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I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

gabrieleud ha scritto:

GGigassi ha scritto:

Sul mostro hai perfettamente ragione: quelli che compaiono nei miei sogni, ad esempio, si comportano sempre in maniera razionale, funzionale all'economia del sogno stesso ed evitando qualsivoglia simbolismo

Tanto più che è un parto della nostra mente, come ragiona il subconscio di questa persona?

(poi non ho mai capito perché, nei racconti, la morale degli indovinelli a tradimento è che bisogna dire sempre la verità... mai che venga premiata la menzogna, il biforcutismo, il sotterfugio...)

per me ci stava benissimo: il personaggio vuole sapere la verità sul mondo circostante/la sua condizione attuale.

GGigassi
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Eccomi qua. Riletto 4 volte, la prima sono morto male in poco tempo, per coglierne i particolari. Ben scritto, non ho trovato errori di sorta. Lettura coinvolgente, veloce, sa tenere il lettore incollato. Il tema credo sia centrato in pieno, il racconto trasuda terra da tutti i pori. Credo però sia al limite del regolamento, come già scritto da altri, il discorso di "carta e penna" che tra l'altro non mi hanno aiutato a risolvere l'enigma. Lo so, sono una pippa su certe cose, quindi dopo 5 minuti di riflessione sono corso a vedere nelle soluzioni come dovevo proseguire la storia.
Il finale con ritorno alla realtà mi ha lasciato un po' di stucco, pensavo si basasse tutto sulla fantasia.
Corto promosso a pieni voti.

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What I have shown you is reality. What you remember, that is the illusion

sephirot0
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Il viaggio di questa settimana si svolge tutto nella mente del protagonista, ad eccezione del paragrafo finale. Premetto che non sono mai stato amante delle ambientazioni oniriche. Perché? Perché l'ambientazione onirica è fatta di voli pindarici e costrutti illogici ai quali viene dato un senso "perché sì, è un sogno, può accadere". 
In poche parole, spesso ho la sensazione che l'autore scelga di descrivere un sogno così non ha bisogno di concentrarsi sulla coerenza (c'è un passaggio illogico? Ma sì, è un sogno.)

Ma non è questo il giorno!

Nella prima parte del libro un'accozzaglia di situazioni improbabili - ma ben descritte - conduceva a tormentate instant death in cui il protagonista finiva inevitabilmente ingoiato dal fango. Uno penserebbe, alla quinta partita, che sarebbe rimasto intrappolato sotto terra per sempre.

Ma non è questo il giorno!

Qualche informazione sibillina suggerisce che il protagonista, di cui nulla ancora si sa, vive in un sogno.
Dài e dài si trova la via per raggiungere il fatidico p.33, porta di confine fra il regno degli incubi e la realtà. Ben pensato l'enigma, che mi ha tratto in inganno fino all'ultima rivelazione di Ggigassi. Dove ritenevo ci fosse un errore, ero invece stato gabbato dal pensatore, che si sarà fatto sane e meritate risate. Purtroppo lo stratagemma di rimuovere una delle curve non è ben sfruttata: la soluzione dà comunque il risultato 21 tanto a chi cade nel tranello quanto a chi ne scioglie il nodo. Con un pizzico di malizia in più, ci saremo trovati oggi a discutere di un signor indovinello.

Ma non è questo il giorno!

Superato lo scoglio della parete intarsiata, game over. I sette paragrafi che ne derivano sono in realtà un unico paragrafo (ma a questo punto, perché non accorparne un paio e concludere al p.50?)
Dal 33 all'epilogo, la scena è confusa, raccontata distrattamente. Si sente un rumore, un ululato, e il protagonista corre nell'oscurità - non abbiamo una descrizione di ciò che avviene attorno a noi, è tutto buio - e si arriva al p.6 che rappresenta il kleenex ascendente dell'incubo. Un essere con tre facce (di cui uno è il nostro riflesso) solleva da terra il dreamwalker. Le bocche potrebbero divorarlo.

Ma non è questo il giorno!

Ed ecco che il nostro eroe si risveglia, e l'arcano viene rivelato, e viene il bello. Rileggendo la storia (ad un livello più profondo, per rimanere in tema) si può ripercorrere il viaggio di questo sventurato che è rimasto bloccato da una frana.  La lotta mentale per riguadagnare la coscienza è resa in un clima claustrofobico, si comprendono e si perdonano le irrealtà. Tanta terra da sentirne il sapore. Come siano andate le cose, però, ancora non si sa.

In conclusione, dove a prima vista c'era inconsistenza, c'era invece concretezza. Ciò che appariva astratto era proiezione di realtà. La seconda lettura, dopo aver letto l'epilogo, svela più cose di quante non se ne apprendano percorrendo per cento volte i cunicoli a mo' di anellide. Rimane l'interrogativo di che cosa rappresenti l'essere opalescente che si incontra a fine storia.

Purtroppo non posso non tenere conto anche di certi aspetti negativi, già analizzati nel pagellone. La sezione finale del libro non offre alcuno spazio di "gioco" né di scelta, e per un concorso di narrativa a bivi, ciò è penalizzante.

PS: a voler essere proprio bastardi

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  ma davvero bastardi
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 , è sbagliato anche l'indovinello del p.28. Il testo dice che gli abitanti della Città della Verità dicono sempre il vero, quelli della Città della Menzogna mentono sempre. Perciò per raggiungere la Città della Verità, non possiamo limitarci a dire "Portami alla città dove vivi" perché questa richiesta non prevede che l'uomo parli. L'interlocutore menzognero potrebbe condurmi alla sua città senza dire una parola. La risposta migliore è "Dimmi se quella è la tua città." Se risponde di no, vado nell'altra città. Se risponde sì, vado in quella che ho indicato.

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Fino all’ultimo, e anche alla luce dei commenti degli altri, ho rivisto la valutazione del Corto: inizialmente pensavo di non dargli un voto alto a causa di un probabile fuori tema, poi ho visto che il tema era azzeccato in pieno e mi ha entusiasmato ancora di più, finché sono emerse altre criticità.

Questo Corto è scritto decisamente bene, con uno stile molto elevato ed evocativo. Ogni tanto qualche scelta lessicale o sintattica mi ha dato l’impressione che a parlare fosse un vecchietto rincoglionito di fine ’800 invece di un uomo di fronte al suo destino, ma è successo poche volte. Purtroppo con un registro così alto gli errori grammaticali risaltano molto di più e sono come calci nei denti: “un’agghiacciante” e “un’enorme” riferiti a termini maschili, la virgola tra soggetto e verbo all’inizio del paragrafo 5…

La storia in sé è veramente molto suggestiva. Inizialmente pensavo che l’autore fosse andato fuori tema perché i riferimenti lovecraftiani erano preponderanti sulla “terra”, peraltro già non molto presente, ma il finale ha ribaltato questa opinione e ha rivelato la genialità dell’autore. Solo che questo finale, per quanto più originale di quello che temevo (pensavo che il protagonista fosse un vampiro!), è stato inizialmente un anticlimax micidiale, perché ha fatto precipitare il mondo onirico così ben tratteggiato in una situazione terribilmente concreta e materiale, quasi offensiva per il povero protagonista che fa la figura dello

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 scalatore inetto o fantozzianamente sfigato.
Però rileggendo il Corto si possono trovare delle corrispondenze tra la realtà e la sua interpretazione onirica, come ad esempio i vermi, quindi quel finale è giustificatissimo anche se alla fine un po’ d’amaro in bocca mi è rimasto.

La struttura iniziale del Corto secondo me è molto valida, con la possibilità di tornare sui nostri passi e di esplorare un “mondo” che ha un bel po’ di ambientazioni ed elementi suggestivi, resi quasi tridimensionali dalla particolare abilità affabulatrice dell’autore. Le instant death sono “giuste”: evitabili e punitive per chi vuole giocare in maniera incauta o troppo curiosa. Poi però arriviamo all’inevitabile punto dell’enigma, che tra l’altro per me è stato troppo difficile (ci ritorno dopo) e da lì in poi non si fa altro che procedere di paragrafo in paragrafo senza possibilità di deviare il percorso. A me inizialmente questa scelta stilistica è piaciuta, perché creava una forte suspense (anche se contemporaneamente mi dava la frustrante impressione che avessi dovuto fare qualcosa con qualche indizio che non avevo trovato), ma continuare così per 8 paragrafi è esasperante!
Lo so che è banale dire che un Corto avrebbe potuto essere sviluppato di più, ma in questo caso mi tocca ripetere la critica che si sente spesso da queste parti: le pagine sono solo 33 e i paragrafi 52 su 70 consentiti. Inoltre l’incontro con la creatura nel lago occupa ben 10 paragrafi, ed è un filone della storia assolutamente secondario: io l’ho scoperto a posteriori dopo aver finito il Corto. Poteva essere rimpolpato un po’ in altre parti e organizzato meglio, ecco.

L’enigma… come ho detto, per me era difficilissimo e non sono arrivato alla soluzione da solo ma ho dovuto consultare l’appendice. Oltre che difficile, è pure un enigma “bastardo” (bisogna capirne non solo la logica ma anche l’elemento che sfugge a questa logica, cioè la curva mancante in basso a sinistra) e finanche sbagliato: faccio mia la critica di Gabrieleud, più che sei zone distinte la “6” mi sembra un’unica area.
Più in generale, purtroppo credo che siano confermati i miei dubbi sulla necessità di mettere le soluzioni agli enigmi nei Corti di questo concorso: se non ci fosse stata la soluzione credo che avremmo discusso un po’ tra di noi per arrivare insieme alla soluzione, o anche solo per chiedere dettagli a chi l’aveva trovata, ma così ci siamo giocati questa possibilità, e con essa forse anche una pagina o due di discussioni in più in questo thread. Ma questa è una cosa che riguarda il bando e non il Corto in sé.

Tornando al quale, aggiungo ancora che l’impaginazione mi è sembrata elegante pur nella sia semplicità e devo dire che ho apprezzato moltissimo l’uso di apostrofi e virgolette canonici (mi pare sia il primo quest’anno!) e non quelli di NotePad, anche se il paragrafo 6 esordisce con uno al contrario. Non ho penalizzato gli altri Corti per questi dettagli, ma questo invece lo premierò.

Voto inviato ad Anima di Lupo (ma non c'è mai nessuno degli organizzatori quando voto? hmm )

GGigassi
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

GGigassi ha scritto:

Voto inviato ad Anima di Lupo (ma non c'è mai nessuno degli organizzatori quando voto

Noi ci siamo sempre. Siete sempre tutti sotto osservazione. Il che è molto inquietante, lo so, ma è per il vostro bene... bigsmile

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Prima lettura in cui sono arrivato fino alla fine: sono rimasto spiazzato!
La scrittura è davvero pregevole, la descrizione in prima persona appare inusuale ma ben fatta (solo dà la scomoda impressione di considerazioni fatte dall'aldilà, se si considera che molti percorsi si concludono con un'ID in prima persona).
Tutto bello e misterioso, fino a che giunge l'ultimo paragrafo, e la prospettiva di tutto cambia.
Ci troviamo di fronte ad un corto forse ancora più enigmatico di Alla fine della terra, e dopo aver letto la fine del racconto la prima cosa che mi è venuta in mente di fare è rileggerlo per cogliere tutte le sfumature che alla prima lettura mi erano sembrate incomprensibili.
Solo che sono rimaste tali: le riletture successive non hanno chiarito cosa accare prima della fine, troppi punti restano oscuri nè si capisce se siano metafore, sogni, allucinazioni o cosa vogliano dire (l'idolo iniziale, il salto sulle pietre nella pozza di fango, il volto parlante, le pareti che cambiano colore, ecc.).
Spero che l'autore mi chiarisca questi dubbi, perchè pensavo che tutta la prima parte potesse essere una realtà "deformata", ma riconducibile a qualcosa di reale, cosa he invece non mi è parsa, almeno dopo diverse letture. O meglio, qualcosa lo è (es: gli animali striscianti), ma per altre cose non si capisce (il litorale con la scogliera verticale): insomma, tutta la prima parte poteva essere un po' più chiara a livello di ricordi e sensazioni pre-crollo.
Alcune situazioni, addirittura, mi sembrano giustificabili solo se vissute in un incubo, anche se non trovo giustificazioni nonostante questo (ad esempio, la maschera di terra che fa l'indovinello mi è parsa davvero troppo innaturale).
A proposito di indovinelli, ammetto di non averli capiti a pieno:
- quello dei simboli: chiari l'89 e il 53, ma il 6 cosa dovrebbe rappresentare?
- quello della città: giuro che non l'ho capito, il testo parla di "portare" mentre l'indovinello parla di "dire la verità o mentire". Un uomo che mente deve per forza mentire anche con le azioni?
Bisogna dire comunque che l'ultimo paragrafo, da solo, vale la lettura dell'intero racconto: la sua potenza è sconcertante, mi ha messo addosso un senso di tristezza e impotenza, la prima volta l'ho riletto 5-6 volte per realizzare apprezzare bene il colpo che l'autore assesta al lettore, ed è così maestosamente spiazzante che da solo è stato in grado di polverizzare completamente la rigiocabilità dell'intero corto! Come dire che una torta è così buona da bruciarti le papille gustative! Spettacolare! Qui mi inchino all'autore.

Concludendo: un corto molto strano, in cui sebbene la seconda parte non abbia bivi, l'epilogo finale è la ciliegina sulla torta, ma questa torta è stata fatta in modo così strano che è difficile apprezzarne il gusto, ancor più dopo aver mangiato la ciliegina.

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Adriano
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Questo è il racconto che fino a ora mi ha più interessato perché presenta in pari misura innovazione e ingenuità (facendomi propendere per l'ipotesi di un nuovo partecipante).

Direi che il tema è stato centrato in pieno: la Terra, in ogni sua possibile forma, è tutto attorno al protagonista (soprattutto sopra). È scritto meglio degli altri testi fino a ora letti ma l'autore misterioso pare essersi fatto prendere la mano dalla foga e ha infilato qua e là voli pindarici di cui non sentivo il bisogno. Il punto di vista in prima persona è innovativo ma non aggiunge nulla: tutto il testo avrebbe avuto la stessa potenza anche scritto in seconda persona.
Insomma, pare che tutto fili. O no?

I primi problemi li rilevo nelle meccaniche di gioco. Per esempio lo strano idolo viene nominato solo se lo gettiamo via, altrimenti non "sappiamo" di averlo quando ci viene chiesto più avanti. L'enigma numerico stona un po': in uno scenario onirico ci sta benissimo un indovinello "à la Gollum" (magari a tema con l'ambiente) ma il rompicapo geometrico è fuori posto. L'ultima stringa di paragrafi forse è voluta per aumentare la tensione ma per quello sarebbero bastati una divisione in capoversi o qualche finto bivio per dare l'impressione di potere ancora decidere.

Il finale è bellissimo, un vero pugno nello stomaco, ma non è privo di pecche. Insomma, io capisco che il corto sia

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 il delirio di un tizio sepolto vivo
ma non si capisce bene a quale sensazione/stimolo corrispondano i singoli episodi vissuti. Resta comunque un paragrafo molto bello che mi porta ad alzare la valutazione.

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Rygar
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Si capisce subito che l'autore di questo corto non è un principiante con la scrittura. La narrazione scorre infatti non solo assai bene, coi giusti tempi e cadenze nel senso orizzontale della storia, ma scende anche dentro e scava nel personaggio e con lui, nel lettore. Mi è proprio piaciuta a tutto tondo: niente ripetizioni, niente periodi troppo lunghi o poco utili e niente refusi.
La storia in sé non è nulla di eccezionale (eccetto la rivelazione finale che cambia tutte le pseudo certezze che si era fatto il lettore fin lì) ma viene arricchita così bene dall'autore con la sua prosa profonda, variegata e perfettamente adattata al contesto sotterraneo e di turbamento-amnesia del protagonista che non può non emozionare.
L'autore è stato anche bravo ad introdurre con giuste dosi in conseguenza al bando, qualche oggetto da recuperare. Forse temendo di esagerare o meno pratico del settore "game" si è perfino troppo limitato.
L'enigma l'ho trovato un pò troppo difficile, non l'ho risolto neppure avendo intuito il meccanismo.
Complimenti all'autore misterioso, spero vivamente di leggere un tuo libro gioco di lunghezza classica.

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sancio
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Da dove cominciare per recensire questo Corto?
Ci sono tante cose positive da raccontare, in primo luogo la prosa suggestiva e onirica. Confesso che sin dall'inizio avevo percepito che il finale sarebbe stato a sorpresa, per cui il pugno nello stomaco nel paragrafo finale non mi ha preso di sorpresa: diciamo che avevo indurito gli addominali e ho sentito la botta, ma non così tanto da farmi stracciare le vesti per cantare lodi a squarciagola.
Bravo comunque l'autore per avere fatto sognare (e uso sognare perchè 'incubare' in italiano ha tutt'altro significato, ma sarebbe stato quello il termine piú corretto).
Il Corto mi pare anche ben curato per quanto riguarda la parte squisitamente tecnica: dei percorsi differenziati ed equilibrati tra di loro (almeno mi pare), nessun bisticcio con la grammatica o con la macchina da scrivere (metaforica), una discreta gestione del regolamento che non azzecca il numero di indovinelli e l'inventario.
Con due pecche, peró:
1) uno dei due indovinelli mi sembra buggato. Quello della città della Menzogna e della Verità infatti non l'ho capito. L'unico paragrafo che ci permette di proseguire è quello dove all'ipotetico abitante non viene permesso di parlare, quindi nè di mentire nè di dire la verità.
E quello del disegno, non capisco a cosa servano Carta e penna, si puó risolvere facendo i conti a mente.
2) la sequenza dei paragrafi finali senza scelta non si puó accettare in un Corto. Bisognava trovare una soluzione migliore.

Tolte queste due pecche veniali, il Corto merita di competere per la vittoria, sebbene non per l'olimpo dei Corti. La parte interattiva e la storia ingegnosa non sono qualità sufficienti per affrontare una competizione con Corti dove la parte gioco era molto piú sviluppata (non me ne vorranno a male gli organizzatori se faccio una velata critica al regolamento di quest'anno...).

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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Recensione di "Sotto Terra"



Secondo UFO di questa edizione: un trip metafisico nel profondo della psiche di una persona, nel quale incontrerà persone del suo passato che sono rappresentate in un modo metaforico.

Narrazione: Lingua pura, ben scritta e un'ambientazione molto interessante. All'inizio, temevo di sentire parlare di Antichi, di Prigionieri dei ghiacci o di cose simili. Beh, l'elemento Lovecraftiano c'è, ma non è il fulcro di questo Corto. Mi è piaciuto tanto il senso di claustrofobia di questa storia, il pericolo imminente, lo spaesamento del personaggio che attraversa il suo mondo interiore prima di incontrarne un altro, totalmente esterno a ogni realtà conosciuta. Perché, secondo me, il senso di questo Corto è quello: uno era implicato in un affare strano, tipo Codice Da Vinci, e doveva scappare da questo "Conclave Obscurum". Purtroppo, rimane bloccato sottoterra: forse avrà voluto nascondersi in una grotta che è poi franata (come il quel film con James Franco). Le ferite, la mancanza di cibo e d'acqua (o forse ha bevuto la propria urina) gli fanno fare un bad trip: visitiamo il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno personale del Protagonista, come una Divina Commedia alla rovescia. Complimenti al suo autore!

Divertimento: Esplorare i livelli di questo trip dantesco-dark è stata una buona esperienza. Forse manca qualcosa al livello ludico (vedere sotto), ma l'ambientazione originale e i suoi mille pericoli e orrori è molto efficace!

Giocabilità: Penso che questo sia il punto debole di "Sotto Terra". Gli enigmi sono di una difficoltà troppo diversa: quello delle due città è facilissimo, mentre quello con la forma geometrica è uno dei peggiori puzzle visti in 5 anni di Corti, e ho letto "True Path". Bene la successione di paragrafi a senso unico alla fine (dal punto di vista narrativo), ma ne riduce l'aspetto ludico: quando inizi questa successione, sai che il gioco è finito.

A proposito:

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 il sei rappresenta le forme simili a quella dove il "6" è scritto. Anche se non si capisce subito perché non ci sono linee per separarle.
Conclusione:

Forse il migliore testo di questi Corti, almeno secondo me. Una buona esperienza con una narrazione potente e curata, un'impaginazione pulita e gradevole, ma qualche esitazioni per l'aspetto "game". Amico autore, continua così!

Voto inviato a Zakimos

"We will survive, fighting for our lives, the winds of fortune always lead us on,forever free, for the world to see,the fearless masters, Masters of the sea"

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