Mornon ha scritto:

Tra l'altro rosico molto perché "ANAL WIZARD" è praticamente andato a ruba solo per il nome.

No!? Solo per il titolo!?  Ma allora aveva ragione quello che diceva che la Grammatica non è tutto!

Pirata delle Alpi ha scritto:

Con Massimo Boldi e Christian De Sica
Grasse risate per tutti.
In Imax o anche in 3-D.

Altro che Avengers!

Ahahah arriva il nuovo Risorgimento Risarcimento dei LibbroGamme©!!  Guadagni per tutti!! Bambini restate a casa!

Nuovo enigma: quali saranno i prossimi titoli per il 2024? Ce lo mettiamo un Pierino o è passato di moda?

Aleee! Finisce un'epoca, ne inizia un"altra! Liberi tutti!!

Evernight ha scritto:

quello è perché nessuno sano di mente volterebbe mai le spalle a un sodomante

<3

domando scusa per l'OT ma questa cosa mi ha interessato veramente!

Mornon ha scritto:

Non voglio fare esempi in negativo, te ne faccio uno in positivo da Gli Ultimi Figli di Troia, in dirittura di arrivo.

"(...)
Meglio non indagare in cose simili, Autolico. Se lo dovesse venire a sapere Nemesis...
Prima di attirare l'attenzione della dea della vendetta ti volti e ti dilegui lungo la strada, fingendoti un qualsiasi cittadino in fuga durante questa folle notte di distruzione. Meglio evitare questa zona, d'ora in poi...

Per prima cosa, vai al [113] e tira una bella riga (con la matita!) sulla possibilità sancita dal numero 11 delle opzioni del saccheggio. Se dovessi raggiungere nuovamente l'11 con i lanci di dado, marca invece il 12 ed esplora quell'opzione... Infine aggiungi 1 punto alla tua Astuzia e vai al [9]."

La prima parte di ogni paragrafo si rivolge al personaggio (Autolico) e alla descrizione di cosa fa nella finzione del libro (diegetica, oppure "sfera della finzione").
Alla fine di ogni paragrafo, sia che si tratti di un semplice rimando, di una scelta o di varie opzioni di gioco, il libro si rivolge a chi gioca, non al personaggio, e fornisce delle istruzioni extradiegetiche (oppure "sfera del gioco e della lettura").
Confondere questi due aspetti - testo che si rivolge al lettore e testo che si rivolge al personaggio - a meno di eccezioni particolari è nella mia visione un errore di goffaggine o di poca consapevolezza del mezzo che si sta usando.
Tendo sempre per questo a dividere le due sezioni di testo in maniera da rendere la differenza chiara e funzionale.

Vorrei farti una domanda: ritieni che l'errore sarebbe tale anche laddove fosse voluto?

Mi spiego: neanche a farlo apposta ho fatto esattamente questa cosa nel mio ultimo lavoretto (che presenterò -spero- tra poco qui sul forum... anzi, magari più tardi apro un post in cui presento il work in progress).
E l'ho fatta in maniera esagerata. Talmente esagerata che, secondo me, dovrebbe apparire ovvio che è voluto. Ti riporto il pezzettino e mi piacerebbe ricevere un tuo parere in merito

[...]
Alle sue spalle, nella penombra, noti una porticina senza indicazioni e il tuo sguardo curioso indugia un attimo su di essa. Il rokkwarf coglie la tua occhiata e la interpreta come una domanda, alla quale risponde con un malcelato moto di orgoglio <è la mia officina: è lì che faccio le mie “magie”>
<Le tue… magie?>
<Sì: ogni 5 livelli, a partire dal tuo livello 5, posso migliorare di 1 punto una qualsiasi caratteristica di una tua sola arma, che sia a distanza o un’arma da mischia, e posso farlo anche con le armature! Ma posso farlo una sola volta ogni 5 livelli.>
<Notevole! …e quanto mi costerebbe?>
<Soltanto 300 virtualire!>
[...]

Ecco, come vedi il personaggio ha infranto platealmente la quarta parete e la distinzione tra diegetica ed extradiegetica rivolgendosi al giocatore mentre fa finta di rivolgersi al personaggio. Ora, stando a quello che hai appena esposto, questa cosa sarebbe un errore madornale ma -ti chiedo- se fosse voluta e così esasperata come appare in questo caso, lo sarebbe ugualmente?
Tieni inoltre presente che l'intero librogame è, nella mia intenzione, un misto tra un gioco di ruolo e, per l'appunto, un librogame.  All'inizio della storia il personaggio esplora la stazione orbitante nella quale si trova imparando le regole del gioco. L'ho pensata in questo modo proprio perchè mi piaceva l'idea di trasmettere le meccaniche mentre si stava già giocando per entrare subito in medias res e per rendere meno noioso il comparto regolistico.
L'idea mi galvanizzava ma ora che ho letto il tuo commento mi viene qualche dubbio. Perciò sono così ansioso di avere un tuo parere.
Grazie!

Beh, se tu sei consapevole e lo hai fatto apposta, e gestisci tutta la cosa perfettamente per tutto il libro va benissimo così.
Il problema è quando qualcuno neppure si rende conto dei due livelli e compie errori di goffaggine.

Budellaro ha scritto:

[...]
Alle sue spalle, nella penombra, noti una porticina senza indicazioni e il tuo sguardo curioso indugia un attimo su di essa. Il rokkwarf coglie la tua occhiata e la interpreta come una domanda, alla quale risponde con un malcelato moto di orgoglio <è la mia officina: è lì che faccio le mie “magie”>
<Le tue… magie?>
<Sì: ogni 5 livelli, a partire dal tuo livello 5, posso migliorare di 1 punto una qualsiasi caratteristica di una tua sola arma, che sia a distanza o un’arma da mischia, e posso farlo anche con le armature! Ma posso farlo una sola volta ogni 5 livelli.>
<Notevole! …e quanto mi costerebbe?>
<Soltanto 300 virtualire!>
[...]

Ecco, come vedi il personaggio ha infranto platealmente la quarta parete e la distinzione tra diegetica ed extradiegetica rivolgendosi al giocatore mentre fa finta di rivolgersi al personaggio.

Ti consiglio di dare un occhio a serie come Overlord e Mi sono reincarnato in una spada, in cui si parla tranquillamente di elemeni come questi, pur rimanendo nella sfera della narrazione.
La differenza sta nel fatto che tipicamente il personaggio non sa di livelli, punti mana punti ferita o altro, mentre in quelle serie ne hanno conoscenza.