Re: Corti 15 - Una lettera dal passato
15 – Una lettera dal passato
Prime impressioni: Vengo colpito subito dalla premessa. Oltre a spiegare il funzionamento di un librogioco anche a chi non è del settore, specifica in modo chiaro i temi trattati e le sue posizioni in merito. L’autore mette le mani avanti per chiarire eventuali fraintendimenti dati dal trattare temi delicati e prende una posizione chiara in merito. Che sia davvero la maniera più efficace per portare certi temi in letteratura? Di primo acchito, direi di sì. Ma è davvero necessario un disclaimer? Il compito di un autore non è far passare il messaggio tramite la scrittura e la storia? Questo corto mi fa riflettere molto già con la prima pagina. Sono incuriosito e inizio la lettura. Apprezzo molto la divisione chiara del punto di vista, ed entro nel vivo della storia: due amanti e una guerra che li divide. Salto nel futuro al paragrafo dieci con una lettera dal passato. Io non dimentico e vado a cercare Luca. Cambio POV e c’è Luca in guerra, preoccupato per le sue tendenze, che riceve delle avance. Le riufito, sono ancora innamorato di Ennio, ma il testo degenera facendomi scappare… Ma scusa se ho rifiutato perché dovrei scappare… Torno da Ennio per mandare avanti la storia, e si scopre che è successo qualcosa a Luca, che si riprende il POV. Arriva un soldato e scopre che sono un disertore. Mi colpisce la diversa colorazione delle scelte, ma scelgo di unirmi al reggimento. Torno in guerra e di nuovo scelte graficamente diverse… So che non è una buona scelta ma decido di partecipare all’attacco frontale… Aderenza al tema e narrazione: La differenza temporale è di massimo 6 anni. Sono in difficoltà a valutare l’aderenza al tema: se da una parte abbiamo un lasso di tempo inferiore a quello imposto dai giudici, dall’altra abbiamo due parti della storia molto diverse da loro, nelle quali le vite dei protagonisti (in particolare Ennio) sono cambiate molto e le scelte del passato (di Luca) cambiano la storia in modo deciso. Se da un lato logico dovrei bocciare l’aderenza al tema, da un lato emotivo la promuovo con convinzione. La prosa è molto delicata, perfetta per una storia come questa, che mi ha fatto passare sopra a ingenuità sparse per tutto il corto, come i numeri scritti in cifre, l’abbondanza di virgole, avverbi in abbondanza e un paio di “li” che proprio mi sono suonati male. Come ho letto il corto e gameplay: Da cellulare mentre facevo colazione. Il disclaimer dice già tutto: in questo corto ci sono solo scelte che possono cambiare parecchio la storia, e l’autore stesso ti invita a riprovare. Analizzando il grafo le scelte non sono poi così tante, e quella al 6 è addirittura fasulla. Voglio insistere un momento su questa scelta perché mi ha infastidito. Non solo a prescindere da quello che scelgo il risultato è lo stesso, ma poi non capisco perché anche rifiutando le avance dovrei aver paura e scappare. Con il senno di poi immagino che questa scelta portava a una diramazione diversa che l’autore ha dovuto tagliare per problemi di spazio. A parte questa, le altre scelte mi sono piaciute tutte. Le ho trovate sentite, con una buona ramificazione della storia. Ho apprezzato molto anche il fatto che, a parte la primissima, sono tutte scelte di Luca nel passato che portano a un finale con Ennio nel futuro, tanto che sono ancora più convinto del rispetto del bando. L’eredità del corto (o altrimenti detto, cosa mi ha lasciato dopo la lettura): Emozioni diverse a seconda del finale.
Giudizio finale: Un ottimo lavoro.
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Re: Corti 15 - Una lettera dal passato
Non vorrei ripetere cose già ampiamente dette da altri, ma come ho scritto anche su Facebook se si comincia un corto con un disclaimer del genere si è poi moralmente obbligati a rispettarlo, inserendo cose DAVVERO controverse, altrimenti l'esperienza di lettura ne esce depotenziata. È esattamente ciò che è accaduto a me, perché il contenuto del corto non giustificava un mettere le mani avanti del genere e alla fine della prima lettura ho provato un'effettiva delusione.
Ma non siamo qui per giudicare queste mosse (in parte sì: hanno comunque mangiato righe preziose), bensì il contenuto del corto che è di qualità. La storia raccontata è potente, lo stile narrativo efficace, il cambio di prospettiva non è normalmente apprezzato ma a livello personale non mi ha mai dato problemi - io stesso l'ho usato in Deslagrate, seppur in modo più estremo. La storia ha delle ingenuità e delle semplificazioni (o errori?) evitabili, ma visto che parliamo pur sempre di un corto sono portato a perdonare questi aspetti, a fronte di un corto solido e che mi ha catapultato davvero in una storia peculiare e toccante.
In definitiva, un lavoro migliorabile ma dall'ottima base, che riesce anche a rispettare bene il tema del concorso pur non essendo probabilmente nato attorno ad esso.
Voto: 8,5
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Re: Corti 15 - Una lettera dal passato
Voglio da subito fare una premessa per mettere le cose in chiaro (giusto per essere coerenti, visto che anche l'autore l'ha fatto nel suo corto XD): questo è il mio racconto preferito fino ad ora, perciò se dovessi risultare pesante con alcune critiche, spero che l'autore non si offenda... Perché ribadisco, il suo corto l'ho adorato, anche se per alcune ragioni non potrò dargli il massimo dei voti.
La storia d'amore proibita è un classico cliché, qui perfezionato sfruttando il tempo di guerra con una relazione omosessuale ai tempi non certo ben vista. La meccanica basata sui continui cambi di visti l'ho a dir poco adorata e mi ha trasmesso un continuo senso di tristezza e di nostalgia ripercorrendo i vari passaggi di questi due amanti che cercano di ricongiungersi malgrado tutto quello che il povero Luca ha dovuto subire. Le scelte, va detto, mi sono apparse piuttosto telefonate e prevedibili. Tuttavia, rispetto a molti altri corti simili, ho percepito una certa curiosità di scoprire cosa accadrebbe scegliendo l'ipotesi più svantaggiosa... E ciò mi porta a sollevare una questione assai bizzarra: ho trovato molto più appagante terminare l'avventura prematuramente rispetto ad arrivare fino in fondo al finale migliore. Sarà che corti come Rodney Road ci insegnano che i finali tristi catturano l'attenzione più degli happy ending, sarà che l'autore è stato particolarmente abile a trasmettere talune emozioni rispetto ad altre... Ma alcuni finali non li ho affatto digeriti. Altrettanto bizzarro è stato notare come nell'introduzione l'autore abbia messo le mani avanti su alcune questioni che poi in realtà si sono rivelate lievi o addirittura assenti.
Allo stesso modo, un corto storico come questo mi è parso a tratti romanzato. Stento a credere che a quegli anni esistesse un posto dove la comunità omosessuale si radunasse. Già che l'autore si è preso la cura di scrivere una lunghissima introduzione, tanto valeva specificare che alcuni eventi sono stati volutamente romanzati ai fini della trama.
A fronte di questi difetti, come già detto ho apprezzato tantissimo quest'opera, al punto che voglio premiarla con un 9. L'autore secondo me ha del talento e dovrebbe continuare su questa strada. Spero di rileggere presto qualche altra sua opera!
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