RECENSIONE
Un corto realistico e molto duro che gioca con la psicologia, fino alla schizofrenia, per creare i due mondi del tema. L'autore è molto bravo con la narrazione che colpisce e si adatta perfettamente alla situazione. I fatti si svelano e tutta la vicenda prende senso gradualmente.
L'unico aspetto ludico consiste nei bivi a fine paragrafo in cui non solo si sceglie come proseguire, ma anche come si è svolta la vicenda fin dal suo inizio ormai nel passato.
L'epilogo è solo uno, e il racconto per come è strutturato offre una longevità troppo breve. Peccato perché l'autore dimostra di saperci fare con la scrittura e di avere talento ma non si può sperare di primeggiare riducendo troppo la parte ludica.

GGigassi ha scritto:

Altro “psicodramma da camera” come Dopo Cena

  è un periodaccio, si vede.

Non me ne vogliano gli altri simpatici utenti ma leggere i post sagaci e divertenti del Gigassi è spassosissimo. Sei l'anima del Concorso.
Vale la pena partecipare anche solo per leggere i tuoi commenti e le meravigliose recensioni di Prodo che anno dopo anno riesce sempre a delineare con precisione i Corti e le loro dinamiche, scrivendo sempre in maniera impeccabile. Per me è veramente un mito.

Ragazzi questo Corto è meraviglioso! Si legge tutto d'un fiato, è scritto in maniera impeccabile e ti tira fuori emozioni quasi violente! Passavo continuamente da un'emozione all'altra, avevo voglia di prendere a schiaffi l'interlocutore a volte. Veramente bravo perché ha trasportato le emozioni in lettere e le lettere sono finite dentro di me trasformandosi a loro volta in emozioni. Dal suo mondo al mio. Capolavoro!
Non me ne voglia l'autore che magari parla di cose realmente accadute ma in certi frangenti addirittura scoppiavo a ridere. Tipo al 18:
"...ed infatti sia Conti e Dell’Osso in “La verità sulla menzogna”, che Mastroberardino in “Psicologia della menzogna", sono giunti alla conclusione..."
Cioè, nel bel mezzo di una sfuriata ti tiro fuori i nomi degli autori di manuali tecnici. Come dire, guarda che sono incazzato ma ragiono benissimo e ho le prove! Mi viene da ridere anche adesso mentre scrivo la recensione. Veramente stupendo.
Assegnerei tranquillamente 10 se non fosse che tutta la parte interattiva in pratica non esiste. Io sceglievo completamente a caso perché non aveva nemmeno senso mettersi lì a scegliere ma ero talmente entusiasta da come mi stava trasportando la parte narrativa che non mi importava. Ciò non toglie che il Corto è deficitario dal punto di vista della giocabilità.
Voto inviato ad Adriano.

RECENSIONE

Ouch... la lettura di questo corto mi ha fatto l'effetto di una doccia con l'acido solforico dopo un bel cocktail arsenico-tavernello con una bella fetta di lama di rasoio e qualche chiodo da tappezziere.

Un dialogo tra il mittente di una lettera e il suo destinatario, una situazione di coppia a dir poco problematica e traumatica: menzogne, tradimento, infamie e chi più ne ha, più ne metta. Non si capisce bene chi è il personaggio interpretato dal lettore-giocatore, ma questo è sicuramente un'idea dell'autore misterioso.

Ci sono vari path che ci fanno viaggiare nella storia di questa coppia maledetta, ma tutti con un unico finale. Si può rigiocare, anche se la durata di vita non è molto lunga.

Autore misterioso, hai scritto una delle opere più originali e più  raccapriccianti di tutti i corti che leggo dal 2015.

Per me è un sì.

Voto inviato a Adriano

Non è un tipo di storia che apprezzo. Ammetto che non è stato in grado di tenere particolarmente alta la mia attenzione, perciò magari mi sono perso qualche mirabolante sottotesto che invece lo renderà il capolavoro dell’edizione, o per lo meno il cocco della critica. Ma io non ci ho trovato nulla di significativo, un po’ perché lo “scontro” tra il personaggio che scrive normalmente e quello che si esprime in corsivo non mi pare sempre coerente (lo so, stiamo parlando di inconscio), un po’ perché tutte le opzioni alla fine si incanalano sullo stesso percorso, un po’ perché la risoluzione della vicenda non mi pare una gran liberazione.
Completamente lineare, senza vere deviazioni, senza apparenti segreti da scoprire e senza scene memorabili, mi sembra un Corto il cui gradimento risiede troppo nella misura in cui i concetti espressi risuonano col lettore. Non essendoci spazio per analisi e lambiccamenti psicologici approfonditi, per me lascia il tempo che trova.