Fermo restando che, dirò l'ovvio, ma è una questione di gusti... a me gli enigmi piacciono quando sono applicati con giusta misura. La giusta misura è quel qualcosa per cui sono A. ben integrati/immersivi (es: Oscura Carcosa di djmayhem), B. hanno un livello di difficoltà tale per cui non resto bloccato per più di pochi minuti (quindi, esempio negativo, gli Escape Book del Battello a Vapore - che però non sono LibroGame) e C. non costituiscono la preponderanza del gioco (di nuovo esempio negativo gli Escape Book che ripeto non essere LibroGame ma non avevo sotto mano altri esempi...).

In sostanza (quando mi piacciono) mi piacciono perché mi danno quella piacevolezza dell'esserci arrivato da solo, avere superato quindi un momento di sfida, e aumentarmi l'immedesimazione. Interrompere la lettura non mi pesa, del resto l'interruzione, anche solo per scegliere dove andare o cosa fare, è di per sé caratteristica fondante del LibroGame.

Ti faccio una domanda: non so se tu abbia giocato il corto vincitore 2023, "La strada della duchessa". Se non lo hai giocato, ti invito a farlo. Ci sono due momenti in cui la lettura è "interrotta" da una immagine che costituisce elemento decisionale sulla scelta da intraprendere. Questo lo consideri ugualmente una interruzione fastidiosa?

In chiusura, ma forse avrei dovuto metterlo come incipit, a me la risoluzione di enigmi in generale piace, infatti oltre ai LibroGame mi diletto di Escape Book, EXIT, giochi investigativi (es: DECKTECTIVE), così come le avventure grafiche sono sempre state il mio genere preferito di videogiochi. :-)

gpet74 ha scritto:

è un qualcosa che il pubblico vuole e quindi gli autori danno ai consumatori ciò che desiderano?

Io mi annoio facilmente, e se trovo un enigma complicato chiudo il libro e aspetto, anche anni. Poi lo riprendo sapendo cosa troverò, e se mi blocco ancora, cerco una soluzione e vado avanti. Come hai detto tu non ho comprato la Settimana Enigmistica (che uso solo per fare i cruciverba).

gpet74 ha scritto:

Oppure si tratta di un retaggio del vecchio connubio risalente agli anni ’80, per cui il LG è la versione su carta dei videogiochi?

Penso che ogni autore metta nei propri lavori ciò che lo diverte; molti Corti contengono enigmi e hanno un loro pubblico. 

gpet74 ha scritto:

Quindi se nei videogiochi di avventura sono presenti gli indovinelli, ecco che devono essere presenti anche nei libro game.

Non c'è una regola fissa, ci sono librogame senza enigmi, o, se ci sono, non sono bloccanti.

gpet74 ha scritto:

O, infine, sono io che non capisco la bellezza insita nel piazzare enigmi in un opera di letteratura, fosse anche a bivi?

Ti direi anche io, ma come ho detto, se l'enigma è semplice o per bambini al di sotto dei tre anni, per me va bene.

Per me un librogame è sempre un gioco. Non ho necessità totale di “immedesimarmi”, proprio perché la natura di gioco del prodotto e il fatto che alterni fasi di lettura ad altre di gioco crea un distacco tra lettore e personaggio. Ciò non toglie che, benché io non sia il personaggio, sono comunque il protagonista: nulla si muove se non faccio io una scelta, non tiro (o fingo di tirare) i dadi, non risolvo l’enigma (o sfoglio le pagine fino a trovarne la soluzione).

Non amo i LG con eccessiva varietà di giochi (bisognerebbe focalizzarsi su pochi aspetti ludici, ma svilupparli bene) o di elementi (troppi combattimenti, troppi oggetti, troppi enigmi). Ma, diciamo, un LG di Alla corte di Re Artù miscelava tutti gli elementi nel modo giusto, al netto di esagerazioni nei punteggi o nella difficoltà.

Anche Joe Dever molte volte usò gli enigmi nel modo “giusto”, per esempio con serrature a combinazione che però non era obbligatorio risolvere, o indovinelli che se davi la risposta esatta vincevi dei premi.

E penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che Sortilegio, senza enigmi, non avrebbe avuto l’impatto che ebbe.

gpet74 ha scritto:

Non nascondo che ho sempre odiato e continuo a detestare la presenza di questi elementi [gli enigmi] nei LibroGame [...]

Questo è uno dei motivi per cui metto le soluzioni: non li vuoi fare? Nessun problema, li skippi e vai avanti.

Ubik ha scritto:

Questo è uno dei motivi per cui metto le soluzioni: non li vuoi fare? Nessun problema, li skippi e vai avanti.

È giusto nei confronti di chi ha pagato il libro e vuole finirlo.