L’ILLUSTRAZIONE

Come ho accennato prima, l’idea è buona e suggestiva, l’esecuzione purtroppo alquanto dilettantesca. I punti di fuga degli edifici a destra sono totalmente sballati e in linea di massima tutte le finestre sono sbilenche e appesantiscono l’immagine confondendo lo sguardo che non ha un percorso visivo preciso. Le due torri centrali sembrano essere state prese da due illustrazioni diverse, la prospettiva dal basso è sbagliata (basta vedere come la seconda da sinistra ha la stessa larghezza in cima che in basso, per quanto possiamo vedere, quando avrebbe dovuto allargarsi di più in basso).
I teschi non sono anatomicamente corretti, a livello gnatologico non c’è stacco tra mandibola e mascella il che mi fa pensare che forse l’autore voleva rappresentare qualcos’altro invece che teschi. Di quello più in basso non si capisce subito quale sia l’incavo dell’occhio, che inizialmente può essere confuso per quello del naso – e paradossalmente sarebbe stato più corretto così.
Sia per le architetture che per i teschi (se, come immagino, teschi volevano essere) sarebbe stato opportuno secondo me usare delle fotografie da ricalcare o modificare, quello che conta di più in fondo è il “messaggio” e la composizione.
A livello di tecnica impiegata, è innegabile che le matite e i pastelli (immagino a cera e non a olio) non facciano sconti: non si possono correggere in maniera non invasiva come si può fare con altre tecniche, e le magagne si vedono anche (di solito di più) se si cerca di passarci sopra e di recuperare il lavoro. Le campiture comunque sono molto uniformi, e già questo non è così scontato, e l’ombra sul terzo edificio è molto suggestiva. L’effetto a raggiera che emana dal teschio piccolo al centro, in compenso, è infantile e inefficace. La pastosità del medium usato mal si adatta inoltre a rappresentare morbide volute di fumo o altri elementi evanescenti e i passaggi di bianco (credo) per sfumare il cielo azzurro appesantiscono inutilmente l’insieme creando delle zone opache e impastate.
Se Chagall fosse stato espressionista forse avrebbe disegnato così, e di sicuro per originalità e lavoro materiale siamo al di sopra della prova data dall’altro autore, ma per me non merita che 5,5 più che altro come incoraggiamento.

Inizio dicendo che mi sono avvicinato a questo corto dal titolo il quale mi ha subito rimandato alla mente i ricordi di quel periodo.
Giocandolo sono riuscito a trovare una passione e precisione in questo autore di livello molto alto.
Il pathos che si respira è alto, lo stile di scrittura piacevole e ben delineato. Non era facile trattare un argomento come un attentato terroristico ma il risultato è ottimo.
Mi è piaciuto il continuo scorrere del tempo nei paragrafi e anche la rigiocabilità dello stesso corto sebbene il finale lo conoscano  per forza di cose tutti.
Complimenti
Il mio giudizio è 8,5

Illustrazione
Non m' intendo molto di tecnica artistica a livello manuale ma nella teoria qualcosa so. Secondo me l' illustratore ha voluto giocare in maniera futuristica ribaltando alcuni concetti e regole del disegno base in modo da trarre fuori un disegno angosciante che poteva ben accostarsi al corto e dargli un ottimo supporto. Mi piace c'è poco da dire. Da un senso di angoscia e turbamento. E già riuscire in questo non è da poco.
Il mio giudizio è 9

Andando in giro per il corto mi sono imbattuto nel paragrafo 37:

un odore di carta invecchiata ti riporta alla memoria la prima
volta che entrasti nella biblioteca del Rijksmuseum.

Mi pare francamente molto poco plausibile che "un ragazzo americano di venticinque anni" non sia mai stato prima a Nuova Amsterdam (New York) e sia invece stato in quella "vecchia" in Europa; l'impressione è che l'Autore abbia inserito un elemento autobiografico con eccessiva disinvoltura.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

Andando in giro per il corto mi sono imbattuto nel paragrafo 37:

un odore di carta invecchiata ti riporta alla memoria la prima
volta che entrasti nella biblioteca del Rijksmuseum.

Mi pare francamente molto poco plausibile che "un ragazzo americano di venticinque anni" non sia mai stato prima a Nuova Amsterdam (New York) e sia invece stato in quella "vecchia" in Europa; l'impressione è che l'Autore abbia inserito un elemento autobiografico con eccessiva disinvoltura.

un mio amico a 21 anni (di Dallas )è stato a new york ma non ha visitato capitali europee... che c' entra....

Questo Corto mi ha dato un pugno in faccia.

Saluto l'autore per il suo coraggio: non è per niente facile parlare di un tale evento e, soprattutto, produrre un'opera di finzione così realistica.

La storia di Matthew è quella di più persone che si sono trovate al momento sbagliato nel luogo sbagliato. Non si tratta di un supereroe che salva la situazione (e neanche loro ce l'hanno fatta, il fumetto "Amazing Spider Man" n°34 mostra Spidey e Captian America dopo l'attentato che aiutano i vigile del fuoco)

Lo stile narrativo è molto bello: ci immedesimiamo nella storia grazie allo stile vivo e fluente dell'autore. E direi che c'è qualcosa di terribile in questo Corto: il povero Matthew non sa cosa succederà tra poco, ma noi lo sappiamo e in quanto "giocatori del futuro", faremmo di tutto per evitare di prendere le decisioni sbagliate che porteranno il protagonista e gli altri alla morte. Ma ci sono vari tranelli e la strada da seguire non è per niente scontata: tutto dipende delle nostre azioni precedenti (che ci fanno guadagnare dei Punti, ma ne parlerò dopo) e, soprattutto del caso: ci viene chiesto di lanciare il dado varie volte ed il risultato determina il nostro destino. Il caso sceglie per noi e questo rende questo Corto ancora più realistico: quante volte la macchina non parte quando siamo in ritardo? quante volte perdiamo il verde al semaforo per un pelo?. Quindi, sappiamo cosa succederà, siamo intrappolati in questa gabbia di ferro e di vetro ed assistiamo quasi impotenti al succedersi degli eventi, possiamo solo scappare per avere una speranza di sopravvivere... il tono è ancora più duro che "Vivi e lascia risorgere" perché tutte questi eventi sono veri.

Al livello di giocabilità, lo si può leggere e rileggere senza problemi varie volte. Il regolamento è semplicissimo e quindi, funziona bene.

Non mi è piaciuto il sistema dei Punti ed il modo in cui si guadagnano: perché avere dei Punti in più se si parla ad una tipa e non all'altra? perché guadagnare un punto di Prestanza Fisica per aver bloccato una porta d'ascensore? capisco che permetta al lettore di farsi una piccola riserva di Punti per affrontare meglio i futuri eventi, ma non lo trovo molto logico.

L'epilogo è carico di senso, ma non mi è piaciuta l'assenza di transizione tra l'ultimo paragrafo e l'epilogo. Apprezzo il lavoro di riflessione sul tema.

Conclusione:
9/11 è un corto molto particolare di un autore che ha talento e fegato da vendere. Ci sono delle piccole pecche al livello "ludico", ma il resto del lavoro permette di ricuperarle. Quindi, il mio voto per il corto è di 8 .

Immagine:

Un bel disegno di matite colorate su carta, ma posso sbagliare. Mi ricorda questo fotogramma degli attentati del 11 Settembre molto conosciuto nel quale varie persone hanno evidenziato con un cerchio rosso un "diavolo" in una nuvola di fumo nero. Su questo disegno, non capisco bene se i teschi fuoriescono dal fumo o se stanno sputando fuoco sul palazzo. C'è la "testa" in mezzo che non mi sembra molto aggressiva, ma sembra una vittima che serve di bersaglio ai teschi... forse rappresenta la gente intrappolata (il che giustifica la sua espressione). L'insieme è bello, ma i teschi mi sembrano quelli dei finti tatuaggi (gli adesivi con l'acqua). Non giudico, visto che le mie capacità grafiche sono peggiore di quelle di un bimbo di 6 anni afflitto da delirium tremens...
Il mio voto per l'immagine è di 7


Oh, una chicca!

 Spoiler  

 Przepraszam przegapic! Nie widzialem significa " Mi scusi, non l'ho vista" in polacco