Ho concluso anche il secondo volume, LE CRIPTE DEL TERRORE, chiudendolo con meno entusiasmo di quanto mi era successo per il precedente. Ma andiamo con ordine e vediamo unpo' cos'è successo al nostro babbaro preferito.

Premetto che come nel precedente ho barato a tutti i combattimenti, sempre per gli stessi motivi:
- le regole troppo complesse, ci si perde in un mare di calcoli a ogni scontro
- gli avversari potentissimi, dotati di abilità speciali (noi abbiamo gli incantesimi, giustamente Brennan potenzia anche loro).
Su tutto ciò domina la regola del tiro per colpire, cioè il valore da superare con il tiro di 2D6, che vale 7-ABILITA/10. Noi potremo avere circa una decina di punti di ABILITA, mentre ci sono avversari con 30 o 50 punti (50 punti vuol dire 7-5=2, con 2D6 ci colpiscono al 100%, se ho ben interpretato le regole).

Giunti a Pelimandar, in cerca della loggia degli Alchemisti per le prove iniziatiche, per un colpo del destino potremo salvare da un'aggressione il Maestro delle Cripte, che ci introdurrà alle prove donandoci uno scrigno di palissandro. Il suo contenuto sarà fondamentale negli scontri che seguono, in quanto capace di eliminare, per una volta sola, quattro terribili nemici che vanno sotto il triste nome di Alchyllers (all-killers? ).

Al pari dello scrigno, durante le prove si troveranno una serie di oggetti magici, che dovrebbero renderci la vita più semplice (ma i cui effetti sono sempre soggetti al malefico volere del fato) soprattutto considerato il fatto che lì sotto la Spada del destino (chiamata a volte col suo nome originale, Doombringer) perde i suoi poteri.

Ho fatto varie discese nelle cripte, fino a mapparle completamente, scoprendo che sono molto più ridotte di quanto pensassi, soprattutto se si considera che parliamo della parte della storia che dà il titolo a llibro.

Il cammino per uscire indenni è: 6 - 35 (accumulatore di potere) - 6 - 15 - 9 - 31 (rete magica) - 9 - 66 - 32 - 88 - 115 (globo invulnerabilità) - 88 - 67 (corno) - 88 - 59 (bacchetta) -> esterno

Non si affronta nessun avversario, ottenendo solo 200 punti POTERE. In caso contrario si possono affrontare altre stanze con gruppi di 4 Alchyllers e guadagnare migliaia di monete d'oro e altri 100 punti POTERE al colpo.
Considerato che ogni Alchyllers colpisce con 2 su 2D6, ha una spada+8 e può usare incantesimi, forse affrontarne quattro alla volta non è l'idea migliore. Se abbiamo salvato il Maestro e possediamo la bacchetta di ebano possiamo decidere di entrare in una delle stanze con 4 Alchyllers e guadagnare oro e POTERE senza correre troppi rischi.

Si conclude così la prima parte dell'avventura, davvero misera in quanto a pathos. Qualche anonimo sotterraneo ed è tutto finito, neanche un grammo dell'atmosfera che permeava il primo volume.

Seduti a una taverna ci chiediamo come procedere per affrontare la guerra con i Demoni. Ci vengono offerte quattro possibilità, tra le quali io ho scelto la prima, svegliare re Voltar.

Possiamo penetrare nella fortezza in cui il re dorme, tra la vita e la morte, per vie "legali" (ma verremo abbondantemente sbeffeggiati da Brennan che ci porrà di fronte a una scena in pieno stile "Asterix e la casa della pazzia"), oppure entrare di nascosto.

Prima di raggiungere re Voltar dovremo eliminare tre avversari (per uno dei quali è fondamentale possedere il globo dell'invulnerabilità), dopodiché sperare che il fato ci aiuti a sconfiggere il muro del tempo e finalmente infrangere l'incantesimo per liberare il sovrano.

Dopo un brevissimo dialogo, verremo portati da una Nave dei cieli a una sezione "a mappa", che ci servirà per stanare il malefico principe Ragnok, signore della Casata degli Harkaan, reo di aver scatenato la minaccia dei Demoni sul regno.

Meglio lasciar stare la torre diroccata e l'accampamento (entrambi istant death), dirigersi al monastero (dove vedremo tutti i punti risanati), passare al tempio solo se si ha un punteggio di FASCINO elevato (e godersi la compagnia delle Consorelle di Lileth).
Non rimane a quel punto che andare a mettere la parola fine a questa storia alla fortezza. Lo scontro finale è con ben quattro demoni e il principe che essendo un mago può usare qualsiasi incantesimo contro di noi).

Si conclude così un volume sottotono rispetto al precedente, un libro che contiene spunti interessanti, decisamente sprecati da una scrittura svogliata e superficiale.

Yaztromo ha scritto:

Mi raccomando, manda a Prodo le recensioni, perche' di Fire*wolf non ce ne sono nel sito!

Fatto!
La mia prima recensione per il sito è di uno dei più odiati librogame, mi piace 'sto fatto 

Shaman ha scritto:

Fatto!

Visto che hai iniziato la tua serie di recensioni partendo (bizzarramente) dal volume due di Fire*wolf, io ho fatto quella del primo volume (tanto per essere un po' tassonomici e tappare il buco) e vedo che Prodo l'ha messa in coda di pubblicazione tra qualche giorno... vediamo se qualcun altro vorra' recensire il terzo e quarto volume.

il problema dei volumi 3 e 4 di fire*wolf è che brennan, dopo aver saputo che qualcuno aveva effettivamente tentato di giocare i primi due, ha deciso di fare in modo che certe tragedie non si ripetano.

in quei libri doombringer, l'unica cosa che ci regalasse la benchè minima possibilità di sopravvivere in un universo concepito col solo proposito di sterminare il buon barbaro, si fa sempre meno affidabile.


Come già sottolineato da tutti, fire*wolf è molto bello da leggere ma non è giocabile

Yaztromo ha scritto:

Shaman ha scritto:

Fatto!

Visto che hai iniziato la tua serie di recensioni partendo (bizzarramente) dal volume due di Fire*wolf, io ho fatto quella del primo volume (tanto per essere un po' tassonomici e tappare il buco) e vedo che Prodo l'ha messa in coda di pubblicazione tra qualche giorno... vediamo se qualcun altro vorra' recensire il terzo e quarto volume.

Scriverò io le due recensioni mancanti di questa serie.

Sto affrontando in questi giorni la prima (dunque il terzo volume). A seguire farò il quarto.