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I Corti 2015 - E venne il giorno...

Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Mi trovo in forte contrasto.
Da una parte il Corto ha alcune sviste che generano incongruenze, dall’altro noto che non tutte le incongruenze influiscono sul racconto per renderlo ingiocabile.

Il sistema di gioco non è male: non troppo “pesante”, poche regole e un sistema non troppo invasivo, ci sono i dadi quindi c’è anche una componente “caso”.
Mi sembra che il sistema sia stato tarato per sfruttare anche il discorso delle probabilità e la cosa la apprezzo molto: guardando come sono posti i lanci di dadi nelle varie prove vedo un discreto lavoro in fase di bilanciamento, le prove non sono difficili da superare ma neanche è così scontato superarle tutte facilmente.
La trama mi pare interessante, anche se manca qualche approfondimento: queste ambientazioni rischiano sempre di creare equivoci, perché alla minima virgola fuori posto si va in contraddizione e si rischia di bruciare il Corto. Qualche spiegazione in più sulla condizione dell’umanità e sui dettagli della sopravvivenza ci stava stata bene, ma non me la sento di penalizzarlo perché non è ben spiegato quante scorte ci siano e che tipo di carne si mangia se finora non ho penalizzato comunicazioni con spiriti (Spettromante) e nebbie con dubbia provenienza (La nebbia). In fin dei conti, guardando Ken il Guerriero, chi si è mai posto l’interrogativo del perché in un futuro post-nucleare ci fosse tanta benzina da far viaggiare le moto dei malviventi? C’era forse qualche pompa di benzina ancora aperta? Chi ci lavorava? Il genere apocalittico è di per sé un po’ a rischio incongruenza: nei i film catastrofici tipo 2012 e The day after Tomorrow (per citarne un paio) è più importante l’azione e la tensione dello spettatore o il fatto che non si sa come i protagonisti facciano a chiamarsi al telefono? In 2012, per dire, come è possibile che la gente continua a contattarsi se mezza America sprofonda nel nulla? Come arriva la linea telefonica? E le trasmissioni televisive? Purtroppo non credo esista un racconto/film catastrofico che si mantenga abbastanza realistico da rimanere coerente con la realtà che viviamo oggi.

Carina la scelta dei tre personaggi, sembra che la storia cambi sensibilmente giocando con l’uno o con l’altro, forse poco sfruttata la gestione degli oggetti ma poco male.
Le prove sono interessanti, niente di eclatante ma si giocano con piacere. Forse quella del vento che spazza via la capanna è appena fuori contesto.
La ricerca della locanda porta ad un piccolo loop che fa quasi storcere il naso, ma se penso che la protagonista viva in un mondo immerso nella nebbia, senza genitori, senza amici, e sia costretta a viaggiare fin da piccola, allora l’aspetto “smarrimento” ci sta benissimo. Inoltrandomi nella vegetazione la reale sensazione che non si sappia dove si sta andando è resa bene, in effetti è così che mi sentirei se dovessi cercare una locanda in uno spazio aperto che neanche conosco. Senza contare che trovarla non è neanche così impossibile, e che quindi tanti sbattimenti non ce ne sono. Ad ogni modo, comunque, la ricerca della locanda non è neanche obbligatoria, visto che c’è tutta un’altra sezione della storia che permette di saltarla.

C’è anche qualche punto oscuro, ovviamente:
-  i nomi dei personaggi: insomma, era meglio specificarli;
-  il paragrafo 17 è scritto semplicemente male, direi che è un paragrafo “infelice”: prima la dicitura locanda che si distingue male dalla locanda che si sta cercando, poi la descrizione della gente che mangia e beve. Insomma, una trovata poco logica che si potrebbe spiegare in qualche scorta, o semplicemente l’autore poteva specificare che gli individui stanno mangiando carne di cane ucciso il giorno prima. Non si spiega quanto tempo è passato da quando è calata la nebbia, quindi potrebbe essere passato anche solo un mese, per cui il discorso “scorte” ci starebbe anche;
-  medicine: anche qui è un po’ un’incongruenza, secondo me deriva soprattutto dal genere (l’apocalittico credo generi incongruenze di default, ma certo un po' di attenzione non avrebbe guastato);
-  si poteva fare chiarezza anche sulle altre forme di energia (nucleare, combustibili fossili, ecc.), ma ripeto per me non è un aspetto per cui penalizzare un racconto, anche perché sennò si dovrebbe penalizzare tutto il filone apocalittico.

Giocabilità: 8,5
Abbastanza buona, il Corto si rigioca più volte anche dopo che si è finito proprio perché c’è una componente caso.

Narrazione: 7
Si poteva fare di meglio ma non è completamente da buttare: qualche sinonimo in più poteva essere d’aiuto. Brutta la descrizione delle Ferite.

Divertimento: 8
Complessivamente è divertente, anche se chi non ama le eccessive ripetizioni può scocciarsi rapidamente quando si cerca la locanda. A me, comunque, non ha dato questo effetto.

Totale: 8
Qualche imprecisione di troppo, ma nel complesso si legge piacevolmente.
Sarei curioso di vedere anche questo sui 500 paragrafi, e la conclusione aperta dà ampie possibilità da questo punto di vista.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

In fin dei conti, guardando Ken il Guerriero, chi si è mai posto l’interrogativo del perché in un futuro post-nucleare ci fosse tanta benzina da far viaggiare le moto dei malviventi?

chiaramente Ken trae ispirazione della filmologia "Interceptor (Mad Max)", dove il fatto della benzina e' spiegato bene, anzi diventa una parte rilevante della storia con l'assedio alla raffineria e l'assalto al camion-cisterna.

Seven_Legion
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Si ovviamente, era solo per rendere l'idea.
Il genere apocalittico è di per sè assurdo e surreale, cercare di dare spiegazioni non sempre è semplice e rischia di portare ad altri paradossi.
La realtà è che l'agricoltura dovesse scomparire la specie umana sparirebbe poco dopo secondo me: non solo non potresti mangiare più carne e derivati degli animali, ma anche frutta e verdura non ci sarebbero più. Rimane l'acqua. Come può una popolazione campare così?
Insomma è un po' tutto il presupposto di base a non essere ben fermo, ma penso che qui subentri l'aspetto fantasy previsto dal bando.

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Adriano
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Non ci avevo pensato molto questa notte, ma forte vento e nebbia sono una netta contraddizione... va beh che qui la nebbia è ovunque, quindi si sposta senza diradarsi, però resta un po' forzato.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Adriano ha scritto:

Non si spiega quanto tempo è passato da quando è calata la nebbia, quindi potrebbe essere passato anche solo un mese, per cui il discorso “scorte” ci starebbe anche;

Se fosse passato solo un mese il mondo sarebbe ancora sostanzialmente uguale.
Certo, non ci è stato detto quale e come fosse il mondo di prima: potrebbe non essere il nostro, ma è comunque una civilizzazione in cui si è arrivati all'elettricità.

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Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Ragazzi vorrei farvi notare che è FANTAscienza quindi a nessuno importa se esiste roba tipo la criptonite, o l'adamantio o il vibranio o quello che volete, attaccarsi ai termini è controproducente.
Poi se i centri riscaldati si chiamano Locande si chiamano locande e pace, a Giulio Cesare quando ripeteva a macchinetta Castrum nessuno lo andava a seccare, anche se avrebbe potuto dire oppidum e quant'altro.
Allora a sto punto l'orfana che parte e trova un cilindro di residuum è fesseria in partenza, provate a leggerla come una favola moderna e vedrete che non è un librogame da 5.

Il miglior materiale per gdr gratuito da 150 anni: http://makemake.forumfree.it/

E.A. Coockhob
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Credo che il 5 sia stato dato per altri motivi. Io la vedo proprio come favola, quindi ho alzato il voto, ma anche la FANTAscienza ha bisogno di coerenza. E ci sono delle incoerenze abbastanza importanti, Coock, come quella della mancanza di sole e coltivazioni, ma la presenza di carne e vino. La cosa, come ho voluto vederla, si potrebbe correggere facilmente specificando che si tratta delle ultime scorte del pianeta o, meglio ancora, sostituendole con surrogati di cibo brutti e cattivi, ma allo stato attuale va immaginato troppo da sé e risulta tirato assai. Comunque, neanche per me merita addirittura l'insufficienza, ma sono gusti. Non sarei arrivata nemmeno a 8, in fondo. Resto convinta del mio voto.

Adriano: guardati "The Road", dal romanzo omonimo. In questo senso è fatto molto bene. Riguardo le "scorte" di cibo, mi trovo d'accordo con Charles: pochi mesi non bastano per perdersi tutta la civiltà e inventarsi anche un materiale superconduttore alternativo. Sarebbe stato meglio specificare che l'umanità ha lavorato per accumulare scorte negli ultimi decenni (non è improbabile: in un bunker attrezzato lo scatolame può bastare per tanti anni), quindi ci sono ancora, ma vengono centellinate. E la gente si arrangia come può.
Non sono d'accordo che sia il GENERE ad aver problemi, ma la sospensione della realtà che molti film/racconti decidono di giocarsi. In verità, allo stato attuale della nostra civiltà, se domani arrivasse una nebbia maledetta a coprire il sole, le verdure potrebbero venir coltivate in serre speciali realizzate nelle locande. Sarebbero rare e costose, va bene, salvo non fosse obbligatorio distribuirle per motivi ovvi di sopravvivenza; ma non penso che medicine e, in genere, cibo buono siano da meno in un mondo del genere.

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Aloona
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Io credo proprio che sarò severo, nel voto.

Aloona ha scritto:

Riguardo le "scorte" di cibo, mi trovo d'accordo con Charles: pochi mesi non bastano per perdersi tutta la civiltà e inventarsi anche un materiale superconduttore alternativo. Sarebbe stato meglio specificare che l'umanità ha lavorato per accumulare scorte negli ultimi decenni (non è improbabile: in un bunker attrezzato lo scatolame può bastare per tanti anni), quindi ci sono ancora, ma vengono centellinate. E la gente si arrangia come può.

No, un attimo: io ho scritto che in UN mese non sarebbe cambiato quasi niente; per contro decenni è decisamente troppo, si starebbe anche peggio, e il vino sarebbe davvero finito. Per me è giusto immaginare che siano passati alcuni anni.

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Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Sei un mostro che non ama i bambini.

Bah, potrebbero esserne passati anche venti, se davvero qualcuno si fosse preoccupato, in circostanze del genere, di salvare tutto il vino del pianeta. Anzi, FORSE sarebbe la bevanda con migliori possibilità di sopravvivenza per decenni, imbottigliato! Solo che... mi pare un po' strano ce l'abbiano a disposizione dei poveracci di un villaggio desolato e comunque mi stona. Non mi fa pensare alla miseria. Pochi anni mi sembrano sempre pochi per far morire tutta la tecnologia moderna, considerato che, in mancanza di energia elettrica, i grandi macchinari importanti hanno sempre alimentazioni di riserva capaci di resistere MOLTO a lungo. Almeno, lo immagino... anzi, lo SPERO.
Sto tentando una piccola ricerca personale in merito, anche se non è facile trovare le chiavi di ricerca per scoprirlo.

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Aloona
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Aloona ha scritto:

Solo che... mi pare un po' strano ce l'abbiano a disposizione dei poveracci di un villaggio desolato e comunque mi stona. Non mi fa pensare alla miseria.

Infatti.
A meno che non vengano tutti a rubarlo dalla mia cantina (storia vera).

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Charles Petrie-Smith
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