Re: Corto 02 - Arriverai qui
FinalFabbiX ha scritto:Risposta dell'autore a Zakimos:
Zakimos ha scritto:
La difficoltà nell'approccio secondo me può nascere dal fatto che il sistema di gioco sia molto "astratto", ma sostituendo ai semi un qualcosa di simile al triangolo delle armi di Fire Emblem (o più banalmente i quattro elementi) diventa più semplice padroneggiare il tutto.
L'autore misterioso ha scritto:
Avrei dovuto, ma non sono riuscito ad oppormi: usare i 4 semi delle carte da gioco per rappresentare oggetti di carta, aggiungendo così un altro livello di metanarrativa... l'occasione era troppo golosa!
In risposta al messaggio...
GGigassi ha scritto:sono commosso.
Ma tanto il voto l'ho già mandato
...l'autore mi ha chiesto di riferire a GGigassi di rileggere attentamente le ultime righe del paragrafo 14 , perché potrebbe trovarle - cito testualmente - illuminanti. Mi chiedo cosa abbia voluto dire stavolta questo maestro di enigmi.
Beh, sì, un po' stronzo lo sono, ma baro no, almeno non consapevolmente. E dai... sei nel mondo delle lettere (o una roba così) e devi trovare la Pace... P=14 e zac, vado al 14! Il ragionamento fila
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Re: Corto 02 - Arriverai qui
Tempestiva risposta dell'autore:
GGigassi ha scritto:
Beh, sì, un po' stronzo lo sono, ma baro no, almeno non consapevolmente. E dai... sei nel mondo delle lettere (o una roba così) e devi trovare la Pace... P=14 e zac, vado al 14! Il ragionamento fila
L'autore misterioso ha scritto:
Sì, è esattamente quello che direbbe un baro.
Paragrafo 14.
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Re: Corto 02 - Arriverai qui
Ahahahaha.
NOPE.
Nope, nope, nope.
In accordo col tuo paragrafo 14, autore, il tempo non ce lo perdo. Spiacente, non spiacente.
Sicuramente il tuo impianto ludico è ben progettato, ma alla fine, vincere vuol dire studiarsi tutti i duelli a tavolino, specialmente se scelgo l’abilità “che schifo i dadi”. No. Non dopo un’introduzione meta, che sì, poteva essere simpatica, ma santo cielo, il meta sappiatelo dosare. Perché non puoi mandarmi in vacca quella bella introduzione con il mannaggialimortacci agli organizzatori e il ricatto ad Aloona. Si contenga, autore, si contenga!
Inoltre lo stile partiva bene (per quanto non benissimo), ma poi saltano fuori errorini e punteggiature discutibili. Ah, e amici: “kg” lo usate quando state elencando il peso di qualcosa in un contesto meramente materialistico o scientifico, ma esiste la parola “chilo” col suo plurale “chili” e se non state descrivendo un problema di matematica o la bolla di accompagnamento di un pacco, usatela, grazie. Perché in vita vostra non avete mai scritto “questo borsone pesa una t” o “mi sono scolato un l di birra”. Non è successo. Mai. E non deve succedere con i kg.
Non ci arriverò, qui. Me ne resto lì.
Niente voto, ovviamente, per rispetto allo sbattone che l'autore dev'essersi fatto per ideare e realizzare il sistema di gioco.
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Re: Corto 02 - Arriverai qui
Voti dei Giudici:
Adriano:
Corto per pochi. Anzi, pochissimi...
Un corto in cui, tra l’altro, il concetto di doppio mondo è così sfuggente e nascosto, da sembrare incomprensibile.
Inutile specificare di nuovo i significati nascosti nelle varie sezioni del corto, per questo ci pensano le Soluzioni che ci ha fornito l’autore. Ed è anche inutile fare la suddivisione per comparti come nelle altre recensioni. No, stavolta mi limito ad elencare i motivi per cui questo corto mi è piaciuto:
- per la sua diversità rispetto alle altre opere: lo sfondo nero, a primo colpo, già lo diversifica. È il suo voler essere così diverso ad avermi colpito. Purtroppo siamo TROPPO abituati a corti fatti in un certo modo, e ormai il prototipo del corto vincitore lo conosciamo: deve essere semplice, non troppo contorto, con una trama ben delineata, magari un paio di parametri, non deve discostarsi troppo dai modelli base, e... cavolo, “Arriverai qui” non vincerà questa edizione 2021, ma ha PERSONALITÀ e riesce lì dove altre opere falliscono: creare qualcosa di diverso, di stravagante, di fuori dall’ordinario. Non è fatto per vincere, ma verrà ricordato, così come La Nebbia non vinse, ma è diventato forse più famoso del corto vincitore di quell’edizione.
- il sistema di gioco. Ok, probabilmente questo corto verrà visto come un’accozzaglia di cose messe insieme, ma a me il sistema di gioco è piaciuto molto. È quel qualcosa di diverso. E poi è strategico al punto giusto: gli scontri possono essere affrontati nell’ordine che si desidera, servono strategie a monte per vincerli (e questo, sebbene non sia trama, è in grado di scuotere il cervello, spingendo l’intelletto a trovare quel qualcosa in grado di farci superare la sfida). Ok che un corto non è un gioco della settimana enigmistica, ma qui c’è tutto: strategia, aleatorietà, calcolo, possibilità di una sfida in coppia, simpatia...
- come si pone l’autore: a tratti l’autore ci parla, lo sentiamo rivolgerci a noi. Ora, che si chiami “sfondare la quarta parete” o abbia un altro termine non lo so, quello che so è che leggere qualcosa di così profondamente diverso è una boccata d’aria pazzesca!!! All’autore non importa di raccontare qualcosa sulla base di ciò che potrebbe piacere a noi, l’autore racconta qualcosa che piace a lui, lo fa nella sua maniera, anche a costo di non essere compreso. Lo apprezzo da morire, un po’ come apprezzo quegli youtuber che, pur di portare contenuti originali o fuori di testa, diventano youtuber di nicchia o decidono volontariamente di farsi demonetizzare i video. Lo chiamo Coraggio, uscire fuori dal coro. Questo corto è coraggioso!
- Ah, quanto è bello essere originali. Ma chi l’ha detto che un corto deve finire con un lieto fine? Che il protagonista deve vincere, o che ci devono essere più finali, o un happy ending? Qui l’autore gioca direttamente con noi lettori, lo fa sfidando le stesse regole classiche che si sono sempre instaurate tra autore e lettori: ci propone infatti delle sfide da vincere, però in realtà si burla di noi perché non tutte sono completabili, e anzi se le completiamo alla fine ci avvisa che abbiamo barato. Si, lo so, la stravaganza non deve essere estrema, altrimenti un racconto diventa illeggibile, ma davvero non me la sento proprio di bocciare questo corto solo perché vuole porsi in maniera un po’ differente rispetto a tutti gli altri.
Questo corto volutamente non ha una trama, dimostrando che una storia si può raccontare anche senza una trama canonica, un po’ come fece quel corto geniale di “Il ventilatore dell’Ikrea”, che pur senza uno straccio di trama tenne i lettori incollati allo schermo a cercare di risolvere l’enigma!
- Le parole nascoste e i giochi di parole: che sia una trovata riuscita o meno, l’idea dell’autore è che sta praticamente suggerendo al lettore di uscire lui stesso dagli schemi. “Cerca tra le righe, lettore! Anche dove non sembra esserci niente, probabilmente qualcosa ci sarà. Osa! Prendi l’iniziativa!”. Grazie per avermi regalato questo piccolo gioiellino, autore: ripeto, non vincerai, ma hai stimolato la mia fantasia come pochi altri librogame. Impossibile, poi, cogliere tutti i giochi di parole, se non tramite le Soluzioni: questo, infatti, è un corto che acquista ancora più senso dopo aver letto queste ultime, a prova del fatto che se qualcosa ci appare non avere senso, ma qualcuno invece ci spiega cosa voleva intendere, quello che prima sembrava oscuro acquista un significato, ed è a quel punto che dobbiamo rileggere l’opera consci di quel significato e giudicarla.
Questo corto è stato un esperimento che mi ha intrigato molto: criptico, irraggiungibile, volutamente di nicchia, è uno splendido scorcio di cosa si può fare con la scrittura portata all’ennesimo livello di cripticità.
Certo, non è un corto perfetto: visivamente può essere fastidioso, le soluzioni in un punto intermedio sono un po’ un pugno in un occhio, il livello di scrittura non è eccelso, l’idea del “collage” è facilmente criticabile, a volte i combattimenti possono diventare frustranti, eppure... eppure se c’è un corto che merita il premio 2021 dell’originalità, Signori, secondo me è proprio questo.
Autori, non dimenticate mai che sono proprio i colpi di genio di qualcuno ad averci portato in quest’epoca, un po’ come la genialità di chi ha inventato la lampadina, o di chi ha sviluppato la teoria della relatività. Non smettete mai di sperimentare, anche in modo folle come questo, se necessario, perché nessuno i toglie dalla mente che, probabilmente, il primo folle che ha sperimentato la narrativa interattiva, probabilmente all’epoca fu descritto come scemo, illuso, fuori di testa, ecc. Ma è proprio dall’idea strampalata di qualche “fuori di testa” che sono nati i librogame che tanto amiamo!
Non smettete ai di sperimentare soluzioni nuove!
Aloona:
Caro autore, da brava satanista apprezzo il ricatto, ma arrivi tardi: ti informo che quelle foto sono di pubblico dominio (oltre che in prescrizione) quindi non mi avrai in questo modo. Il mio amore-odio te lo sei guadagnato con la tua capacità di scrittura, in alcuni passaggi da pelle d’oca, e la scelta di un sistema che mi ha dato un altro genere di brividi. Non perché fatto male, al contrario, ma non potevi richiedermi sforzo più doloroso che quello di giocare a “carte”; sfide, per di più, abbastanza articolate e varie da rendere il corto originale e longevo, ma te lo dico: a una certa ho barato. Accetto il pugno nelle viscere. L’impatto visivo fa la sua buona parte, per quanto mi aspettassi il bianco e nero in più di un corto; il lato migliore è l’atmosfera, straniante e profondamente toccante, così come l’impatto emotivo del dialogo tra le controparti, squisitamente malinconico ed espresso con impeccabile proprietà di linguaggio. Un meta-racconto borderline, che ha suscitato non poche perplessità in giuria, ma il cui universo parallelo non sembra meno reale che quelli di Platone o Endel. Se sia o meno tale, resta un mistero volutamente insoluto, ma niente dà a intendere il contrario. L’interattività autoreferenziale, non da meno, ricorda esattamente La Storia Infinita, con la possibilità di decidere di questo mondo e anche di subirne conseguenze fatali. Certo, la maggior parte della narrazione si limita a sunti di trame da affrontare, quindi non potrò dare quanto avrei voluto basandomi sui pregi suddetti, ma che dire? Anche quelle, nella loro semplicità, sono fatte bene.
FinalFabbiX:
Corto estremamente denso, che merita sicuramente una lettura attenta (e infatti è uno di quelli in cui ho perso più tempo), ma che per via di un soggetto eccessivamente criptico e un sistema di gioco frustrante non è riuscito a convincermi del tutto.
Ho gradito molto le chicche presenti all’interno del corto. Secondo me, infatti, il vero punto di forza è che l’autore è riuscito a condensare un numero altissimo di trovate geniali in sole 10 pagine. Rileggendo più volte il corto, si notano sempre particolari nuovi, come l’inquietante messaggio segreto “nero su nero” a pagina 3, o i numerosissimi easter egg e giochi di parole.
Purtroppo, però, il risultato complessivo è minore della somma delle parti.
La trama principale è al limite dell’incomprensibile, molto spazio che sarebbe dovuto servire alla trama è stato invece usato per mettere in scena siparietti autoconclusivi. Le 8 pagine, per quanto interessanti (voglio assolutamente che l’autore si metta al lavoro sulla fan fiction di Blood Sword), sono slegate e risultano quasi noiose da leggere.
Sono impressionato dalla perfezione matematica del corto. L’autore ha però dimenticato che un regolamento non deve essere solo formalmente corretto, ma anche facile da fruire per il lettore.
Per esempio, l’autore ha scelto i quattro semi per indicare i quattro tipi di reliquie. Se questa scelta ha senso con l’ambientazione (sono delle carte, ha senso che abbiano come simboli i semi delle carte), ricordarsi cosa è superefficace su cosa richiede molto sforzo. Le altre meccaniche le ho trovate chiare, per quanto avrebbero beneficiato di una pagina in più per essere spiegate.
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: Corto 02 - Arriverai qui
Buondì!
Faccio anche io un paio di considerazioni, anche se il post lungo lo metterò più avanti - mi devo ancora riprendere da questi ultimi giorni.
Come qualcuno ha già detto, questo voleva essere un testamento. La prima volta che ho partecipato al concorso dei corti, andavo ancora alle superiori: avevo uno stile, un gusto, un modo di scrivere molto diverso da quello che ho sviluppato in questi anni. E nella mia mente si sono accumulate mille idee che non mi convincono più. Ne ho prese 10 e le ho buttate in concorso. L'ultima non ci stava all'interno del corto, quindi ho finito di svilupparla ed è diventata [Dedalo Re:loaded]. Non che basti, ovviamente: citando Ratman n°100, per quanto un autore scriva, avrà .
Non so se parteciperò più in concorso, ma se lo rifarò non credo che mi riconoscerete. Poi chissà, magari ci ripenserò o il mio stile evolverà ancora.
Condivido quasi tutte le critiche che sono arrivate (anche se qualche recensione mi ha un po' perplesso, perché, a mio parere, non ha colto alcuni aspetti del corto). Mi aspettavo più o meno quello che avete detto, anche se mi ha un po' stupito vedere alcune valutazioni alte e basse che non mi sarei aspettato a partire dalle recensioni.
L'unico elemento che mi ha davvero stupito è vedere a quante persone dia fastidio il nero.
Per me che sono programmatore, è normale scrivere bianco su nero: in anni di studio e stage aziendali, non ho mai sentito nessuno lamentarsene. Anche la letteratura scientifica a riguardo mi dà ragione: cercando ricerche in proposito su Google Scholar, ho trovato un solo articolo secondo cui scrivere nero su bianco è meglio, contro almeno 20 che sostengono il contrario.
Per quanto riguarda le foto di Aloona, non farò mai più una cosa del genere. Quando ho scritto il corto, l'ho inserito come elemento umoristico nosense, invece poi, in fase di votazione, sono venuto a sapere che delle foto incriminate esistono davvero - e ho pure rischiato di vederle! È stato terribile.
Grazie di avermi letto,
Il vostro caro Mr. X ( O dovrei dire Mr. (FinalFabbi)X )
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Re: Corto 02 - Arriverai qui
FinalFabbiX ha scritto:Buondì!
Per quanto riguarda le foto di Aloona, non farò mai più una cosa del genere. Quando ho scritto il corto, l'ho inserito come elemento umoristico nosense, invece poi, in fase di votazione, sono venuto a sapere che delle foto incriminate esistono davvero - e ho pure rischiato di vederle! È stato terribile.
Tu non sei contento finché non vedi le botte, vero?
Ti faccio presente, testimone tutta la vecchia generazione del forum, che quel maeriale è stato il più googlato di sempre nella storia di LGL (tra amenità che non voglio sapere e tentativi di ricatto); non dare al mio avvocato altre scuse per distruggerti.
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Aloona
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