phantomfh ha scritto:

Rygar ha scritto:

Scusa, ma mica è una scelta di qualcuno. Come fai a dire che durano "troppo"? Bisogna dare a ciascun autore una settimana di tempo.
E poi leggere i racconti dovrebbe essere un piacere, non un fastidio.

E' una mia opinione, oltretutto col punto di domanda dubitativo, potrò avere delle opinioni personali...
Poi che sia un fastidio leggere i corti non so dove l'hai letto, boh.
Io personalmente sto facendo fatica a trovare il tempo per leggerli, se mi desse fastidio leggerli nemmeno starei a seguire queste discussioni...

Per carità, tutti abbiamo il diritto di avere opinioni ed esprimerle liberamente. Il punto è che non vedo modo di ovviare al problema che poni: abbiamo N concorrenti, occorrono N settimane.

Mornon ha scritto:

Non si deve leggere "Una prova è una specie di test per verificare se il personaggio riesce a compiere un'azione precisa che non entra nelle regole di combattimento. Per riuscire una Prova, si lancia un dado e si deve ottenere un risultato inferiore o uguale al Tratto richiesto (pur sapendo che un "6" è sempre un fallimento)."

MA: "Una prova è una specie di test per verificare se il personaggio riesce a compiere un'azione precisa che non entra nelle regole di combattimento. Per riuscire in una Prova, si lancia un dado e si deve ottenere un risultato inferiore o uguale al Tratto richiesto (pur sapendo che un "1" o un "6" sono sempre dei fallimenti).

Peso el tacon del buso!
Con questa regola, anche un punteggio di 2 nel Tratto significa fallimento certo. Io non capisco perché l'autore abbia voluto ulteriormente peggiorare un regolamento già zoppicante, ma lo ha fatto.
Adesso abbiamo un sistema che prevede fallimento automatico per le Prove su un Tratto di valore 1 o 2, 33% di successo per un valore di 3 e 66% di successo per 4, 5 o 6.

In questo Corto ho trovato quasi tutte le cose che non vorrei trovare in un racconto e che quindi mi impediscono di dare un giudizio sereno.
In primo luogo la prosa è davvero zoppicante, con una punteggiatura che di certo non l'aiuta.
L'introduzione si rivolge al lettore con la seconda persona singolare e poi passa per qualche battuta all'impersonale. Una revisione un po' più curata della prosa mi avrebbe fatto alzare il voto di questo Corto.
Ho avuto una difficoltà enorme a giostrarmi nel regolamento per via di tutti i lanci di dadi, i bonus, i punteggi, i malus, i modificatori, le percentuali le abbrevuiazioni, gli acronimi... In matematica me la sono sempre cavata bene, ma davvero non ci ho capito molto, almeno fino a quando non ho visto la tabella a pag. 3 (ma non la si poteva mettere prima?). Tuttavia il regolamento è davvero ipertrofico per le dimensioni di questo corto.
La sorte nella creazione del personaggio ha un peso troppo marcato per i miei gusti e tale potenzialità non viene sfruttata in pieno 8ci sono dei path dove bisogna solo affrontare dei combattimenti...).
La scopo del protagonista non è chiaro fin dall'inizio e anche nell'Epilogo non ci ho capito molto (chi è "l'insopportabile uomo barbuto" di cui parlano i marinai e i gestori delle taverne di Al Kha-Bab?).
Tutto il gioco si risolve in un continuo tirare un dado fino a consumarlo e fare conti su conti, fino a scaricare la batteria della calcolatrice.
Qualche refuso grave ("dei stivali", "hai urlato il grido di battaglia che feci sentire"!) passa per fortuna inosservato in questo sproloquio di parole, nomi messi a caso, discorsi diretti che complicano ancor di più la lettura, in situazioni paradossali e prive di significato.
Mi rendo conto che l'autore cerca autenticamente di creare uno svago per il lettore, con termini coloriti e personaggi improbabili, ma far divertire è un'arte che non si inventa e, come scrisse qualche corto fa un altro utente, non c'è peggior barzelletta di quella raccontata male.
L'obiettivo per me quindi rimane non centrato e mi dispiace dover castrare così malamente la prova di un Autore che comunque ce l'ha messa tutta.
Il mio voto è quindi 4.

Ma quanto è noioso questo corto!
Di corti scritti in modo da stancare eccessivamente il lettore ce ne sono, ma uno così è davvero raro!
Tralasciando le regole (ne parlerò dopo, come ciliegina sulla torta) il primo testo che veniamo a leggere è il prologo, e che prologo!
In pratica è l'equivalente di:
"Hai combattuto contro Cddads, figlio di Fefdw della terra di Hudsw e hai vinto,
poi hai combattuto contro Sdaddf, figlio di Malds della terra di Klisx e hai vinto,
poi hai combattuto contro Chmads, figlio di Fjikl della terra di Myrrt e hai vinto,
poi hai combattuto contro Hhjsaa, figlio di Csmsa della terra di OK, OK, ABBIAMO CAPITO CHE QUESTO NANO SA COMBATTERE, DICCI QUALCOSA PER DIAMINE!
E sapete quante informazioni quante informazioni del prologo (a eccezione dell'arma che abbiamo ottenuto) servono? Nessuna.
Si poteva benissimo tagliare dicendo "Sei un nano che ha combattuto molte battaglie, possiedi un'ascia magica e ti stai dirigendo verso...". Non so se mi spiego, UNA RIGA!
Una volta letto il prologo e metabolizzate le regole, arrivo **finalmente** al paragrafo 1. E alla riga 15 trovo il dialetto. In un fantasy. In un fantasy. Il dialetto.
Ma anche dopo un pianto disperato non demordo e vado avanti. Il mio percorso è

Esaminiamo con calma.
Prima cosa che ho notato: non ho mai avuto la sensazione di scelta, ma magari è solo un'impressione, quindi mi metto a contare i paragrafi in cui ho potuto decidere come proseguire, e non mi è stata imposta una strada in base al lancio dei dadi.

IN UN'AVVENTURA COMPLETA HO POTUTO SCEGLIERE COME PROSEGUIRE IN UNA SOLA OCCASIONE!

Seconda cosa che ho notato: confusione nella trama; provate a seguire il mio percorso, capirete con molta chiarezza il finale della vicenda.
Terza cosa che ho notato: paragrafi sprecati, ossia alcune volte si passa forzatamente dall'uno all'altro senza che succeda nulla, senza nessuna variabile aleatoria.

Quarta cosa: l'umorismo del corto, che non fa ridere, ma non necessariamente perchè sia in se brutto, ma perchè inserito in un contesto horror di crani sfasciati e scene di sangue.


Il regolamento, poi, è il punto (e fatico a dirlo) peggio riuscito di tutta l'opera. Non ci perderò molto tempo:
anche se ci sono migliardi di regole, si applicano tutte automaticamente. In sostanza non c'è nulla di diverso dai FF, se non che qui i risultati dei dadi vanno inseriti in una lunga espressione algebrica.

In definitiva, stavo per dare il voto più basso di sempre a questo corto, un bel 2 stampato.

Ma poi ho letto un  particolare che ha cambiato radicalmente le mie opinioni, ossia l'APPENDICE 3.
Chi mi conosce (probabilmente voi di Lgl ancora no, visto che sono un utente nuovo) sa che tendo a stroncare i lavori imperfetti molto pesantemente: attualmente tutti i miei voti ai corti si sono dimostrati sotto la media.
Ma leggendo "La torta di Nonna Bharba Durr" mi sono sentito come se stessi sbagliando tutto nella recensione. Così mi sono seduto e ho ripreso in mano tutto il corto, guardandolo sotto una luce diversa, una luce nuova. E mi sono reso conto che l'autore, un utente sicuramente nuovo, ci ha messo un impegno infinito e un amore senza pari nella stesura di questo corto: anche se non è riuscito nel suo intento, ha comunque tentato di creare un'opera eccezionale, completa e il più corretta possibile. Errori come il dialetto fuori luogo, le battute collocate male, gli errori di trama, probabilmente l'autore non se ne è accorto, perchè altrimenti li avrebbe sicuramente corretti.
Prima di votare, capire quanto amore è stato messo nello scrivere questo racconto, nonostante il risulto sia stato decisamente insoddisfacente, cambia radicalmente le cose, ed è per questo che darò un voto ben al di sopra della sufficienza, di incoraggiamento.

VOTO COMPLESSIVO: 7

oh, ecco... bravo FinalFabbiX! 
ricordiamoci che il nostro concorso e' una manifestazione nata tra amici e in cui la classifica e' relativa. I giudizi devono essere precisi ma a essere severi si e' fuori luogo: non e' un premio letterario, questo. Personalmente so che di centinaia di iscritti ben pochi partecipano attivamente a qualcosa al di fuori del marcatino, quindi gia' il fatto di aver presentato un corto e' segno distintivo e degno del massimo rispetto. 

Ad ogni modo credo che tutti gli scrittori, a modo loro, ci abbiano messo amore e passione nello scrivere il proprio corto.
Per fare un esempio, non credo che abea£££££ abbia pensato "E che cavolo, pure quest'anno mi tocca scrivere per il concorso de I Corti! Proprio non mi va! Bah, mo butto giù la prima cosa che mi salta in testa...".