mizraim ha scritto:

Quindi un tizio avrebbe scritto due cortigame (di cui almeno uno, curfew, molto curato), due file delle soluzioni, creato un'identità falsa, e partecipato due volte al concorso, e non contento in uno avrebbe anche creato un loop coi dadi che lo avrebbe squalificato da quest'ultimo per non rischiare di vincere con l'identità falsa o per non andare al podio due volte? (al posto suo sarei continuamente andato al bagno con una scusa per riapparire con barba e baffi finti, inscenando entrambe le identità, tipo Mrs Doubtfire). Wow, una vera ipotesi del complotto! (il protagonista di Pizzagate ti spiccia casa) bigsmile

Ti auguro col cuore di averci preso!

Beh non è così assurdo se ci pensi. Io ero indeciso tra due idee e alla fine ne ho scelta una ma se avessi avuto più tempo e voglia (il mio l'ho scritto nelle ultime due settimane di Gennaio) magari ci avrei provato (no, sto scherzando ). La situazione che descrivi tu non può presentarsi perchè ero a Modena lo scorso anno e so che viene premiato solo il primo classificato, non c'è nessun podio stile Olimpiadi. L'unico problema è, se sei conosciuto nell'ambiente, vincere il concorso con l'identità falsa. Questo è il motivo per cui aggiungere una violazione del bando non troppo esplicita in modo da evitare l'esclusione iniziale da parte dei giudici che immagino abbiano controllato solo numero di battute e pagine (altrimenti sia Sombra sia The Curfew non avrebbero proprio partecipato).

Sicuramente il protagonista di PizzaGate è un pivello in confronto a me se si parla di complotti e paranoie Quell'errore del lancio di dado è troppo "strano", è davvero insensato. Poi, unici due corti che parlano di tematiche sociali, protagonisti molto simili (sempre con quelle cuffie e la musica a palla). Per non parlare dei commenti e le recensioni di un utente di cui non farò il nome...vediamo, se ci azzecco bene, altrimenti è la dimostrazione che la realtà è deludente e noiosa

Approfitto di avere davanti a me 14 ore di treno per leggere finalmente i corti con un po' di anticipo rispetto allo scapiccollamento delle ultime settimane che mi ha portato a commentare all'ultimo minuto (devo ancora recuperare le tre settimane iniziali, tra l'altro...).

Primo posto
Ovviamente, da femminista, non posso non mettere The Curfew.
Sono abbastanza sicura che l'abbia scritto un uomo molto sensibile alla questione femminista, perché ci ho trovato alcuni riferimenti linguistici molto chiari. Ad esempio, l'appropriazione del termine MPS, che mi ricorda l'appropriazione del termine "frocio" da parte del mondo LGBTQ: una parola che è un insulto viene fatta propria da coloro a cui è diretta, diventando corazza infrangibile. Altri elementi: "decido io cosa farci con il mio corpo", "il fatto di essere nato maschio non può determinare il mio destino"... sono tutte frasi simbolo della lotta femminista, naturalmente capovolte. Mettendole in bocca a un maschio in un mondo al contrario, ho l'impressione che gli autori abbiano cercato di far avvicinare i due mondi, cercando di fare identificare/specchiare l'uno nell'altro, anziché dividerli.
Mi è piaciuto il fatto di dare la scelta ai lettori di come sentirsi nei confronti di una determinata situazione, credo sia sintomo che gli autori non volessero imporre una propria visione ma lasciare l'interpretazione libera. E viste le recensioni agli antipodi, mi sembra ci siano riusciti.
Spero ci venga rivelato presto il vero pensiero degli autori e di ingaggiarli in una discussione più costruttiva una volta che i nomi saranno svelati.
Bella la simulazione del giochino che poi si rivela un mero "specchietto per le allodole" nell'ultimo epilogo. Tema perfettamente centrato, anche se per un attimo mi ero esaltata pensando che qualcuno avesse deciso di interpretare il tema spia facendo il collegamento con le nuove tecnologie, ma poi questa direzione non è stata mantenuta.

Due parole sul criterio dell'esclusione: il limite delle volte a cui si poteva tornare a un paragrafo con lancio di dadi era scritto chiaro e tondo sul bando. Però colgo l'occasione per chiedere alla Triade come mai abbiano scelto di inserire questa regola così specifica e in particolare quale situazione cercavano di scongiurare che la limitazione degli 8 lanci da sola non fosse capace di evitare.

Secondo posto
Il tuo piccolo Pizza
Che dire, la menzione di Trenitalia mentre ero su un treno Trenitalia (in ritardo anch'esso) mi ha fatto subito provare empatia per il protagonista. Infatti ho scelto di andare al 15 e da lì dritto di filato al 45!
Ricominciando, poi, inizialmente ho faticato un po' a stare dietro a questo corto: mi sembrava scritto da un neofita per via del formato insolito, con le scelte finali già indicate, ma poi, a ben guardare, mi sono resa conto che dietro ci doveva essere qualcuno di già esperto e ben rodato. Confesso che, da brava lettrice ligia alle regole, io il paragrafo 2 non l'avevo manco provato a leggere! Ci sono andata solo dopo aver letto le recensioni. Ed ecco che tutto ha acquistato un senso; soprattutto perché, inaspettatamente, il testo mi ha parlato dicendomi una cosa che non sapevo di stare facendo: cercare il vero finale. Ed effettivamente era così: ho girato e continuato a girare come una pazza alla ricerca delle alternative che ero convinta di essermi persa, e quando ho letto il paragrafo 2 ammetto di essermi sentita abbastanza idiota... ma poi la "presa in giro" (se così vogliamo chiamarla) l'ho digerita, perché era funzionale alla storia e all'esperienza di lettura, che senza di essa aveva quel non so che incompleto. Insomma, bella questa metatestualità in formato librogame! Qualcuno aveva già sperimentato con una cosa del genere, senza però scivolare nella satira? Complimenti davvero agli autori per essere riusciti a farmi raggiungere un grado così alto di identificazione: il mio stato d'animo, a fine lettura, era molto simile a quello del mio mortificato protagonista!
Concludo dicendo che secondo me lo ha scritto una persona relativamente nuova, ma anche abbastanza formata, che sta sperimentando con i limiti di questo mezzo... o sicuramente una persona che ha letto Zamanni e il suo Fortezza Europa.

Terzo posto
Il collezionista di veleni mi è sembrato un corto ben curato, con attenzione ai dialoghi, all'impaginazione, illustrazioni etc. Sicuramente il corto più canonico tra i tre di questa settimana, ed è per questo che lo metterò per ultimo. Preferisco le innovazioni ai classici, ma riconosco il valore dell'opera all'infuori delle mie preferenze personali. Faccio una critica costruttiva: tutto il papello del 19 stona molto con la situazione concitata: io lettore voglio agire (me l'hai detto tu testo che devo farlo, che voglio farlo) ma il flusso di pensieri infinito del personaggio mi disturba. Forse si sarebbe potuto distribuire meglio tra un'azione e l'altra, in modo da bilanciare le tempistiche, non lasciare il lettore appeso e simulare il cervello sempre in movimento. In particolare la parte in cui si presenta la questione internazionale: perché non anticiparla? Anche perché dalla presentazione iniziale non sembrava che la ricerca del dottore avesse un che di segreto, quindi perché il protagonista dovrebbe pensare a spie e ambasciatori come prima cosa? E perché dubitare della domestica, che sembriamo conoscere da tanto tempo visto il modo in cui la salutiamo?
Per certi versi questo corto mi ha ricordato un altro corto dell'anno scorso: Il cartografo scomparso. Sarà bello rigiocare al totoautori quest'anno!

FinalFabbiX ha scritto:

Dio simpatico, sta roba del logout va corretta.

Se clicchi su Anteprima, prima di inviare, se ti ha già sloggato non te la apre: in questo modo non perdi niente e hai il tempo di copiare tutto.

Ammetto che stavolta la classifica dipende più dai demeriti dei singoli racconti che dai meriti.


1° posto - Il tuo piccolo Pizza
Ammetto che alla prima lettura non ci ho capito molto. È un corto che, lettura dopo lettura, acquisisce un senso.
Parto subito da quello che mi ha convinto: come è scritto, il coraggio e la giocabilità.
Riguardo il “coraggio”, ricordo che la quasi totalità dei corti che ho scritto nel corso degli anni avevano al loro interno una certa “sperimentazione”, aspetto che di solito tendo a premiare. Questo corto, sotto questo punto di vista, ha qualcosa in più degli altri letti finora, gioca con il lettore, lo prende in giro, si mostra in un modo per poi rivelarsi in un altro. Questo aspetto a me piace molto, e dimostra come una storia può essere non solo una storia, ma contenere anche altro e sfondare tutte le pareti del classico libro. Tra l’altro, a tratti, mi ha ricordato True Path (ed. 2016) per come gioca con il lettore.
Però il coraggio non è tutto: alcune scelte di trama non hanno senso logico (e, da lettore, non avevo quasi interesse a seguire quelle ramificazioni).
Aggiungo che non mi ha dato quasi per niente l’idea della “spia”.


2° posto - Il collezionista di veleni
Scritto molto bene a mio parere, e si vede che c’è un ottimo lavoro di ricerca dietro.
Il problema è che non mi è piaciuta la struttura, e la stessa ambientazione non mi ha preso troppo.
Il racconto può essere diviso in due parti: la prima è praticamente un tunnel in cui praticamente non ci sono bivi, è tutto a senso unico; nella seconda finalmente si inizia a giocare, ma lo si fa poco e le indagini procedono un po’ a tentoni.
Peccato, perché la seconda parte quantomeno mi ha preso quanto basta per farmi incuriosire e proseguire con le letture.
Anche qui, secondo me il tema non è stato centrato


3° posto - The curfew
Tutto molto originale, l’idea è intrigante, la trama originale, ma il modo in cui è stato realizzato non mi ha convinto, a cominciare dal poco ordine dei paragrafi, per continuare con le difficoltà di lettura (tutti questi passaggi di lingua, le parole censurate, le sigle delle room... in generale le letture sono state molto “nervose”, non so se ho reso l’idea). Peccato perché ripeto la trama mi è piaciuta.
Nonostante io sia un appassionato di giochi, enigmi e puzzle all’interno di un librogame, quelli proposti nel corso li ho trovati un po’ avulsi dal contesto, magari se l’autore avesse dato maggior senso a quegli schemi inserendoli nella trama sarebbe stato più coinvolgente giocarli, così mi dà l’idea di qualcosa di “estraneo” al racconto.
Attinenza al tema un po’ tirata, ma almeno ci si avvicina rispetto agli altri due.

FinalFabbiX ha scritto:

Mi permetto di rispondere perché mi sento preso in causa

scherzando (ripeto scherzando) potrei dire..."Excusatio non petita, accusatio manifesta"

Io sono nuovo ma come molti qui dentro mi diverto a cercare di indovinare gli autori misteriosi. Non avendo letto i corti degli anni passati posso solo basarmi sui gusti, le recensioni e i comportamenti degli utenti di quest'anno. Spero non te la sia presa, ho solo voluto alimentare un po' il clima complottista visto il tema trattato da uno dei corti della settimana. Non ho tra l'altro nessuna intenzione di giudicare negativamente una persona che avesse eventualmente fatto quello che ho scritto, a patto ovviamente che a un certo punto del concorso si autodenunci e si autoescluda. Non mi darebbe nessun fastidio come cosa.

Comunque, dopo le ultime recensioni, penso di aver trovato un'altra identità all'autore di The Curfew. Se così fosse sarei felice di aver intuito, anche se solo in un secondo momento, il reale significato del suo lavoro. Forse la pensiamo in maniera più simile di quanto tu creda