Re: Corto 09 - Figlio di Due Piani
Il protagonista può viaggiare tra due piani opposti del multiverso, il Paradiso dei Giusti e l’Inferno dei Dannati, che si concretizzano in due mappe simili nella forma ma diverse nei colori. La storia è scritta bene, il regolamento prevede quattro valori e l’uso di un dado a sei facce, nonché un’abilità speciale a scelta tra quattro disponibili. I luoghi sono caratterizzati in modo appropriato per la doppia ambientazione, purtroppo il limite di pagine imposto dal bando limita la possibilità dell’autore che “spreca” due pagine intere per le mappe. Questo “spreco” limita il numero di paragrafi (solo 26) e di località da esplorare, comprese quelle segrete visibili in digitale, perché una volta stampato il corto servirebbe la lente d’ingrandimento per scorgerle. L’autore, a mio avviso, avrebbe dovuto progettare meglio il corto per sfruttare appieno lo spazio a sua disposizione, ad esempio, visti i colori tenui delle mappe, avrebbe potute usarle come sfondo della pagina sovrapponendo i paragrafi opportunamente impaginati e riguadagnando così due pagine. Così facendo l’autore avrebbe potuto espandere sia la parte narrativa che quella ludica, dando alla storia e all’esperienza di gioco una dimensione maggiore.
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F.A.S.
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Re: Corto 09 - Figlio di Due Piani
RECENSIONE
Autore non tanto misterioso, ti ho beccato!
Questo corto parte da una buona idea e sfrutta bene il tema di quest'anno.
Bella l'idea di passare da un luogo all'altro, ahimè non ho trovato molto interesse a leggere e giocare questo corto: l'ho finito dal primo colpo e gli altri path esplorati non avevano più lo stesso interesse...
I personaggi sembrano usciti da qualche universo fantasy già conosciuto, forse quello di D&D o AD&D e mi è dispiaciuto che l'autore abbia peccato di mancanza d'immaginazione: l'inizio prometteva tanto e, purtroppo, il corto si sgonfiava come un palloncino paragrafo dopo paragrafo.
Mi dispiace tanto, autore non veramente misterioso, ma per me è un no.
Voto inviato a Adriano
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Re: Corto 09 - Figlio di Due Piani
Dal titolo pensavo che il racconto avrebbe parlato di un bambino i cui genitori sono separati e vivono su piani diversi dello stesso palazzo (o, alternativamente, che fa la spola tra i genitori al pianterreno e i nonni all’ultimo piano, come facevo io). Dunque ciò che mi sono effettivamente trovato davanti m’ha spiazzato un po’.
L’impostazione del Corto è molto bella: fa piacere quando c’è un comparto grafico di un certo livello, e qui è addirittura eccezionale, con due ottimi disegni-mappa e il dualismo rosso/blu di molti paragrafi.
L’impianto di gioco è notevole, benché forse eccessivo per quello che si realizza poi essere il gioco. Sono partito con 2-2-2, poi ho visto alcuni dei punteggi richiesti e, esaurite le possibilità, sono ripartito scegliendo Dotato e assegnando 1-3-3; dopo ripetuti tentativi di superare quella prova che richiede un 11, mi sono reso conto di aver sbagliato tutto.
In sostanza l’avventura è un gioco di esclusione, dove si scopre tutto ciò che è sbagliato o inutile per arrivare all’essenziale, che è essenziale davvero: basta visitare 2 luoghi, uno dei quali nemmeno richiede una prova, per ottenere tutto ciò che serve. Visti i presupposti, mi sarei aspettato un true path machiavellico, o comunque un gioco di passaggi a incastro più complesso. Invece è tutto lì. Poco chiara, a posteriori, l’indicazione “quando avrai concluso la tua missione”.
Bellina l’idea dei paragrafi nascosti, ma anche qui vale lo stesso discorso: servono a ben poco, per non dire a niente, nell’economia generale dell’avventura.
Belle premesse, ma alla fine, tanto fumo e poco arrosto. Comunque notevole l’idea di fondo, e impeccabile lo stile.
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EGO
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Re: Corto 09 - Figlio di Due Piani
Voti dei Giudici:
Adriano:
Alla prima lettura di questo corto mi è tornato in mente il mio vecchio “Macchine mortali”: mai avrei pensato di rivedere anche lontanamente questo tipo di struttura con paragrafi splittati in due (nel mio vecchio corto erano 3) sezioni colorate, con medesima modalità di salto.
Ho quindi iniziato a leggerlo con la massima attenzione.
REGOLAMENTO: Un buon prologo che dice quanto basta per far incuriosire il lettore, poi inizia il regolamento tecnico, che in questo corto è abbastanza complesso.
Oltre alle varie soluzioni classiche (3 caratteristiche da distribuire con i dadi) ci sono i punti di Resistenza, le prove, gli oggetti, le abilità speciali e il paragrafo di uscita nel caso le opzioni siano terminate. Sembra poco, ma è tanta roba. C’è poi la lunga spiegazione del salto tra i vari paragrafi di volta in volta. Per come è stato proposto, il lancio di dadi mi piace.
La grande quantità di regole ha determinato però qualche forzatura di troppo. Ad esempio, non si capisce come mai il protagonista abbia quell’abilità; non è chiara né la natura del potere, né il suo funzionamento, quindi non si capisce perché il protagonista è costretto a fare i salti di paragrafo in paragrafo. Ripeto, non sono i salti stessi a darmi il dubbio, è il motivo che spinge il protagonista a saltare a sembrare forzato (si fa accenno alla segretezza, ma in realtà non è saltando da una parte all’altra che si evita di essere scoperti, anzi se salto e poi faccio fuori un nemico si presume che un po’ di confusione la faccio comunque).
Nell’antefatto non ci viene poi spiegato il motivo dell’incarico che ci viene affidato, quindi non si capisce il perché l’incarico è frettoloso e segreto, quindi non si comprende perché ogni paragrafo si può leggere una sola volta prima del salto successivo. Insomma, manca parte del contesto.
Il regolamento consente comunque un’ottima rigiocabilità, bravo autore perché praticamente si può giocare per ore e ore sia grazie alle molte possibilità a livello di bivi, sia grazie alla variabilità del protagonista dovuta ai parametri iniziali da stabilire.
TRAMA: è un corto in cui l’azione la fa da padrona, praticamente non c’è un attimo di tregua!
STRUTTURA: Ripeto nulla da eccepire sulla struttura, mi piace e non potrebbe essere altrimenti. Quello che però ho percepito leggendo il corto è una sensazione di “schiacciamento”. È come se il corto fosse nato per essere sviluppato in 30 pagine, e poi sia stato compresso per rientrare in 8. Lo spazio era effettivamente troppo poco per sviluppare il corto così come ha voluto fare l’autore, anche perché di fatto i due disegni si prendono due pagine!! A proposito dei disegni: un applauso! Sono ben fatti, intriganti, rimangono in mente con facilità ed aiutano il lettore a dare un’immagine a ciò che legge!
Per ogni aspetto ben riuscito del corto, però, ce n’è uno che non è riuscito altrettanto bene. Sembra come se l’autore, per ogni bella idea proposta, non sia riuscito a contenere il racconto nella sua interezza. Ecco che, se i disegni sono bellissimi, in alcuni paragrafi se non si soddisfano le condizioni del paragrafo di uscita c’è sempre la sensazione di procedere un po’ a casaccio.
In alcuni casi le scelte dell’autore sembrano del tutto arbitrarie. Al 22, per esempio, il demone ombra ci sta aiutando. Perché allora ci tocca con un tentacolo e ci ferisce? Sembra un modo forzato di affiancare un malus ad un bonus: è un po’ artificioso. E cavolo, tra l’altro è tutta una trappola e il ninnolo non serve a una ceppa! Ma perché?
PARTE LUDICA: Il senso di “dove devo andare?” è molto forte. Alcune location sono punitive oltremodo, altre sembrano incomprensibili, altre ancora sembrano descritte così frettolosamente che danno proprio l’idea di un taglio in fase di revisione.
10: l’artiglio di chi? Dove ti ferisce?
13: un paragrafo di 4 righe che in un normale libro ne avrebbe richieste almeno 20.
17: oggetti vari di che tipo?
25: due righe per descrivere questa scena sono davvero un nulla, avrei almeno 5 interrogativi sul contenuto di questo paragrafo.
Ma è tutto il corto ad essere così, si percepisce un senso di fretta micidiale!
NARRAZIONE: Descrizioni abbastanza scarne, come dicevo l’effetto “compressione” non ha un buon impatto.
Mi sento di fare i complimenti all’autore, che ha riversato in quest’opera tutta la sua passione: purtroppo ha riversato nel corto anche una quantità abnorme di scene, eventi ed informazioni, così tante che in fase di impaginazione è stato costretto a comprimere così tanto da renderlo a tratti forzato ed eccessivamente veloce da leggere. Ed è un peccato.
Aloona:
La presenza di un sistema a mappa, ben rappresentato da un paio di ottime illustrazioni, alza le aspettative per questo Corto, ma il livello narrativo molto semplicistico fatica a mantenerle. Ancora una volta, mi rendo conto che lo spazio fosse poco, soprattutto per un’avventura che, come in questo caso, vuole offrire al lettore qualche sano scontro e incontro eppure, sono convinta che in alcuni punti si potesse fare di meglio: il finale, ad esempio, piuttosto che confermare l’impatto iniziale, fa piuttosto da antimateria, gettato lì com’è in fretta e furia. Lati positivi: il sistema risulta congeniale al tipo di esperienza rapida e “giocosa” probabilmente voluta fin dall’inizio; inoltre, la possibilità di scegliere il numero di dadi da assegnare alle caratteristiche e sperimentare più tattiche fornisce una una certa longevità.
FinalFabbiX:
Ho visto che questo corto non ha ottenuto molto successo, ma devo dire che invece a me è piaciuto.
Per quanto semplice, “Figlio di Due Piani” riesce ad intrattenere, proponendo un dungeon divertente e ben strutturato, condito con una scrittura all’altezza.
Il corto inizia dichiarando apertamente che attingerà all’immaginario collettivo demoni/angeli. Questo approccio secondo me è la chiave vincente dell’opera. L’autore, infatti, è riuscito a trasmettere immediatamente l’atmosfera al lettore, per poi stupire inserendo anche personaggi ben delineati e che esulano dagli stereotipi.
La trama, seppur risicata, funziona. È semplice, si capisce, sa quando farsi da parte per dare spazio all’esplorazione delle due location. L’autore non sta puntando sulla storia, ma a mio parere non è un fastidio perché è un intento dichiarato fin da subito, dimostrando una grande autoconsapevolezza. Ho trovato molto funzionale anche la scrittura, asciutta ma efficace.
Ulteriore punto di merito è il finale a sorpresa dell’opera, perché fa leva su un elemento che viene presentato a inizio corto e che fin da subito insospettisce. Io, come molti altri, avevo attribuito questo particolare a una scrittura pigra, invece alla fine l’autore mi ha stupito rivelando che non era una coincidenza ma un punto fondamentale della trama. Ben strutturata anche la falsa pista, che riesce a sorprendere il lettore ormai convinto di essere arrivato alla soluzione.
Due piccoli appunti per l’autore su dettagli che influiscono relativamente nella valutazione finale: possibile che, con tutte le frasi italiane per esprimere un concetto, se ne sia dovuta scegliere una con l’apostrofo? E possibile che, con tutte le gradazioni di rosso, se ne sia scelto uno così difficile da leggere?
Un po’ borderline anche che non ci sia la linea fra i paragrafi blu e rossi: l’autore ha rischiato il fuori concorso, ma in definitiva abbiamo giudicato che il contesto desse una giustificazione (per quanto risicata) dell’escamotage e rendesse possibile chiudere un occhio, così come ne abbiamo chiuso uno per i corti in cui si usavano le due pagine introduttive per presentare già la prima scelta del corso.
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: Corto 09 - Figlio di Due Piani
Inizio questo vademecum a fine novembre quando non so ancora come verrà accolto questo Corto ma per il momento, dopo alcune riflessioni, credo di essermi tagliato le gambe da solo. Da una parte il fantasy non è gradito a molti utenti di LGL, o almeno questa è l’impressione che ho avuto nel corso degli anni di frequentazione del concorso, dall’altra questo è un fantasy molto di nicchia. Nello specifico, è pesantemente ispirato a Planescape, il mondo di campagna di Advanced D&D (non mi pare sia stato riproposto per le edizioni successive) in cui appunto si viaggia per i piani di quel multiverso. Non che mi piaccia molto, anzi, ma sono anni che sto portando avanti una campagna su Planescape e mi è venuto spontaneo fare un Corto di questo tipo. L’Ordine Trascendentale (una delle fazioni di quell’ambientazione) l’ho ripreso pari pari non trovando nessun altro nome decente. Gli Unici sono invece i Sign of One. Una delle battute finali dei misteriosi committenti, tagliata per motivi di spazio, avrebbe dovuto essere una roba del tipo “Tsk, ma come potevi pensare di essere mezzo demone e mezzo angelo, come avremmo dovuto chiamarti, Aasiling? Tiefmar?” che ovviamente non avrebbe capito nessuno. Inoltre i concetti di Paradiso e Inferno hanno una valenza diversa per chi non conosce Planescape e immagino che molti si chiederanno come si fa a raggiungerli se non si è morti. [immaginavo male!] Purtroppo la mancanza di spazio ha determinato che all’ambientazione generale e allo stesso protagonista venisse dedicato poco spazio, ad esempio l’abilità di mutare forma in origine avrebbe dovuto essere un incantesimo che lui lanciava (per questo ha un numero ridotto di utilizzi). I demoni-avvoltoi in cima all’Inferno sono invece dei vrock, demoni che hanno (tra le molte altre) l’abilità di colpire sempre per primi in combattimento, per questo ho messo la perdita automatica di Resistenza.
A proposito di Resistenza, mi rendo conto che leggere “perdi 1 Resistenza” sia assai brutto ma lo spazio era tiranno! Sì, avrei potuto scrivere “perdi 1 punto di Resistenza” laddove la formattazione me lo avrebbe consentito, ma ho preferito uniformare stilisticamente il Corto. Lo spazio tiranno mi ha anche impedito l’inserimento di una scheda del personaggio che sarebbe stata molto utile, anche per prendere nota dei luoghi già visitati e di quale dei due piani si stesse visitando al momento.
Anche l’idea di mettere le illustrazioni-mappe mi si è un po’ rivoltata contro perché inevitabilmente si sono mangiate ben due pagine utili alla storia-gioco. In origine avevo pensato di mettere una stanza in più all’interno dei due edifici, ma poi ho dovuto rinunciarci. Per quel che riguarda le illustrazioni in sé sono ovviamente molto più soddisfatto di queste rispetto alle cagate che feci per il Corto della Terra, d’altra parte questa volta mi sono preso un po’ più di tempo per farle senza arrivare all’ultimo giorno con l’acqua alla gola. La parte infernale però non è venuta proprio come avrei voluto, l’avevo immaginata “spinosa” e invece è uscita un po’ evanescente. La carta usata è la stessa di quell’anno e purtroppo si vede, non è la più adatta per gli acquerelli e in generale i medium liquidi (ma mi è stata regalata e devo finirla!).
Un bell’attacco di serendipità, come l’anno scorso il fatto che si potesse accedere al paragrafo 17 da più vie che non avevo previsto nel mio capolavoro Vetro di Città, è stato il “filotto” che si può fare al paragrafo 26: in origine ho progettato il Corto per usare la sottrazione delle sei parole solo al 20, ma uno può usarlo già qui, andare al 20 e poi applicando lo stesso meccanismo andare al 14.
Il lasciapassare (sostanzialmente inutile) e il ninnolo da mettere nel buco in testa al Paradiso sono delle false piste con cui ho voluto omaggiare Pirata delle Alpi che ha messo trappole simili in più di un suo Corto.
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GGigassi
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