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INTERVISTA LGL: Adriano / vetinari

INTERVISTA LGL: Adriano / vetinari

E' Blood Sword l'argomento dell'intervista di oggi, e saranno Adriano e vetinari e parlarne in quest'intervista Liv. 3. Guerrieri, Ladri, Saggi e Stregoni: non perdetevela!
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/for … c?id=2352.


Eccoci giunti al Livello 3. Ti aspettavi di arrivare fin qui quando hai fatto la prima intervista?
Adriano: Probabilmente si, e svelo un piccolo particolare: quando sono iniziate le interviste doppie non avevo pensato a “livelli successivi”, è un’idea nata in un secondo momento, non ricordo se prima o dopo la mia prima intervista. Comunque è sempre curioso rispondere a queste domande e generare questo tipo di conflitto di interessi. smile
vetinari: Assolutamente sì, queste interviste meritano sempre di essere lette e non avevo dubbi che sarebbero proseguite fino a questo punto.
Stavolta parleremo esclusivamente di librogame. Si può dire che oggi il settore stia vivendo una seconda giovinezza?
Adriano: Non esattamente, ma tra LS 29 e altri libri in vendita nelle librerie, il settore dei librogame sta vivendo la sua seconda vita, sicuramente meno “appariscente” ma più ponderata della prima.
vetinari: Forse. La mia parte entusiasta mi vorrebbe far dire di sì: non solo per il boom dei librigame su supporto elettronico (le varie App Tin Man e similari), ma anche perché per esempio nello scorso anno è successa una cosa che non avrei mai pronosticato nemmeno nei momenti di maggiore insensatezza: il Kickstarter di Fabled Lands 7 (!) e addirittura ho comprato un librogame "cartaceo" nuovo (Arcana Agency: The Thief of Memories della Megara Entertainment - molto bello tra l'altro, peccato che il seguito si stia facendo attendere fin troppo). Purtroppo però la maggior parte di questa rinascita è basata secondo me sull'effetto nostalgia di gente come noi che si ricorda dei librigame da quando era bambino e non su nuove schiere di lettori.
Rispetto a quando eri bambino, cosa è cambiato nel tuo approccio alla lettura dei librogame?
Adriano: Da bambino c’era la scoperta di un mondo nuovo, e la fortuna di leggerlo con gli occhi innocenti che si affacciano per la prima volta in un universo sconosciuto. Ora, dopo anni di lettura, c’è forse la ricerca di qualcosa di più particolare, innovativo, estremo, e anche la ri-lettura dei primi librogame giocati tanti anni fa dà sensazioni differenti.
vetinari: Sicuramente il minor tempo a disposizione mi rende più insofferente a certi approcci giocoruolistici troppo imperniati sul gioco (complessità del regolamento fine a sé stessa) e troppo poco sulla narrazione o il dipanarsi della trama e dell'intreccio.
Da buon appassionato, approfondiamo il discorso su Blood Sword:
-   Qual è il volume che più ti è piaciuto?

Adriano: Che grande opera! Il mio volume preferito è Il Regno di Wyrd, una grande avventura, imponente, d’impatto, in un’ambientazione affascinante e ricca di eventi.
vetinari: L'Artiglio del Demone è in assoluto uno dei migliori librogame di tutti i tempi, sia per l'ambientazione che per la costruzione della storia e per la narrazione. Ma in generale è difficile trovare nei libri di Blood Sword passaggi che siano delle vere e proprie schifezze: anche i libri riusciti un po' peggio hanno delle parti assolutamente indimenticabili (Klef, la scelta dello stendardo dei Maghi nel primo; il viaggio nel tempo, le cinque porte nel quinto).
-   Qual è il volume che ti è piaciuto di meno?
Adriano: Forse Viaggio all’inferno, anche se l’ambientazione lugubre e decadente rimane sempre qualcosa di eccezionale.
vetinari: Le Mura di Spyte è stata una mezza delusione. A parte il finale (da quando si trovano finalmente i seguaci dei Veri Maghi) che è meraviglioso, la parte precedente è una specie di remake più difficile dei Labirinti di Krarth, quando invece tutti gli altri volumi della serie ci avevano abituato a storie e ambientazioni di ben altro spessore. Peccato, anche perché all'epoca ci sono state serie di librigame che hanno avuto dei volumi finali col botto, penso ad esempio a Lupo Solitario 12 o Sortilegio 4. Beh, almeno non è stato un Ninja 6.
-   Cosa ne pensi delle classi dei personaggi?
Adriano: Non potevo chiedere di meglio: il sistema dell’esperienza mi è sempre piaciuto molto, la crescita è sempre bilanciata e porta il giocatore a creare delle strategie di gioco anche molto complesse che coprono le partite di più libri. Poi la scelta della tipologia del personaggio aggiunge fascino al tutto.
vetinari: Fantastiche. Sono in assoluto la cosa migliore della serie. Il fatto che non solo le classi abbiano delle caratteristiche differenti, ma possano usare le loro abilità per cambiare l'andamento della storia in determinate circostanze lo rende a mio parere una delle migliori serie di librigame in assoluto.
-   E delle griglie di combattimento?
Adriano: Favolose: un gioco nel gioco, combattimenti realistici e ricchi di movimento! Da piccolo me le ridisegnavo su carta e ricreavo i segnalini dei vari avventurieri, per giocarci meglio. Quante giornate ci ho passato...
vetinari: Pessime. Probabilmente sono una specie di aggiunta in post-produzione da parte di Morris e Johnson, perché in molti casi il regolamento del combattimento sulla mappa non si capisce oppure conduce a risultati insensati.
-   Quando giochi, quale personaggio scegli con più frequenza, e quale invece scegli raramente?
Adriano: Quando giocavo con un personaggio solitario sceglievo lo Stregone, è sempre stata la mia prima scelta: il combattimento a distanza con gli incantesimi mi ha sempre affascinato. Col tempo, ho alternato Stregone e Saggio, fino ad arrivare all’uomo-squadra. Non mi è invece mai piaciuto giocare con Guerriero o Ladro in solitaria, anche se entrambi sono utilissimi in diversi passaggi.
vetinari: Il Ladro sempre e comunque, perché (a parte il fatto che sono appassionato di Rogues come tipologia di personaggi di GdR) è quello che permette di risolvere gli enigmi nelle varie avventure nel modo meno convenzionale e spesso più divertente. Allo stesso modo, il Guerriero è quello che spreferisco proprio perché invece raramente permette approcci alternativi agli ostacoli che gli si presentano davanti.
-   Il personaggio che ritieni più misterioso?
Adriano: Ce ne sono a bizzeffe... Angvar, Mago Vyl, Mago Myorg, Imragarn, lo stesso Aiken si porta dietro un’aura di mistero per tutta la durata della serie. Non so proprio dire quale sia il più misterioso...
vetinari: Saike (la sorella di Aiken che si trova nel terzo libro) è piuttosto inquietante, ma non raggiunge i livelli del mago Myorg nel quinto volume.
-   Qual è la Regione della Mezza-terra che preferisci?
Adriano: L’Outremer. Crescentium è una città davvero bellissima, e poi ne L’artiglio del demone si respira un’atmosfera da Mille e una notte.
vetinari: L'Outremer è particolarmente affascinante, forse perché nei libri non sei solo tu come lettore che non hai mai visto le cose che ti si parano davanti, ma sono gli stessi personaggi ad essere colpiti dalla stranezza di luoghi, usanze e costumi, e questo lo rende doppiamente misterioso.
-   Per quanto le ambientazioni variegate possano essere un punto di forza, credi che le differenze marcate tra i cinque libri della collana siano un pregio o un difetto?
Adriano: Un vero pregio, appunto. I cinque libri sono facilmente riconoscibili, e in questa serie c’è davvero di tutto: dungeon, territori inospitali e ghiacciati, scenari da favola (vedi le scene del Genio), luoghi lugubri e desolati, e chi più ne ha più ne metta. E’ facile distinguere tra loro i vari libri, e questa diversificazione è un punto di forza perché non si ha mai quel senso di “già letto”, né il senso di dispersione dovuto all’eccessiva lunghezza dell’opera: inconfondibili l’uno dall’altro, stupendi tutti e cinque! Poi ci sono tantissimi riferimenti imperdibili a diverse culture e mitologie.
vetinari: Sono assolutamente un pregio. Anzi, proprio il fatto che i cinque libri siano talmente differenti contribuisce a dare quella sensazione epica che rende la storia così affascinante, cosa che in altre collane o non viene fuori oppure ci sono voluti molti più volumi per renderla appieno (vedi Lupo Solitario).
-   Secondo te, qual è il cattivo più antipatico?
Adriano: Aiken, per quanto sia antipatico, non raggiunge l’apice: è un guerriero con una sua logica all’interno della trama. Uno che invece trovo veramente odioso e disgustoso è Augustus, perché prima ti illude che può aiutarti e poi, mentre sei sul suo tappeto, ti tratta come un vero imbecille, e la sensazione è amplificata dal fatto che mentre si sta volando si è abbastanza impotenti.
vetinari: Ce ne sono molti di cattivi odiosi (il che è un altro dei pregi della serie), ma il peggiore in assoluto è Augustus di Vantery nel volume 2, quello che prima fa finta di volerti dare un passaggio sul suo tappeto volante fino al Regno di Wyrd e poi ti dirotta alla sua torre dove cerca di farti fuori. Doppiamente stolto perché dopo averlo eliminato possiamo anche saccheggiare tutte le sue cose.
-   E quello più difficile da affrontare?
Adriano: Quello contro il mostro Sette-in-Uno è un combattimento lunghissimo e snervante, ma ci sono Azidahaka, Nazu e Yazir nel 3° libro che sono delle vere bestie, molto difficili da battere. C’è anche Angvar nel 4° libro, con una forza spropositata, e per il quale non c’era neanche il paragrafo di vittoria se non ricordo male (!!), ma in quel caso si evitava e basta.
vetinari: Non ce ne sono di particolarmente sgravati, specialmente andando avanti nella serie. I più complessi sono Echidna nei Labirinti di Krarth (che però è opzionale) e Thanatos nel Regno di Wyrd (che invece è obbligatorio). Oltretutto quest'ultimo per avere il massimo dei bonus lo deve affrontare un personaggio singolo.
-   Rispetto alle altre serie, cos’ha in più Blood Sword?
Adriano: Non solo è epica, ma concentra in 5 libri una storia avvincente, meccaniche di gioco stupende ed ambientazioni sensazionali! Per non parlare di un sistema a codici che è un po’ la ciliegina sulla torta.
vetinari: Dave Morris. Ah, dici che anche altre serie sono di Dave Morris? Allora Dave Morris e il fatto che giocarlo con una classe di personaggio rispetto ad un'altra (anche in squadra, ovvero se in una squadra di tre giocatori si toglie un personaggio rispetto ad un altro) rende quasi tutti gli ostacoli dell'avventura affrontabili in modo completamente diverso... o addirittura apre intere parti della storia che non sarebbero disponibili altrimenti.
-   Se potessi apportare miglioramenti alla serie, cosa sceglieresti?
Adriano: Sicuramente proporrei un regolamento più chiaro, perché quello tradotto in italiano è tutt’altro che comprensibile! Riguardo agli aspetti tecnici del regolamento, sicuramente sostituirei il movimento limitato all’innaturale e insensato movimento illimitato.
vetinari: Farei un overhaul del sistema di combattimento, che è sicuramente uno dei punti deboli.
-   Descrivi un momento della storia che ti ha colpito particolarmente.
Adriano: Tutta la storia di Entasius, che vuole far tornare Cordelia dal regno dei morti: è toccante sia la parte iniziale (la richiesta di Entasius di recuperare la sua amata) sia l’epilogo (con Cordelia che non lo vuole più perché lo vede un vecchio, ed Entasius che sceglie di morire).
vetinari: Ce ne sono molti; forse uno dei più belli è la fine del 4° volume quando Entasius decide di morire perché Cordelia non vuole più stare insieme a lui. Fa molto tragedia greca, il che è particolarmente adatto al clima che si respira in quel libro (viaggio agli inferi e tutto il resto).
-   Hai mai giocato con l’uomo-squadra?
Adriano: Da piccolo giocavo più che altro con avventurieri singoli. Crescendo, invece, ho cambiato approccio ed ho giocato sempre e solo con l’uomo-squadra: è sicuramente più affascinante, i combattimenti sono più complessi (anche perché i personaggi, presi singolarmente, sono più deboli) e strategicamente la serie ne guadagna perché occorre capire quando far attaccare un avventurieri piuttosto che un altro, quando difenderne uno, ecc. Un gioco nel gioco, insomma.
vetinari: Ho SEMPRE giocato con l'uomo-squadra! wink
Tra Guerriero, Ladro, Saggio e Stregone ci sono conflitti di interessi? E chi paga da bere?
Adriano: Tutti i conflitti di interessi sono generati dal Ladro, che tra parentesi paga da bere, da mangiare, e offre pure il gelato!
vetinari: Non particolarmente, dato che le spoglie se le spartiscono in parti abbastanza uguali; e comunque da bere lo paga il Ladro che è sempre quello più fornito di denaro!
Giocheresti volentieri un librogame se il protagonista fosse un personaggio cattivo?
Adriano: Si, sarebbe un bel capovolgimento di prospettiva che offrirebbe grandi possibilità di gioco.
vetinari: Certo. Come già detto in un'altra intervista, io sono più per gli anti-eroi che per i cattivi a tutto tondo, ma se la storia è valida non vedo quale sia il problema. E comunque ci sono stati alcuni librigame del genere (anche se blandi), tipo "Il Covo dei Pirati". E lo stesso Ladro in Blood Sword non è certo uno stinco di santo.
Realtà Virtuale o Robin Hood?
Adriano: Realtà Virtuale, perché è sicuramente più completa e affascinante. Robin Hood è una serie con delle buone idee, ma due volumi sono pochi per competere con una serie come Realtà Virtuale.
vetinari: Realtà Virtuale senza dubbio: nonostante abbia partorito delle immani ca**te, ha anche tra i suoi volumi due assoluti capolavori come "Cuore di Ghiaccio" e "L'Abisso dei Morti Viventi". Robin Hood invece è costituito da due volumi senza infamia e senza lode.
Che ne pensi del cambio di molti nomi avvenuto in fase di traduzione di diversi libri?
Adriano: Bah, in alcuni casi necessario, però ci sono tante situazioni in cui sarebbe bastato un minimo di inventiva in più per evitare nomi ridicoli...
vetinari: Purtroppo credo non se ne potesse fare a meno, considerando il contesto in cui erano stati tradotti ed il fatto che in fin dei conti erano libri per ragazzi e quindi considerati letteratura di serie B. Solo di recente d'altro canto è stato riscoperto un tipo di traduzione più filologicamente corretta per questo tipo di libri.
Enigmi e giochi numerici nei librogame: cosa ne pensi, e quanto sono importanti ai fini del gioco?
Adriano: Non fondamentali, ma comunque importanti. E’ pur vero che a me i giochi logici/matematici piacciono molto, aggiungono difficoltà alla sfida.
vetinari: Sono abbastanza contrario ai giochi numerici perché distolgono il lettore dall'immersione nel testo; però sono assolutamente favorevole agli enigmi del tipo "se conosci questa cosa, quando succede questo aggiungi 50 al paragrafo in cui ti trovi" perché sono un ottimo metodo per implementare dei bivi che non spoilerino o permettano al lettore di barare. La Creatura del Male per dire è l'acme di questo tipo di enigmi.
Qual è la regola/caratteristica dei pg più stupida/inutile che hai mai letto in un librogame?
Adriano: Mmhhh... La prima che mi viene in mente è la Saggezza in Advanced D&D 2: non ho mai capito perché qualcuno deve giudicare se la mia scelta è poco saggia e bloccarmi un incantesimo. Ma comunque ce ne sono tantissime altre.
vetinari: Ho sempre trovato odiose le caratteristiche di Sherlock Holmes (tipo l'Osservazione) che servivano per darti degli indizi ma solo a seconda del tiro dei dadi. Ma che senso ha? In un contesto nel quale sto cercando di risolvere un mistero, dammi tutti gli indizi (o permetti di farmeli trovare se cerco nei posti giusti/faccio le domande adeguate) e poi se sono abbastanza bravo riuscirò a trovare la soluzione; non si può demandare il tutto a "se hai cu... fortuna trovi il modo di andare avanti altrimenti ti attacchi". Confronta con la serie "Webs of Intrigue" (o con i tanto vituperati "Detectives Club") in cui gli indizi ti vengono dati se sei abbastanza intelligente da andarteli a cercare, e poi sta a te metterli insieme per ottenere la soluzione.
Un regolamento che non preveda caratteristiche del pg può essere un buon regolamento?
Adriano: Perché no? Già diversi Corti ci hanno dimostrato che la cosa è possibile.
vetinari: Certo, vedi il suddetto "Webs of Intrigue", oppure per rimanere nei LibriNostri "Cagliostro" che all'inizio non ha nemmeno la spiegazione del regolamento, eppure funziona piuttosto bene.
Il denaro è un aspetto che è stato sfruttato bene in tutte le serie in cui compare?
Adriano: Poteva essere sfruttato meglio, sicuramente. Troppo spesso diventa un aspetto talmente secondario che non viene usato come dovrebbe, mentre invece può rappresentare un’importante variabile durante una partita.
vetinari: Assolutamente no, basti pensare a Lupo Solitario in cui un aspetto interessante, e.g. non ci sono sempre le stesse monete in ogni parte del mondo - il che è piuttosto realistico infatti, viene usato malamente. Per esempio la borsa porta comunque sempre l'equivalente di 50 Corone d'Oro. Cosa vuol dire, che le monete che valgono di meno sono di dimensioni più piccole, esattamente in proporzione al loro valore rispetto alla Corona?
I grafi aiutano nella comprensione della struttura di un racconto?
Adriano: Assolutamente si.
vetinari: A volte sì, anche se non sono un grande amante dell'utilizzo di questi strumenti.
Cosa ne pensi di Lupo Solitario 29?
Adriano: Che è arrivato troppo tardi. Quando nascono troppe aspettative intorno ad un titolo, è ovvio che il rischio di fare flop sia alto... Gli anni passano, e Dever sembra un po’ arrugginito.
vetinari: Che finalmente è uscito, ma francamente non me ne frega più di tanto perché ho smesso di leggerli prima del Nuovo Ordine.
Loop nei librogame: cosa ne pensi?
Adriano: Tutto il bene possibile, purché fatti bene. smile
vetinari: Nei librigame a mappa sono quasi d'obbligo. Negli altri casi non sono molto d'accordo, anche se per esempio nell'Eretico 1 c'è una parte molto interessante fatta proprio come loop (temporale però e non spaziale).
Associ mai l’ascolto di brani musicali alla lettura di librogame?
Adriano: Sinceramente no, quando gioco ad un librogame devo avere quel minimo di concentrazione in più e non riuscirei ad apprezzare a dovere la musica che ascolto.
vetinari: No, ma più che altro perché quando leggo non mi piace avere ulteriori fonti di "disturbo".
Hai mai ritagliato, compilato e spedito alla E.Elle l'ultima pagina per dare suggerimenti e/o per richiedere il catalogo?
Adriano: Mi sembra di si, ma sinceramente non ricordo se ho ricevuto il catalogo o meno.
vetinari: No, per carità! E poi il catalogo io lo trovavo in libreria.
Sei affezionato al formato E.Elle con le fascette o preferisci i formati moderni?
Adriano: Fascette tutta la vita: mi sono abituato a vedere i librogame con questo formato ormai...
vetinari: Sarà per effetto nostalgia, ma le fascette per me sono insuperabili e indimenticabili.
Le nuove generazioni potranno mai appassionarsi ai librogame come avvenuto in passato?
Adriano: Io spero di si: i librogame accendevano la fantasia, e dubito che i bambini di oggi abbiano lo stesso effetto nel giocare ore e ore con videogiochi o smartphone...
vetinari: Purtroppo secondo me no, ormai siamo entrati in un'epoca in cui è piuttosto difficile che i ragazzi abbiano voglia di sfruttare l'intrattenimento cartaceo dei libri già da soli, figuriamoci doversi impegnare con uno che richiede uno sforzo ancora maggiore come sono i librigame.
Alla luce degli ultimi volumi pubblicati, dimmi qual è la serie di LibriNostri che ritieni migliore, e la seconda in ordine di preferenza.
Adriano: L’eretico è una delle migliori, complice anche una certa somiglianza con Blood Sword. E poi Pirati, perché è avvincente e con una parte ludica davvero imponente.
vetinari: Ho letto i due libri di Cagliostro e li ho trovato davvero belli, molto meglio delle opere precedenti di djmayhem. Come seconda Mizar oppure L'Eretico; entrambe sembrano avere grandi potenzialità, ma bisogna vedere se verranno sviluppate nei volumi successivi.
Ti è piaciuta di più quest’intervista o le prime due?
Adriano: La prima aveva argomenti più scomodi, la seconda più cazzeggio e argomenti specifici. Questa è interamente dedicata ai librogame, in parte è un pregio, in parte no. Diciamo che mi è piaciuta di più la prima.
vetinari: Non faccio distinzione, le interviste doppie sono sempre belle. wink
Saluta il tuo compagno di intervista.
Adriano: Ciao bello, a quando una partita online a Blood Sword su LGL in multiplayer con l’uomo-squadra? smile
vetinari: Grande Adri! Ricordati che qui stiamo sempre aspettando Progetto Mortale 4!

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

Adriano
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