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I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

Scusate se mi ostino a parlare del Corto in questo thread.

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

A dirla tutta, la prima frase del racconto è
C'è poco da fare, non ti abituerai mai ai ritardi di tua sorella...

No.
La prima frase che incontri è quella del regolamento. Ecco perché

Apologeta ha scritto:

Non è un mistero che preferisca il Prologo prima del Regolamento

Infatti se il Corto fosse partito con c'è poco da fare... sarebbe stato decisamente meglio. Mi sarei immedesimato in questo personaggio, avrei capito il rapporto con la sorella ecc. ecc. Poi avrei deciso come dare i 2 punti alle abilità.

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

il regolamento non è racconto e deve essere informativo per definizione.

Già, ecco perché va infilato dopo. Quando hai già rapito l'attenzione del lettore.

In un caso come il nostro, con lettura gratuita, dove non c'è la copertina a farla da padrone, il primo impatto è quello della prima frase che incontro. Il titolo è importante, ma non fondamentale: è ovvio che un geniale La solitudine dei numeri primi schianta un banale Il Sentiero... ma il lettore è sempre più propenso a trascurare un titolo debole, a patto di essere coinvolto nella storia fin da subito.

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

In questo thread, scopriamo che Adriano non capisce le donne smile2

Il commento di FinalFabbiX è molto vicino alle mie impressioni.

Come si direbbe in inglese, questo Corto è uno di quei casi in cui l'autore ha voluto "masticare più di quello che riesca a mordere". Le sue capacità si sono rivelate inadeguate all'ambizione del suo progetto - che comunque, già di suo, non potrà mai essere degnamente sviluppato nei limiti di un Corto. Autore, ti sei messo in competizione con giornalisti, scrittori, registi, studiosi di ogni genere su quello che è l'evento chiave della storia del mondo post-crollo dell'Unione Sovietica. Capisco la voglia di raccontare e di parlare della cosa, ma ci vuole POTENZA. Ci sono articoli di giornale che in mezza pagina, in stile giornalistico, e cercando di mantenere l'obiettività, polverizzano il tuo intero Corto in quanto a semplice potenza. Del tuo Corto è passato il significato, ma quel significato lo conosciamo tutti. Tu dovevi giocare tutto sul significante, e non hai quasi giocato. Non importa quanto sia piccolo questo concorso: l'argomento che hai scelto non può farsi limitare dalla piccolezza del concorso.

Certo, è interessante il contrasto tra i primi paragrafi e quelli post-impatto. Possiamo facilmente immaginare che le cose siano andate così per tutti, sopravvissuti e non: la vita quotidiana, e poi l'imprevedibile disastro. Ma qui il testo si destreggia bene con le frivolezze della prima, e non fa uno sforzo apprezzabile di immaginare lo sconvolgimento del secondo. Non sono un irriducibile dello "show, don't tell", ma qui il "tell" distrugge gran parte dell'immersività che un racconto del genere richiede, e le immagini descritte non sono solo raccontate con distacco, ma anche troppo povere. Mi direte: ma è un Corto. Appunto. Per certe cose, un Corto non basta. Le avventure di LS contro i Signori delle Tenebre hanno richiesto 12 volumi. Il Signore degli Anelli non ci sta in un Corto, e nemmeno l'11 settembre. Non puoi mettere la bibita large nel bicchiere della bibita small. Quanta ironia nel fatto che diversi Corti sono stati presentati come "assaggi" di avventure più grandi, e questo cerca di racchiudere un'esperienza enorme in così poco spazio.

E poi no, ragazzi, no: i dialoghi sono terribili, i refusi ci sono eccome (vedi il "bracco" evidenziato da Seven, ma non è l'unico), e lo stile non è così sublime come qualche entusiasta ha detto. Insomma, al paragrafo 20 mi viene detto che "il sistema antincendio funziona a tutto volume". E a parte questo caso estremo, è palese che in certe situazioni specifiche, come i dialoghi e le immagini forti, l'autore si ritrova a corto di parole. Che mi va bene nell'avventura di D&D nella foresta, ma qui stiamo sempre parlando del fottutissimo 11 settembre 2001.

Il sistema di gioco fa abbastanza a pugni con gli intenti della storia. Per carità, come sistema di gioco che sarebbe adeguato ai fatti narrati e al protagonista, ci sta pure. Ma qui stiamo riducendo la mattinata di quel giorno ad un accumulo di "punti merito" che se a volte ci stanno, in diversi casi vengono attribuiti in modo piuttosto becero. In questo ci vedo un modo di pensare molto americano: se, pur essendo un Average Joe, in un brevissimo lasso di tempo mi "comporto bene", Dio Onnipotente mi proteggerà con la sua mano dal disastro. Ma l'applicazione lascia a desiderare, specialmente considerando che poi, nelle fasi finali, un tiro di dado fortunato può anche salvarmi senza che io abbia accumulato punti. Qui si vede il dilemma mentale dell'autore: attribuisco la salvezza solo ai bollini-merito, inventandomi un sistema meritocratico che non ha nulla a che fare con gli eventi della vita reale, oppure metto il tiro-salvezza valido per tutti, vanificando gran parte dell'impalcatura di gioco? La prima evenienza sarebbe stata imbarazzante, persino offensiva; la seconda, però, è goffa.

L'attribuzione iniziale dei punti è comica, non so se intenzionalmente o in buona fede. "Molti ragazzi americani" hanno Intelligenza -15, Patriottismo 8752, e Prestanza Fisica variabile da "fedora-tipping nerd" a "alpha as fuck". Se tua sorella lavora al WTC, però, se non hai intelligenza e prestanza fisica sopra la media, tua sorella probabilmente non ti considera neanche parte della sua famiglia. Poi ci sarebbe il dettaglio che a 25 anni, l'americano medio è sposato e ha almeno un figlio, soprattutto l'americano che a 25 anni non ha mai visto New York, e questo avrebbe aggiunto un elemento di suspense e di narrativa che non è stato sfruttato.

Posso poi capire che, nell'ottica di chi la sta vivendo, la fuga da un palazzo in fiamme non possa essere interessante o spettacolare. Ma in questo Corto, pur avendo così tante scelte e paragrafi, succede veramente poco. Anche quando ci sono delle scelte che non si limitano al semplice "continua a scendere, continua a correre", si risolvono in un nulla di fatto (al massimo qualche modifica ai punteggi). Come nei Real Life Gamebooks, ci accorgiamo di quanto sia delicato giocare con la cronaca, con la Storia: la cronaca e la Storia, per quanto le romanziamo, per quanto si scrivano infinite novelle sulle storie delle persone comuni sullo sfondo dei grandi eventi, non cambiano. Quelle storie devono inventarsi eventi interessanti per supplire al fatto che ciò che accade sullo sfondo è già noto. E questo Corto - visto anche l'argomento scelto - non ne ha la chance.
Oltretutto, in alcune situazioni, il testo sovverte volutamente le aspettative, o addirittura il ragionamento informato, del lettore. Adriano ha già segnalato l'evento dei fili scoperti sull'ascensore; io evidenzio il fatto che, se da una scala "arriva fumo" e non mi viene detto se sta arrivando da sopra o da sotto, io nel fumo non mi ci butto, perché se c'è fumo c'è fuoco e anche se non c'è, io so che il fumo è tossico e rischio la pellaccia. Peccato che fosse l'unica strada giusta. Poi però mi ritrovo due enigmi numerici che vogliono vedere se sono stato attento a quei due momenti in cui l'autore voleva fare sfoggio di informazione.

Come ultimo appunto stilistico, dico ancora che per i miei gusti, quell'ultima parola dell'epilogo ci sta proprio male.

Ma allora considero questo Corto un disastro? No! La somma delle parti è comunque un buon risultato. C'è un certo coinvolgimento, c'è un discreto interesse nelle varie diramazioni, c'è una rigiocabilità accettabile che sarebbe stata notevolmente migliore con una narrazione all'altezza. Come sempre in questo genere di storie, i paragrafi di morte sono una delle parti più attese e interessanti, e alcuni davvero d'impatto (come quello in cui ci si butta dalla terrazza). C'è comunque il fatto che l'autore non ha rinunciato di fronte ad un'impresa impossibile, e ha voluto dire la sua con un lavoro che dimostra impegno e interesse. Ma, ahimé, questo Corto fin dal titolo suscitava delle aspettative, e l'unico modo che aveva di colpirmi davvero, era di superare ampiamente quelle aspettative con qualcosa di superlativo.

Voto: 7

EGO
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Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

FinalFabbiX ha scritto:

E la maggior parte dei cambiamenti di punteggio è legata a come formiamo la personalità di Matthew.

Final qui secondo me coglie un elemento importante e un poco sfuggente (anche perché non sempre implementato in modo coerentissimo). Che ricordi, l'unica serie che interagisse con il lettore in modo vagamente simile è Partita a quattro; anche lì, le scelte del lettore orientavano in qualche misura l'autore e plasmavano il personaggio. Idea avanzata, che mi piacque moltissimo.
Parlando più in generale, 11-09 suscita in me sensazioni complesse e contraddittorie, che finora non sono riuscito a districare e non penso che le districherò nelle poche ore che ci separano dalla mezzanotte... Mi scusi l'autore se non lo voterò.

Apologeta ha scritto:

Scusate se mi ostino a parlare del Corto in questo thread.

smile2
Fantastico.

Dario III
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Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

Dario III ha scritto:

FinalFabbiX ha scritto:

E la maggior parte dei cambiamenti di punteggio è legata a come formiamo la personalità di Matthew.

Final qui secondo me coglie un elemento importante e un poco sfuggente (anche perché non sempre implementato in modo coerentissimo). Che ricordi, l'unica serie che interagisse con il lettore in modo vagamente simile è Partita a quattro; anche lì, le scelte del lettore orientavano in qualche misura l'autore e plasmavano il personaggio. Idea avanzata, che mi piacque moltissimo.
Parlando più in generale, 11-09 suscita in me sensazioni complesse e contraddittorie, che finora non sono riuscito a districare e non penso che le districherò nelle poche ore che ci separano dalla mezzanotte... Mi scusi l'autore se non lo voterò.

Apologeta ha scritto:

Scusate se mi ostino a parlare del Corto in questo thread.

smile2
Fantastico.

è vero, ecco cosa mi ricordava la questione. partita a 4 . ottima osservazione Dario!

@apologeta. come ha messo Dario  smile2

lonewolf79
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Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

EGO ha scritto:

Poi ci sarebbe il dettaglio che a 25 anni, l'americano medio è sposato e ha almeno un figlio

In linea di massima hai ragione... ma quelli che studiano medicina solitamente ancora no. Anche perché sono sommersi dal debito di studio.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

EGO ha scritto:

io evidenzio il fatto che, se da una scala "arriva fumo" e non mi viene detto se sta arrivando da sopra o da sotto, io nel fumo non mi ci butto, perché se c'è fumo c'è fuoco e anche se non c'è, io so che il fumo è tossico e rischio la pellaccia. Peccato che fosse l'unica strada giusta.

Questo, devo dire, ha dato fastidio anche a me. Si doveva capire che il puzzo di ferro bruciato è peggio del fumo... e infatti io alla prima lettura avevo scelto il percorso con le pareti inclinate.

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

Charles Petrie-Smith ha scritto:

EGO ha scritto:

Poi ci sarebbe il dettaglio che a 25 anni, l'americano medio è sposato e ha almeno un figlio

In linea di massima hai ragione... ma quelli che studiano medicina solitamente ancora no. Anche perché sono sommersi dal debito di studio.

ma perchè non ci puo' essere il caso di un americano che è rimasto single?  neutral

lonewolf79
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Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

Avoglia, non avete visto "The Big Bang Theory"?

Apologeta: spiritoso... =_=  Anche il disegno è in gara. Ok che si stava sforando nel generico, ma ci siamo spostati, se si vuole continuare a discutere di quello in gara la cosa è perfettamente IT.

Sul fatto delle scelte, in effetti ho avuto la stessa sensazione, ma c'è anche da dire che in una situazione del genere la confusione e la fortuna la fanno molto da padrone, almeno se non sei un pompiere addestrato a riconoscere certi pericoli. Matthew è solo uno studente di medicina, cosa può saperne di quel che può essere peggio tra una nube di fumo o la puzza di ferro bruciato? Io, sinceramente, che ne so quanto lui, non sapevo davvero dove andare. Il fatto che non si capisca, forse, è una precisa scelta di rendere il suo punto di vista.
Mmmm... la visione "fideistica" all'americana non l'avevo considerata. Interessante. Sarà voluta?

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Aloona
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Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

Devo confessare che sono tentato di abbassare di mezzo punto il mio voto... che ho assegnato sull'onda dell'entusiasmo per aver trovato un Corto che globalmente mi è piaciuto in un'edizione che mi ha complessivamente deluso; però i difetti che Apologeta ed Ego hanno sottolineato li avevo già notati anche io, avendo però scelto di non soffermarmici troppo.

(Del resto ci sono momenti in cui penso che in TUTTI i voti che ho assegnato quest'anno sono stato più generoso di quanto non pensassi davvero)

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti di LGL 2016 - 10° - 11-09

Come accennavo, sono davvero combattuto... Una parte di me non è entusiasta di questo corto, e dovendolo votare non si spingerebbe oltre un 6; un'altra è rimasta profondamente colpita, ed esprimerebbe un 8.

Voterei 6, perché a toccare certi argomenti bisogna essere cauti, e provarci soltanto quando si sa davvero quello che si fa, altrimenti si passa per presuntuosi; perché lo stile non è sempre eccellente; perché la crescita del personaggio, pur basandosi su un modello interessante, non è gestita in modo chiaro e, in particolare, non è bevendo caffè che si diventa intelligenti; perché uscirne vivi perché ci si ricorda il numero di vittime dell'attentato del '93 mi avrà anche fatto piacere, ma è assurdo in un corto chiaramente realistico; similmente, perché alla prima lettura, senza avere nulla più che un poco di buon senso e un poco di fortuna, l'ho finito positivamente in una manciata di minuti, e non è così che andò a tantissima gente, e non è così che funziona la vita reale, a cui, evidentemente, il corto in questione vuole ispirarsi; perché, infine, non condivido la morale espressa nell'Epilogo e, comunque, anche se la condividessi, alla mia età provo fastidio quando un'opera d'arte o candidata tale cerca di spiegarmi esplicitamente (e didascalicamente) chi ha ragione e chi ha torto, come funzionano il mondo e la vita, e quello che tutti quanti dovremmo fare o non fare.

Voterei 8 fondamentalmente perché mentre lo rileggevo, aggirandomi per quei piani, in mezzo all'orrore, respirando quell'infinito e irriducibile ventaglio di possibili morti, tutte diverse e ugualmente assurde e atroci, catapultato da una situazione ordinaria e semplice a un sanguinoso non senso, ho provato un sincero sgomento; quasi paura. Sono abituato (come tutti) a leggere libri su grandi tragedie (anche più grandi di questa), a vedere film su tragedie (anche più grandi di questa), ma non mi capita spesso di avvertire il malessere quasi fisico che ho provato leggendo e rileggendo 11-09. Merito del veicolo, cioè la letteratura interattiva? In parte lo è sicuramente; ma è anche merito della scelta di situazioni operata dall'autore, dal taglio spietato con cui decisioni ed eventi banali e normalmente irrilevanti finiscono per decidere della vita e della morte, e di uno stile asciutto che, quando rimane fedele a se stesso e non prova a spiegarmi che ciò che vedo è inspiegabile, mi lascia avvertire tutta la nuda scabrosità della situazione.

Che voto dare, allora? Salomonicamente dovrei fare la media e dare 7 ma, facendolo, scontenterei entrambe le mie vocine anteriori. Allo stesso tempo mi spiacerebbe astenermi per un corto così, e preferisco fare una scelta e schierarmi, e lo faccio così:

VOTO 8

Illustrazione
Come dicevo altrove non sono un grande esperto, ma non lo sono neanche della letteratura, quindi un giudizio lo abbozzo, cominciando col dire la cosa più semplice, e ciò che il disegno nel complesso mi piace. Mi ha fatto venire in mente la famosa foto del volto demoniaco, ve la ricordate? E penso che l'autore l'avesse presente (ce lo dirà poi lui).
Abbinare a un corto «realistico» un disegno fantastico crea un apprezzabile contrasto, così come c'è contrasto tra le linee pulite e geometriche della parte destra e quelle movimentate e «sporche» della parte sinistra; nell'insieme, la lotta che ne scaturisce è sinistra e spaventosa.

VOTO 7

Dario III
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