Ecco anche le mie risposte integrali:
D: Perché i librogame sono diventati un fenomeno pop negli anni '80 e '90?
R: Tutto comincia in Inghilterra nel 1982. Steve Jackson e Ian Livingstone sono una coppia di autori e game designer, oggi considerati guru del mondo geek sia per i librogame che per gli altri giochi che nel frattempo hanno inventato. Con "Lo stregone della montagna infuocata" (The Warlock of Firetop Mountain) i due inventano il genere dei gamebook: libri che si possono giocare con dadi, schede, matite, punteggi... come dei giochi di ruolo in solitario o dei videogame (ante litteram) su carta.
Prima esisteva qualcosa del genere, in verità, ma si trattava solo di libri "Scegli la tua avventura"; qualcosa del tipo: "Se insegui i contrabbandieri nella grotta, vai al paragrafo 56. Se invece vuoi cercare di precederli alla Città Perduta, vai al 65".
Con i librogame invece il lettore ha le statistiche del proprio eroe, tira i dadi, combatte, conta le munizioni, acquista armi e provviste al mercato, subisce ferite, passa di livello... insomma, un gioco vero e proprio!
Il motivo del successo? Avventura, mostri, combattimenti, esplorazioni, tesori da scoprire. Il lettore apre il libro e si ritrova protagonista DAVVERO di un'avventura fantastica mozzafiato: ha una spada in pugno, uno zaino sulle spalle e sta camminando lungo un sentiero in una foresta scura, quando all'improvviso... E poi, copertine agghiaccianti e piene di mostri, di quelle che i genitori ti proibiscono di guardare, e le pagine straripanti di illustrazioni, disegni, dadi, teste mozzate e asce grondanti sangue. Che altro volere, se sei adolescente negli anni '80?
Ma soprattutto, il librogame si rivolge al lettore, dandogli del TU. Sei TU che in questo momento vaghi nella foresta, in cerca del tesoro, con tre razioni di cibo nella bisaccia e una mappa in tasca. Sei TU che devi decidere cosa fare e dove andare. L'effetto di questo ribaltamento assoluto delle convenzioni narrative è stato straripante. Non stavi leggendo le imprese di Lupo Solitario... Lupo Solitario ERI TU! Riuscite a capire la grandiosità di questa trovata?
D: I librogame hanno avuto un impatto sulla cultura e sull'intrattenimento italiano di oggi?
R: Un impatto grandissimo nella cultura geek: pressoché tutti quelli che hanno tra i 30 e i 40 anni oggi in Italia e sono ancora appassionati di giochi da tavola, giochi di carte, giochi di ruolo e videogame, sono passati negli anni '80 attraverso i librogame, che probabilmente hanno contribuito a forgiare questa loro passione. Inoltre, gli autori dei librogame sono rimasti più o meno tutti per decadi nell'industria dell'intrattenimento, come scrittori e game designer, anche dopo che il fenomeno librogame si era esaurito... Per finire, il fenomeno ha generato molti giochi derivati, per esempio giochi da tavolo e videogame. Il recente videogame (tutto italiano) Joe Dever's Lone Wolf ha fatto il botto in tutto il mondo e ha venduto credo centinaia di migliaia di copie: segno che il vecchio Lupo Solitario è ancora vivo e lotta assieme a noi!
D: Come si sono evoluti dopo la fine del boom e in che senso si può dire che abbiano anticipato i moderni videogiochi testuali / avventure grafiche?
R: Attorno alla metà degli anni '90, il boom dei librogame era concluso e il fenomeno andava ormai a esaurirsi. Erano arrivati i primi videogame e soprattutto le avventure grafiche, che avevano molte caratteristiche simili ai librogame ma erano molto più eccitanti da giocare. Scampato ai Signori delle Tenebre, Lupo Solitario è stato infine sconfitto da Monkey Island!
Dopo oltre un decennio di stagnazione, oggi pressoché tutti i grandi titoli del passato stanno tornando alla ribalta come videogame-app per android o iOS. Adesso tutti i lanci di dado sono animati, le mappe sono interattive e le animazioni dei disegni sono accompagnate da musiche di atmosfera. Ma le storie sono sempre quelle di un tempo! Non mancano poi le riduzioni come semplici "libri digitali": il librogame più famoso di tutti, "I Signori delle Tenebre", vanta versioni in pdf, epub, mobi, fictionbook, pbd e bbeb.
Dal mio punto di vista, il genere non è mai morto del tutto ma è semplicemente caduto in una sorta di torpore, dal quale sta lentamente rinascendo in questi ultimi anni, con produzioni originali tutte nuove e di ottima qualità e riproposizioni dei grandi titoli del passato, in edizioni deluxe, riviste o ampliate, o come videogame. Oggi forse il librogame ha cambiato pelle, destinatario o mezzo di trasmissione, ma è ancora vivo, è tornato in buona salute e ci saluta tutti!
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
http://www.caponatameccanica.com