Ciao

1° Il giorno in cui piovve sangue
Bella idea, piacevoli le diverse strade da seguire tutte differenti, godevole rigiocare più volte. Forse persino troppo denso, sembra più un riassunto che un libro.

2° Una trattativa
Curato ma la storia non mi ha preso e il meccanismo di gioco è articolato tanto che la fortuna diventa centrale sulla storia. La mia mente semplice preferisce più storia e meno game per questo va al secondo posto ma l'opera rimane notevole.

3° Sombra
A distanza dagli altri due, l'idea è banale (come altri racconti gia letti stile Bond), ci sono bivi che non filano come storia e termini strani (l'oste è il padrone di casa?)

13 – Sombra: 1 punto, non classificato
14 - Il Giorno in cui Piovve Sangue: 2 punti
15 - La Trattativa: 3 punti

Giudizi sommari:
13 – Sombra
Non ho idea se si tratti di un titolo tradotto o scritto tramite IA, o semplicemente un corto fatto male, ma mi sento di non classificarlo per tutti i motivi possibili: scrittura imprecisa, mancanza di editing italiano, loop, struttura e gameplay noiosi. Se la persona che l’ha scritto non è adulta o italiana madrelingua gli faccio comunque tanti in bocca al lupo e le consiglio di farsi affiancare la prossima volta da qualcuno che possa aiutarla. Altrimenti, la bocciatura è più drastica.

14 - Il Giorno in cui Piovve Sangue
Attinenza al tema buona, parametro mnemonico rispettato.
Anche in questo caso abbiamo un testo con una narrativa poco matura, e una struttura di gioco poco vivace. Tuttavia, diciamo che pretesto narrativo, storia a bivi e stile dei rimandi mi sono piaciuti abbastanza, quindi si merita comunque un facile secondo posto, di certo sopra Sombra e sotto La Trattativa.

15 - La Trattativa
Attinenza al tema perfetta, parametro mnemonico non rispettato?
Sicuramente il corto più maturo e ben scritto della terna, nonché uno dei migliori finora. La storia c’è, il gioco pure, è ben scritto, complesso e intrigante. Sarebbe un trionfo se non fosse che i parametri ludici mi paiono troppo complessi e anche il fattore mnemonico mi pare molto in bilico. Non è mio compito valutare l’ammissibilità di un corto tramite i limiti del concorso, ma se il mandato è “far stare tutto in testa a chi gioca” qui siamo forse oltre il limite.
Sarebbe bastato semplificare un po’ la meccanica e far tirare solo quando serve, non prima, non in maniera così controintuitiva, non gestendo due dadi in mano o sul tavolo, per avere un possibile candidato al primo posto.
In ogni caso, si merita i miei 3 punti.

m0ch ha scritto:

mambo ha scritto:

Ai fini del concorso, credo sia proprio questa la sede. Proprio perché se il corto è stato accettato in concorso, evidentemente rientra nelle possibilità.

ben venga ma sarebbe una discussione lunga e non credo che in molti abbiano la voglia o il tempo di partecipare.
A prescindere da tutto non darei troppa importanza all'aspetto competitivo del concorso. D'accordo, è divertente stilare le classifiche e sicuramente da un po' di pepe al tutto ma non è a mio parere il vero valore di questa iniziativa (anche perchè le gare in ambito creativo e artisitico lasciano sempre un po' il tempo che trovano).
E' molto più importante che gli autori esordienti possano mettersi alla prova, ricevere feedback e abituarsi anche al giudizio degli altri, positivo o negativo che sia.
Per gli autori non esordienti è una grande occasione per sperimentare e far testare le proprie idee ai tester migliori che ci siano in circolazione per esperienza, passione e competenza. Per me conta soprattutto questo poi non dico che mi farebbe schifo vincere ma non penso sia l'aspetto più importante.

Grazie per aver citato più volte Scrivi la tua avventura!
Sì, il corto in questione rientra evidentemente tra le Storie a bivi, che comunque non per forza hanno una struttura ad albero e un gameplay "millestorie". Potrebbero anche esserci storie a bivi che rimandano a snodi o percorsi alternativi intrecciati, e che finiscano in un solo finale o in due: vittoria e sconfitta.
La qualità "a bivi" (branching fiction) determina il fatto che non vi sono altre regole interne se non la scelta, ma teoricamente esiste gioco anche in questo tipo di attività. Non approfondisco il concetto in questa sede o facciamo notte.

Riguardo alle categorie, attenzione. Il manuale parla in generale di LIBRIGIOCO, e nell'ambito delle sottotipologie di questa tipologia, storie a bivi, fumetti a bivi, librigioco visuali, librogame, avventure in solitaria per giochi di ruolo ecc ecc sono tutti ricompresi sotto quel grande cappello.

Quindi è chiaro che le terminologie sono sempre imprecise e si basano su termini e convenzioni storiche, ma è anche chiaro che "storie a bivi" e "librogame" sono entrambi "librigioco"

Mornon ha scritto:

Attinenza al tema perfetta

Ciao, mi spieghi questa? Non sono riuscito a capire chi sia la spia, che dovrebbe comunque essere una figura centrale in questo racconto. Ho provato a chiedere ma nessuno sembra avere un’opinione a riguardo (o non l’hanno esplicitata).

Mornon ha scritto:

Grazie per aver citato più volte Scrivi la tua avventura!
Sì, il corto in questione rientra evidentemente tra le Storie a bivi, che comunque non per forza hanno una struttura ad albero e un gameplay "millestorie". Potrebbero anche esserci storie a bivi che rimandano a snodi o percorsi alternativi intrecciati, e che finiscano in un solo finale o in due: vittoria e sconfitta.
La qualità "a bivi" (branching fiction) determina il fatto che non vi sono altre regole interne se non la scelta, ma teoricamente esiste gioco anche in questo tipo di attività. Non approfondisco il concetto in questa sede o facciamo notte.

Riguardo alle categorie, attenzione. Il manuale parla in generale di LIBRIGIOCO, e nell'ambito delle sottotipologie di questa tipologia, storie a bivi, fumetti a bivi, librigioco visuali, librogame, avventure in solitaria per giochi di ruolo ecc ecc sono tutti ricompresi sotto quel grande cappello.

Quindi è chiaro che le terminologie sono sempre imprecise e si basano su termini e convenzioni storiche, ma è anche chiaro che "storie a bivi" e "librogame" sono entrambi "librigioco"

Ciao Mauro e grazie per i chiarimenti sulla terminologia che hai adottato. In effetti avevo dimenticato la tua distinzione tra librogioco e librogame. Come dici tu faremmo notte quindi non intendo "rilanciare", mi limito a dire che per me (e ripeto per me) la meccanica del bivio narrativo non è sufficiente da sola a fare di un racconto non lineare un gioco (per la definizione di gioco che ho dato sopra). La mia definizione di "librogioco" è quindi più restrittiva e non comprende le storie a bivi "pure", basate unicamente sulle scelte narrative, come nel caso del corto in esame.
Detto questo non voglio convincere nessuno ci mancherebbe