Re: I Corti di LGL 2016 - 6° - Il Peso della Cultura
Prodo ha scritto:
4. Sì, è vero, non tutti possono giocare questo corto, ma l'ho proprio scritto apposta, per far spostare l'attenzione pubblica (...) su chi vive in un monolocale...
Ecco, cavolo, finalmente! Diciamolo a questi borghesi, che non sanno cosa sia la sofferenza! E magari poi vengono a sfottere perché una c'ha la collezione di librogame piccola! Solo per questo ti meriti 10.
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Re: I Corti di LGL 2016 - 6° - Il Peso della Cultura
Stavolta mi vedo costretto a lasciare il modello di recensione usato per gli altri corti per mancanza di tempo...
Allora, il corto meriterebbe 10 per l'idea, e 10 per la goliardata.
10 per l'idea: autore, sei un vero genio, hai unito alla perfezione l'azione allo stile dei librogame. quando si parla di sperimentazione, per quanto se ne possa dire, le idee che escono dallo standard che propongono tutti sono più che ben accette. Il genere umano è in continua evoluzione grazie alle idee: alcune sono buone, altre meno, e anche quelle più "strambe" spesso fungono da base per future idee. Quindi, sperimentazione tutta la vita!
10 per la goliardata: essendo io uno dei co-autori di Squilibrio, non posso certo bocciare questa pazza idea. Il libro è divertente, scorre molto piacevolmente e presenta situazioni così assurde che non ce l'ho fatta a non apprezzarlo. Bravo!
Però...
Però poi faccio anche i conti con quella che è la giocabilità, e ci sono delle cose che non sono riuscito ad apprezzare:
- giocabilità: alcune scelte sono precluse a priori (non si avrà mai il coraggio di farle), altre sono visibilmente impossibili. Il corto dipende troppo dal posto in cui si gioca e dagli oggetti che si trovano in quel luogo.
- rigiocabilità: il problema è che per rigiocarlo più volte e sperare in una partita diversa dalla precedente, occorre cambiare luogo di gioco, o comunque trovare situazioni diverse da quelle della prima partita (es: se si fa una maxi spesa vegana).
- scelte: effettivamente le scelte sono limitate, è tutto un grande check da affrontare per vedere come va.
L'occasione era più che ghiotta per creare qualcosa di maestoso: visto che quest'anno il bando non prevedeva limiti, si poteva aumentare la rigiocabilità impostando vari parametri, così che i paragrafi cambiassero a seconda se si giocava in una baita, in una cantina, in un appartamento con 1, 2, 3 o più finestre... insomma, dargli variabilità, così da evitare l'effetto "non posso giocarci qui".
Non è possibile dare sotto la sufficienza a un corto che comunque presenta aspetti così geniali, e che potrebbe essere il precursore di un nuovo genere di librogame-action, né me la sento di dare più di 8 ad un corto che presenta caratteristiche di giocabilità/rigiocabilità di questo tipo...
Ragion per cui, il mio voto è 7, con l'aggiunta dei complimenti all'autore per l'idea, e la convinzione che ne potrà crear una serie di libri che andranno sicuramente alla grande!
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Re: I Corti di LGL 2016 - 6° - Il Peso della Cultura
Sono in ritardissimo... comunque il Corto mi è piaciuto. Non originale al 100% (vedi Groucho Marx ecc. ecc.) però ottimamente realizzato. Alcuni passaggi di umorismo politically correct (Gasparri) e altri uncorrect (i vegani), complessivamente una buona prova. Ben scritto, ben pensato, bravo ragazzo.
Voto 7,5 per lo zombi vegano. Bravo autore!
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
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Re: I Corti di LGL 2016 - 6° - Il Peso della Cultura
Ciao a voi e buona Pasquetta.
Dato che quasi tutti avete capito chi è l’autore di questo corto, cioè io, e che ormai le votazioni sono state chiuse, mi permetto di postare un mio commento finale sperando di non essere bannato dal sito per questo .
Anzitutto parto dalle scuse…
Chiedo scusa agli organizzatori se ho voluto partecipare fuori concorso, ma l’anno scorso l’agonismo mi aveva messo una tale ansia addosso, durata per tutto il tempo del concorso, che non voglio più provare una sofferenza fisica e mentale del genere;
Chiedo scusa se ho usato un canale youtube col mio nome d’arte, sono semplicemente stato pigro, non ho voluto crearne uno nuovo solo per questo corto, pardon, perché in tal modo vi ho fatto scoprire chi era l’autore;
Chiedo scusa alle lettrici, perché ho sempre scritto in seconda persona singolare maschile, in quanto, dovendo scegliere, ho presupposto che la maggior parte dei lettori sarebbe stata di sesso maschile.
Chiedo umilmente scusa agli eventuali lettori diversamente abili (es. qualcuno costretto alla sedie a rotelle). In effetti a questo non avevo pensato, è come chiedere di far guidare un auto a un cieco.
Chiedo scusa ai lettori Testimoni di Geova (dai si scherza; secondo me sotto sotto lo sapete che siete leggermente fastidiosi, specialmente quando andate a “trovare” qualcuno che cerca di riposarsi dopo aver finito il turno notturno di lavoro);
Non chiedo scusa ai vegani, perché la mia non era una presa in giro, ma autoironia, dato che IO STESSO sono vegano (se Apologeta lo avesse saputo, forse mi avrebbe dato un voto più alto, me sfortunato );
Chiedo scusa a chi vive in un monolocale e a chi non riesce mai a stare in casa da solo (che incubo).
Non chiedo scusa ai fan di Salvini, Berlusconi e Gasparri (non chiedetemi troppo);
Detto questo ringrazio calorosamente tutti voi, siete fantastici. L’importanza di questo concorso annuale non è (a parer mio) quella di vincere o perdere, ma di avere lettori. Come molti altri di voi, a me piace scrivere di continuo, e non c’è cosa più brutta per uno scrittore dilettante di non avere nessuno che legga le proprie opere. Dieci volte su dieci, quando invio un mio corto a un amico, ricevo questa risposta: «Oh, grazie, certo che lo leggerò, e ci tengo a farti sapere cosa ne penso». E puntualmente almeno otto di questi dieci non mi danno invece nessuna risposta.
Se la gente è pigra a leggere libri acquistati, figuriamoci con quelli gratis scritti da non professionisti.
Avere lettori è FONDAMENTALE. Solo grazie a voi lettori noi scrittori in erba possiamo migliorarci di continuo, capire i nostri limiti e superarli.
Dette queste cose commoventi vi faccio i complimenti. Praticamente tutti avete capito il vero senso di questo corto, inquadrando bene sia i pregi che i difetti, e avete anche risolto l’unico enigma presente senza difficoltà, e avete colto quasi tutte le citazioni.
Per i pochi che non lo hanno capito, al paragrafo 14 c’è quel buontempone di Herbie Brennan, mentre il libro che si intravede nel video è Lucky Les, forse il primo romanzo a bivi della storia (1967).
Veniamo ora al dunque, cioè ai dettagli tecnici.
Quest’opera anzitutto non avrebbe mai avuto luce se non avessi prima letto il sottovalutato Groucho Marx contro Frankenstein, la Mummia e il Vampiro, del grande Beniamino Sidoti. Il suo librettogioco è stata la fonte ispiratrice da cui è partito tutto. Quindi, se da una parte Il Peso della Cultura può sembrare un’opera moderna, ha in realtà antiche radici.
Piccola precisazione sulla formattazione: i margini sono stati eliminati per un motivo preciso, perché ho fatto diverse prove di lettura del PDF su diversi modelli di smartphone, e mi sono accorto che conveniva levare i margini e usare caratteri grandi, altrimenti qualcuno con un particolare modello di smartphone sarebbe diventato cieco con la lettura, tutto qui.
Piccola precisazione numero 2: Il frigo non bisognava rovesciarlo per davvero. Sul testo lo puoi rovesciare solo nella fantasia (testo in rosso) se il tuo frigo potrebbe, ripeto, potrebbe essere rovesciato anche nella realtà. Se qualcuno ha capito male e ha distrutto il frigo, non mi sentirò responsabile
Nel costruire il corto, non ho scelto cosa fare, ma cosa non fare. Così ho scelto di non usare dadi, carte o tabelle del destino, e nonostante ciò la componente ludica non manca; ho scelto di non mettere una trama, e nonostante ciò l’avventura è risultata appassionante (almeno a buona parte di voi), ed ha comunque un inizio e una fine (o meglio, tre fini); ho scelto di non far usare fogli, matite e gomme, e nonostante ciò sono bastate le dita della mani per non perdere il conto; ho volutamente negato al lettore la possibilità di fare scelte, e nonostante ciò, grazie alle azioni da compiere all’interno della casa, egli si è sentito comunque attivo; ecc. ecc.
Di classico ho lasciato solo l’uso dei paragrafi numerati, che guarda caso proprio un corto in corso (True Path), ha dimostrato che in effetti se ne può fare anche a meno.
Il mio non vuole essere un invito (ognuno è libero di fare quel che gli pare), ma personalmente, credo che dopo così tanti anni sia anche ora di trovare nuove strategie, nuove soluzioni, nuovi modi di concepire la letteratura interattiva. Qualcuno storce il naso, a prescindere, contro lo sperimentalismo, ma vorrei ricordare che gli stessi librigioco sono stati (almeno inizialmente) degli esperimenti all’interno della narrativa classica. In poche parole, se non si prova, non ci si evolve (lo so, è banale e lo ha già detto qualcun altro tra voi). Meglio rischiare di fare brutte figure seguendo una strada nuova che fare una bella figura seguendo una strada percorsa e ripercorsa da altri. Questo è almeno il mio pensiero e rispetto ovviamente chi la pensa in modo totalmente diverso.
Con questo corto non ho voluto solo sperimentare il tipo di opera in sé, ma anche voi stessi lettori. Unendo le vostre esperienze con quelle di alcuni conoscenti che ho usato come tester prima del concorso, mi sono meravigliato di quanti abbiano davvero seguito passo passo tutte le indicazioni che venivano proposte nel testo, senza vergognarsi di mimare determinate scene. Ci sono lettori che hanno davvero fatto tutto quello che veniva chiesto, uno perfino mi ha “sgridato” perché durante una scena di colluttazione con uno zombie, si è stancato troppo, dato che c’era scritto che dovevi dare colpi a vuoto sino a che avevi fiato. C’è poi chi è davvero uscito di casa con l’anello di Sauron al dito (a tal proposito: ho scoperto che siete in tantissimi ad averne uno; l’Italia è infestata da Gollumiani!). Curioso poi che diversi fra voi hanno avuto il coraggio di mettersi un surgelato sulla schiena, ma quasi nessuno ha osato sputarsi in casa, ma se ci pensate bene, passare al volo uno straccino su uno sputo è molto meno doloroso di sentire un brivido di freddo sulla schiena. La psicologia del lettore è davvero interessante. Io penso che non esista il librogame perfetto, ma i lettori perfetti per determinati tipi di librogame. Se da una parte ci sono i lettori che amano le stravaganze e sono pronti a seguire con entusiasmo ogni novità, dall’altra parte ci sono quelli che preferiscono starsene seduti sul divano davanti al fuoco acceso del camino, sorseggiando brandy con la compostezza di un lord inglese del settecento, e compilando i punteggi del proprio personaggio su un foglio fotocopiato per non rovinare il libro che metterà dentro una busta trasparente in mezzo agli altri librogame della sua collezione. Ad ogni modo questa ben disposizione da parte di una buona fetta di voi a fare cose strambe, mi spinge ad osare di più, portando gli extreme gamebooks davvero all’estremo. Non sarebbe male per me, perché se qualcuno di voi dovesse realmente restarci secco durante la leggiocata, io diventerei famoso, e dopo aver superato indenne un processo per induzione al suicidio, i miei librettigioco saranno venduti in milioni di copie (sì, come no )
Scemenze a parte, la ben disposizione del lettore medio di librogame mi fa pensare che questo tipo di librigioco, che potremo tranquillamente chiamare librogioco di ruolo dal vivo in solitario, spaventa solo una parte di voi (che ovviamente ha tutto il mio rispetto, ci mancherebbe altro che uno scritto debba piacere per forza a tutti), quindi ANNUNCIO che ne scriverò sicuramente altri in futuro; di almeno due ho già bene in mente ambientazione, storia e trovate interattive. Sicuramente saranno più accessibili rispetto a questo (non ci sarà bisogno di avere determinate stanze in casa e di stare da soli), e ci saranno trame e possibilità di fare scelte, non saranno con contenuti autoreferenziali (cioè non riguarderanno solo gli amanti dei librogame) e non saranno comici come questo, anzi, almeno uno avrà contenuti drammatici. Non saprei però dire quando riuscirò a scriverli dato che al momento sono impegnato con un altro progetto. A ogni modo mi farebbe piacere usarvi nuovamente come cavie per questo tipo di narrativa sperimentale. Sono comunque ben conscio che se anche dovessi scriverli e strutturarli decentemente, avranno lo svantaggio di non essere originali al 100%. La prima opera di un certo tipo avrà sempre più impatto rispetto alle altre che la imitano.
In quasi conclusione, giusto per farvi ridere, ho ricevuto la foto di uno di voi, dove c’è un laptop su un tavolo, sulla cui schermata si vede il video di questo corto, a fianco al laptop ci sono: una pistola vera, un anello di Sauron e una molletta! Inoltre questo lettore mi ha detto che aveva abbastanza librigame da superare quota 300 e la sua casa (una villa) aveva ogni tipo di stanza possibile. In poche parole: il power reader player di questo corto!
Al contrario, purtroppo, ci sono anche quelli che non hanno avuto i mezzi immobili e mobili per poter leggiocare questo corto, e me ne dispiaccio molto. Ovviamente sapevo che questo sarebbe stato il problema principale, quindi ho comunque fatto una scelta, ovvero quella di una casa/appartamento, tenendo conto delle stanze che normalmente abbiamo quasi tutti. A tal riguardo mi ha fatto piacere che tra voi c’è chi ha voluto sperimentare il corto anche in casa di amici, e questo è sicuramente un elemento che aumenta la longevità della leggiocata (infinite case, infiniti intrecci di lettura). Ci tenevo a creare una “storia” in cui il lettore potesse vivere un’avventura fisicamente da qualche parte, e altre parti non me ne venivano in mente, dato che tutti viviamo in una casa, ma in città diverse. Se proprio si potesse avere un unico luogo per leggiocare tutti alla stessa storia contemporaneamente…beh potrebbe essere solo Lucca comics, magari con un librogioco- caccia al tesoro. Ma questa è un’altra storia, e si potrebbe mettere in pratica solo con la collaborazione di più persone.
In quasi quasi conclusione, la mia scelta rosso-nero realtà-fantasia, è una scelta che mi ha aperto nuovi orizzonti e che userò sicuramente in futuro ma, a differenza di come molti pensano, non è del tutto originale; mi sono infatti ispirato a La Storia Infinita, dove si adoperava un sistema molto simile.
E concludo con questo grande capolavoro che sicuramente tutti voi avrete letto. Andatevene in pace sul vostro fortunadrago, che anziché punti tragedia, vi procurerà tanti punti di sutura se cadete mentre vola (questa sì che sarebbe un’avventura estrema).
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Re: I Corti di LGL 2016 - 6° - Il Peso della Cultura
Hieronymus ha scritto:Se proprio si potesse avere un unico luogo per leggiocare tutti alla stessa storia contemporaneamente…beh potrebbe essere solo Lucca comics, magari con un librogioco- caccia al tesoro. Ma questa è un’altra storia, e si potrebbe mettere in pratica solo con la collaborazione di più persone.
Beh... mi sento di suggerirti di contattare gli organizzatori di Lucca comix, rischi di scoprire che sono sufficientemente sciroccati da discutere seriamente questa eventualita'...
Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione. Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.
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Re: I Corti di LGL 2016 - 6° - Il Peso della Cultura
Hieronymus ha scritto:In quasi conclusione, giusto per farvi ridere, ho ricevuto la foto di uno di voi, dove c’è un laptop su un tavolo, sulla cui schermata si vede il video di questo corto, a fianco al laptop ci sono: una pistola vera, un anello di Sauron e una molletta! Inoltre questo lettore mi ha detto che aveva abbastanza librigame da superare quota 300 e la sua casa (una villa) aveva ogni tipo di stanza possibile. In poche parole: il power reader player di questo corto!
E' chiaramente Gott.
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: I Corti di LGL 2016 - 6° - Il Peso della Cultura
ulnar primo ha scritto:se scrive di buttare in terra il frigo non penso ci sia qlc che lo faccia realmente....
Simon và che quella parte è scritta in ROSSO...
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