Domanda: ha senso mettere il LG di un ciaparatt come me in competizione con dei classici come mdo, ff, ecc anche se rieditati?

djmayhem ha scritto:

Domanda: ha senso mettere il LG di un ciaparatt come me in competizione con dei classici come mdo, ff, ecc anche se rieditati?

O magari la domanda corretta dovrebbe essere: Ha senso mettere in competizione dei classici seppure rieditati, con dei libri contemporanei?
È come se al Premio Strega competessero Manzoni o D’Annunzio rieditati contro gli autori contemporanei.

Secondo me - evidentemente, visto che ho contribuito a stilare il regolamento - sì.

Si prendono tutti i titoli in italiano originale o in traduzione, edizioni o riedizioni con una marcia in più, in tutti i sottogeneri del genere librogioco, e quindi dal fumetto a bivi ai colossi tipo destiny quest, e si seleziona una gamma dei più rappresentativi. Fare troppe divisioni in un contesto editoriale dove escono nemmeno 100 titoli l'anno vorrebbe dire indebolire molto il premio. Inoltre, il premio "per categorie" c'è già ed è quello di Lucca Games.

Va inoltre considerato che è un premio - una segnalazione - che diamo tutti noi meganerd ed esperti al resto del mondo, per aiutare tutto il resto del mondo a fare le sue scelte. Un(a) qualsiasi lettore-giocatore / lettrice-giocatrice che non ne sa nulla del settore e vuole avvicinarsi al librogioco, non credo sia molto interessato/a all'origine o alla storia di quel titolo... vuole solo trovare un librogioco BELLO.

A questo punto, sta alla community premiare il titolo "migliore", ricordando sempre che si tratta di premiare il librogame PER ESPERTI migliore.

Detto questo, che vinca il migliore!

La mia era più una battuta che una provocazione. Mi spiace sia stata interpretata in questo modo. Capisco perfettamente che il librogioco si trova in una nicchia di mercato e che non ci sono i numeri, né tra i libri, né tra i votanti, per avere premi diversi per le differenti tipologie di letteratura a bivi.

djmayhem ha scritto:

solo Verga al posto di D'annunzio

Ho citato D’Annunzio perché è il miglior esempio di “show don’t tell” che io conosca: pagine e pagine di minuziose descrizioni senza che succeda nulla.