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I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

GGigassi ha scritto:

Vai in una libreria e acquista 10 libri diversi per nazionalità ed epoca: avrai la dimostrazione.

Perché andare in una libreria quando posso allungare la mano e trovarli in casa? Ad ogni modo non vedo come prendere il Genji Monogatari e Fondazione & Terra, più altri 8 libri possa smentirmi.

La tesi che stiamo discutendo è che mostrare è meglio che raccontare. È indifferente il fatto che in un altro tempo, in un'altra epoca, in un'altra lingua, sia stato pubblicato qualcosa di diverso. Non aggiunge nulla alla discussione.
E poi perché dovrei fare io lo sforzo? Io ho documentato con abbondante dettaglio perché va mostrato e non raccontato. Tu non hai fatto nulla per dimostrarmi il contrario, hai solo detto "non è vero" e "non tutti fanno così". Che non è un argomento a sfavore, è solo un'asserzione vuota.

GGigassi ha scritto:

Se poi non ti piace la Nothomb (punti di vista variabili) [...]né Paolo Nori (...), beh: non piacciono a te, non mandarmeli dietro la lavagna

Quando mai ho inserito i miei gusti personali fra le regole che ho esposto? Avrai notato che per ogni Corto ho postato la mia valutazione suddivisa in due post: in uno eseguivo un'analisi della tecnica narrativa, suddivisa per punti e cercando di essere più preciso possibile per distinguere gli aspetti di valutazione; nell'altro dicevo le mie impressioni sul Corto. Mai ho mischiato le mie personali opinioni col giudizio sulla tecnica (quando l'ho fatto, l'ho reso esplicito).

GGigassi ha scritto:

Non è che le tue regole sono sbagliate: sono solo regole.

Purtroppo non sono nemmeno mie. Non le ho inventate io.


Non descrivere una emozione, falla accadere
Ernest Hemingway, USA 1899-1961

Sii conciso. Non è un caso che il Discorso di Gettysburg sia così breve. Le leggi della scrittura in prosa sono immutabili come quelle del combattimento, della matematica, della fisica.
Ernest Hemingway, USA 1899-1961

“Ricordati che la prosa è architettura, non decorazione di interni”.
Ernest Hemingway, USA 1899-1961

Un racconto deve avere una sola atmosfera e ogni frase deve essere costruita tenendo conto di quest’atmosfera.
Edgar Allan Poe, USA 1809-1849

La strada per l’inferno è lastricata di avverbi
Stephen King, USA 1947-(dichiara di essere ancora vivo)

Il passaggio da tenere sempre a portata di mano: ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio
Italo Calvino, Cuba/Italia 1923-1985

Cerca di eliminare le parti che i lettori tendono a saltare. Pensa a cosa salteresti tu leggendo un romanzo: fitti paragrafi che trovi abbiano troppe parole, per esempio.
Elmore John Leonard Jr. USA 1925-2013

Se è possibile eliminare una parola, eliminatela sempre.
George Orwell Gran Bretagna 1903-1950

[L'autore] dirà ciò che intende chiaramente, senza confondere le acque.
George Orwell Gran Bretagna 1903-1950

utilizzerà la parola giusta e non una sua cugina di secondo grado
George Orwell Gran Bretagna 1903-1950

rinuncerà a ciò che non serve
George Orwell Gran Bretagna 1903-1950

Non credere però che la grammatica sia tutto. Frasi scritte con un eccessivo rispetto delle norme grammaticali possono diventare rigide e poco “vere”. Ricordati infatti che lo scopo della fiction non è la correttezza grammaticale ma far accomodare il lettore e poi raccontargli una storia.
Stephen King. USA 1947

è sempre meglio preferire la forma attiva dei verbi rispetto alla forma passiva.
Stephen King, USA 1947

Anche gli avverbi, come la forma passiva, sono elementi caratteristici dello scrittore timido e come tali vanno evitati.
Stephen King, USA 1947

Durante la riscrittura devi essere molto severo con te stesso. Devi soprattutto snellire. Togli le divagazioni, elimina le spiegazioni inutili, pulisci lo stile.
«Se non riesci a sacrificare il 10% conservando gli elementi fondamentali della narrazione, vuol dire che non ci hai provato fino in fondo.»

Stephen King, USA 1947

Non siete Proust. Non fate periodi lunghi.
Umberto Eco, Italia 1932-2016

Questa gente non ha pronunciato queste frasi aprendo il balcone ed irrompendo sui passanti, per poi ritirarsi nei propri appartamenti come i cucù. Si tratta di osservazioni estrapolate da saggi o addirittura da lezioni accademiche sull'argomento. Ad esempio, Calvino aveva preparato un ciclo di sei lezioni da tenere ad Harvard nelle quali intendeva insegnare a scrivere.

Ma non vorrei passare per uno che si appella alla fallacia logica dell'autorità. Può essere che questi signori abbiano scritto buoni romanzi senza sapere il perché, che fossero semplicemente convinti di aver trovato delle buone regole, ma che il successo dei loro scritti risiedesse in tutt'altro motivo.

Capita.
Anche Michelangelo ha fatto le sue cappelle.

Così, da due anni a oggi, oltre a studiarmi il significato di "Show, don't tell" (da usarsi sempre se si è capaci di non annoiare) mi sono anche preoccupato di studiare il pensiero degli antagonisti, ovvero di coloro che sostengono che Tell è meglio di Show. Lo faccio con una certa frequenza, nel timore di affossarmi in un bias cognitivo: se ho torto, preferirei scoprirlo.

Il più grande sostenitore del Tell, o per meglio dire, il primo risultato sul motore di ricerca, è James Lofquist. Opere di James Lofquist:
1) Tell, don't show.

Nel quale si dice "sì, c'è un nocciolo di verità nello Show don't tell."
E in cui l'esempio principe è: "l'autore deve decidere se dire che la protagonista è nervosa, oppure se dimostrarlo visivamente. L'autore potrebbe dire che la protagonista si sta mangiando le unghie. Fra le due opzioni quale è meglio? Io preferisco la prima: la seconda opzione è una generica espressione di ansia e denota pigrizia da parte dello scrittore."

Quella di Lofquist è un'idiozia bella e buona.
Immagina di essere a teatro e sul palco c'è una donna seduta, immobile. Il regista potrebbe averle detto di tremare, di muoversi a scatti, di guardare fuori dalla finestra. Invece il regista solleva un cartello, rivolto alla platea, con scritto "lei è nervosa".
Che arte!

Commedia d'amore, al termine del primo atto il comprimario e la protagonista si dichiarano amore eterno, promettono di sposarsi. Sipario.
Prima che si apra il sipario sul secondo atto, interviene il regista sul palco e dichiara ad alta voce: "fra il primo atto e il secondo, il rivale cattivo uccide il promesso sposo. Lei ancora non sa chi è stato. Via al secondo atto."
Ma Cristo, faglielo recitare a loro!

E magari non ti dà fastidio quando nei film il regista non trova di meglio che fermare l'immagine, puntare il personaggio con una freccia gialla e far dichiarare alla voce fuori campo "questo è Tim, il riparatore. Sembra molto socievole, ma... tenetelo d'occhio! La sua cassetta degli attrezzi è molto particolare."
*puke*

Naturalmente, lo show don't tell potrebbe non essere la cosa migliore che abbiamo a disposizione. Se c'è di meglio, aspetto esempi.

"La grammatica è tutto ciò che conta"

gabrieleud
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

gabrieleud ha scritto:

GGigassi ha scritto:


La tesi che stiamo discutendo è che mostrare è meglio che raccontare.

Ma no, nessuna tesi da discutere e dimostrare: ci sono solo stili diversi, che possono piacere o meno a seconda del vissuto, delle aspettative e della cultura del lettore. Nessuno è meglio di un altro, e anche se lo fosse non mi interessa comunque scoprire qual è. Se Chabon mi dice che negli '30 i ragazzini avevano un decino in più in tasca per comprarsi i fumetti non è che mi interessa sapere come erano fatti i soldi e come erano fatti i chioschi.

Tra i citati, oltre a paraculi alcolizzati che scrivevano della Guerra di Spagna belli comodi in alberghi di lusso, hai messo pure Elmore Leonard: tu hai letto Tishomingo Blues? Beh, io l'ho appena finito, ed è esattamente il contrario di quello che l'autore dice di fare smile2

E si potrebbero trovare miliardi di altre citazioni a suffragare una tesi piuttosto che un'altra (spesso disattesa dallo stesso che l'ha enunciata, come è inevitabile che sia), non ricordo chi diceva che se uno esprime un concetto con 200 parole invece che con 100, allora è il padrone del mondo.
Ma, come dicevo, non ho nessuna tesi da portare avanti. La letteratura è un mondo talmente vasto che è assurdo per me valutare le singole opere con il medesimo criterio.

E comunque siamo abbondantemente OT hmm  (tanto più che siamo intervenuti solo io e te, quindi della cosa agli altri non importa molto sad )

GGigassi
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Non so gli altri autori, ma sicuramente Proust, Joyce, Kafka e Dostoevskij, universalmente riconosciuti tra i più grandi romanzieri di tutta la storia della letteratura mondiale, non hanno seguito nessuna scuola di scrittura.

L'equivoco di fondo è che quelle che state chiamando "regole", non sono regole, al più "consigli di buona scrittura".
Non esistono "regole di scrittura". Esistono "regole grammaticali", quelle sì.

La maggior parte dei consigli di gabrieleud nei suoi bellissimi pagelloni, sono appunto solo consigli di miglioramento del testo. Non enumerazioni di regole violate.

Le regole consigli di scrittura sono suggerimenti che, a meno di non essere scrittori professionisti, è spesso consigliabile seguire.
Ma, ribadisco, non sono regole.
La cosa di seguire un solo punto di vista, di mostrare e non raccontare, di evitare gli avverbi, di evitare i doppi aggettivi e altre fisse che spesso si leggono, sono tutte "regole" ampiamente violabili, se uno lo fa intenzionalmente e sa quello che sta facendo.

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Come dicono molto saggiamente alla Audemars Piguet: "to break the rules, you must first master them."

Dubito si possa sintetizzare meglio una così grande verità.

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DarkSeed
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

GGigassi ha scritto:

gabrieleud ha scritto:

GGigassi ha scritto:


La tesi che stiamo discutendo è che mostrare è meglio che raccontare.

E comunque siamo abbondantemente OT hmm  (tanto più che siamo intervenuti solo io e te, quindi della cosa agli altri non importa molto sad )

A me interessa moltissimo invece, ma sarebbe meglio continuare a leggervi in un topic dedicato :-D

È bellissimo vedersi sfoggiare una cultura del genere e sto leggendo consigli utilissimi.

Zakimos
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Zakimos ha scritto:



È bellissimo vedersi sfoggiare una cultura del genere e sto leggendo consigli utilissimi.

solo io ho l'impressione che Zakimos ci stia prendendo per il culo? smile2

GGigassi
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Allora. Purtroppo nelle ultime settimane non ho avuto tempo di scaricare e giocare le ultime avventure, ho ripreso oggi. Non voterò quindi l'ultima avventura in modo che siano annullati i miei primi tre voti e non ci sia una mia votazione parziale che esclude le due avventure che non ho potuto votare.
Su questo un piccolo appunto: la votazione è un deterrente alla partecipazione: l'iscrizione, lo scarico in formato fixed come il PDF, l'arrivo scaglionato dei testi, il tempo massimo per la votazione settimanale, il log al forum, i link delle avventure persi nei thread di un sotto-thread: non sono problemi insormontabili, ma ci vuole proprio tanta voglia.
Come questo commento: l'ho già scritto tutto una volta, ho fatto "invio" ma era scaduto il timing ed è scomparso nel nulla. Ma ora l'avventura.
L'avventura merita tanto, mi è piaciuta sotto molti aspetti: la scrittura, l'uso delle allegorie, il simbolismo. C'è una compattezza e una omogeneità delle immagini funzionale. Solo qua e là avrei limato alcune espressioni che utilizzano un linguaggio un po' forzato, ma si tratta di cose marginali.
Il difetto (perché c'è un difetto) è l'enigma matematico: in tutte le strade in cui mi ci sono imbattuto ho pensato "ok" e ho chiuso (non ho finito quindi tutta la storia). Perché lo trovo un elemento distraente, poco omogeneo con il resto della narrazione e infilato forzatamente per dare maggiore longevità alla storia. Ma non funziona e IMHO ammazza il lettore occasionale.
Mi scuso per la brevità, ma riscrivendo tutto per la seconda volta ho finito l'energia.

fbrzvnrnd
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

Puoi usare la votazione jolly che al termine del concorso ti permette di votare un corto che non hai fatto in tempo a votare

Votiamo In Enciclopedia!
Copiate i messaggi prima di inviarli -pericolo slog/perdita dati!-

sancio
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

fbrzvnrnd ha scritto:

il log al forum, i link delle avventure persi nei thread di un sotto-thread: non sono problemi insormontabili, ma ci vuole proprio tanta voglia.

ahinoi, hai ragione. Anche io che sono un utente relativamente vecchio rimango malissimo quando cliccando il link ai Corti vado nella sezione di TUTTI i Corti anno per anno e non direttamente a quello in corso. Ma è una cosa che era già stata evidenziata l'anno scorso o quello prima da un utente che diceva che appunto non aveva partecipato alle votazioni perché il concorso era un po' "nascosto".

GGigassi
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Re: I Corti 2019 - Sotto terra - 1 marzo/10 marzo

fbrzvnrnd ha scritto:

Allora. Purtroppo nelle ultime settimane non ho avuto tempo di scaricare e giocare le ultime avventure, ho ripreso oggi. Non voterò quindi l'ultima avventura in modo che siano annullati i miei primi tre voti e non ci sia una mia votazione parziale che esclude le due avventure che non ho potuto votare.

Il sesto corto è ancora in votazione, e con la settimana di votazione jolly puoi recuperare un corto non votato.
Considerato che uno l'hai scritto tu, in questo modo li puoi votare tutti.

A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0

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