, specie nella decisione di non dare limiti alla difficoltà [ride]

babacampione ha scritto:

La Luce del Buio

Apologeta ha scritto:

Anni fa, un esordiente scrisse un Corto di difficoltà estrema, dove il protagonista si aggirava in un'ambientazione claustrofobica, inseguito da un buio nebbioso, e l'unico modo per salvare la pelle era risolvere una serie di enigmi.

Il corto di Apologeta è stato senza dubbio il motore primo del mio corto. L'idea inserita in quel corto di poter interrompere la lettura per saltare a un altro paragrafo (in quel caso determinato da un lancio di dadi) e l'atmosfera onirica, mi avevano colpito molto. Questi aspetti sono senz'altro stati il germe del mio corto. La mia qualità di scrittura non è come quella di A. purtroppo.

Ardianna2015 ha scritto:

mi è piaciuta l'ambientazione, molto simile ad un film che non sono mai riuscita a finire di vedere: Esperienza

Non lo conosco, ma ora sono curioso [sorride]

Aloona ha scritto:

Ma se "La Nebbia" pareva "Progetto mortale" twin peaks edition!

Sposami!

Un altro gioco che ha ispirato il corto, oltre a quelli nominati, è il misconosciuto "Midnight Nowhere", un'avventura punta e clicca di alcuni anni fa, in cui il protagonista si risvegliava nell'obitorio di un ospedale abbandonato, circondato da cadaveri e personaggi inquietanti. Il gioco di per sè non era sto gran capolavoro, però guardatevi come iniziava: https://youtu.be/VKZrmPcBtdY?t=40s

Infine l'ispirazione più forte, che mi ha dato lo spunto per costruire il cuore della trama del corto, è stata data dalla lettura di quest'articolo: http://www.repubblica.it/scienze/2012/0 … -37518470/

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti 2015 - La nebbia

abeas mi ha fatto notare una cosa sfuggita ai più. Il prode Dir.Gaz. AdL, una settimana prima che cominciasse il concorso, ha pubblicato un numero della Gazzetta in cui pronosticava in toni ironici una trama per ognuno dei futuri corti in gara. Questo è quello che ha scritto su "La nebbia":

Anima di Lupo, il 21 aprile ha scritto:


6) La nebbia. Autore: Charles Petrie-Smith. Corto non adatto agli utenti impressionabili. Infatti narra di una Nebbia Assassina che uccide gli utenti di LGL e li trasporta in un mondo parallelo simile a un paradiso tropicale abitato da vogliose indigene ben disposte, scimmie parlanti e noci di cocco piene di rum. Stiamo contattando l'autore per capire se il finale è positivo o negativo. Vi faremo sapere.

[E infine giunse il momento del saluto finale con abeas. Ho avuto più volte il sospetto, durante il corso della chiacchierata, che abeas tirasse per le lunghe intenzionalmente, dilungandosi apposta in risposte dettagliate nel tentativo di rimandare il più a lungo possibile il suo ritorno nelle profondità dell'Ade. Quando si è accorto che gli argomenti erano ormai esauriti e non poteva più appellarsi a questo o quel tema su cui dibattere, un lungo momento di silenzio è calato in quel luogo nebbioso, e il volto di abeas s'è dipinto d'un velo di malinconia. Il tempo stava finendo.
Non sapendo come congedarmi, è stato lui a cavarmi d'impaccio, facendo un discorso conclusivo di addio, o forse arrivederci?
]




L'anno scorso ho scritto il corto perchè piacesse anzitutto agli organizzatori, e quest'anno ho scritto il corto perchè piacesse anzitutto agli organizzatori. L'anno scorso ho ricevuto il secondo voto più alto degli organizzatori (dopo l'ottimo Lionardo di monpracem) e così quest'anno (dopo l'ottimo Legami di Rygar). Infatti nella classifica speciale di tutti i corti, secondo il metodo classico delle prime edizioni, i miei corti sono quarto e quinto (dopo Legami, Lionardo e la storica Trappola di Mornon). Mi inorgoglisce.
Non credo che vincerò mai un'edizione, ci sono concorrenti un paio di spanne superiori a me, irraggiungibili, e ormai sono nell'Ade (quindi so già chi vincerà la prossima edizione, e ahimè non sarò io!), ma le lodi di cui sopra rappresentano medaglie al valore che ricompensano ogni fatica.
A cui si aggiunge una medaglia speciale, la recensione di Prodo, di cui ho sentito la mancanza l'anno scorso, e che quest'anno ha deciso di incensarmi con parole che hanno colto le mie intenzioni così in pieno che ho creduto che Prodo fosse una mia seconda personalità. Ha azzeccato tutto nella sua recensione, come solo i più grandi recensori riescono a fare. Oltretutto Prodo è notoriamente stretto, quindi il suo altissimo voto equivale per me a una vittoria.
Chiudo questa fin troppo lunga disamina citandolo:

Prodo ha scritto:

Mi piacciono molte cose di questo corto: lo stile di scrittura [...] è asciutto e rapido, come si addice a un corto, ma sa essere particolareggiato dove serve.
Secondo me molti autori hanno da imparare da questo approccio: perché talvolta si tende a essere inutilmente verbosi e ridondanti, e io ho sempre sostenuto, e lo ripeto, che un'opera breve non può prescindere da caratteristiche di immediatezza e momenti quasi adrenalinici.
Questo vale ancor di più per un racconto interattivo: saper dosare il numero di parole usate non vuol dire essere sbrigativi. E l'autore de La Nebbia questo l'ha compreso in pieno, riuscendo a essere accurato e dettagliato dove serve, pur senza rinunciare all'alone di mistero e alle componenti oniriche che contraddistinguono la vicenda.
[...]
La difficoltà è fuori parametro [...] Questo secondo me è un difetto e un pregio allo stesso tempo. Perché rendere un racconto elitario di base è un'operazione abbastanza insensata e anche antipatica. Ma allo stesso tempo non si può non tenere conto del contesto in cui l'opera è stata scritta: un sito di appassionati, esperti del genere, capaci di superare con facilità molte delle difficoltà classiche di un libro-gioco. Allora viene da chiedersi se l'autore non abbia fatto bene a osare, a sparigliare un po' le carte e colpire duro, per suscitare reazioni altrettanto estreme.
[...]
E mi è piaciuto anche il finale alternativo, per quanto atroce sia constatare che la nostra unica possibilità di sfuggire al loop imposto dalla nebbia sia un agghiacciante suicidio. Si sente la mancanza di un epilogo positivo e l'assenza in parte pesa, ma la possibilità di "fuga" offertaci è perfettamente in linea con la terribile situazione che stiamo vivendo, e aiuta a renderne ancora più suggestivo e condizionante l'impatto.
[...]
Non posso non restare ammirato di fronte al titanico lavoro compiuto per incastrare gli enigmi, con le relative risposte numeriche, tra loro, e fare in modo che il racconto filasse dall'inizio alla fine.
E non posso ignorare il fatto che io stesso ho impiegato 2 giorni della mia vita, utilizzando ogni momento libero, per riuscire a "domare" La Nebbia, con un desiderio costante di riprenderlo in mano anche mentre ero impegnato in altre occupazioni.
E onestamente di quanti altri corti, in anni di concorso, posso dire lo stesso? Già solo questo fatto giustifica un voto alto e il mio plauso.
[...]
Signori, La Nebbia o si ama o si odia, si presta poco a vie di mezzo: io dopo averlo odiato, poi rivalutato, poi apprezzato, adesso lo amo.
Mi sbilancio: secondo me è un piccolo capolavoro, un vero gioiellino. A oggi è il mio vincitore di questa edizione 2015 de I Corti.

Un'ultima richiesta prima di tornare nell'Ade. Mi piacerebbe sapere come mai per così tanti lettori questo corto era così palesemente scritto da me! [ride, si volta e scompare avvolto nella nebbia.]

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti 2015 - La nebbia

Premetto una cosa: questo corto l'ho appena sfogliato, causa il pochissimo tempo quest'anno ho votato solo il primo e poi mollato il colpo. Però mi aveva colpito, perché l'unico tentativo che ho fatto di buttare giù un'idea per il concorso riguardava una locanda che faceva parte di un loop, nel mio caso si era inseguiti e solo in vari passaggi si sarebbe ricostruita la propria storia (relativa a una forma di psicosi quindi niente fine dei tempi).

Sincronicità a parte, volevo fare i complimenti ad abeas. Io non so chi tu sia, ho letto qua e là i tuoi post, non ho capito sta cosa di vado, torno, sparisco,... e non mi interessa, se non che una sparizione totale da questi lidi porterebbe via un autore eclettico e sicuramente dotato (ma di sparizione non si tratta visto che nel futuro hai già visto che non vincerai tu, ma per non vincere bisogna partecipare).

Al di là di stili e preferenze, semplicità ed enigmi, quello che mi ha davvero colpito è la capacità di motivare le proprie scelte, rivelando la struttura, robusta e inespugnabile, del lavoro svolto per arrivare in così poco tempo a questo corto.
In tutte le arti ho una passione viscerale per i "making of", capaci di rivelare molto sull'arte e moltissimo sugli artisti, per cui mi sono goduto moltissimo questi ultimi post, scritti con stile, ironia e capacità.

Matteo
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