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I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Per quanto mi riguarda il sistema di gioco non è troppo pesante, ma io non faccio testo perché sono un fanatico dei LG a mappa. Ma qui (almeno io) ho trovato pesante la gestione dei disegni: se entro in una stanza dopo aver ammazzato un mostro, preso una provetta e spostato un tavolo, trovo brutto ritrovarmi il disegno iniziale. È un'immagine che non esiste più.
Se non ci fossero stati i disegni avremmo trovato una stanza descritta con circa 10 righe di testo inutili, perché non aggiornate. È per questo che i libri a mappa hanno sempre avuto codici e parole d'ordine.

Il sistema comunque non è da sottovalutare: questo corto è un prototipo e sono sicuro che queste strutture verranno approfondite per limare questi problemi strutturali.

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

SkarnTasKai ha scritto:

d'altro canto, se giocando contro altri amici ognuno deve usare un personaggio diverso, allora

c'è da dire che chi becca un certo personaggio è avvantaggiato perchè ha il percorso più lineare o i pezzi dell'arma più visibili etc etc..
inoltre fare a gara con 3 copie del libro potrebbe portare al rischio imbroglio..
meglio un'avventura di team wink

Sabretooth
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

EGO ha scritto:

Non ho ben capito come avete fatto a trovare pesante l'annotarsi tutto.

In effetti «mi schiero» con te; certo, non era di quei Corti (apprezzabilissimi) in cui ci si può dimenticare carta e matita, però questo non l'ho trovato impegnativo; voglio dire, qualunque librogame a mappa, per essere svolto in tempi ragionevoli e senza inutili vagolari, richiede qualche appunto.

Hieronymus ha scritto:

non è che il mio voto lo darò in base al voto degli altri, semplicemente aspetto eventuali osservazioni (sia in negativo che in positivo) su questo corto, onde avere tutti gli elementi necessari per votare al meglio.

Anch'io tengo in considerazione in giudizio altrui, prima di sbilanciarmi. In genere procedo così: cerco di farmi un'idea generale sul Corto, voto compreso, PRIMA di leggere i commenti altrui; poi li leggo e vedo se mi è sfuggito qualcosa o se si discostano in modo convincente dal mio giudizio. Il parametro più importante per me resta il divertimento, e nessuno mi può dire se mi sono divertito o meno, ovviamente; però ci sono anche altri fattori che influiscono sul voto finale (originalità, solidità della struttura), e qui il parere degli altri può aiutarmi a notare cose che mi sono sfuggite, e quindi influenzare il mio giudizio complessivo.

In definitiva, un gran bel Corto, ma sto ancora aspettando quello definitivo, che mi strappi un 9 o un 10 convinto!

Dario III
Inadatto a regnare
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Adriano ha scritto:

Per quanto mi riguarda il sistema di gioco non è troppo pesante, ma io non faccio testo perché sono un fanatico dei LG a mappa. Ma qui (almeno io) ho trovato pesante la gestione dei disegni: se entro in una stanza dopo aver ammazzato un mostro, preso una provetta e spostato un tavolo, trovo brutto ritrovarmi il disegno iniziale. È un'immagine che non esiste più.
Se non ci fossero stati i disegni avremmo trovato una stanza descritta con circa 10 righe di testo inutili, perché non aggiornate. È per questo che i libri a mappa hanno sempre avuto codici e parole d'ordine.

Il sistema comunque non è da sottovalutare: questo corto è un prototipo e sono sicuro che queste strutture verranno approfondite per limare questi problemi strutturali.

premetto che non ho votato il corto per correttezza nei confronti degli altri, mi sembrava brutto votare un corto e non un altro e ho preferito astenermi, in ogni caso faccio i mie complimenti all'autore perchè ho trovato questo corto davvero fantastico! smile
però non capisco questo punto di vista, soprattutto come il discorso disegni possa essere trovato pesante: succede (ed è sempre successo) ad esempio la stessa cosa nei libri testuali, dove si trova scritto" nel tavolo trovi una pozione di cura, puoi annotarla nel registro".. questo dovrebbe significare che ogni volta che "leggo" il paragrafo (ammettendo che faccia il giro dell'oca 10 volte e ci entri 10 volte in stanza) devo prendere una pozione dal tavolo? bigsmile

mi sembra ovvio che anche in quel caso la stanza non è più quella che doveva essere ed è stata modificata, con la differenza che l'immagine è più immediata (già dalla preistoria, dove venivano raccontate le scene di caccia coi disegni rupestri).. al cervello del lettore elaborare i cambiamenti non richiede più di qualche secondo, al contrario del rileggersi ogni volta il paragrafo smile

da questo punto di vista, personalmente penso che questo corto, con il lavoraccio delle immagini, abbia in qualche modo aggirato l'ostacolo... anzichè un difetto, personalmente lo considererei un pregio per questo genere di avventure a mappa smile

Aloona ha scritto:

Onestamente, mi spiace non aver avuto il tempo di prolungarmi (in analisi impegnative, intendo), anche se l'ho ben snocciolato, ma continuo a trovare la scrittura piuttosto sciatta. Ironica, certo... non è quella su cui puntava il corto, certo, ma... non sono proprio d'accordo con gli elogi allo stile che leggo e che mi sembrano parte integrante dei voti. Personalmente, fosse stato più curato, avrei dato 8, ma non mi basta il lavorone grafico. Tolto il fattore regolamento pesante, si intende.
Forse la maggioranza non ci sta facendo caso, distratta dalle immagini molto ingegnose, ma abbiamo già avuto un Corto ricco di enigmi visivi ed era anche scritto egregiamente, sia nello stile che nella trama. Inutile ricordi quale, ho dovuto perfino FATICARE per non farmi suggestionare. Ora, veder assegnare gli stessi voti a questo, lo confesso, mi lascia un po' perplessa. Ok, qui c'è più lavoro di disegno ed è ammirevole, l'impegno è ottimo, ma il resto è abbastanza blando, la scrittura l'ho già detto e c'è quella questione del gioco a tre che non si sa come gestire, che non mi pare cosa da poco... mi perdoni l'autore, vogliono essere critiche costruttive.

anche sul discorso delle immagini che hanno distolto l'attenzione dai voti sinceramente ho qualche difficoltà a capire questo punto di vista.. cioè, in un librogame dove la parte prettamente giocata e centrale viene svolta dal comparto grafico,perchè un votante dovrebbe eliminare i disegni per votarlo?e a quel punto cosa rimane da votare? facendo il paragone al contrario con il nuovo corto "la locanda nella nebbia" a cui ho dato un sguardo ieri, sarebbe come cercare di dare un voto sulla qualità dei disegni della mappa cercando di non farsi influenzare dal testo e la storia, ossia la parte centrale del libro stesso  ^^ personalmente la cosa la trovo anche un pelino irrispettosa nei confronti dell'autore che magari si è anche fatto in quattro per sviluppare in tutti i suoi aspetti un librogame di questo tipo, anche perchè se fosse stato un contest prettamente letterario allora sarei stato completamente in accordo col pensiero (anzi avrei addirittura pensato che le immagini avessero proprio lo scopo di distogliere l'attenzione dal resto), ma il bello di un librogame è che "non sai cosa ci puoi trovare dentro fino a che non lo leggi", a partire dall'ingegnosità delle regole, il divertimento, il modo di svilupparlo, il testo e le immagini... cioè i fattori di influenza del voto sono tanti, non solo quello letterario... penso sia più corretto il pensiero di phantomph dove viene fatto un discorso prettamente di gusto,( de gustibus non dispuntandum est, si diceva già dai tempi dei romani ^^ ),e ci stà che un librogame grafico possa anche essere considerato terribile rispetto ad uno testuale smile

personalmente questo corto lo avrei votato alto anche per l'ingegnosità delle regole e la scelta di sistema di gioco basato su immagini (più che ottime), oltre che per l'impegno profuso dall'autore per realizzare e ideare cosi tante cose in cosi poco tempo (non so se qualcuno si sia soffermato sulla cosa, ma ho pensato alla difficoltà anche solo del pensare e ideare tutte quelle stanze diverse, ognuna con la sua particolarità, non solo del disegnarle.. dovendo pensare di "scrivere" in un paragrafo l'arredamento per fila e per segno di ogni stanza, fa capire a quante cose abbia pensato l'autore..ed è per questo che considero un pò irrispettoso in non voler tenere conto nel voto di un lavoraccio simile smile )

Delendul
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Il problema è che i disegni (nella quasi totalità dei librogame) non fanno parte di una mappa.
Prendi Sortilegio, ad esempio, o Lupo Solitario, Blood Sword, Grecia Antica, Misteri d'Oriente, Fire*Wolf, eccetera: arrivi nel punto in cui c'è un disegno, vedi che lì c'è una pozione e puoi scegliere di prenderla o non prenderla. Qualunque cosa tu faccia, hai una certezza: non tornerai in quel paragrafo.
Questo perchè quei libri hanno una struttura lineare, quindi l'autore non si preoccupa del fatto che tu prenda o meno un oggetto.
Stai al 50. Prendi la fiala? Vai al 61. Non la prendi? Vai al 114. Non ci tornerai mai al 50, quindi il problema non si pone.

Nei librogame a mappa, invece, in quel paragrafo potresti tornarci.
E se ci torni, si presume che tu non debba trovare la vecchia situazione, ma la nuova "aggiornata".
Ti faccio un esempio:

Questo è ciò che avviene nei librogame a mappa:

4
Ti trovi in una stanza dalle pareti bianche. Davanti a te c’è una bomba, il timer è fermo a 10 secondi. Se vuoi riavviare il timer vai al 7, altrimenti vai al 51.

7
Avvii il timer ed esci di corsa dalla stanza, gettandoti a terra. Dopo qualche istante la bomba esplode: la deflagrazione è molto potente (prendi nota del codice BOMBA). Ti rialzi lentamente […]

(dopo aver esplorato parte dell’edificio)
10
Ti trovi lungo un corridoio, e alla tua sinistra c’è una porta. Se vuoi aprirla vai al 15, se invece continui lungo il corridoio vai al 60.

15
Se possiedi il codice BOMBA vai al 18, in caso contrario vai al 4.

18
Entri nella stanza e trovi tutto in cenere: è esplosa una bomba e ha distrutto tutto.






Questo invece è ciò che accade con la struttura di questo Corto:

4
Ti trovi in una stanza dalle pareti bianche. Davanti a te c’è una bomba, il timer è fermo a 10 secondi. Se vuoi riavviare il timer vai al 7, altrimenti vai al 51.

7
Avvii il timer ed esci di corsa dalla stanza, gettandoti a terra. Dopo qualche istante la bomba esplode: la deflagrazione è molto potente. Ti rialzi lentamente […]

(dopo aver esplorato parte dell’edificio)
10
Ti trovi lungo un corridoio, e alla tua sinistra c’è una porta. Se vuoi aprirla vai al 4, se invece continui lungo il corridoio vai al 60.


Ecco cosa intendo: nei racconti a mappa il testo prevede modifiche, in questo Corto invece le modifiche devi farle tu, ma quando torni in quel paragrafo il disegno stona davvero. Cioè stona in quanto è un disegno, stiamo osservando cosa accade, se non fosse per il fatto che quello che vediamo non è più quello che è.
Se al posto del disegno ci fosse stata una tabella con un elenco di cose che si trovano nella stanza (mostri, oggetti, ecc.), allora sì che la cancellazione/aggiunta di modifiche avrebbe avuto senso: quella che vedevamo era l'esatta fotografia della stanza.
Invece il disegno è qualcosa di statico in un contesto dinamico (lg a mappa), e secondo me stona. Paradossalmente, se non ci fossero stati i disegni avrei dato 10 a questo Corto.

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Adriano
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Giudizio di Mornon

Innanzitutto "un mento da fare invidia a quello di Antonio Hinoki", CE SARAI...
Bravo, sapiente autore, che hai deciso di inimicarti uno degli organizzatori del concorso. Adesso non solo abbasserò oltraggiosamente il mio giudizio nei tuoi confronti, ma anche ti punirò fisicamente la prossima volta che ti incontro in giro. So chi sei, So ndo stai, So dove bazzichi.

Chiarito questo dettaglio, andiamo a votare stroncare questo Corto.

La Triade è un bel corto e una bella novità. L'autore deve aver trovato uno schiavo amico condiscendente che ha accettato questo lavoro immane, e ha deciso di realizzare un piccolo gioiellino, sfruttando il lavoro del compare per fregiarsi a suo nome di un bel gioco a base grafica, basato sull'esplorazione di un ambiente e la ricerca di dettagli nelle illustrazioni.

Un altro sperimentalismo che secondo me arricchisce il carnet dei Corti di quest'anno e di tutte le edizioni in generale.
Nonostante Mister Sarcasmo (o "Miss", per Aloona), devo dire che il gioco mi è piaciuto molto, specialmente nell'ideazione e nella struttura. Non mi è piaciuto particolarmente lo stile di scrittura, troppo spesso eccessivamente sarcastico o leggero, e il paradosso reale/surreale, che INFICIA e AQUISGRANA un po' la possibilità di immergersi nella storia. Visti mostri e trappole, avrei preferito che si evitasse l'aspetto umoristico e tutta la storia dei live e delle vite dei protagonisti e si optasse per un contesto fantasy credibile.
In questo modo, avrei tagliato anche molte battute dalla parte del regolamento e i background troppo barocchi dei tre personaggi.

Ma andiamo al dettaglio.

Giocabilità 8,5. Un giochino grafico e a mappa che ho apprezzato molto, ma che rende un po' male per come l'ho giocato io (a schermo). Mi rendo conto che il contest prevedeva pdf e questo corto ci sta stretto dentro, ma magari proprio per quello si sarebbe potuto ottimizzare ancora di più il contenuto al mezzo. Insomma ben fatto, ma si sarebbe preso 10 se il gioco fosse stato sviluppato per un contesto diverso (un giochino per computer?) o meglio per questo contesto (paragrafi linkabili nei disegni o qualche diavoleria del genere).

Divertimento 9: Molto divertente, anche perché una novità per i Corti, dove io apprezzo sempre la freschezza. Non è 10 per un po' di fatica nel gioco giocato e per le introdzuzioni troppo lunghe e annacquate. Avrei anche preferito che si fosse evitato l'approccio "realistico".

Narrazione 8,5: Nella parte iniziale il testo per me è troppo lungo e l'uso continuo di battute appesantisce ulteriormente.

Voto finale: 9, anzi 4 per il sarcasmo, anzi dai facciamo 9, però lo do al disegnatore e non all'autore!! GNE GNE GNE


EDIT: In vista di una eventuale pubblicazione: Caro disegnatore, liberati dalla schiavitu, abbandona il tuo sarcastico amico e pubblica da solo! A meno che non siate la stessa persona smile

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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Giudizio di Apologeta

Se non fossi stato in obbligo di votarlo, non l'avrei fatto.

La Triade dei Ludi Infernali ha molti pregi, il più evidente dei quali è l'originale trasposizione come Corto delle dinamiche dei Combat Heroes di deveriana memoria. Per ogni paragrafo di gioco, ecco la nostra bella immagine, corredata di tutte le descrizioni necessarie.
Le immagini, appunto: ben realizzate, molto varie, perfettamente incastrate nella struttura del raccontogioco.
Parliamo poi del regolamento: tre personaggi diversi, il fattore caso a pompare i combattimenti, una sfilata di regole che manda in sollucchero gli amanti dei GDR per l'infinità degli argomenti trattati.
L'intuizione di lasciare una grande libertà al leggiocatore - e l'aver fatto uso del neologismo "leggiocare" che mi vanto, nella mia infinita presunzione, di aver inventato...
Infine, come trascurare l'enorme impegno profuso? Facciamo un conto di quante ore di lavoro stanno dietro a questo Corto: tantissime, e questo è sempre un punto a favore.
Quindi, hats off per l'autore: una prova mastodontica.

Abbiamo però anche una sfilata di difetti, che magari sfuggono alla nostra prima occhiata, ancora irretita dalla magnificenza generale.
Il regolamento colossale, oltre che spezzare il ritmo della narrazione proprio quando ci stiamo cercando di immedesimare nel protagonista, può far abbandonare tanti, troppi utenti. L'autore richiede un grosso sforzo al lettore, e non tutti sono disposti ad affrontarlo. La macchinosità delle annotazioni uccide facilmente la voglia di rigiocare.
La trama è inconsistente: ecco l'ennesimo dungeon, solo presentato in maniera differente. Entra, Uccidi Mostro, Arraffa Tesoro, Esci: alla mia età, con decine d'anni di letture alle spalle, vorrei vedere qualcos'altro.
La libertà di interagire con gli ambienti... dov'è? Oltre a spegnere il fuoco del camino, che cosa posso cambiare? E poi, siamo proprio sicuri di essere totalmente liberi? Nemmeno possiamo scappare da un mostro incatenato... Insomma, un conto è promettere qualcosa di bello, altro è mantenerlo: infatti, le tasse non calano mai.
La difficoltà di reperire gli oggetti magari è voluta, ma senza soluzione sfido chiunque a trovare il pomello della spada.
Da nessuna parte c'è scritto come gestire la modalità multigiocatore. Poteva essere un punto di eccellenza, invece rimane lettera morta. EDIT dopo il commento dell'autore.

E poi abbiamo problemi di stile, e grossi. Posso non apprezzare l'umorismo, è un fatto personale, ma non saper gestire la punteggiatura e le frasi è oggettivo: scegliendo solo un esempio fra tanti "[...] per i tuoi continui insuccessi con le donne ma, il vero motivo invece, è che sei [...]"
Questa mi sembra molto più la trasposizione stampata di qualcosa raccontato a voce: ti spiego le regole, ti spiego com'è la situazione... Ma c'è una bella differenza fra come è giusto esprimersi a voce e come farlo per iscritto.
Si va poi dai dettagli come la mancata giustificazione del testo, non fondamentale ma sicuramente utile (è gratis e rapido), alla gergalità, all'infinità di spazi ripetuti tra le parole, a qualche refuso, all'incomprensibile errore di usare "<<" e ">>" per il discorso diretto, all'oscenità grammaticale del paragrafo 23 - scrivere "ne" invece di "n'è" non è un refuso, è una castroneria da evitare già alle elementari.

Il mio voto è espresso sulla base di quanto sopra, e non vi faccio rientrare le considerazioni seguenti perché soggettive: le stesse considerazioni che mi avrebbero spinto a non votare. Brutto mestiere, l'organizzatore.
Secondo me un bel Corto è completamente diverso da questo.
Qui ci troviamo di fronte a una riproposizione di un videogioco anni '80, non davanti a un raccontogioco composto da una parte ludica e una narrativa. Secondo me - l'ho già detto milioni di volte - se la narrativa interattiva vuole avere un futuro, deve avere il coraggio di essere ben scritta e fruibile da tutti.
La Triade dei Ludi Infernali è un Corto autoreferenziale: ci diverte, perché siamo quasi tutti cresciuti con i primi videogiochi, perché abbiamo riconosciuto le citazioni dei nomi dei cattivi, perché molti di noi hanno esperienze di GDR. Facciamo i combattimenti con i dadi, aggiorniamo i punteggi e troviamo gli oggetti come nelle serie E.Elle che hanno segnato la nostra crescita. Ma l'autoreferenzialità è una tara di cui noi, autori e lettori, dobbiamo sbarazzarci il prima possibile: finché continuiamo a guardare indietro, riproponendo (magari ottimamente) cose viste e riviste, rimanendo nella nostra zona di comfort... non c'è futuro. Possiamo parlare all'infinito di serie morte e sepolte: ma creare qualcosa di nuovo è più utile. E più divertente.
Scusate le chiacchiere.

Ecco il mio voto ai singoli parametri aggiuntivi:
Giocabilità 7
Narrazione 5,5
Diverimento 5

Per questi motivi e ciononostante, il mio voto complessivo è 7

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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Giudizio di Heimdall di Bifrost

Quando diversi mesi fa “Necromauro”, che è stato l’unico di noi a intrattenere i rapporti diretti con gli autori, ci ha riportato la richiesta di un aspirante concorrente di poter realizzare un corto con un’illustrazione originale per ciascuno dei cinquanta paragrafi previsti dal regolamento, confesso che ho liquidato mentalmente la faccenda con una certa sufficienza, pensando che era un’intuizione sicuramente grandiosa ma forse – anche in considerazione del tempo a disposizione  – temeraria, quantomeno difficile da realizzare a un livello di qualità accettabile.

Beh, mi sbagliavo.

Checché si possa dire sul contenuto, sulle dinamiche di gioco, sul bilanciamento o su che altro, non posso che levarmi tanto di cappello per l’ambizione del progetto, per la qualità grafica e l’imponenza della realizzazione.

Giocabilità. Ho già scritto sino alla nausea che non amo i regolamenti troppo articolati, segnatamente se riferiti a opere di cinquanta paragrafi o giù di lì, eppure, nonostante una messe di regole decisamente vasta, non ho avuto l’impressione di trovarmi di fronte a qualcosa di superfluo.

Le regole sono esposte con chiarezza e precisione e sono a un tempo intriganti e sensate, soprattutto nel costante e garbato invito a utilizzare la logica, l’onestà e il buonsenso. A posteriori, ma giusto per essere pignoli, si può rilevare che si potevano semplificare le regole sull’uso delle armi o razionalizzare meglio gli oggetti, giacché non in tutte le stanze sono presenti oggetti utili o utilizzabili, e pochi di loro sono veramente fruttuosi ai fini del gioco. Dopo una prima lettura con ciascuno dei tre personaggi (ho fatto il primo giro col barbaro), viene in rilievo la considerazione che non tutte le classi sono bilanciate perfettamente: a mio avviso i minori punteggi dell’elfa non sono compensati dai maggiori spostamenti a disposizione, ma si tratta veramente di pignolerie che possono essere rapidamente aggiustate. Anche la dichiarata libertà nella gestione del gioco, in alcuni punti è più apparente che reale, poiché laddove è possibile intraprendere azioni non canoniche, queste ci vengono suggerite più o meno direttamente dall’autore.

Narrazione. Com’è noto il limite di quest’anno non era nel numero di pagine a disposizione ma in quello dei caratteri, che non poteva certo essere raggiunto con le succinte didascalie delle illustrazioni: l’impressione è che, preso dalla consapevolezza di avere parecchio margine, l’autore si sia fatto prendere la mano, finendo per proporci un testo iniziale debordante, in contrasto con lo stile spiccio ed essenziale del gioco vero e proprio.

Vi sono alcuni elementi positivi, quali la caratterizzazione dei personaggi grazie a un accenno sul loro
retroterra e, soprattutto, la descrizione dell’antefatto visto simultaneamente da tre punti di vista che si incastrano molto bene tra loro: idea nel complesso non originalissima ma qui ben gestita. In negativo registro un utilizzo talora incontrollato di termini colloquiali che, quando non sono volutamente inseriti per caratterizzare personaggi e situazioni, suonano decisamente sciatti; un esempio per tutti: trovo sgradevolmente trascurate espressioni come: “Ti sei segnato in palestra”. In ogni caso, va detto che il testo scorre bene e, senza prodursi in voli pindarici, si pone al servizio della storia; d’altro canto l’autore non teme di prodursi brillantemente in alcune rutilanti metafore e similitudini che strappano più di un sorriso e, tutto sommato, si ha sempre l’impressione che tenga bene in pugno il registro narrativo e il contenuto della storia.

Divertimento. La primissima impressione coincide con quanto rilevato da molti: almeno dal punto di vista grafico e visuale ci troviamo senz’altro di fronte a un omaggio alle primissime avventure di ruolo in 3D con visuale fissa degli anni Novanta, come “Eye of the Beholder” e simili, dei quali condivide anche la stringatezza delle didascalie e un certo understatement dei testi, così tipico dello humour inglese che li caratterizzava. Addentrandosi nel gioco si possono apprezzare anche i meccanismi in stile “Hero Quest” o altri giochi di ruolo da tavolo, caratterizzati da una mappa da ricostruire e da trabocchetti vari.

A mio avviso la critica più sensata e pertinente che si possa portare a questo lavoro è che si è voluto adattare un formato, quello delle vecchie avventure per pc, al supporto cartaceo, senza l’elasticità nella gestione del gioco e delle caratteristiche o degli ambienti che potevano garantire le prime. Va detto però che il progetto, pure temerario, nel complesso a me sembra ben riuscito, sia nella superba realizzazione grafica, che meriterebbe di per sé la pubblicazione, sia nella scanzonata e divertita serie di omaggi, rimandi, riferimenti che evoca.

In termini più generali, mi vien fatto di osservare che l’autore di questo corto riesce dove altri hanno fallito: realizzare un’avventura in cui il gioco citazionistico, il divertissement e l’ironia non vengono mai meno e al contempo non rubano la scena al gioco vero e proprio. Se ci si pensa, qualunque giustificazione razionale si voglia fornire all’esistenza di questa Locanda dei Ludi infernali è decisamente campata per aria, né possono essere considerate plausibili le spiegazioni date nel corso del gioco dai tre misteriosi protagonisti. Ma qui ci si fa meno caso perché, a differenza di altri racconti, che puntavano molto di più sulla costruzione di un’atmosfera cupa e avevano quindi maggiori pretese di realismo, questo racconto dà subito mostra di tutta la sua sfrontatezza, giocando con una serie di stereotipi di genere troppo caricaturali perché si possa prenderli sul serio: il linguaggio artefatto dei cattivi, il sonnifero nel vino, i mostri erranti e le trappole buttate in giro per il percorso sono così esagerati che si ride insieme all’autore, immaginando per tutto il tempo che ci si trovi attorno a un tavolo con birra e patatine dandosi di gomito per l’ennesima trovata immaginata dal master e sbattuta nel dungeon di turno.

In conclusione, complimenti vivissimi all’autore per la trovata, la realizzazione e la gestione!

Voto complessivo: 8.

Giocabilità: Voto 7,5.
Divertimento: Voto 10.
Narrazione: Voto 8.

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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

Mornon ha scritto:

Facciamo un conto di quante ore di lavoro stanno dietro a questo Corto: tantissime, e questo è sempre un punto a favore.

...e te pareva...

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: I Corti 2015 - La Triade dei Ludi Infernali

ps.. ma tanto per dire la "libertà di interagire con l'ambiente"... ma nessuno si è risolto il problema prendendo l'ariete che si trova nella sala delle armi e sfondando le porte chiuse a chiave?

oppure nel paragrafo della cantina si spostano gli scaffali per risalire...

(altre a memoria non mi vengono)

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