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I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

Questo ottavo corto parte con un regolamento che apprezzo molto, ossia creare le caratteristiche del personaggio, non con un tiro di dado, ma con punti da distribuire. In aggiunta c'e' la bella idea di poter giocare in tre, anche se il testo continua al plurale quando ci si divide. Purtroppo dopo poco che lo giocavo mi sono reso conto che una delle tre caratteristiche' e' pressoche' inutile; percio' alla seconda partita avevo gia' bilanciato le caratteristiche in maniera ottimale per sopravvivere ai combattimenti. Ne risente quindi la rigiocabilita'. Anche sui tipi di attacco, che sono il fulcro del combattimento, vedo una bella idea ma bilanciata male. Considerati i malus alti di due tipi di attacco, non li ho mai usati e quindi anche il divertimento nel combattimento si ridimensiona.
Mi sono piaciuti i molti oggetti che si possono trovare ed utilizzare, un po meno impegnare un paragrafo per ciascuno; ho apprezzato gli enigmi ed in generale una difficolta' ben bilanciata del tutto. Ci sono pero' altri punti nel gioco che non mi convincono in quanto a chiarezza o interpretabilità, come l'ordine di combattimento al par.33 o la possibilita' di usare il ciondolo anche in un paragrafo diverso da quello per cui sarebbe stato pensato.
La storia non e' male e scorre bene, ci sono alcuni errori e inesattezze, ma penso comunque meriti, oltre ai miei complimenti all'autore, un
voto : 6

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sancio
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

Il Corto non mi è piaciuto molto.
Poco da aggiungere a quello che è stato detto da altri utenti.
La trama è anche interessante seppur il corto è pieno di inesattezze e refusi.
La mancanza dei link non funzionanti non aiuta di certo allo svolgimento del tutto
Il regolamento non è molto funzionale, con spreco di paragrafi per descrivere degli oggetti e una regola dei 3 giorni un po' priva di senso se non le si da il giusto risalto nel contesto del regolamento
Per essere brevi una sequenza di scene che mi hanno lasciato veramente perplesso anche nella storia stessa (monaci strambi che rivelano in un nano secondo quello che sanno, orso, vecchietta con oggetti diciamo particolari)
Il paragrafo 300 è divertente, forse quello piu' azzeccato

La parte ludica funziona in parte e si vede che comunque l' autore c' ha lavorato.

Detto questo pero' il corto in se' non mi ha lasciato nulla di valido. Mi spiace

Voto 5

lonewolf79
The Black Swordsman
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

Il Corto parte con note dolenti: il testo si presenta, da subito, decisamente male.
Lo stile è ingenuo e confuso, con un uso goffo della punteggiatura e palesi non sequitur solo nell’introduzione.

Cioè, questa è l'apertura:

come ben sapete ultimamente sono circolate voci riguardo l'infermità del nostro sovrano, ma la realtà dei fatti è un'altra, visto che il re non è affatto malato, ma è stato colpito da una maledizione: non ci sono ancora certezze su chi sia stato, sospettiamo dei ribelli, ma la faccenda è più grave e complessa del previsto. L'unica soluzione possibile sembra infatti l'utilizzo di un certo talismano curativo sacro che si trova nel santuario di una foresta a un giorno di cammino. Con i mezzi a disposizione dello stato recuperarlo non sarebbe certo un problema, ma purtroppo tutto il territorio circostante è di proprieta del Monastero di Quntae, che non intende rinunciare a quella che crede essere una reliquia.

A parte l’accento mancante su “proprietà”, che qualsiasi word processor dovrebbe sottolineare; la sequenza di “questo crede che quell’altro pensa, quello sembra però non ci sono certezze, ma certamente voi ben sapete” è esilarante!
Proseguiamo con “siete dei babbei presi dalla strada, non sappiamo neanche cosa sapete fare, però siamo certi che non siate spie”. Apperò.
Segue poi “non abbiamo fatto indagini, vi lasciamo giusto due spicci per fare voi qualche domanda in giro”. Ma tipo che affidare il destino del mondo a quattro hobbit morti di fame sembra un capolavoro di intelligence.
Infine, improvvisamente viene dato per ovvio, in questo panorama di granitiche certezze, che il talismano accennato all’inizio sia un medaglione.
Questa è una di quelle cose che se ci mette gli occhi sopra un comico tipo Zerocalcare, ti sputtana nell'universo mondo, per sempre.

Il regolamento ci dice che potrebbe essere richiesto di ”eseguire una prova di FORZA/DESTREZZA o RESISTENZA”… ma perché separare la Resistenza con un simbolo diverso? Perché non “Forza/Destrezza/Resistenza” o “Forza, Destrezza o Resistenza”?
Che poi

FORZA (la potenza muscolare), DESTREZZA (l'agilità) e RESISTENZA (la salute del personaggio)

è una serie di specificazioni decisamente ridondanti e superflue.
Nelle regole di combattimento "resistenza" diventa di colpo tutto minuscolo, una robina insignificante.

Nel resto del testo la situazione non migliora di molto.

Ad esempio: la gestione del denaro. Date all’oste “le monete ricevute dall’Arconte”, ma QUANTE?! Prima ne potrei avere spese dalla vecchia mercante… e dopo potrei doverne spendere coi monaci… insomma, è dato per scontato che possediamo il denaro per pagare il pernottamento, ma non sappiamo quanto sia, quindi non sappiamo quanto ce ne rimanga dopo.

“Comunicate al vostro compagno che è morto”. Ehm, non dovrebbe saperlo lui per primo??

Il testo è pieno di refusi e ingenuità di ogni genere, da errori di ortografia a parole mancanti. Aggiungiamoci regole di combattimento inutilmente complicate per un'avventura di questo tenore; l'assoluta inutilità del fattore tempo a fini ludici; e, decisiva per un Corto con questo numero di paragrafi, la mancanza dei link. Ma poi, perché l'ultimo paragrafo è il 300?

La quantità di "elementi di disturbo" è più che sufficiente a far passare in secondo piano i semplici meriti ludici che il Corto pur possiede. Dopo un paio di Corti "classici" fin troppo semplici e lineari per la storia che volevano raccontare, eccone uno che come gioco funzionava anche discretamente (combattimenti a parte), ma che pasticcio! Aveva il potenziale di divertirmi, ma è riuscito più che altro a infastidirmi. È decisamente troppo allo stato di bozza per meritare la sufficienza.

Voto: 5

EGO
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

EGO ha scritto:


Ad esempio: la gestione del denaro. Date all’oste “le monete ricevute dall’Arconte”, ma QUANTE?! Prima ne potrei avere spese dalla vecchia mercante… e dopo potrei doverne spendere coi monaci… insomma, è dato per scontato che possediamo il denaro per pagare il pernottamento, ma non sappiamo quanto sia, quindi non sappiamo quanto ce ne rimanga dopo.

io ho interpretato che l'arconte ci lascia le monete necessarie per il pernottamento (mi pare sia scritto che sono giuste), che non vengono segnate nel registro perchè vengono date per scontate. le monete che ogni avventuriero ha all'inizio della storia sono IN PIù rispetto a quelle per la locanda

Boole
Maestro Ramas
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

Questa volta non ce la faccio a votare in tempo, non ho letto tutto il corto.
Mi spiace, in quello che ho visto c'erano sì parecchie cose fatte male (e capelli pelati non si può leggere), però questo corto mi ha anche dato una buona sensazione di base... non è una cosa ben definibile, e men che meno argomentabile, ma mi ha dato un barlume dell'eccitazione che mi dava una nuova serie da ragazzino, un sapore molto anni '80.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

cari amici vicini e lontani, potete finalmente uscire dalla foresta perchè

si chiudono le votazioni!

a breve i nostri voti e il prossimo racconto!

mi trovate anche su http://temalibero.forumfree.it/
le foto dei miei doppioni su flickr

SkarnTasKai
MeGATrON
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

Boole ha scritto:

EGO ha scritto:


Ad esempio: la gestione del denaro. Date all’oste “le monete ricevute dall’Arconte”, ma QUANTE?! Prima ne potrei avere spese dalla vecchia mercante… e dopo potrei doverne spendere coi monaci… insomma, è dato per scontato che possediamo il denaro per pagare il pernottamento, ma non sappiamo quanto sia, quindi non sappiamo quanto ce ne rimanga dopo.

io ho interpretato che l'arconte ci lascia le monete necessarie per il pernottamento (mi pare sia scritto che sono giuste), che non vengono segnate nel registro perchè vengono date per scontate. le monete che ogni avventuriero ha all'inizio della storia sono IN PIù rispetto a quelle per la locanda

Sì, questo andrebbe bene se la locanda fosse una tappa obbligata, ma non è così. Il problema è ancora più spinoso perché la vecchia viene incontrata prima di entrare e spendere le monete. Anche qui sembra manchi una revisione.

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

i voti di noi MeGATrON:

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

Avventura nella foresta è un corto divertente, pur con tutti i suoi difetti.
I difetti sono concentrati principalmente nella scrittura, e primo fra tutti una necessità di revisione dell'intero testo e la correzione dei numerosissimi refusi. Mi preme evidenziarne all'autore giusto uno, in quanto ripetuto più volte e quindi non annoverabile come "refuso": la parola "coordinata" richiede due o!
Tutte le parole "paragrafo" possono essere eliminate in quanto inutili, e mi mordo la lingua sulle abbondanti assenze di spazi prima e dopo le parentesi e i numeri, che mi facevano sanguinare gli occhi.

I vari infodump sono abbastanza ingenui e reputabili probabilmente a una scrittura non ancora del tutto matura. A volte basta poco per evitare di cascare in questo errore; cito un esempio:
Al par.15 due bracconieri scambiano questa conversazione:
«Uff, e se arrivasse qualcun altro. Guarda, quel cespuglio si è mosso!»
«Ma taci! Gli unici in questa foresta sono i monaci di guardia, non ricordi? Gli abbiamo tagliato la gola un'ora fa.»

La conversazione è innaturale, il bracconiere 2 "ricorda" al bracconiere 1 qualcosa che sa già, a nostro unico beneficio. Come correggere questo scambio? Ad esempio così:
«Ma taci! Non c'è nessuno in questa foresta oltre ai monaci che abbiamo sistemato.»
o una cosa del genere. La frase suona già più naturale, il suo scopo principale diventa quello di tranquillizzare il bracconiere 1 nervoso, ma allo stesso tempo noi che ascoltiamo capiamo ugualmente cosa è successo.

Qualche nota sul regolamento.
La regola dei tre giorni in realtà non viene usata come regola, ma è un aspetto di trama. In quanto tale troverebbe posto migliore ad esempio all'interno dell'introduzione.
Riguardo alle caratteristiche, ho ritenuto che fosse più conveniente mantenere equilibrio nelle tre abilità, e quindi ho assegnato 3/3/4 al primo, 4/3/3 al secondo e 3/4/3 al terzo. Una forza di 3 permette di colpire la metà delle volte, il che tutto sommato è buono.
Lodevole il tentativo di rendere il combattimento un po' meno statico di com'è normalmente nei librigame. In tal modo è possibile adottare strategie diverse in funzione degli avversari e dell'ordine di attacco. Ad es. al par.33 ho messo l'avventuriero 3 costantemente in difesa, essendo attaccato dagli avversari, e ho lasciato l'onere degli attacchi offensivi agli altri due. Non ho trovato nessun combattimento particolarmente difficile, specie dopo che si trovano un po' di armi. Non ho mai usato l'assalto o l'affondo, a causa dei malus nei tiri: ho ritenuto più vantaggioso fare attacchi normali e confidare nei bonus ai danni delle armi.

Il pregio più evidente del corto è che si tratta di un gioco parecchio divertente, zeppo di trovate. I paragrafi nascosti, le coordinate, gli enigmi, i numerosi oggetti, i personaggi, le sottotrame (mi è piaciuta molto quella della fata), la gran varietà di strade per arrivare alla radura, le varie possibilità di rimanere fregati se non si sta attenti (plauso per quella in cui si usa il talismano sulla statua), l'"ultimo consiglio" e aggiungerei anche i combattimenti, una volta tanto non noiosi, rendono questo corto un piacere da giocare. Da premiare il tentativo di rendere il gioco multiplayer con tre protagonisti, che però volendo non si ha difficoltà a gestire anche da soli. Il fatto di avere tre personaggi da guidare, oltre a rendere i combattimenti più dinamici, permette possibilità come quella del par.6 di esplorazione multipla di un ambiente.
Aggiungo che a me il finale è piaciuto.

Tirando le somme, un buon corto, che beneficerebbe notevolmente da una riscrittura e un maggiore ordine, specialmente nei confusionari paragrafi dei combattimenti.
La parte ludica però la fa da padrona e guida il mio voto finale verso il 7.

Prodo ha scritto:

Secondo me chi ha punito con l’insufficienza questo racconto è stato troppo cattivo. Ci sono molti elementi positivi, che lo allontanano da un giudizio completamente negativo. Intanto l’autore si è sforzato per introdurre due elementi assolutamente inconsueti: magari non innovativi, ma che non si vedono spesso nell’ambito di una storia a bivi.
Mi riferisco alla possibilità di affrontare l’avventura in gruppo, che strizza l’occhio a un basilare concetto di multiplayer, e alla trovata di inserire coordinate “geografiche” variabili a seconda se affrontiamo gli stessi percorsi in momenti diversi della giornata. Cambia il contesto e i possibili incontri differiscono, elemento che aggiunge profondità e rigiocabilità al racconto. Non è un’idea scontata, e l’autore si è impegnato per darle un senso non meramente coreografico ma pratico. Infatti arrivare in un determinato punto al momento giusto ci rende la vita più semplice, e talvolta ci consente di raccogliere anche elementi utili ai fini della riuscita della missione.
In pochi hanno notato poi come la necessità di gestire un gruppo sia strategica ai fini della riuscita dell’avventura. Infatti attribuire più o meno punti a determinate caratteristiche ha senso soprattutto se alla scelta si accompagna un posizionamento strategico degli avventurieri. In quasi tutti i combattimenti per esempio l’avventuriero n. 1 sarà il primo ad attaccare: dotarlo di un ottimo punteggio di forza gli consentirà di avere considerevoli probabilità di uccidere un nemico al primo assalto, magari ricorrendo a una delle abilità speciali. Sovente sfruttare questa opportunità può fare la differenza tra uno scontro abbordabile (soprattutto contro molteplici avversari: liquidarne uno all’inizio di fatto ci consente di subire un attacco in meno per il resto della tenzone) e uno decisamente più complicato.
Stesso discorso per la destrezza (se reperiamo un arco un personaggio molto agile può colpire da lontano con un’ottima possibilità di successo) e per la resistenza (in perfetta dinamica giocoruolistica disporre di un “tank” che assorbe i colpi aiuta). Tali tattiche sono ovviamente adottabili nel migliore dei modi se si gioca da soli e si possono gestire tutti e tre i personaggi contemporaneamente.
Ho apprezzato infine il taglio da “avventura classica” che permea tutta la narrazione. Sembra di trovarsi di fronte a uno di quei vecchi moduli di Dungeons & Dragons, con il gruppo assemblato in tutta fretta a caccia di un artefatto magico potente, che non può finire nelle mani sbagliate, e il nobile di turno che ci ingaggia promettendoci favolose ricompense in caso di riuscita. Il tutto condito da un’aura di ironia che non guasta affatto: insomma una bella atmosfera che invoglia alla lettura.
Detto questo i difetti ci sono, e sono stati fatti notare più volte nel corso delle varie analisi. Alcuni passaggi regolamentari sono oltremodo oscuri, e sembra in effetti che l’autore abbia creato un comparto strutturale ambizioso e ampio, ma non abbia poi saputo gestirlo a dovere.
Le monete d’oro per esempio: ne abbiamo 5 a testa, ma possiamo unirle per affrontare le varie spese? E se sì possiamo farlo solo quando due personaggi sono insieme? O possiamo nominarne uno “tesoriere” e fargli conservare l’oro per tutti? Nel primo caso riuscire a corrompere con l’alcool i monaci beoni diventa più complicato, e un po’ castrante ai fini dell’esplorazione, perché siamo costretti a inviare due esponenti del gruppo allo stesso tavolo, visto che per apprendere il segreto dell’amuleto (fondamentale ai fini della risoluzione vincente della storia) dobbiamo investire almeno 6 monete.
Gli oggetti trovati possono essere passati da un eroe all’altro? O una volta deciso chi li raccoglie non sono più intercambiabili? Si può presumere possano cambiare proprietario, ma appunto, è un’ipotesi deduttiva. Mi sarebbe piaciuto magari avere qualche regola in meno e più chiarezza rispetto a quelle presenti.
Mi è piaciuta poco anche la caratterizzazione delle nostre controparti virtuali: una scheda con le caratteristiche, ma nessun altro approfondimento. Avrei gradito un minimo di background inerente i personaggi, magari dei nomi, delle classi, un piccolo armamento di base. Per ovviare in parte a questa carenza ho inventato io degli appellativi, ma l’atmosfera asettica e impersonale che si percepiva ugualmente non mi ha convinto molto.
In generale, questa sensazione di “si poteva fare qualcosa di più” si respira in vari punti del racconto. Arriviamo al campo dei monaci, liberiamo una strega, ci becchiamo un malus, ma nulla è descritto nei particolari. Sconfiggiamo un terzetto di individui che ci attacca con ferocia solo perché abbiamo utilizzato la loro stessa strada. Li massacriamo e la cosa finisce lì. Gli stessi religiosi che corrompiamo con la birra, sembrano un gruppo di sprovveduti. Sono divertenti, ma francamente a livello di trama mi sembra poco credibile, e piuttosto debole, reperire un’informazione chiave su una reliquia così sacra dopo pochi paragrafi, in maniera quasi casuale e in un contesto tanto lascivo.
I frequenti errori di battitura e le imprecisioni lessicali contribuiscono ad aumentare la percezione di precarietà, ed è esattamente questo il limite più grande di Avventura nella Foresta: si ha costantemente l’idea che i passaggi siano stati fatti frettolosamente, che l’ideatore non abbia avuto il tempo e la voglia di approfondire il suo lavoro. Forse ha risentito molto dei limiti di spazio imposti dalla natura stessa del concorso, o forse ha avuto meno tempo del previsto, per sopraggiunti impegni, per dedicarsi alla sua “creatura”. Fatto sta che così come è presentato questo lavoro appare come una grande occasione in buona parte persa.
Merita comunque la sufficienza, per le stimolanti idee di base, per la piacevolezza narrativa e per lo sforzo  di inserire elementi ludico-letterari inconsueti: l’impegno creativo che c’è alla base è evidente, e non può non essere considerato. Però in questa edizione de I Corti si sono visti racconti migliori, e un giudizio eccessivamente positivo da parte mia sarebbe iniquo.
Il mio voto pertanto è 6.

SkarnTasKai ha scritto:

prima di tutto voglio dire all'autore che se vuole l'autografo dell'autore di "golem" non ha che da dirlo, lo conosco di persona molto bene. wink

di questo racconto ho molto apprezzato la possibilità del gioco in squadra (o, alla "golem", di far manovrare più personaggi a uno stesso giocatore; ok, qui i giocatori sono alleati, ma a memoria mia non mi pare ci siano altri esempi di personaggi multipli nei corti, eccezion fatta per "la triade dei ludi infernali" che però non prevedeva il gioco di squadra), tra l'altro gestita piuttosto bene con situazioni in cui i personaggi fanno tutti la stessa cosa e situazioni in cui invece possono decidere di dividersi o di fare la stessa cosa. ecco, forse in quest'ultimo caso avrei utilizzato un po' più spesso i check "alla steve jackson" sul numero di personaggi (magari se - tanto per dire - i personaggi che parlano con l'oste sono 2 o 3 il colloquio sarà diverso rispetto al caso in cui sia uno solo). menzione d'onore, comunque, proprio per l'uso di questi check: in un racconto così è assolutamente necessario di tanto in tanto usare paragrafi solo per eseguire dei controlli. interessante anche il sistema di combattimento, anche se in realtà non ho mai provato a fare tiri di difesa o tiri con malus (con punteggi così risicati temo che avrei condannato i miei avventurieri a morte certa).

la storia è un grande classico del fantasy, non brilla certo per originalità e - per quanto mi riguarda - non entusiasma, pur se riconosco che ha i suoi buoni punti di tensione e che si lascia seguire bene.

punto dolonte è la scrittura: spesso, in questo concorso, ho lasciato correre su qualche errore di ortografia, ma l'ho fatto quando la lettura del racconto dava evidenza del fatto che era l'errore che statisticamente è quasi impossibile evitare in qualunque testo. quando però, in un percorso, leggo 3 volte la parola "cordinate" e vedo che non è riferita a delle frustate effettuate con dello spago non posso sorvolare, come non riesco a sorvolare su una frase come "a tutti coloro benedetti". inoltre il boscaiolo che dice all'altro "tu e il tuo ego" mi ha decisamente spiazzato, nessun boscaiolo fantasy parla così!

sicuramente questo è un racconto che raggiunge la sufficienza, abbiamo visto racconti molto meno convincenti. assegno mezzo punto in più per premiare il coraggio e la buona riuscita della struttura, quindi il voto finale è 6,5.

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SkarnTasKai
MeGATrON
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

Riepilogo dei voti

Giuria popolare
abeas.........................disperso nei dintorni della locanda
Adriano.......................6
Aloona........................6,5
Anima di Lupo.............7
babacampione.............6,5
Dario III......................7
EGO............................5
FinalFabbiX..................5
Ggigassi......................6,5
Hieronymus................6
lonewolf79..................5
Pirata delle Alpi............5
Rygar..........................5,5
sancio.........................6
Seven_Legion.............6,5

Organizzatori
Prodo..........................6
¿„ãßꪧ¬...................7
SkarnTasKai................6,5

Totale punteggio        = 103
Numero votanti         = 17
Media complessiva = 6,05882

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
Arkham Lêgãcy ¬
Arcimaestro
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta

Charles Petrie-Smith ha scritto:

questo corto mi ha anche dato una buona sensazione di base... non è una cosa ben definibile, e men che meno argomentabile, ma mi ha dato un barlume dell'eccitazione che mi dava una nuova serie da ragazzino, un sapore molto anni '80.

In effetti è più o meno quello che ho provato io! Secondo me quest'autore promette bene.

Dario III
Inadatto a regnare
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