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Inizia il 2024: come sarà questo nuovo anno a livello di diffusione editoriale dei LG?

III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

Adriano ha scritto:

A chiunque abbia scritto il commento #12, che si tratti di abeas o di qualche entità astratta:

Ma prima che tornassi da queste parti, accadevano queste cose?  smile2  smile2

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

¿„ãßꪧ¬
Arkham Lêgãcy ¬
Arcimaestro
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Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

CAPOLAVORO

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

Un corto coi controciuffoli! Ma è VERAMENTE un corto? bigsmile. Avrei tutto il diritto di menarlo su sta costa, visto che l'anno scorso lo menarono a me in lungo e in largo sul fatto che i miei... corti non erano corti per nulla XD, ma in realtà Ultima speranza ad Alessandria dimostra che si può creare un racconto complesso, articolato e che non sembri come spesso accade un "antipasto" di qualcosa che non arriverà. Mi piace come la storia inizia e si conclude: mi piace anche il modo in cui ci si sente davvero all'interno della biblioteca, spaesati di fronte alle sue tanti opzioni. Ma soprattutto mi piace il fatto che venga messo al centro del gioco il ragionamento e non solo il girare da un bivio all'altro sperando di beccare quello giusto: una cosa che sempre apprezzo nei librigioco e che qui è stata svolta in modo buonissimo (e ti credo, sembra un sistema inventato da me bigsmile)... ma non eccellente.

Non mi è piaciuto il fatto che una struttura così interessante sia stata affiancata alla meccanica del true path. Più in generale, non ritengo che una struttura di gioco complessa come quella delle parole chiave stia bene e sia "digeribile" in un corto affiancata a quella del true path, con l'ulteriore aggiunta della gestione dell'inventario. Non avrei nessun problema se si trattasse di un libro fatto e finito ma è un corto  in un'edizione che punta alla semplicità. Non sto dicendo che la mole di meccaniche da padroneggiare sia troppa, perché non lo è, ma personalmente al posto dell'autore avrei snellito il sistema di gioco.

L'altra cosa che non mi è piaciuta è stata (critica personale) il sistema per tradurre le parole chiave in numero. E' funzionale e si vede l'enorme lavoro che c'è stato per far funzionare ogni rimando, ma il dover giocare con una calcolatrice sottomano non è ciò che mi aspetto da uno dei potenziali vincitori  di questa edizione: con tutte le differenze del caso, il sistema di conversione fonetica di SE: Londra mi sembra fosse più facile da padroneggiare.

Al netto di questi difetti abbiamo un corto che si posizionerà quasi sicuramente sul podio, salvo sorprese. Bravo autore!

voto inviato a Dario III

Zakimos
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Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

Mumble mumble...
bene bene bene...
Mi piace molto che prima di una scelta mi vengano ILLUSTRATE le opzioni (non solo ELENCATE). Bene la gestione dell'inventario, semplice e scorrevole con le parole in grassetto se l'oggetto è prelevabile.

Peccato la prima parte della storia, che (nel percorso del mercato) mangia paragrafi inutilmente... ma tu sei l'Autore e tu decidi che farne dello spazio a tua disposizione. Il Lettore impara presto che al mercato non c'è proprio nulla da fare (e poi mica siamo venuti qui per andare a vedere gli orpelli di Eshmun il Fenicio).

E si arriva volenti e no lenti - che il tempo è prezioso - al par. 50, dove inizia l'avventura. Bello, bel paragrafo. Ottima descrizione. Aaah, quanta cultura, quanta scienza in un solo paragrafo.
E il bello è che l'immersione nell'Antico Egitto continua. Ogni paragrafo trasuda immedesimazione e ci racconta un po' di più del posto in cui siamo finiti.

Mi atterrisce un po' la parte "gioco"... trasformare una parola in un codice cifrato non è una cosa immediata - ma non è nemmeno così difficile, suvvia!

Voto inviato a quel Pirata di Adriano III

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

Mi dispiace ma per me è un grande no. Immagino che non sarà un grande problema per l'autore, visti i tantissimi complimenti.
Mi piace moltissimo tutto il lavoro sulla parte storica, da quel punto di vista è davvero interessante leggerlo. E' scritto indubbiamente bene. Le mie osservazioni sono quasi esclusivamente sulla parte di gioco, che proprio non fa per me (e infatti dopo un po' ho visto la soluzione proposta da Prodo). L'unico dubbio che mi è venuto da un punto di vista narrativo è che a un certo punto una guardia mi pare, da del lei alla sacerdotessa. Non che sia sbagliato, non so come parlassero a quel tempo - e date le conoscenze storiche dell'autore avrà utilizzato la formula più adatta - è solo che mi fa strano. Aggiungo, per completezza, che secondo me la protagonista non è molto caratterizzata, ma non è un grande problema visto il tipo di racconto.

A livello di gioco: a me il true path non piace proprio, lo trovo frustante, soprattutto in questo caso dove alcune scelte secondo me sono un po' casuali. So che ci sono degli appassionati ma tra questi non ci sono io. A questo però si aggiunge il sistema delle parole che per quanto interessante, è davvero complesso. Oltretutto, da neofita quale sono, mi sono bloccato perché non ho minimamente considerato i numeri negativi. Nel senso che se un risultato era -7, davo per scontato che non potesse essere, anche se c'era ancora da sommarlo/sottrarlo al numero della parte della biblioteca da fare. La maggior parte dei lettori del forum sarà di certo più avvezza di me a questo tipo di giochi, ma io sono convinto che se si chiede un grosso sforzo al lettore, per risolvere enigmi complessi, lo debba fare anche l'autore semplificandogli un po' la vita: sia per quanto riguarda i risultati negativi che per quanto riguarda anche somme parziali. Se con la prima parola sto a -3, immaginavo non fosse valida.
Il sistema di parola da trasformare in numeri + capitolo della sezione, da una parte è interessante perché bisogna usare un po' il cervello (anche se rischia di diventare un provare con le parole del paragrafo, che nella maggior parte dei casi prima o poi quella giusta esce), dall'altra è davvero complicato, sopratutto perché inserito in due paragrafi diversi: prima devo convertire la parola da una parte, poi andarmi a cercare l'elenco delle sezioni della biblioteca da un'altra. Insomma, per me, nonostante l'abbia trovato abbastanza originale, è davvero troppo macchinoso.

Altra cosa che mi è sembrata un po' fastidiosa è l'utilizzo degli oggetti. Se ne possono tenere solo 4 e ne viene dato un'altro subito, giusto per fare una scelta che se fatta male, farà arrivare ad una fine frustrante. Tutti credo abbiano eliminato prima mele e cipolle, ma non era meglio lasciarlo riempire piano piano e far scegliere gli oggetti giusti? Oltretutto, quando ad un certo punto si perdono tutti gli oggetti che si hanno, non si capisce se vale anche per l'anello di Serapide (che non era nella sacca), oppure no. Certo, per l'autore non ha molto senso dirlo, tanto senza gli altri oggetti non si potrà comunque e in ogni caso arrivare alla fine, ma il giocatore, magari al primo o al secondo tentativo non lo sa.

Aspetto un paio di giorni a inviare il voto, sia per riflettere un po': per me sarebbe molto basso e mi sembra un po' strano rispetto agli altri giudizi, magari a freddo lo rivaluto. Quando invio il voto lo scrivo comunque qui.

Kinn
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Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

Zakimos ha scritto:

lo menarono a me in lungo e in largo sul fatto che i miei... corti non erano corti per nulla XD

Io c'ero teach

Non condivido le critiche di Gabrieleud e Kinn sul percorso "sbagliato" e sull'inventario: il fatto che l'autore abbia messo un percorso superfluo se non dannoso è un rischio in più per il leggiocatore, che è già nel pieno dell'avventura senza saperlo. Stesso discorso per gli oggetti: decidere quale sacrificare per tenere il passaporto lo mette nella condizione di pensare che magari uno di quelli che già ha sia fondamentale e quindi deve scegliere bene quale eliminare.
Stavolta almeno nessuno ha ancora criticato il fatto che nel Corto non si possano utilizzare degli oggetti che ci vengono dati in partenza, mi sembra un bel passo avanti!

GGigassi
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Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

Che bravo questo autore!
La storia mi è piaciuta molto e mi pare anche ben scritta.
La narrazione è fluida e intrigante e ha avuto la capacità di tenere alta la tensione e l'attenzione per tutta la durata della lettura.
Inoltre, pur essendo un true path serratissimo, il Corto è facilmente craccabile, per cui non c'è bisogno di fare retroingneria per capire come arrivare in fondo.
Basta procedere un po' per tentativi e, a dirla tutta, si impara subito il meccanismo e gli enigmi non sono così difficili.
Non ho molti appunti da fare all'autore, se non che la gestione dell'inventario mi pare sia stata introdotta frettolosamente. Si parte subito con quattro oggetti e possiamo immediatamente abbandonare gli appunti, mah...
Un ulteriore punto di forza è la assenza totale (o quasi) di refusi, che mi ha positivamente impressionato.
Mi complimento con te, caro autore. Con questo Corto rischi di vincere il concorso.

Voto inviato a Pirata delle Alpi

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

babacampione
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Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

ggigassi ha scritto:


Stavolta almeno nessuno ha ancora criticato il fatto che nel Corto non si possano utilizzare degli oggetti che ci vengono dati in partenza, mi sembra un bel passo avanti!

Allora dovrei strangolare Brennan...

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

GGigassi ha scritto:

Zakimos ha scritto:

lo menarono a me in lungo e in largo sul fatto che i miei... corti non erano corti per nulla XD

Io c'ero teach

Non condivido le critiche di Gabrieleud e Kinn sul percorso "sbagliato" e sull'inventario: il fatto che l'autore abbia messo un percorso superfluo se non dannoso è un rischio in più per il leggiocatore, che è già nel pieno dell'avventura senza saperlo. Stesso discorso per gli oggetti: decidere quale sacrificare per tenere il passaporto lo mette nella condizione di pensare che magari uno di quelli che già ha sia fondamentale e quindi deve scegliere bene quale eliminare.
Stavolta almeno nessuno ha ancora criticato il fatto che nel Corto non si possano utilizzare degli oggetti che ci vengono dati in partenza, mi sembra un bel passo avanti!

Quello per me è un dettaglio, nel senso che sono rimasto un po' stranito da dover subito rinunciare a un oggetto, della serie: ma che me l'hai messo a fare? tongue Poi ho anche aggiunto che secondo me tutti avranno abbandonato il cibo, quindi non è che è questa cosa così determinante. Il dubbio più grande è se, nel corso dell'avventura, si è costretti ad abbondare oggetti importanti tipo le chiavi della stanza. Come detto io mi sono arreso e nella soluzione di Prodo c'era ma magari si potevano fare scelte anche diverse. Perché uno che abbandona le chiavi della stanza per qualsiasi altro oggetto è un gran sprovveduto, anche in un contesto sotto assedio.

Kinn
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Re: III. Corto 2018: Ultima speranza ad Alessandria

Kinn, non farti scrupoli a votare negativamente il corto. Io stesso nella mia valutazione l'ho penalizzato - in parte - perché pur avendolo apprezzato avevo dei dubbi sulla sua fruibilità da parte dei "meno avvezzi" a questo tipo di corti, in particolare per quanto riguarda inventario e trasformazione delle parole. Il tuo primo commento mi dimostra che è così e visto che il concorso punta a premiare opere che siano fruibili da più persone possibili non c'è nulla di sbagliato a penalizzare un corto se lo troviamo troppo pesante o poco giocabile ;-). Valutazione che è ovviamente personale e che cambia da persona a persona.

Zakimos
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