Parecchie scelte lessicali non mi suonano bene: la nebbia “singolarmente” fitta, il comignolo che “fiata”, la pioggia che ticchetta “con fatalità”… e francamente lo “specchio cangiante” buttato lì al paragrafo 24 non ho proprio capito cosa volesse dire. L’ho intuito grazie alle frequentazioni dei giochi di ruolo, ma un lettore “generalista” come avrebbe potuto interpretarlo?
Purtroppo come spesso succede con i paragrafi di destinazione “nascosti” non sempre è chiaro se si ha azzeccato la scelta giusta e l’autore non ha pensato a una soluzione che ovviasse al problema come in Brenno. Io ad esempio sulle prime ho unito il fiore e le foglie di tè e tutto sommato poteva starci di andare al 29. Poi continuando la lettura del paragrafo ho capito che non era quello giusto, ma intanto mi sono spoilerato un po’ della storia e di come risolverla.
Questo Corto sarebbe stato perfetto per un altro concorso, ma con l’obbligo di non prendere appunti mi è sembrato del tutto fuori luogo in questo. Gli oggetti da ricordare coi relativi numeri sono tanti. L’autore avrebbe potuto facilitarne la memorizzazione scrivendo solo multipli di 5, oppure numeri che facessero rima con gli oggetti da trovare o contenessero quel numero. È difficile, lo so.
E a questo si aggiunge il messaggio da interpretare al 59 e il cifrario dello specchio, che però effettivamente sono parti del Corto e quindi si possono consultare liberamente stando al bando. Anche perché se li copio/incollo in Paint mi vengono fuori delle immagini interamente nere.
La gestione dei paragrafi “di servizio” non è quasi mai funzionale, nel senso che ad esempio al 20 invece del rimando al 15 ci poteva essere direttamente quello al 47, tanto è là che si andrà comunque. Ma è solo un esempio: nel Corto ci sono molti altri casi di questo tipo, la cui eventuale mancanza di consecutività si sarebbe potuta ovviare con qualche breve formula (“finito di osservare il quadro ti dedichi ad altro e vai al XX”). È superfluo dare una “ultima chance” di fare qualcosa al leggiocatore, perché tanto il Corto è strutturalmente pensato per permettere di visitare di nuovo gli stessi paragrafi. Certo, è una cosa da poco, però rallenta la lettura.
Anche come tema mi pare che siamo in alto mare, e nel finale non si cerca nemmeno di mettere una pezza alla cosa (tipo dire “non lamentarti, sono state le tue scelte a portarti fin qui”, che comunque non sarebbe bastato). Un secondo finale “buono”, anche tragico ma con la protagonista che fa un’altra fine, avrebbe sopperito alla cosa e avrebbe appunto chiarito che si trattava di fare delle scelte che influiscono sulla vita. Perché, parliamoci chiaro: la protagonista è una stronza ed è andata a cercarsela.

 Spoiler  

 Povero micio.

sancio ha scritto:

Io invece l'ho vista così: se sbagli le scelte nel passato non arrivi al finale. Può essere un finale alternativo anche se immaginario. Rimanere intrappolati a vagare nella casa della strega.

Però così non vale, se devo immaginarlo io il finale! Sarebbe bastato mettere nel prologo un avvertimento con un collegamento che in caso di resa rimanda ad un paragrafo apposito, tanto più che a pagina 15 c’è ancora spazio.

69.
Getti la spugna, ti arrendi, non riesci a trovare il contratto da distruggere, ti sdrai sul pavimento e attendi il tuo triste destino. Dopo un tempo indefinito che ti è parso un secolo, senti aprire la porta e vedi apparire la sagoma ingobbita della fattucchiera. La donna, non appena ti vede, emette un urlo inumano e si getta verso di te con inaspettata agilità.
- Maledetta, a quest’ora dovresti aver già firmato il patto con il tuo sangue! Senza questo io non posso esistere...”- Senti la sua voce roca e graffiante affievolirsi e, prima che le sue mani adunche afferrino il tuo esile collo, la megera svanisce nel nulla assieme a tutto ciò che ti circonda.
Ti risvegli nel bosco, ritrovi la strada di casa e ti domandi se non hai sognato tutto. Ma soprattutto una domanda tormenta la tua mente -Che fine aveva fatto l’uccellino grigio?-

Uh, quanti voti bassi, e pensare che quando ho letto questo corto l'ho dato per vincente!
Spezzerò qualche lancia in suo favore.

Innanzitutto l'aderenza al tema del bando: trovo che ci sia, eccome.
Secondo me il dubbio viene perché chi legge "come scelte lontane nel tempo possono influire sul futuro" immagina subito una storia in formato librogame in cui le scelte possono determinare futuri diversi. Invece nulla nel bando metteva un limite a questa interpretazione. Rileggendo la frase, è su quel "lontane nel tempo" che mi soffermo, ed è probabilmente lo stesso su cui si sono soffermati anche gli autori, che hanno messo appunto più piani temporali su cui giocare.

Il sistema di gioco è fighissimo, capisco che possa scontentare i cultori dei classici e ricordare un escape book, ma pur sempre di librogame si tratta.
L'ambientazione è splendida e la somiglianza con l'avventura grafica è innegabile, non solo per via del sistema di gioco, ma anche per il lessico e alle descrizioni, che contribuiscono a creare delle tinte videogiocose.

Per quanto riguarda la giocabilità: io, come Fabbix, l'ho giocato da telefono e senza prendere appunti. Il grassetto permette di ritrovare a colpo d'occhio gli oggetti, quindi basta scrollare le pagine (memorizzando prima il paragrafo in cui ci si trova), verificare i numeri, sommare e andare direttamente al paragrafo così ottenuto (senza bisogno di ripassare dal paragrafo in cui si stava prima). Personalmente ho trovato questa modalità molto funzionale.
Tenete conto che ci ho giocato due ore: se non mi avesse preso ed entusiasmato tanto non ci avrei perso tutto questo tempo. Questo è un fattore che tengo seriamente in considerazione nel dare una valutazione.
Inoltre non ho trovato un errore che sia uno, e in questo elogio gli autori e l'immensa cura che ci hanno messo (e si vede). Se fossi un editore non me li lascerei scappare.
Certo, ho qualche problema coi loop temporali (detesto visceralmente), ma alla fin fine si tratta di un gusto mio personale.

L'unica cosa su cui concordo è la mancanza di scelta che emerge da uno svolto in particolare della storia (anche io come Periodonikes ho avuto la stessa sensazione di choicelessness), ma penso sia da imputare al fatto che... (oddio, come si fa lo spoiler a tendina? ci provo...)

 Spoiler  

 ... arriviamo a quella soluzione quasi per errore, perché la tendenza è di andare un po' alla cieca, non sapendo bene cosa fare. Il sistema di gioco ti premia, ma fino a un certo punto. Ovvero fino a quando non avveleni il famiglio. Secondo me quindi la "trappola" del veleno è tanto per il gatto quanto per il lettore.

Lo dico sempre di non andare in giro per i boschi da sole, si finisce per ritrovarsi invischiati con uccelli parlanti, specchi magici, libri parlanti e magici, quadri magici e parlanti, insomma, un bel guazzabuglio stregonesco. Alla fine Tempo stregato non è altro che questo, un garbuglio da districare. Un puzzle game che per certi versi mi ha ricordato quei GDT o avventure grafiche in cui devi combinare due oggetti per avere il loro upgrade utile al proseguo del gioco. Questa meccanica è la parte più divertente ma anche l’unico punto debole.
Per quanto sia soddisfacente trovare la giusta combinazione di oggetti, mi sono ritrovato ad abbinare le cose più strane tra loro per il semplice gusto di farlo. A questo proposito, avere una dicitura che ci assicuri di essere giunti al giusto paragrafo di destinazione sarebbe stata una soluzione gradita. Come dicevo, questa meccanica, per quanto divertente, la trovo un pochino in conflitto con le regole del bando perché è davvero complicato tenere tutto a mente. Personalmente ho riempito un foglio di appunti. Ma io ho un 486  sgangherato in testa e faccio poco testo.
Il tema, a mio parere, è rispettato per via di come ci si comporta nelle varie sezioni di gioco che ci porteranno a visitare la catapecchia nel passato o nel futuro. C’è un passaggio in particolare (povero gatto) che toglie ogni dubbio.
L’uso dei paragrafi e delle relative descrizioni è buono e quel poco spazio usato è più che sufficiente per dare il senso di dove ci si trova e di quel che accade.
Il finale non è scontato e, contrariamente a quanto ci si possa aspettare da un libro game, unico. Tuttavia, questo non è per forza un male. Tutta l’azione si svolge per uno scopo: rompere l’incantesimo che ci tiene prigionieri. Quindi, non vedo perché debbano essercene altri (se non delle istant death, di cui non ho davvero sentito la mancanza). Tempo stregato alla fine è un bel racconto, non ci sono bivi, non ci sono scelte sofferte da fare e non hai voce in capitolo sul tuo destino, puoi solo risolvere il puzzle e andare verso la giusta conclusione. Conclusione che poi, non è così scontata (anche se di avvisaglie ce ne sono) e riserva anche un sapore dolce amaro.
La butto là. Forse avrei preferito poter fare solo una o massimo due domande al libro magico, così come avrei preferito un finale di più ampio respiro, ma sono sottigliezze.

Voto 7,5

Trama: Ambiente fiabesco, una ragazza si trova dentro la casa di una strega dove cerca il contratto che la lega al demonio
Attinenza al bando: La storia si alterna su tre piani temporali diversi (potremmo dire presente, passato e passato remoto) attraverso uno specchio magico, le scelte e le combinazioni svolte in un piano sono determinanti per i cambiamenti negli altri piani temporali.
Giocabilità    Ho molto apprezzato l’idea di un sistema basato sull’individuazione di oggetti e la loro combinazione mi ha ricordato Monkey Island, anche se è difficile tenere tutto a mente come previsto nel regolamento (per questo 0.5 punti in meno).
particolarità: Un ottimo esempio su come sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione.
Giudizio finale: Nonostante  le poche pagine si legge parecchio, molte scelte e combinazioni, che permettono di girare parecchio nella casa e di vedere un po’ tutto. Non è facile tenere a mente tutti gli indizi e le combinazioni, mi sono perso più volte tra un piano e l’altro e giunto al finale ho pensato fosse una instant death e continuavo a rigiocare, ma alla fine tutto quadra.
voto    7