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INTERVISTA LGL: EGO / Blessiu

INTERVISTA LGL: EGO / Blessiu

Non c’è due senza tre!
In pieno svolgimento dei Corti, diamo il via al 3° livello delle Interviste Doppie.
Per chi dovesse reagire in uno dei seguenti modi:

mad  yikes  yikes2  neutral

c’è da dire che la notizia girava nell’aria da un po’ di tempo, ed è stata anche anticipata nella Rubriche Nascoste dell’ultima intervista pubblicata.
Ma bando alle ciance! Dopo un’Intervista base piena zeppa di domande scomode, e un’Intervista Livello 2 in cui c’erano domande fatte in base alle affinità emerse dalla prima intervista, cosa è lecito attendersi da questo Livello 3? Per quanto i primi due livelli siano stati abbastanza ricchi di argomenti, in un forum di librogame sarebbe naturale aspettarsi un’intervista interamente dedicata ai librogame. E così è: in questo terzo livello si parlerà solo di libri-gioco, con nuove domande riguardo alla nostra passione comune, e tanti confronti sulle serie che più apprezzate.
A livello di struttura, il Livello 3 sarà differente ai due precedenti: avremo 35 domande, quindi meno quantità ma più qualità. Di queste, circa 15 saranno dedicate agli argomenti in comune: finalmente potremo scendere nel dettaglio di molte serie, con domande che spero stuzzicheranno la curiosità della maggior parte di voi.
Le altre domande saranno generiche, e si alterneranno domande più o meno fisse a domande-cazzeggio (dove possibile).
Direi che come introduzione ho scritto abbastanza, quindi entriamo nel dettaglio: i primi due utenti ad affrontare questo livello sono EGO e Blessiu. Il tema comune dell’intervista sarà la serie Alla Corte di Re Artù.
Mettetevi comodi e gustatevi questo pezzo.
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/for … c?id=2352.



Eccoci giunti al Livello 3. Ti aspettavi di arrivare fin qui quando hai fatto la prima intervista?
EGO: No... ma ci speravo!
Blessiu: No. Comunque mi fa molto piacere essere attivo nel forum nel mio piccolo, e questa ne è una prova.
Stavolta parleremo esclusivamente di librogame. Si può dire che oggi il settore stia vivendo una seconda giovinezza?
EGO: No, la “seconda giovinezza” non esiste per niente e per nessuno. E non possiamo certo paragonare i numeri e la visibilità dei LG che escono negli anni 2010 a quelli della loro vera giovinezza. Resta un genere di nicchia, che sta avendo un successo soddisfacente - in buona parte grazie ai nostalgici. Se continuano a uscirne, penso che voglia comunque dire che l’interesse non è solo in chi li scrive (i lettori di 20-30 anni fa), ma anche nel pubblico, vecchio e nuovo. Mi stupiscono anche le recensioni positive da parte della critica, per quanto riguarda i LG che escono in formato app: in genere non è un settore di critica che si entusiasma per simili contenuti. Meglio così, comunque, perché alcuni prodotti sono davvero molto ben fatti.
Blessiu: Si. Sono rientrato nel giro da quasi 3 anni ed ho notato un maggiore interesse di tutti grazie anche alla nuova edizione di Lupo solitario.
Rispetto a quando eri bambino, cosa è cambiato nel tuo approccio alla lettura dei librogame?
EGO: Ho meno pazienza, e di solito meno attenzione. Avendo impegni e tantissime altre cose che mi interessa fare/leggere/vedere/ascoltare, tendo ad affrontare un LG come uno dei tanti prodotti da “esaurire” nel minor tempo possibile. E la parte “gioco” mi avvince molto meno di un tempo, dato che ormai da anni la considero quasi alla stregua di un “trucco” con cui gli autori aumentavano il coinvolgimento di queste semplici storie, soddisfacendo al tempo stesso la loro propria passione per i GdR. Non posso più entusiasmarmi per il mostro da 499 PUNTI DI VITA che, oggi è palese, non posso battere in modo onesto. Inoltre, la rigidità di molte app impedisce al lettore di sgravarsi certe situazioni barando, e quando incappi in una situazione statisticamente difficile, scopri che il re è nudo: molti di quei numeri erano campati lì per aria, senza veramente badare all’aspetto “gioco”. Ad esempio, non è certamente un caso se la versione app di Fire*Wolf usa un sistema di gioco completamente diverso dall’originale.
Blessiu: Ora mi soffermo di più sulla storia e sulla lettura completa di ogni libro che rileggo. Da giovane li leggevo una volta e poi sotto con il prossimo.....
Giocheresti volentieri un librogame se il protagonista fosse un personaggio cattivo?
EGO: Penso proprio di sì! Pur sempre di librogame si tratta. Però dovrebbe essere poco esplicito: sono piuttosto sensibile alla violenza, anche quando è solo descritta a parole, perciò se mi ritrovassi a vestire i panni di un efferato assassino e le mie gesta fossero descritte in dettaglio, penso che non finirei il libro. Mi piacerebbe piuttosto interpretare un cattivo “intelligente”, tipo un Dr. Moriarty; o anche un cattivo da operetta, tipo il Team Rocket di Pokémon.
Blessiu: Si. A me piacciono i cattivi. Sia nei libri che nei film.
Se potessi fare un "crossover", dando ad uno dei personaggi delle serie di librogame alcune caratteristiche di personaggi di altre serie, come imposteresti il personaggio?
EGO: Non è facile rispondere. Bene o male, molti personaggi dei LG sono “completi”, eroi in grado di usare sia le armi sia la magia, oppure limitati dal mondo cui appartengono, come Sherlock Holmes o Mark Phoenix. Come sarebbe un crossover? Pip pirata? Sherlock che usa mosse da ninja? Prete Gianni monaco Ramas? Alteo mago? Nessuno mi pare molto credibile (oddio, forse il primo). Se invece di impostare la questione sul personaggio parlassimo di pastiche di mondi diversi, invece, allora sì che ci potremmo sbizzarrire... e del resto Pip è DAVVERO finito nella Grecia Antica, una volta...
Blessiu: -
Skyfall o Faccia a faccia?
EGO: Skyfall. Per quanto il sistema di gioco sia totalmente coerente solo nella Piramide Nera, le ambientazioni e l’impostazione “cattiva ma con una logica” mi hanno sempre affascinato. È una sorta di “Steve Jackson e Ian Livingstone con instant death giustificate” (ma talvolta comunque gratuite).
Faccia a Faccia 1 è interessante, ma con tutti i problemi di Fighting Fantasy amplificati nel gioco a due. Faccia a Faccia 2 è noiosissimo e incoerente, come molti libri dei suoi autori, capaci di creare situazioni, ma non di imbastirci intorno un’avventura soddisfacente.
Blessiu: Faccia a Faccia.
Che ne pensi del cambio di molti nomi avvenuto in fase di traduzione di diversi libri?
EGO: Un male pressoché necessario, col senno di poi. Pensiamo a che calderone era questo mercato all’epoca, con nuove serie lanciate sul mercato per sperimentare l’interesse del pubblico e poi proseguite ben oltre le previsioni. Aggiungiamoci la mancanza di un vocabolario fantasy e fantascientifico ben definito, con i goblin ancora tradotti come “folletti”, o quel tacito divieto di lasciare in inglese tutta la terminologia di armi laser, astronavi ecc. Serie iniziate con un traduttore e proseguite con altri, senza la classica “bibbia” di riferimento e senza che i traduttori successivi avessero probabilmente tempo di esaminare il lavoro dei predecessori. Erano gli anni Ottanta ed eravamo in Italia, un Paese desideroso ma anche pauroso di aprirsi alle influenze estere, e per di più il target erano i giovanissimi. I librogame non avranno mai la fortuna di una revisione, se si eccettua il Lupo Solitario di Vincent Books – che tra l’altro ha dei problemi tutti suoi, per quanto riguarda le traduzioni. Ma pensate al massacro subìto dal vocabolario italiano di Guerre Stellari – pardon: Star Wars, dove la “nuova trilogia” ha riportato C1P8 e D3BO agli originali R2D2 e C-3PO, e ancora in Episodio VII il “retconning” della versione originale italiana va avanti proponendoci Han Solo, Leia e Darth Vader invece dei nomi che nemmeno gli episodi I-III avevano avuto il coraggio di toccare. Talvolta è meglio lasciare le cose come stavano, per quanto antiquate e superate sembrino 30 anni dopo.
Blessiu: Sono favorevole ai nomi originali.
Enigmi e giochi numerici nei librogame: cosa ne pensi, e quanto sono importanti ai fini del gioco?
EGO: Nella prospettiva di un adulto, sono terribili! Restare bloccato nella lettura ti porta fuori dal racconto. Da bambino invece potevi barare, e nel frattempo avevi abbastanza tempo libero e abbastanza spazio in testa da poter continuare a pensare alla soluzione (e che soddisfazione, arrivarci!). Poi arrivava Joe Dever con gli enigmi X=X di LS16 e anche gli adulti impazzivano... Per dire: l’enigma “dividi 80 per un mezzo” di LS13 me lo risolsi da solo. Per gli adulti era un trabocchetto troppo difficile, ma per un ragazzino di prima media che ancora deve confrontarsi con la matematica di base è roba quotidiana. Ed ecco un’altra prova che i librogame erano prodotti per ragazzi.
Blessiu: A me piacciono ma non devono essere una forzatura. La serie di lupo solitario ne è l’esempio.
Qual è la regola/caratteristica dei pg più stupida/inutile che hai mai letto in un librogame?
EGO: Non ho mai amato lo stile “se sei forte nella caratteristica X allora devi sacrificare la caratteristica Y” tipica di AD&D e Guerrieri della Strada, perché tanto durante l’avventura le usi tutte almeno una volta, ed è molto probabile che al check della caratteristica debole rimarrai fregato, spesso con una instant death. Sistema portato all’eccesso nelle serie made in Italy come Asimov Galactic Foundation, che in effetti sono ingiocabili se non “a ritroso”. Ma immagino che la risposta più popolare a questa domanda sia “Fire*Wolf non ama la magia, quindi ad ogni combattimento c’è la probabilità che non intenda usarla”.
Blessiu: Non saprei.
Qual è l’ambientazione che proprio non sopporti?
EGO: L’ambientazione generica, che butta nello stesso calderone esseri di razze diversissime e altri elementi, senza un’idea coerente del mondo che li ospita. Vedi La foresta maledetta, che io ho notoriamente definito “un raduno di cosplayer”, oppure I viaggiatori dello spazio.
Blessiu: Nessuna in particolare.
Il denaro è un aspetto che è stato sfruttato bene in tutte le serie in cui compare?
EGO: Certo che no! Pensiamo solo alle tante valute del Magnamund, dove ti viene chiesto di calcolare diverse monete tenendo conto che la borsa contiene non 50 dischi di metallo, ma l’equivalente di 50 Corone d’Oro, creando un gran casino. Casino poi inutile, perché ad eccezione di (forse) un paio di volumi, le Corone d’Oro sono accettate ovunque e valgono più di ogni altra valuta! E Lupo Solitario 29 non fa che darmi ragione. Ma anche Oberon, dove i soldi diventano letteralmente inutili dopo la metà del primo volume; o Horror Classic 1, dove ti fa tutto uno spiegone sulla suddivisione della moneta inglese, e poi il denaro non serve a nulla.
Blessiu: No. Il più delle volte se ne avevo troppo e perdeva l’utilizzo.
I grafi aiutano nella comprensione della struttura di un racconto?
EGO: Altroché! Se non hai tempo/voglia di esplorare l’intero LG, o se nell’avventura esistono alcune situazioni molto difficili da raggiungere, il grafo aiuta a ricostruire il flusso e i legami tra le varie scene. È anche un bel modo di visualizzare come certi eventi influenzino i successivi, e come una singola scelta possa alterare drammaticamente lo svolgimento dell’avventura. O ancora, ti fa vedere i loop, i paragrafi “imbuto” in cui confluiscono numerosissime situazioni (pensiamo al paragrafo 23 della Tomba degli incubi, o i colli di bottiglia di Steve Jackson), i passaggi segreti o le scelte sbagliate che scavalcano intere sezioni... il grafo di un librogame è una vera lezione di game design, nonché di come si costruisce una storia.
Blessiu: Aiutano ad indirizzarsi. Personalmente non li ho mai usati.
Cosa ne pensi di Lupo Solitario 29?
EGO: Bello! Le avventure del Nuovo Ordine non erano male, ma era il ritmo che non funzionava: anche quando c’era un importante elemento di tensione, era distribuito malamente all’interno dell’avventura, come il nemico finale del volume 21 (un bell’elemento horror buttato di fretta a concludere una storia con cui non c’entrava niente) o i vari Xaol, Sejanoz ecc, che non venivano introdotti con quel crescendo di tensione tipico di grandi avversari come Vonatar, Gnaag o Ixiataaga, ai quali pure non avrebbero avuto nulla da invidiare! Ma nel volume 29 abbiamo tutto: il viaggio, i compagni (meno “usa e getta” del solito), gli indovinelli, lo scontro con avversari “inanimati”, un ottimo uso di tutte le risorse, e finalmente un crescendo finale con avversari di tutto rispetto. Anche l’aspetto “game” è stato curato nei dettagli: certo, alcune Arti sono indispensabili e limitano la scelta, ma la difficoltà è stata bilanciata in modo che perfino il neofita possa farcela. Infine, ci sono un sacco di novità e di informazioni su luoghi e creature, che vanno ad arricchire il già vastissimo atlante del Magnamund. LS29 è anche molto lungo, sembra un libro di ben più di 350 paragrafi – soprattutto considerando che, come è tradizione, molti di essi sono ridondanti e si differenziano solo per i diversi bonus o malus che infliggono.
Blessiu: Contentissimo per la sua uscita. Lo sto leggendo proprio in questi giorni.
Da buon appassionato, approfondiamo il discorso su Alla Corte di Re Artù:
-   Qual è il volume che più ti è piaciuto?

EGO: Domanda difficilissima! 1, 3 e 5 sono tutti eccellenti. Direi che nel complesso il 3 è il vero capolavoro, perché in 200 paragrafi racchiude un’avventura lunghissima e incredibilmente varia. Però anche l’1 va considerato come uno dei migliori “numeri 1” del librogame: vario, bilanciato, divertentissimo, e scritto troppo bene.
Blessiu: Il 3, Nel Regno dei Morti.
-   Qual è il volume che ti è piaciuto di meno?
EGO: Facile! Il 6. Proprio il nadir della serie.
Blessiu: Il 4, Viaggio nel terrore.
-   Cosa ne pensi di Merlino?
EGO: Credo che Brennan abbia proprio azzeccato il personaggio, non solo nel contesto della serie, ma in senso più ampio: se mai è esistito un “vero” Merlino, era probabilmente un individuo del genere.
Blessiu: Fantastico. Il personaggio più ironico delle serie che ho letto.
-   Lo preferisci da vivo o da morto come capo dei morti viventi?
EGO: Da vivo, da vivo! Non che da vivo sia sempre più affidabile e meglio intenzionato che da morto, naturalmente...
Blessiu: Da vivo.
-   Quale altro sviluppo di questo personaggio avresti accolto con piacere?
EGO: Non so come altro lo si potesse rendere. Merlino è un pasticcione, un vecchio svampito quando vuole, ma quando è in presenza del vecchio amico Artù si rivela un grande saggio, ed è sempre un furbacchione. Con poche informazioni e pochi dialoghi, Brennan ne ha fatto un personaggio completo.
Blessiu: Sarebbe stato bello interpretarlo, magari in un racconto tutto suo.
-   Rispetto alle altre serie, cos’ha in più Alla Corte di Re Artù?
EGO: Herbie Brennan. Autore inimitabile. Un vero “nonno” per i suoi giovani lettori, colto come pochissimi altri autori di LG (forse solo Dave Morris è sullo stesso livello di cultura letteraria), capace di un’ironia inglesissima che in qualche modo si traduce bene anche in italiano. Avrebbe potuto limitarsi a fare delle banali avventure fantasy medievali, ma con il suo humor le ha trasformate nei librogame più originali e memorabili.
Blessiu: L’idea di essere proprio tu che leggi che tramite un incantesimo arrivi ad interpretare Pip è molto bella. Ed anche la sua ironia costante.
-   Se potessi apportare miglioramenti alla serie, cosa sceglieresti?
EGO: A mente fredda potrei dire che vanno eliminate tutte le scemenze tipo “se tiri 1 nella casa-dado di Merlino muori” e i teletrasporti infami del Regno dei Morti, ma chi vogliamo prendere in giro? Proprio quelle trollate sono tra i migliori motivi per cui ricordiamo la serie! No, le cose che andrebbero aggiustate sono la flowchart di Caccia al drago, che ha un sacco di errori; e il sistema di spostamento nel Regno del Caos, che è un disastro.
Blessiu: I registri sono troppo generici. In ogni avventura è diverso. (infatti li ho rifatti e li potete trovare nella sezione download).
-   Descrivi un momento della storia che ti ha divertito particolarmente.
EGO: C’è qualcuno che non direbbe il pogolfit? A parte la risposta più scontata, direi i dialoghi con EJ.
Blessiu: Quando mi sono imbattuto nella fan scatenata di EJ.
-   Tra animali improbabili e ambientazioni fantasiose, qual è l’aspetto che ricordi con più piacere?
EGO: Impossibile sceglierne uno solo, ma mi piace ricordare il momento in cui Pip scopre la Caverna del Drago: è il culmine di una serie di paragrafi stranamente seri in ACDRA, e ti fa davvero respirare la tensione dell’incontro.
Blessiu: L’arrivo nella caverna del drago!
-   Che ne pensi del pogolfit?
EGO: Tutto il bene possibile! È talmente assurdo che lo stesso Brennan non se lo ricordava. In italiano è reso indimenticabile da quell’HOZZAT? che il traduttore o non aveva capito, oppure aveva capito benissimo che faceva molto più ridere lasciandolo intatto. Leggere il paragrafo della partita a chi non l’ha mai sentito è sempre uno spettacolo. Ora che ne abbiamo la possibilità, dovremmo fare dei video in stile “kids react to pogolfit”!
Blessiu: AAAAAAAAHHHHHHH!
-   Del Demone poetico?
EGO: Geniale. Non so da dove sia venuta l’idea e non so perché Brennan ne abbia fatto il tormentone ricorrente di tutte le avventure, ma è davvero straordinario. Dispiace non averne mai visto un ritratto “ufficiale”, ma del resto, uno dei giochi che il Demone ci propone consiste proprio nel fargli il ritratto!
Blessiu: Bel personaggio che ha messo sempre a dura prova le mie capacità di rima.
-   Del mondo dei sogni?
EGO: Troppo rischioso per avventurarcisi davvero, tranne nel volume 4 dove c’erano un paio di oggetti curativi indispensabili per eliminare alcuni malus (e c’era il Grande Uccello Pondoozlewazzle. Cioè. Inchiniamoci). Sempre bellissimo da leggere, però.
Blessiu: Credo di esserci entrato ogni singola volta che provavo a dormire.
-   EJ entra di diritto tra le armi più interessanti del panorama dei librogame?
EGO: Assolutamente. Doombringer ha un’anima, ma EJ ha un carattere, una personalità. E pur essendo un’arma eccellente, talvolta rivela punti deboli, a differenza della solita arma “risolutiva” in stile Spada del Sole.
Blessiu: Parla! Che dire di più.
-   La fine della serie è di tuo gradimento o ti aspettavi altro?
EGO: Sicuramente l’ultimo volume è sottotono, e sarebbe stato bello avere ancora qualcosa dopo. In fondo, non abbiamo mai trovato – né veramente cercato! – il Graal, e la serie chiamandosi Grailquest, almeno un accenno me lo sarei aspettato. Ma chissà, forse sarebbe stato troppo epico per una saga in cui la divina Excalibur veniva neutralizzata infilandola in un blocco di gorgonzola. Difficile dire se Brennan avesse mai davvero avuto l’intenzione di dare un finale alla storia. Ma in fondo è anche un bene che si sia fermato: era stanco, la qualità stava calando, e l’editore non era più interessato.
Blessiu: Mi è piaciuta.
-   Se proprio dovessi trovare un difetto alla serie, quale potrebbe essere?
EGO: Il fatto che Brennan desse ai suoi librogame un’impostazione da GdR, quando si vede che non era un vero appassionato di GdR. Tutti gli autori, prima o poi, hanno perso di vista la giocabilità e il bilanciamento dei LG, ma Brennan non li ha mai considerati sul serio fin dall’inizio. Metteva dei numeri perché quello voleva il mercato, come fece Morris con gli schemi di battaglia di Blood Sword. Se dovessero scrivere quei libri oggi, probabilmente farebbero diversamente.
Blessiu: Alcuni volumi non sono molto curati.
Visto il funzionamento del sistema previdenziale in Italia, è corretto considerare Alla Corte di Re Artù come uno strumento sociale di aggregazione giovanile?
EGO: Penso che il pogolfit e il whisky scozzese distillato clandestinamente lo siano di più.
Blessiu: Ma che domanda.........
C’è qualche Corto per il quale vedresti bene una versione estesa?
EGO: Se un Corto ti fa desiderare una sua versione estesa, non funziona come Corto.
*pausa ad effetto*
*si toglie gli occhiali da sole*
Molti Corti avrebbero beneficiato di qualche sezione in più, soprattutto quelli della prima edizione: 30 paragrafi erano davvero pochi. Ricordiamoci che nei concorsi internazionali, in genere si viaggia sui 100 paragrafi. In generale, però, penso che il Corto dovrebbe davvero essere concepito... corto, e non come trailer per l’avventura più lunga e completa che vorresti scrivere, ma intanto decidi di riciclare per il concorso tagliuzzandone via alcune parti. Se davvero hai in mente una versione estesa, poi rischi l’effetto boomerang per cui il Corto era talmente ben riuscito, che una volta diluito nella versione “completa” perde ciò che lo aveva reso un buon Corto.
Blessiu: Ne ho letti veramente pochi. Sto cercando di recuperare.
Hai mai ritagliato, compilato e spedito alla E.Elle l'ultima pagina per dare suggerimenti e/o per richiedere il catalogo?
EGO: Sì. Non ho mai ricevuto il catalogo.
Blessiu: Certo. Come tutti in quegli anni.
Associ mai l’ascolto di brani musicali alla lettura di librogame?
EGO: Sì, ma niente di “adatto”. Qualsiasi musica va bene, basta che non mi distragga.
Blessiu: No.
Alla luce degli ultimi volumi pubblicati, dimmi qual è la serie di LibriNostri che ritieni migliore, e la seconda in ordine di preferenza.
EGO: Devo confessare che non ne ho letti molti. Mi piace fare pubblicità a Squilibrio, ma in realtà solo El Cucador mi è piaciuto: gli altri fanno cagare, ma del resto il loro obiettivo era quello... Da quello che ne ho letto, Lite Coldlancer e Imperium sono eccellenti. Soulkey sembra ottimo, ma il regolamento intimidisce. Progetto Mortale è una buona idea ma, più che difficile, è frustrante: ti sembra sempre di esserti precluso irrimediabilmente qualcosa di meglio di ciò che hai trovato.
Blessiu: 1 Progetto mortale 2 star Wars.
Ti è piaciuta di più quest’intervista o le prime due?
EGO: Non faccio preferenze, è sempre un piacere.
Blessiu: Questa.
Saluta il tuo compagno di intervista.
EGO: Ciao! Spero che le tue risposte siano più interessanti delle mie!
Blessiu: Ciao!!!
D&R
D: Ciao, sono nuovo del forum. Ho visto che ci sono diversi tipi di interviste. Se volessi fare la prima, e poi subito la seconda, è possibile?
R: Ciao, si tecnicamente è possibile. Però considera che lascio passare almeno qualche mese tra la prima intervista e la seconda, do spazio anche agli utenti che sono fermi da più tempo. Comunque si: se vuoi, dopo aver risposto alla prima, inizio a preparare il testo della seconda.

Ultima modifica di: Adriano
Feb-22-16 11:09:34

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

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