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Questa ragazza che entra in un bar

Re: Questa ragazza che entra in un bar

a me invece il titolo: “Ragazza entra in un bar”, ricorda un po' quella freddura di "uomo entra in un caffe'"...

Seven_Legion
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Re: Questa ragazza che entra in un bar

Mornon ha scritto:

Così a orecchio mi pare una scemenza ma è la frase

<<“Ragazza entra in un bar” è il primo romanzo a bivi in digitale in cui ogni tua scelta condizionerà l’andamento e lo svolgimento finale della trama>>

che mi lascia interdetto.

Ma questi dove hanno vissuto fino ad ora?

Ecco, tra l'altro.
Intanto, ci sarebbe da scrivere una lettera a chi ha scritto la frase, spiegandogli che esistono almeno due libri a bivi digitali di autori celebri, MOLTO più seri. Credo abbiano vissuto nello stesso pianeta su cui il sesso sadomaso ancora sembra una roba sbarcata l'altro giorno e che fa moda, quando l'esplosione del genere c'è già stata molti e molti anni fa, tanto che ormai è molto scemato perfino l'interesse di locali e convention, salvo quelle prettamente dedicate ai "praticanti". E nello stesso pianeta per cui "ragazze disinibite che scopano coi primi che incontrano" è sinonimo di modernità.
Poi mi ricordo di quando, a una fiera di libri, incontrai una signora di una certa età, che presiedeva lo stand di una società editoriale con cui collaboravo online, le dissi che ero una dei loro partner per gli e-book e questa mi disse tutta contenta: "Ah! Allora puoi farmi un piacere? Non mi funziona il computer, credo che abbia un problema elettrico con i cavi, me lo puoi riparare?". E mi ricordo di quando organizzarono la giornata dei bloggers, per discutere di questo "nuovo fenomeno nell'editoria" circa una decina d'anni da che i blog erano nati, almeno 4 o 5 da che avevano visto il boom e almeno un paio (se non 3) che erano già in "calo".
E ho detto tutto.

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Aloona
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Re: Questa ragazza che entra in un bar

Apologeta ha scritto:


Le uniche uscite di questi anni con protagonista donna sono state: "E' un gioco da ragazzi", che parla di sesso

Il protagonista era un uomo e non si parlava di sesso.
Ne sono sicuro come se l'avessi scritto io.

Io ero convinto che Aloona parlasse del mio Corto preferito...

Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.

Charles Petrie-Smith
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Re: Questa ragazza che entra in un bar

Mi sono fatto una rapidissima carrellata tra gli Scegli la Tua Avventura (che con ogni probabilità mi permisero di sopravvivere al Corto Il Peso della Cultura) e le considerazioni di Aloona sul fatto di lavorare in gruppo, di crescere insieme, ecc. mi sembrano azzeccate, non ci avevo mai riflettuto.

Stante la grammatica inglese che non distingue tra maschile e femminile negli aggettivi e quindi può giocare su una certa ambiguità coinvolgendo lettori di entrambi i sessi, credo che alcune versioni italiane abbiano adattato più o meno conspevolamente le intenzioni originali e abbiano trasformato in maschietti dei personaggi che in origine (guardando le illustrazioni) non lo erano. L'atmosfera anni '70, anche se i libri sono per la maggior parte successivi, che si respira in alcune illustrazioni può però giustificare il fatto che un "ragazzo" fosse capellone o avesse un'acconciatura da beatnik. Per il resto ci si muove in un ambito molto giovane, direi presessuale per citare Virginie Despentes, quindi le differenze di genere non sono per nulla marcate. Se la trasformazione di protagoniste femmine in maschi sia una cosa voluta o casuale (chissà se i traduttori avevano accesso alle immagini e come lavoravano) non posso ovviamente dirlo, ma il fatto che la maggior parte di questi casi sia localizzata in una fase già avanzata della collana mi fa propendere per la prima ipotesi.
Esiste comunque un caso in cui la protagonista è dichiaratamente femmina anche nella traduzione italiana, il primo del seguente elenco:

9 - Il Segreto delle Piramidi (orrendi i disegni di Anthony Kramer)
22 - Il Trono di Giove (se il protagonista fosse veramente un maschio la sua rappresentazione come "fiore dell'impero" in copertina sarebbe quanto meno inquietante)
23 - Il Caso del Re della Seta (ottimi i disegni di Frank Bolle)
24 - Il Sottomarino Fantasma
26 - Sfida a Deadwood City

Pur nella disparità qualitativa tra i singoli disegnatori, si nota come più o meno tutti disegnassero in maniera differente maschi e femmine, non limitandosi a distinguerli con il solo taglio dei capelli ma rendendo più marcati i lineamenti dei maschi. Per questo penso che i quattro numeri successivi al 9 nell'elenco (e forse qualcun altro, non ho controllato troppo approfonditamente) avessero in origine protagoniste femminili.
Il target preadolescente rende però superflua questa distinzione di genere, visto che la stessa avventura rimane invariata indipendentemente che sia vista con gli occhi di un maschio o di una femmina. Quindi per quanto questi siano libri a bivi con protagoniste femmine (e secondo me lo sono) sicuramente non soddisfano i criteri che segnalava Aloona.

Nella successiva serie di crossover con Indiana Jones (all'epoca la snobbavo, ma rivista oggi devo dire che si presenta molto bene) invece i protagonisti sono tutti maschi.

Segnalo un'avventura "a solo" per Dungeons & Dragons (per master+giocatore e non librogame come "L'Oro di Lathan") in cui il protagonista elfo già fornito dall'autore può essere indipendentemente maschio o femmina, come si evince dal nome e dalle illustrazioni. Anche qui però l'avventura è ovviamente la stessa indipendentemente dal genere, e non viene vista con gli occhi di una donna/elfa. E poi se ho ben capito Aloona apprezza di più gli orchi.

GGigassi
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Re: Questa ragazza che entra in un bar

Ma l'orco di Aloona non è stato tanto apprezzato... sob. sad
Comunque hai colto quel che intendevo: la connotazione, appunto. Non esiste una vera connotazione nei libri "pre-adolescenziali", quindi non si può parlare di "protagoniste donne". A una certa età TUTTI sognano di essere Indiana Jones, bambine e bambini, o esploratori o aviatori, ecc. Magari ci sono meno maschi che sognano di fare la ballerina, infatti di che parlano gli SLATA? Di avventure che piacciono a entrambi i sessi, in stile (appunto) Indiana Jones e simili. Già questa è una discriminazione "ante litteram", non ci sono SLATA (credo, mi par di capire dai titoli) che parlano di qualcosa che interessi PRETTAMENTE le femmine e viste con gli occhi delle femmine. Mi intendo un poco, perché è qualche annetto che tratto roba per bambini, anche a livello editoriale e comunque ho un'ottima memoria di quel periodo.
Appena si inizia a entrare nell'ambito libri per ragazzi più grandicelli abbiamo tutti libri con netta visione maschile e argomenti "maschili": diventare un cavaliere, diventare un grande mago che salva una bella donzella, ecc. ecc. L'unico esperimento femminile era un po' stucchevole MA ALMENO si poteva risolvere un giallo da protagonista e già era qualcosa... certo, mai 'na gioia di poter interpretare una maga in cerca di riscatto, una guerriera con una missione, perché no... una sacerdotessa (più femminile, ma sempre dotata di poteri) o un'investigatrice dell'occulto... e amen. Come già detto, speravamo nel futuro, ma il futuro ci sta regalando tante belle avventure sessuali per femmine pseudo-emancipate, che, tra l'altro, essendo quasi in menopausa ormai, manco posso godermi appieno. Quando poi sono le stesse donne a offrire questo alle altre donne, quasi fosse l'unica cosa che le potrebbe interessare davvero o che rappresenti quel che davvero sognano/vogliono, la cosa mi irrita ancora peggio.

A head full of dreams

Aloona
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Re: Questa ragazza che entra in un bar

Aloona ha scritto:

Non esiste una vera connotazione nei libri "pre-adolescenziali", quindi non si può parlare di "protagoniste donne".

Aloona ha scritto:

Già questa è una discriminazione "ante litteram", non ci sono SLATA (credo, mi par di capire dai titoli) che parlano di qualcosa che interessi PRETTAMENTE le femmine e viste con gli occhi delle femmine.

Certo che non ti va mai bene niente!!! Seguendo il tuo discorso non ci sono connotazioni particolari ne' maschili ne' femminili, e a volte i protagonisti sono dichiaratamente ragazzi, altre voilte sono dichiaratamente ragazze, altre volte e' indifferente. Se questa e' discriminazione!
Poi il librogame visto attraverso gli occhi di una ragazza del giorno d'oggi, dove puoi scegliere (ogni tre per due) se vuoi essere cantante o ballerina c'e', eppure nemmeno quello ti va bene! Incontentabile!!! smile2

Poi, tanto per tornare all'attualita', hai Civetta che puo' DICHIARATAMENTE essere uomo o donna e nemmeno ci fai caso.

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: Questa ragazza che entra in un bar

Nella successiva serie di crossover con Indiana Jones (all'epoca la snobbavo, ma rivista oggi devo dire che si presenta molto bene) invece i protagonisti sono tutti maschi.

Si, in questo caso i disegni sono molto buoni, solo che... appaiono orribilmente stampati a bassa risoluzione, come fossero stati ricevuti attraverso un fax scassato! Un vero peccato. Non ho mai saputo se l'edizione americana presenti lo stesso difetto o meno...

Seven_Legion
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Re: Questa ragazza che entra in un bar

Aloona ha scritto:

Già questa è una discriminazione "ante litteram", non ci sono SLATA (credo, mi par di capire dai titoli) che parlano di qualcosa che interessi PRETTAMENTE le femmine e viste con gli occhi delle femmine.

Mi sembra ovvio! Questo genere di libri avevano (e hanno tuttora) un pubblico PRETTAMENTE maschile.
E dal momento che nè gli scrittori nè le case editrici lavoravano per la causa dell'uguaglianza dei sessi, ma per vendere...

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
Arkham Lêgãcy ¬
Arcimaestro
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Re: Questa ragazza che entra in un bar

Seven_Legion ha scritto:



Si, in questo caso i disegni sono molto buoni, solo che... appaiono orribilmente stampati a bassa risoluzione, come fossero stati ricevuti attraverso un fax scassato! Un vero peccato. Non ho mai saputo se l'edizione americana presenti lo stesso difetto o meno...

Secondo me nei volumi originali erano a colori. E non mi sembra che fossero stampati poi così male (non in maniera drammatica, diciamo): ci sarà stato il buon (?) vecchio effetto moire, ma non certo le pixellature che ormai oggidì si vedono dovunque.

GGigassi
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Re: Questa ragazza che entra in un bar

¿„ãßꪧ¬ ha scritto:

Aloona ha scritto:


Mi sembra ovvio! Questo genere di libri avevano (e hanno tuttora) un pubblico PRETTAMENTE maschile.
E dal momento che nè gli scrittori nè le case editrici lavoravano per la causa dell'uguaglianza dei sessi, ma per vendere...

Secondo me no, penso anzi che la casa editrice originale volesse proprio sondare il terreno con le protagoniste femminili per verificare se c'era uno sbocco in quella fetta di pubblico. D'altra parte era proprio l'alba del genere e credo sia normale che le tentassero tutte.
Tieni presente inoltre che, dalla rapida scorsa che ho dato ai volumi, c'erano diverse autrici donne che scrivevano gli Scegli la Tua Avventura ("Shannon" è un nome femminile, giusto?). Per quel poco che può significare, ovviamente.

GGigassi
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