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I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

Voti degli Organizzatori:

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:


Canto elfico non mi ha entusiasmato. La scrittura è semplice, a volte fin troppo. Buona l'introduzione "tolkieniana". La terminologia però non sempre è adeguata (vedi ad es. le "esigenze fisiologiche" del par.25). Non troppo felice la scelta di chiamare un incantesimo con la parola "incantesimo". "Incanto" o "charme" sarebbero andati ugualmente bene, evitando l'effetto equivoco ogni volta che si legge la parola "incantesimo" nel testo.
Le situazioni implausibili abbondano (la lira incastrata nella zampa del leone, gli schiavisti di cui non si fa più cenno dopo aver sconfitto il capo, l'attacco al lupo capobranco con gli altri lupi fermi a guardare, ...). Inoltre, c'è qualche d eufonica di troppo.

Ottimo l'uso del paragrafo nascosto (anche in questo corto non segnalato dal testo, e quindi da usare di propria iniziativa in stile "la nebbia"), anche se per il modo in cui è strutturato c'è il rischio di andare a consultare il paragrafo dell'occhio prima del dovuto, rovinandosi il mini-enigma (non è stato il mio caso, ma suppongo che il rischio ci sia).
A questo proposito, non essendoci limiti al numero di paragrafi, avrei dedicato alla ricerca vana della corona qualche paragrafo in più (almeno un altro), oltre ai due 5/37 che si rimandano a vicenda (così com'è è impossibile cascarci).

La struttura del corto è abbastanza semplice. Le scelte raramente si diramano per più di un paio di paragrafi, per poi ritornare ai paragrafi di passaggio obbligato, che sono numerosi (ne ho contati ben 10). Non ci sono ID (ma è possibile morire per riduzione a 0 dei PV).

(Apro una parentesi sulla polemica riguardo al fatto che, dal momento che tutte le perdite di PV e PM sono di 5 punti, l'autore avrebbe dovuto dividere tutti i punteggi per 5. Non sono d'accordo, trovo anzi la questione abbastanza insensata. Quindi perdere 1 PV o 5 PV è lo stesso? Io non direi: 1 PV dà l'idea di poco più di un graffio, 5 PV sono una vera e propria ferita. Inoltre dire che il protagonista, il nostro eroe, ha 5 PV suona abbastanza ridicolo.
Per quanto riguarda le perdite tutte uguali di PM, queste sono perfettamente giustificabili trattandosi di incantesimi. Per i PV invece è chiaramente una precisa scelta dell'autore per semplificare i calcoli (in fase di gioco, ma anche di progettazione, immagino). Appoggio in pieno da questo punto di vista la decisione dell'autore. Chiusa parentesi.)

In realtà la vera difficoltà del corto è rappresentata dalla gestione delle tre caratteristiche (PV, PM e giorni): di fatto esistono pochissimi percorsi che portano al finale del par.70. Dopo quattro letture in cui sono arrivato a 0 PV o a 51+ giorni, ho capito che non ne cavavo piede senza farmi un grafo anche stavolta.
Eccolo: http://i224.photobucket.com/albums/dd25 … ztie3r.jpg
Analizzando il grafo ho trovato che, pur non essendoci un vero e proprio true path, esistono soltanto quattro strettissimi percorsi (ma in realtà si tratta di un unico percorso con piccole variazioni in alcuni bivi) che portano al finale migliore. In tutti i casi si arriva alla fine con 5 PV, 0 PM e 50 giorni (ma esiste un percorso che consente di terminare con 48 giorni!)
 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 
Per i posteri, eccoli:

1) strada breve - sonno - rampicanti - vigore - luce sacra - vigore - occhio - sangue - lira - palude - niente incantesimi - niente incantesimi - 53 - leanna - strada lunga

2) strada breve - sonno - rampicanti - vigore - luce sacra - vigore - occhio - tracce - no lira - palude - niente incantesimi - luce sacra - 53 - leanna - strada lunga

3) strada breve - attacco - rampicanti (oppure sonno - squarcio) - vigore - luce sacra - vigore - occhio - sangue - lira - palude - niente incantesimi - luce sacra - 53 - leanna - strada lunga

4) strada lunga - proseguire (oppure accampamento - tenda - sonno) - rampicanti - vigore - luce sacra - vigore (o maschera, se la si ha) - occhio - sangue - lira - palude - niente incantesimi - luce sacra - 53 - leanna - strada corta
Riassumendo una storia fantasy non del tutto entuasiasmante, complice anche lo stile di scrittura e alcune ingenuità. Non trovo riuscitissima la scelta di impostare il gioco come un (quasi) true path molto stretto con pochissime occasioni di uscire dai binari giusti. Le scelte dei bivi lasciano poi l'impressione che ci sia poca libertà d'azione (si tratta quasi sempre di scegliere se spendere PV o PM, ma in un caso o nell'altro si arriva alla stessa risoluzione).
Voto finale: 6

Riguardo al disegno, dal momento che sono una schiappa a disegnare, chiunque sia in grado di impugnare una matita ai miei occhi è bravissimo. Nel caso di questo concorso, essendo pochi gli artisti che hanno deciso di cimentarsi nella sfida dell'illustrazione, mi sento di premiare in partenza il loro impegno a prescindere dal risultato finale.
Il disegno di questo corto a me piace, pur nella sua semplicità. La visualizzazione dei due protagonisti (e della lira, che ha un ruolo nella storia) consente di immedesimarsi meglio nel loro ruolo. Il disegno avrebbe probabilmente beneficiato di una maggiore dinamicità (ad esempio non schierando i due personaggi entrambi in primo piano), di uno sfondo meglio definito (si intravedono appena degli alberi), e di colori (ma non essendo richiesto dal bando, questo non rappresenta un difetto ovviamente). Non azzeccatissimo il lettering del titolo, oltretutto non perfettamente centrato.
Per me è comunque un 7.

Prodo ha scritto:


Bel racconto. Il taglio è molto classico e, pur con qualche ingenuità in sede di introduzione, riesce ad avvincere fin dalle prime battute. Abbiamo tutti gli elementi che caratterizzano una cerca con i fiocchi: i manufatti magici, il saggio re che si lascia convincere ad affidarci la missione colpito dal nostro coraggio, la bella principessa, tutt’altro che indifesa, pronta ad aiutarci con le sue arti canore dai risvolti magici.
A questo comparto solido e ampiamente collaudato si aggiungono una serie di citazioni che non possono non fare breccia su noi appassionati di vecchia data. Onestamente, chi può negare di aver sognato, almeno una volta nella vita, di brandire la Spada del Sole, indossare la Corona dei Re, e detenere il Cuore di Volent contemporaneamente? Canto Elfico ci permette di farlo, e solo per questo già mi ha predisposto bene.
Al di là però delle furbe strizzate d’occhio dell’autore la narrazione funziona: la planimetria è piuttosto lineare, e si snoda attraverso tre gangli fondamentali, da cui non possiamo prescindere. Intendo ovviamente le tappe in cui ci fermiamo per recuperare gli oggetti. I percorsi per arrivarci, e tornare poi a casa ancora in vita, e in tempo per affrontare e distruggere Gorgoth, sembrano essere vari, e tale apparente molteplicità di scelta pare consentirci di raggiungere l’obiettivo finale senza particolari patemi.
In realtà inoltrandosi nella lettura ci si accorge che l’emorragia di PV e i PM è costante, a volte provocata da futili motivi, e anche una sola scelta errata, che alteri il delicato equilibrio gestionale tra queste due caratteristiche e i 50 giorni a disposizione per compiere la missione, ci condanna alla morte o, nella migliore delle ipotesi, a tornare da Lunarion in ritardo (o senza uno degli artefatti) e fallire così nella missione.
Tale impressione di complessità si manifesta già in sede di prima lettura: è molto molto improbabile riuscire a perseguire immediatamente l’epilogo vincente, ma l’esperienza accumulata durante le sessioni di gioco ci consentirà di affinare l’approccio e raggiungere nel giro di un paio d’ore la conoscenza adeguata necessaria per amministrare correttamente i nostri punteggi e riuscire a non sforare il draconiano termine dei 50 giorni restando vivi.
Questa scelta, che di fatto crea un true path, inizialmente mi ha indispettito. Leggendo e rileggendo però mi sono reso conto che si è trattata di una risoluzione sensata: se l’autore non avesse deciso di ridurre così drasticamente le possibilità vincenti sarebbe stato fin troppo semplice terminare con successo Canto Elfico, e il racconto, liquidato con rapidità, avrebbe lasciato sensazioni molto più blande nel mio animo. In questo modo invece sono stato “costretto” a dedicargli il giusto impegno e la giusta attenzione, e sono riuscito quindi ad apprezzarlo molto di più. Trovo pertanto che il livello di difficoltà in questo caso sia stato ottimamente settato, anche perché molte delle decisioni che ci troveremo ad affrontare saranno logiche, e in linea con quanto ci è stato raccontato nel prologo e quanto scopriremo nel corso dell’avventura.
Cercare di usare incantesimo su una pianta che non può udirci, dopo che ci è stato chiaramente detto che i poteri della principessa funzionano solo con chi può ascoltare la sua voce, o peggio tentare di addormentare una mandria di non morti inferociti, rappresentano azioni sciocche, che vengono giustamente e razionalmente sanzionate. Sotto questo punto di vista si nota una cura che è degna di encomio.
Difetti: non mi è piaciuta per niente la gestione dei punti vita e mana. Sono 25, ma di fatto li impieghiamo sempre e comunque 5 alla volta. Quindi è come se ne avessimo 5. Mi chiedo il senso di questa scelta: è fin troppo tendente a incanalare ogni possibile effetto subito in parametri preordinati, e alla lunga si rivela opprimente. Inoltre è poco realistico pensare che qualsiasi inconveniente fisico ci troviamo a fronteggiare ci procuri l’identico danno, che sia una corsa sfrenata o un’alabardata sul volto. Stesso discorso per gli incantesimi: lanciarne uno su una pietra che somiglia a un troll o un altro differente su un demone che si è risvegliato evocato da una pletora di cultisti comporta lo stesso dispendio di energia magica. Tale risoluzione lascia parecchio perplessi, e avrei gradito una maggiore attenzione sul tema, con un sistema di gestione dei punti approfondito e molto più variegato.
Inoltre, visto il lasso di tempo così ampio che contraddistingue il nostro cammino, stona il fatto che non si ha mai la possibilità di curarsi o comunque recuperare in qualche modo energia fisica e magica. Si è trattata di una scelta forzata, legata alla necessità di rispettare i parametri preimpostati di impiego delle varie risorse, imprescindibili per la riuscita del meccanismo di gioco, ma ci troviamo ugualmente di fronte a una forzatura che salta all’occhio e infastidisce un po’. Una di quelle dinamiche alla Thraves che non ho mai sopportato troppo.
Alla lunga poi si sente anche la mancanza di quel guizzo, quel quid in più che trasforma un buon lavoro in qualcosa di indimenticabile. La struttura, la caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni, l’evoluzione della trama, i luoghi e gli avversari: è tutto descritto e concertato bene, ma forse questo approccio classico complessivamente finisce per essere eccessivo. La scelta è stata voluta e si nota, però non posso negare che alla fine, mentre esploravo gli ultimi paragrafi che ancora non avevo letto, ho cominciato a provare un po’ di noia.
Le citazioni sono fantastiche, l’ambientazione canonica ogni tanto ci vuole e fa sempre piacere, ma credo che se in alcuni passaggi l’ideatore avesse anche osato qualcosa di più, magari inserendo qualche elemento fuori dagli schemi, un enigma leggermente più complicato, un personaggio innovativo, tutta l’opera ne avrebbe guadagnato. Così risente un po’ di un certo appiattimento man mano che si procede con l’avventura.
Per finire, il presupposto legato all’urgenza mi ha lasciato perplesso. Perché dobbiamo partire subito e rischiare di compromettere addirittura il destino del mondo, quando potremmo lasciare Leanna ad addormentare l’abominio con le sue nenie e recuperare le reliquie con tutta calma, mettendoci anche 6 mesi? Perché dobbiamo portare la principessa con noi quando è palese che farlo è un azzardo pazzesco (liquidato tra l’altro dalla debolissima considerazione “La nonna è forte, resisterà”)?
Insomma uno dei motivi cardini che ci spinge a imbarcarci nella quest a certe condizioni non regge affatto e si nota fin dalla prima lettura. Avrei gradito un incipit un pochino più studiato ed elaborato.
Canto Elfico è comunque un buonissimo corto, e sono contento che le tematiche fantasy old-style continuino a essere sviscerate e declinate. Credo sarebbe un peccato se scomparissero del tutto. Inoltre l’autore ha dimostrato di saperle padroneggiare molto bene, e di conoscere nel dettaglio la storia dei libri-gioco. E questo fatto rappresenta un valore aggiunto al suo lavoro.
Si merita un bel 7: a mio giudizio è in piena lotta per accedere ai play off finali.

Disegno: il tratto è un po’ incerto, e tanto le figure umane quanto lo sfondo risentono di un approccio vagamente ingessato. Anche la tendenza a utilizzare delle linee spezzate non mi convince, perché trasmette un senso di indeterminatezza delle forme che in un’illustrazione così classica e “pulita” a livello concettuale non ha ragione di essere.
I personaggi però sono stati resi piuttosto bene: l’elfa ha uno sguardo penetrante e un sorriso accennato accattivante (anche se si è esagerato con le orecchie, sembra Mazinga!), mentre l’elmo di Kiran ricorda moltissimo quello dei Guerrieri del Caos di Hero Quest, e solo per questo fatto merita un applauso.
Complessivamente l’immagine non mi entusiasma, però ha dei lati positivi e inoltre mi sento di premiare l’impegno di chi ha deciso di mettersi in gioco sia dal punto di vista delle parole che da quello dei pennelli.
Quindi il mio voto è  6,5, sia per alcuni meriti intrinseci, sia come apprezzamento per lo sforzo compiuto.

SkarnTasKai ha scritto:


Dopo una serie di racconti con le ambientazioni più disparate e con le dinamiche di gioco più varie, torniamo con questo racconto a un grande classico: un high fantasy coi suoi elfi e troll d'ordinanza e con un regolamento senza grandi fronzoli. E funziona.

Il racconto è molto libro e poco game, ma non per questo possiamo dire di trovarci davanti a un semplice slta: la gestione dei punteggi di vita, mana e tempo ci costringe a valutare molto attentamente la nostra strategia di risoluzione, un solo errore ci può costare la buona riuscita della missione (per esempio io ho evitato di attraversare le Paludi del Dan… ehm… le Paludi Morte, e questo mi è costato la vittoria finale). Sotto questo aspetto, il fatto che la perdita di punti vita e punti mana sia sempre uguale diventa secondario: una scelta sbagliata può tradursi tanto in una perdita di tempo, quanto in una perdita di qualunque altro punteggio, anche in combinazione, e a ben guardare il punteggio principale è proprio quello di tempo.

La gestione del fattore tempo, inoltre, crea un true path – non troppo difficile da seguire, a ben guardare, ma molto stretto. Io – paludi a parte – ho avuto la fortuna di beccare tutte le scelte giuste al primo colpo (anche, e qui ho avuto un discreto “fattore ciumbia”, nel recuperare la lira di Leanna dopo il suo rapimento) quindi tutto sommato l'ho trovato un racconto semplice, ma mi rendo conto che sbagliare una scelta può aumentare la sensazione di difficoltà.

Volendo guardare ai difetti, io avrei dato la possibilità di vincere anche con un errore di percorso, e sostanzialmente punire solo chi non si rende conto del loop in cui si entra cercando la corona. Sono troppo buono, lo so… wink

Il comparto linguistico è ben curato, la prosa non presenta problemi di registro, né è troppo infiocchettata o troppo scarna. Fanno eccezione i momenti di passaggio fra una quest e l'altra, in cui sembra quasi di riporre un libro e prenderne un altro: iniziare un paragrafo con “La vostra seconda meta è...” spezza la narrazione; è un errore evitabilissimo, una costruzione perfettamente sostituibile con una battuta in discorso diretto di un personaggio (“Bene, ora andiamo a...”). In generale ho trovato gli inizi e le fini delle missioni piuttosto sbrigativi, in contrasto con la buona definizione della parte centrale dell'azione.

Diciamocelo, questo autore non ha certo brillato per originalità (tema e struttura classici, citazioni da ogni serie conosciuta di lg e da altri comparti della “cultura popolare” come Guerre Stellari), ma ciò che è riuscito a costruire è tutt'altro che banale e merita un plauso, che gli voglio tributare dandogli un voto di 7,5.

Per quanto riguarda il disegno, non mi è affatto dispiaciuto. Eccezion fatta per l'orecchio spropositato dell'elfa e per il suo lieve “strabismo di Venere” le proporzioni mi sembrano corrette e anche la posizione dei personaggi nell'illustrazione è significativa (il guerriero in primo piano, senza volto in quanto nostro alter ego, mani sulla spada, sembra voler proteggere la principessa in secondo piano; principessa che, pur in secondo piano, è il primo soggetto a essere notato nell'immagine, a sottolineare la sua importanza nel racconto). Avrei magari gradito maggiormente un tratto più curato, ma c'è da dire che questo stile è coerente con molte illustrazioni di libri fantasy classici. Sicuramente sufficiente ma migliorabile: 6,5.

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

SkarnTasKai ha scritto:


Volendo guardare ai difetti, io avrei dato la possibilità di vincere anche con un errore di percorso, e sostanzialmente punire solo chi non si rende conto del loop in cui si entra cercando la corona. Sono troppo buono, lo so… wink

Ecco una cosa che mi ero segnata negli appunti iniziali e che ho dimenticato di aggiungere, per la fretta: la penso allo stesso modo. Mi ha infastidita che, dopo tutti quegli sforzi, si rischi di perdere solo perché non si imbrocca il paragrafo "nascosto" e si entri in un loop senza fine. Continuo a pensare che un paragrafo nascosto debba essere un "bonus", debba farci velocizzare la risoluzione o ottenere il top dei finali possibili, non determinare la riuscita dell'avventura. A parte che, come già stato fatto notare, la prima cosa che viene di fare è andare a guardare cosa ci aspetta; sarebbe stato da aggiungere almeno una nota "Segna questo numero e usalo quando incontrerai l'oggetto X" (per quanto, non cambi molto alla curiosità umana). In ogni caso, ci voleva anche un'alternativa, più rischiosa, faticosa e dolorosa, ma ci voleva.

Quanto al disegno, ho letto le varie osservazioni e mi meraviglia che nessuno abbia osservato la cosa più banale: l'elfa ha le braccia tozze come un culturista! A parte troppo grosse, ma solo uno ha notato che non ha praticamente polso. Insomma, un po' di "grazia" eterea in più ci sarebbe stata. Il tratto, invece, è ancora troppo "infantile". La composizione, invece, pur se classica e statica, non è male. Magari con un po' di sfondo era ancora meglio. Lui è forse quello riuscito meglio. Spero che l'autore prenda le critiche come "incoraggiamento" a lavorarci e che continui a disegnare.

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Aloona
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Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

Inoltre dire che il protagonista, il nostro eroe, ha 5 PV suona abbastanza ridicolo.

Vero; infatti io sopra proponevo, come in alcuni giochi (Mondo di Tenebra, tanto per dire, o lg come Grecia Antica), il ricorso ai «livelli di salute», o simili. E ho capito che la standardizzazione del danno risponde a esigenze di gestione da parte dell'autore, però questa scelta a mio avviso traspare troppo, fino a sembrare forzata.
Detto questo, condivido molto della tua disamina!

Dario III
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Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

Io difetti al polso non ne vedo: la manica gli arriva fino alle dita e quindi, per quel che vedo, il polso è coperto...

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

Ragazzi, ho notato che alcuni dei voti assegnati al disegno non sarebbero da considerare validi.
In particolare sono sotto la soglia il voto di Aloona e sancio.

Vi ricordo che ogni voto va accompagnato da un "giudizio articolato che ne spieghi le ragioni". Scrivere frasi tipo "si poteva fare di meglio" non è sufficiente.
I giudizi "alla leccese" è da mo' che non sono più considerati validi! bigsmile

Badate che non è solo una questione di lunghezza. Da questo punto di vista il voto espresso da Anima di Lupo è esemplare: in poche righe esprime un giudizio motivato perfettamente valido.

Per stavolta considero tutti i voti validi (tranne quello di mark), ma cercate di fare un piccolo sforzo in più per il disegno del corto di questa settimana, mi raccomando!
Grazie smile

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Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

C'è un 3d per parlare dell'andamento di questa edizione dei Corti in generale?

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

Apro (o continuo?) la mia polemica annuale. So che ci tenete smile

Se un Corto come questo ha preso delle insufficienze, già in un concorso il cui bando ha fatto di tutto per evitare i votacci, vedo confermata la mia idea che i Corti "tradizionali" non hanno più molto spazio. Così come non l'hanno mai avuto i Corti semplici, visto che è nettamente più apprezzato un True Path spaccacervello e irrisolvibile rispetto a un true path semplice ma ben realizzato, e visto che, da sempre, su LGL è palese la preferenza per i mega-regolamenti a discapito del semplice racconto a bivi.

Ci sta che ci siano preferenze. Ma non capisco come mai qualcuno vedesse male i votacci riferiti a Corti scritti male, pieni di errori, addirittura incompiuti, e si possa invece giustificare coi gusti personali un'insufficienza rivolta ad un lavoro formalmente quasi perfetto. La qualità della scrittura si perde un po' al di fuori del prologo, ma è comunque di buon livello, e sotto l'aspetto ludico non ci sarà nulla di originale o impegnativo, ma nemmeno bachi per cui si possa maledire la fretta o l'inesperienza dell'autore. Prima d'ora non avevo mai visto un "compitino" prendere un'insufficienza, a meno che non ci si trovasse in una competizione di altissimo livello - che I Corti di LGL non è, e nemmeno vuol essere.

Al di fuori di questo, sono veramente, ma veramente, ma veramente veramente stupefatto dai commenti sull'uso dei punteggi. Come se esistesse un metodo codificato e intoccabile, tacitamente condiviso da tutti, su come i punti vadano persi e guadagnati nel corso di un gioco. Ho già spiegato in un post precedente i motivi per cui trovo validissimo il sistema usato dall'autore. Non ricordo che LG più blasonati abbiano mai perso un intero punto di valutazione perché in quel libro guadagno 1 punto di Abilità sia con una spada ben bilanciata che con una rarissima arma magica, o perdo 1 punto di Abilità se ho una mano fuori uso ma ne perdo 2 se vedo il Messaggero della Morte. Non c'è un unico modo di interpretare e usare i punteggi, e non capisco che cosa abbia tanto scandalizzato il 90% dei votanti di questo Corto. Lo capisco, siamo nel Paese dove per aver fumato in luogo pubblico possono partirti 1200 euro e per abuso di professione medica soltanto 300, ma... smile2

Per vari motivi, non ho lasciato un commento e un voto, e mi scuso con l'autore perché sarebbe stato almeno un 8. Ma al di là del caso specifico in esame, nelle ultime due edizioni del concorso è tirata un'aria che scoraggia decisamente quegli autori che non hanno intenzione di ribaltare il mondo della narrativa interattiva per portarlo verso nuove frontiere. Finché i lavori semplici erano anche dilettanteschi nell'impostazione, nella scrittura e nell'esecuzione potevo capire, ma qui penso che qualcuno abbia sputato, se non sull'oro, per lo meno su qualcosa di valore.

E ripeto: non è una questione di voto medio (che ancora non c'è e non ho calcolato, ma potrebbe anche essere da podio). È che, edizione dopo edizione, si sta delineando una forma mentis condivisa da molti utenti, che sembra andare a scoraggiare l'impegno in favore del coup de théatre (che può anche essere impegnatissimo, ma penso che ci siamo capiti). Spero che vi ricorderete che non sono mai stato tenero con lavori raffazzonati, ed è per questo che faccio questo discorso.

EGO
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Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

Ma se ha preso degli (ingiustificabili) 9, questo Corto?

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

EGO ha scritto:

Per vari motivi, non ho lasciato un commento e un voto, e mi scuso con l'autore perché sarebbe stato almeno un 8.

Sei consapevole che, non votando, hai precluso il corto dal raggiungere il podio e quindi partecipare ai play-off?
Solo per questo la tua strenua difesa perde parecchio del suo valore wink

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti di LGL 2016 - 9° - Canto Elfico

In merito alla questione generale, come già detto in passato, sono d'accordo con EGO: meglio un'opera «convenzionale» ma ineccepibile che una «visionaria» ma claudicante, però in questo caso particolare – l'autore mi perdoni, non ce l'ho con lui – alcuni problemi (situazione di partenza, stile non sempre inappuntabile, alcune situazioni un po' dubbie, come il rapimento dell'elfa) inficiano un po' il livello del corto. Se non meritava insufficienze, a mio avviso, personalissimo avviso, non meritava neanche dei 9 (e ne ha ricevuti più di uno). Detto questo, spero che avremo sempre Corti di questo tipo! E ringrazio l'autore per questo.

Dario III
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