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I Corti 2015 - E venne il giorno...

Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Giocabilità: 6,5
La giocabilità è buona sarebbe ottima se la componente aleatoria fosse meno pronunciata, troppe scelte a caso ma non male comunque.

Narrazione: 8
La narrazione è a mio avviso il punto di forza dell'opera che è una favola moderna non poteva NON rimanere sul vago, non poteva non essere onirica, visionaria ed Ermetica. E' un piccolo capolavoro come un racconto di Ende.


Divertimento: 7 regolamento pesante, troppa componentistica e troppa casualità rovinano una narrazione che se condotta con la leggerezza dell'Albero di Fuoco ci avrebbero regalato un altro capolavoro ma che finiscono per dare luogo a un'opera solo buona, peccato, un'occasione sprecata.

Totale: 7

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E.A. Coockhob
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Certo che abbiamo concetti di "capolavoro" completamente diversi, senza offesa per nessuno.

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Aloona
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Mi sono preso 24 ore per riflettere, ma alla fine devo purtroppo assecondare quella che è stata la mia impressione iniziale.
Questo corto ha un problema strutturale enorme a mio modo di vedere che gli impedisce di poter competere per le primissime posizioni della classifica finale.
Un racconto breve è contraddistinto da un risicato numero di paragrafi, nel caso del nostro concorso 50.
In tale quantità di rimandi non sempre è possibile sviluppare trame complesse o elaborate perché lo spazio è oggettivamente poco.
Qui ci troviamo di fronte a un lavoro che non solo introduce una tematica gigantesca (la sopravvivenza in un mondo post-apocalittico, genere su cui sono stati spesi fiumi di inchiostro e di pellicola e che è contraddistinto da una quantità di elementi e possibilità innumerevoli) ma decide deliberatamente di sacrificare una parte consistente dell'angusto numero di paragrafi in un loop tutto sommato non molto interessante che ha ragione di esistere solo per dare un senso ai lanci di dadi necessari per scovare la locanda. La beffa è che tale locanda, in barba a tutto questo, può essere raggiunta anche con metodi alternativi senza eccessivo sbattimento
I paragrafi così impiegati sono ben 8. A questi vanno aggiunti quelli indirettamente legati a tale cerca (il 18 e il 29) e tutti quelli impiegati per approfondire le evoluzioni della nostra avventura che possono intervenire solo qualora falliamo 10 volte la ricerca della Locanda ( che sono altri 6).
Ora, invito tutti voi a lanciare 10 volte di seguito 3d6 e constatare in che percentuale sia possibile non ottenere mai né un 10 né un 11 (né un 9 né un 12 se viaggiamo con un anziano).
Vi dico che a livello probabilistico siamo sotto il 20%.
Questo vuol dire che su 50 paragrafi ce ne sono ben 16 impiegati per descrivere situazioni accessorie o che addirittura in una partita media non si vivono mai.
Questa cattiva gestione dello spazio a disposizione si ripercuote sull'avventura che oggettivamente diventa frettolosa. Le prime tre volte in cui ho affrontato il libro l'ho terminato senza problemi, e al di là del fatto che probabilmente sono stato fortunato, ho imbroccato ben due diverse strade in cui, seguendo ragionamenti logici lineari e desumibili dall'introduzione, è possibile arrivare all'epilogo vincente affrontando dei check abbordabili e in misura di un paio al massimo.
Il fatto è che dopo l'introduzione appassionante e le potenzialità veramente ampie che si intravedono leggendo i primi passaggi del lavoro, lascia davvero l'amaro in bocca rendersi conto che una partita media si risolve in 8 minuti scarsi di lettura e concatenando tra loro una decina di paragrafi.
Una longevità simile è inferiore a quella dei più semplici Scegli la tua Avventura e mina profondamente anche il divertimento che si prova gustandosi "E Venne il Giorno".
Peccato perché per il resto ci siamo davvero: lo stile narrativo asciutto e serrato dell'autore mi piace, ed è adatto a uno scenario dove il tempo e la capacità di cogliere al volo le proprie occasioni sono fondamentali (anche se, per la miseria, la Locanda deve essere solo quella finale, il locale di Riffian chiamalo ricovero, albergo, osteria, ma non locanda! smile).
L'uso dei tre dadi in vece dei canonici due consente di lavorare meglio sui range medi di punteggi e in questo l'autore è stato davvero bravo, perché la difficoltà delle prove, tolta qualche eccezione che comunque ci può stare (nella vita esistono ostacoli più difficili della media da affrontare di tanto in tanto), è ottimamente settata.
E anche l'ambientazione è resa bene: ho letto di presunte incongruenze e imprecisioni, ma io credo che gli scenari presentati reggano bene la prova della verosimiglianza. Non dimentichiamoci che siamo di fronte a un corto, e per la stessa natura del mezzo espressivo impiegato non si può pretendere chissà quale dettaglio esplicativo.
Nonostante questo io credo che il mondo pensato in questo titolo sia coerente e faccia egregiamente il suo dovere creando atmosfera e immedesimazione.
Tutto questo però viene pesantemente inficiato dai limiti strutturali legati a una cattiva gestione dello spazio a disposizione, e questo difetto purtroppo è decisivo per la mia valutazione.
Sono d'accordo con Adriano: questo è il corto che più di tutti avrebbe da guadagnare (e sarebbe interessante da leggere) dalla trasformazione in un libro di 500 paragrafi.
Attualmente però va valutato per quello che è: le indubbie caratteristiche positive gli garantiscono la sufficienza, ma personalmente non mi sento di premiarlo oltre; le carenze strutturali sono centrali e limitanti. Se ci fosse un premio alle potenzialità poco espresse e alle intenzioni nella mia personale classifica quest'opera stravincerebbe.
Un vero vero peccato, perché di base aveva tutte le caratteristiche in regola per poter competere per l'affermazione finale. Rimpianto.


Giocabilità: 6
Narrazione: 7
Divertimento: 5
Globale: 6

Prodo
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Prodo ha scritto:

I paragrafi così impiegati sono ben 8. A questi vanno aggiunti quelli indirettamente legati a questa cerca (il 18 e il 29) e tutti quelli impiegati per approfondire le evoluzioni della nostra avventura che possono intervenire solo qualora falliamo 10 volte la ricerca della Locanda ( che sono altri 6).
Ora, invito tutti voi a lanciare 10 volte di seguito 3d6 e constatare in che percentuale sia possibile non ottenere mai né un 10 né un 11 (né un 9 né un 12 se viaggiamo con un anziano).
Vi dico che a livello probabilistico siamo sotto il 20%.

Adorabile disquisizione sul playtesting. Prendo nota per futuri riferimenti!

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Prodo ha scritto:

E anche l'ambientazione è resa bene: ho letto di presunte incongruenze e imprecisioni, ma io credo che gli scenari presentati reggano bene la prova della verosimiglianza. Non dimentichiamoci che siamo di fronte a un corto, e per la stessa natura del mezzo espressivo impiegato non si può pretendere chissà quale dettaglio esplicativo.

Scusa, Fra, mi sa che devi leggere meglio di quali incongruenze parliamo. L'atmosfera fiabesca c'è tutta e in parte salva il racconto da questo punto di vista, ma nessuno si è "lamentato" del fatto che il mondo non sia descritto in modo particolareggiato e ampio. Il problema è che ci sono cose che non hanno molto senso e addirittura cose che contrastano tra loro (preparati medicinali e assenza di piante descritta all'inizio, tanto per dirne una). A correggere ciò bastano poche parole e una maggiore attenzione a quel che si è detto in precedenza o all'idea precisa che si ha dell'ambientazione, specie in vista di eventuale ampliamento. Non giustifichiamo questa cosa con "è una favola", per favore: può essere una bellissima favola anche stando attenti a non contraddirsi e non scrivere cose senza logica. A parte che molte bellissime favole hanno un contorno cupo, ma qualsiasi ambiente, anche il più nero, trattato dall'ottica di un bambino può risultare innocente o fiabesco, questo è il tipo di "distorsione" che va bene.

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Aloona
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Aloona ha scritto:

Scusa, Fra, mi sa che devi leggere meglio di quali incongruenze parliamo

Avevo letto con attenzione. Rispetto il parere, ma ho diversi canoni qualitativi sotto questo punto di vista quando valuto un racconto. Potrebbero esserci molte spiegazioni per giustificare quelle che ad alcuni di noi appaiono come incongruenze: nel racconto in questione non vengono date. Capisco perfettamente che possano esserci lettori a cui la cosa da fastidio. Personalmente per me in questo contesto non ha alcuna importanza (diverso sarebbe il discorso se stessimo parlando di un'opera più ampia e dettagliata) e di conseguenza non lo valuto come elemento negativo. E quello che c'è a livello di descrizione e ambientazione mi piace, e lo trovo accettabilmente congruente. Ma parlo per me, ognuno ha giustamente la sua opinione.
Personalmente nel caso specifico ritengo che ci siano ben altri problemi, decisamente più "limitanti".

Prodo
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Dico subito che ho trovato l'ambientazione di grande suggestione. Le potenzialità dell'idea di base si vedono chiaramente, peccato che non siano state sfruttate nel modo migliore.
Riguardo le incoerenze, quanto evidenziato da altri è sensato e il racconto certamente ne risente, ma non mi sento di penalizzarlo troppo per questo.
La narrazione è migliorabile ma non sarebbe male se non fosse per due aspetti: troppe "d" eufoniche e soprattutto troppi "tuo, tua, tuoi" superflui (faccio finta di non aver visto quanto già rilevato da Charles: caro autore, non mi puoi usare il termine locanda se non per la Locanda).
Piccola precisazione che vale per tutte le mie valutazioni.
Non è che voglia penalizzare l'errore grammaticale in sé, il fatto è che gli errori di questo tipo minano la scorrevolezza della lettura. Idealmente mi aspetto di non accorgermi nemmeno che sto leggendo un racconto, la lettura è solo il mezzo che mi deve portare all'immedesimazione nella storia. "La tua vista", "i tuoi occhi", "la tua sacca"... ... non serve che me lo dici, lo so che la sacca è mia! wink

Complessivamente il racconto mi è piaciuto, pur con l'amaro in bocca per l'occasione mancata.
Mi piacerebbe vedere l'idea di base sviluppata sui 400 paragrafi, le potenzialità ci sono sicuramente anche se non è una passeggiata sviluppare bene una ambientazione di questo tipo.
Tornando al corto e dovendo valutare quello che ho letto, secondo me siamo ampiamente sopra la sufficienza.

Voto complessivo: 7

phantomfh
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Prodo ha scritto:

Potrebbero esserci molte spiegazioni per giustificare quelle che ad alcuni di noi appaiono come incongruenze: nel racconto in questione non vengono date. Capisco perfettamente che possano esserci lettori a cui la cosa da fastidio. Personalmente per me in questo contesto non ha alcuna importanza (diverso sarebbe il discorso se stessimo parlando di un'opera più ampia e dettagliata) e di conseguenza non lo valuto come elemento negativo.

Invece, secondo me, la bravura in un Corto è PROPRIO riuscire a spiegare o rendere le cose pienamente in poco spazio. Certo che ci sono mille modi di giustificare quegli elementi, infatti io e Charles ne abbiamo ipotizzati alcuni (per quanto, anche così, certe cose appaiono un po' tirate), ma una buona lettura non dovrebbe farmi scervellare a cercare di giustificare cose che appaiono incoerenti con un dibattito incrociato. Al massimo dovrebbe farmi dibattere sulle riflessioni che potrei trarne.

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Aloona
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Ciao a tutti !
Ecco la mia recensione per il corto di questa settimana.

Narrazione :
È scritto davvero bene: mi piace questo mondo avvolto nella nebbia che lo sta facendo morire poco a poco, annientando le risorse naturali e le speranze degli esseri umani... la nebbia è già deprimente il Val Padana (e nelle Alpi, ne so qualcosa) e mi è venuta una vera botta d'angoscia nell' immaginare un mondo interamente coperto di nebbia. La presenza della nebbia è molto pesante e da un senso di paranoia al testo (chissà se qualcuno mi segue, o si nasconde a più di tre metri...). Penso che sia una buonissima idea di aver messo una bimba come protagonista: è vulnerabile, non capisce ancora tutto cosa sta succedendo ed è fragile... siamo agli antipodi nel classico eroe e questo da un tocco in più. Dalle prime righe, ho pensato alla bimba in "Hokuto No Ken": è l'unica che possa far crescere la vegetazione. Qui è la stessa cosa: le sorti di un mondo in preda alla disperazione sono nelle mani di un essere piccolo e debole. Faccio i miei sinceri complimenti all'autore, ha saputo creare un mondo post-apocalittico davvero originale: di solito non vado pazzo per questi ambienti perché molti si assomigliano. Alcune pecche: l'utilizzo della stessa parola per le due locande del racconto... penso che quella del villaggio avrebbe potuto chiamarsi "Osteria" o "Taverna" per evitare la confusione con  la Locanda che cerchiamo. Altro problema: nel villaggio si abbuffano di carne e bevono come degli marinai... ma come si fa a produrre carne (e vino) senza agricoltura? Dalle mie parti, provano a fare del vino con delle viti che non vedono mai il sole... e fa schifo...

Divertimento:
Il mondo sta male, dimenticate i Signori delle Tenebri, gli alieni, il Wyrm, Maria de Filippi e gli altri nemici dell'umanità: il nemico è un invincibile e vizioso fenomeno climatico. Siamo lontani dell'ennesima apocalisse nucleare post Mad Max (serie che mi piace, perché ha dato il calcio d'inizio al genere, se non erro). Ci si crede davvero, ci sentiamo persi quanto la bimba, non si può contare sulle pozioni di salute o un potere speciale perché non ci sono. Ogni passo è un balzo verso l'ignoto e tanti pericoli possono nascondersi nella nebbia. Il peggior nemico è onnipresente ed implacabile... ho adorato giocarci e non mi sono annoiato neanche un secondo... complimenti.

Giocabilità:
Il ritorno del famoso D10... non ne ho più, ma ho le Tabelle del Destino...fa lo stesso e visto la mia sfortuna, non cambia niente. Le regole sono molto semplici, benché ci ho messo un po' per capire bene il sistema di Ricerca della Locanda...ma mancherò sicuramente di Fosforo. Tutto viene gestito dai tiri di dado, il che semplifica le cose. Complimenti per sottolineare la gravità di una ferita (come detto prima, non c'è il venditore autorizzato di Vigorilla nelle vicinanze...), il che rende le cose molto più difficili ed è un po' frustrante (ma così reale...).Il sistema dei compagni di viaggio è ottimo: ognuno ha la sua utilità come in un RPG giapponese. Ci si può rigiocare senza fare sempre lo stesso path.

Narrazione 7
Divertimento 8
Giocabilità 7

VOTO FINALE 7



PS:
Qualcuno potrebbe consigliarmi dei libri tipo Steampunk ? (magari in PM per non fare un OT)
@Aloona, Gabrieleud, Firebead_Elvenhair : mi piacciono i vostri nuovi avatar !

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

Pirata delle Alpi
Erede di Misson
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Sono gli avatar di gala per la Notte degli Oscar, caro. Puoi unirti.
Vedrò che posso fare per i libri.

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Aloona
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