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Considerazioni di fine concorso

Re: Considerazioni di fine concorso

Complimenti per il bell'esordio, Dimensione Avventura!
Il riferimento al "mirroring" in Operazione Miroir getta nuova luce sulla sua aderenza al tema, forse l'idea di una spiegazione preventiva del soggetto da parte degli autori, avanzata dal mietitore e Mizraim in altra sede, ha un suo perché. hmm

GGigassi
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Re: Considerazioni di fine concorso

GGigassi ha scritto:

Complimenti per il bell'esordio, Dimensione Avventura!
Il riferimento al "mirroring" in Operazione Miroir getta nuova luce sulla sua aderenza al tema, forse l'idea di una spiegazione preventiva del soggetto da parte degli autori, avanzata dal mietitore e Mizraim in altra sede, ha un suo perché.

Ma questa cosa del mirroring era stata esplicitata nel corto? Perchè effettivamente spiega l'applicazione "MirrorGrab" (prendi/fai il mirror del disco che ci può stare) e il nome dell'operazione che pensavo derivasse dal fatto che l'azione si svolgesse alla galleria degli specchi! Quindi Operazione Miroir sta per "Operazione
che serve a fare il mirror del disco"  che effettivamente, è una declinazione parecchio strana, ma centrale al corto perchè è proprio l'obiettivo della missione.
Questo non avrebbe cambiato il mio voto (che tanto era nullo) perchè il corto aveva altri problemi, ma sicuramente sarebbe cambiata la mia percezione sullo stesso.

Se fosse così mi chiedo se almeno i giudici ne fossero stati a conoscenza e sono sempre più d'accordo che la spiegazione al tema sia quantomeno depositata ai giudici, o ancora meglio inserita nel post di inizio settimana sotto il tag spoiler, in modo che possa essere consultata dai votanti al bisogno senza il rischio di spoilerarsi qualcosa. 
Tra l'altro toglierebbe anche quella sfumatura di interpretazione "ballerina" sui corti dove il tema non è chiaro, perchè negli ultimi due anni ho sentito dire di tutto dai votanti per giustificare il tema di un corto che gli era piaciuto e non è affatto detto che tale intepretazione derivasse dall'autore.

Rimango sempre dell'avviso che sia meglio che sia una decisione dei giudici, essendo l'aderenza al tema un termine di "ammissibilità al concorso" quanto il limite dei caratteri o la data di consegna, e non uno degli aspetti del corto che devono essere giudicati, anche perchè a volte i votanti peccano nell'opposto, valorizzando un corto perchè estremamente a tema più di uno che lo è un po' meno ma lo è in ogni caso.  Insomma l'attuale sistema non deve diventare neanche una gara a chi è più a tema (imho).

mizraim
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Re: Considerazioni di fine concorso

Mi piace anche l'idea dello spoiler nel post della settimana, devo dire, come alternativa a inserire quel testo direttamente nel documento del corto.

Non sono invece d'accordo sul fatto che siano solo i giudici a dover valutare se un corto sia o meno a tema. Per semplici motivi, diciamo, di contratto sociale: questo è un concorso gratuito, con pochi partecipanti, per lo più amatori, che scelgono autonomamente di mettersi in gioco e di sacrificare non poco tempo alla creazione di qualcosa che avrà come scopo principale quello di essere apprezzato e giudicato internamente alla community.

Ora: un conto è scrivere qualcosa che si ritiene essere a tema, vedersi esposti al pubblico e poi giudicati per questa adesione al tema. Se la community deciderà che il corto non è a tema allora valuterà il corto di conseguenza, e ok, a quel punto l'autore realizzerà di avere toppato, ma intanto il corto sarà servito al suo scopo e il tempo che l'autore ha dedicato al suo progetto non sarà stato tradito: il corto sarà stato giocato, sarà stata un'occasione di crescita per l'autore (che nel frattempo avrà ricevuto dei feedback) e avrà fatto la sua parte nel rendere divertente l'esperienza per tutti (perchè avrà contribuito ad aumentare i corti in gara, perchè avrà fornito argomento di discussione alla community, perchè l'autore si sarà visto giudicare come da sue aspettative).

Se il corto, invece, dopo settimane o mesi di lavorazione viene semplicemente cassato da tre persone in giuria, magari solo perchè questi non hanno compreso, apprezzato o giudicato sufficiente l'uso del tema, il risultato è che il corto forse non vedrà la luce del giorno, oppure la vedrà ma non verrà commentato alla pari degli altri (perchè se uscirà fuori concorso comunque non se lo leggerà che una frazione dei partecipanti). Risultati: meno corti di cui parlare, meno feedback per l'autore, e sopratutto anche un bel giramento di scatole per chi ha dedicato, pur con tutta la maldestrezza del caso, del tempo alla creazione di qualcosa di carino per un concorso gratuito e si vede pure cacciato dal giro come l'ultimo dei pirla. Sicuro come la fame questo autore non lo vedremmo l'anno successivo, e con buone ragioni.

Già quest'anno abbiamo avuto molta gente che ha detto di non aver partecipato perchè il tema gli è parso difficile. Figuratevi se partecipavano, producevano qualcosa di raffazzonato, e poi venivano pure cassati dai giudici per una scarsa adesione al tema. Questi manco venivano a votare.

Quindi: secondo me l'operato dei giudici deve essere inclusivo, e quindi deve tenere fuori dal concorso solo corti che evidentemente sono completamente fuori dalle già essenziali regole del bando, o che non presentano qualsivoglia riferimento al tema. Sta poi ai votanti massacrare quei corti in cui il tema è appiccicato con lo sputo, a favore di quelli che hanno fatto un lavoro più approfondito sul tema.

il mietitore
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Re: Considerazioni di fine concorso

il mietitore ha scritto:

Se il corto, invece, dopo settimane o mesi di lavorazione viene semplicemente cassato da tre persone in giuria, magari solo perchè questi non hanno compreso, apprezzato o giudicato sufficiente l'uso del tema, il risultato è che il corto forse non vedrà la luce del giorno, oppure la vedrà ma non verrà commentato alla pari degli altri (perchè se uscirà fuori concorso comunque non se lo leggerà che una frazione dei partecipanti). Risultati: meno corti di cui parlare, meno feedback per l'autore, e sopratutto anche un bel giramento di scatole per chi ha dedicato, pur con tutta la maldestrezza del caso, del tempo alla creazione di qualcosa di carino per un concorso gratuito e si vede pure cacciato dal giro come l'ultimo dei pirla. Sicuro come la fame questo autore non lo vedremmo l'anno successivo, e con buone ragioni.

Perdonami, ma non hai letto bene la mia proposta. Io sono d'accordissimo con quello che hai detto, per questo ho proposto (qualche post fa) di  far inviare dall'autore una breve sinossi sulla trama del proprio corto in relazione all'aderenza al tema, PRIMA di lavorarci sù. Così i giudici non casseranno il lavoro di due mesi, ma un'idea iniziale che deve ancora essere messa all'opera. I giudici avrebbero tipo un giorno per promuoverla o bocciarla. Non intendo neanche una trama del corto (che magari all'inizio non è chiara neanche all'autore e si definisce meglio quando la si scrive),  ma una sinossi iniziale che mostri come è stato interpretato il tema.  (e che è l'unica cosa che non può cambiare, a meno di rimandarne una nuova).
Tra l'altro non penso faccia perdere tempo all'autore, perchè se l'autore è sicuro della propria aderenza può anche cominciare il giorno stesso.   Al massimo alle brutte avrà perso un giorno di lavoro, non 2/3 mesi.

mizraim
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Re: Considerazioni di fine concorso

(continuo)

Come autore se mi bocciassero un lavoro di 3 mesi, argomenterei e in generale mi incazzerei probabilmente con i giudici, perchè 1) non avrei tempo di rifare un altro corto per il concorso 2) avrei buttato 3 mesi di sforzi.
Al contrario, se mi bocciano solo l'idea mostrata nella sinossi, magari argomento un po', brontolo un po' coi giudici, ma alla fine me ne faccio una ragione e penso ad altro.

Come giudice invece in un caso mi trovo di fronte all'eventualità di spezzare il cuore e vanificare gli sforzi di chi ci ha creduto, mentre nell'altro sono più tranquillo perchè so che l'altra persona può rifarsi senza troppi problemi.  Riesco a essere più severo e in generale più giusto nell'applicazione delle regole del bando (che sono inserite per far giocare tutti ad armi pari, ricordo).

Non penso che sia difficile per tre giudici votare sull'ammissibilità di una sinossi lunga una decina di righe (o anche una paginetta) in una giornata.

mizraim
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Re: Considerazioni di fine concorso

Il Tema non è l'unica soluzione.

In passato ne sono stati provati altri di elementi atti a dare un'uniformità tematica ai concorsi, ne cito alcuni:
- Un incipit comune (o meglio, tre incipit tra i quali sceglierne uno)
- Un'immagine che rappresenti il Corto o almeno un evento chiave del Corto (anche qui le immagini erano più d'una e si poteva scegliere)
- Un genere letterario di riferimento (ad esempio horror gotico, oppure sci-fi spaziale)
- Una fan fiction, mi ricordo con affetto il concorso fatto usando il mondo e la lore di Lupo Solitario.

Ma la fantasia degli organizzatori potrebbe senza dubbio torvare altri escamotage interessanti. Che so, così a freddo mi viene in mente:
- Un grafo obbligatorio: i partecipanti possono scrivere la storia che gli pare ma devono rispettare un grafo fisso.
- una regola stringente, ad esempio l'uso di esattamente cinque parole chiave o codici.

Insomma per dire che l'uso del Tema non è che ce l'ha imposto il dottore, semplicemente è stato usato negli ultimi concorsi, ma non necessariamente perchè sia la soluzione migliore. Forse, anzi, perchè è la soluzione più semplice: si cerca una parola, un concetto accattivante e la fatica è finita!

Permettetemi altre due considrazioni, una inerente alla questione sollevata e l'altra più generica.
1) la proposta relativa alla sinossi mi pare non risolutiva. I Giudici potranno certamente esserne agevolati per valutare l'aderenza al tema in sede di ammissione del corto al concorso... ma suvvia, quante volte un Corto è stato escluso perchè fuori tema? La risposta è: MAI! Perchè l'aderenza al tema è un elemento altamente soggettivo, non è quantificabile o misurabile in nessun modo. Sono i lettori-votanti a modificare il proprio giudizio in base al proprio e personalissimo metro di valutazione del tema.
Inserire una sinossi esplicativa non cambierebbe di una virgola la situazione: i Corti continuerebbero ad essere ammessi tutti (fatti salvo quelli che sforano parametri quantificabili, come il numero di caratteri, ad esempio) e i lettori continuerebbero a valutare secondo i propri criteri soggettivi valutando più o meno in Tema un racconto in base ad essi.

2) Perchè la gente scrive e partecipa al concorso de I Corti?
A questa domanda credo possano rispondere chi i Corti li scrive.
So che in passato la aprtecipazione avveniva per il piacere di scrivere e per quello ancora maggiore di essere letti, di confrontarsi con un pubblico e potersi così migliorare.
Poi immagino ci sia stata una fase in cui scrivere per i Corti di LGL fosse diventato un possibile trampolino di lancio per il sogno della pubblicazione. Chissà, probabilmente è stato davvero così per qualche anno ma a oggi, mi pare di aver capito da numerosi confronti qui sul forum, il mercato a bivi sta vivendo una pesante flessione e le speranze di venire pubblicati si sono ridotte queasi a zero, soprattutto se non si è un nome già conosciuto. Quindi posso presumere (forse sbagliando, ditemelo voi) che lo scopo che spinge la gente a partecipare a I Corti stia tornando ad essere quello delle origini.
Se il mio ragionamento è corretto, vorrei invitare i prossimi giudici a sperimentare a non farsi imbalsamare da un "format" ormai fossilizzato e uguale a se stesso perchè "tanto funziona così!".

- Eh, ma se facciamo una fanfiction senza i diritti non si possono pubblicare i corti! - E chissenefrega? Tanto quante speranze avreste comunque di essere pubblicati? -
- Eh, ma se immettiamo troppe novità poi magari la gente si spaventa e non partecipa - Peggio per loro, no? I Corti vengono scritti e letti per quale socpo? Per il piacere di scriverli e leggerli, dico io. Se qualcuno si tira indietro sia da un lato che dall'altro della tastiera forse non è così appassionato del medium, avere 10 Corti invece di 25 io non riesco a vederlo come un problema. Vorrà dire che saranno dieci Corti più belli, innovativi e curati e che ci sarà più tempo per leggerseli tutti!
- Ecc ecc.

Insomma personalmente auspico che il Concorso de I Corti torni ad essere uno strumento di sperimentazione e innovazione, volano per la nostra creatività, che ci chiama di anno in anno a sperimentare sempre nuove soluzioni e non una gabbia (magari comodissima, neh?) dove ogni edizione è ugiale alla precedente.

Ovviamente questo è il pensiero di Giovanni Pettinotti e non quello degli altri organizzatori di quest'anno, prendetelo per quel che vale e ditemi la vostra.

gpet74
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Re: Considerazioni di fine concorso

mizraim ha scritto:

il mietitore ha scritto:

Se il corto, invece, dopo settimane o mesi di lavorazione viene semplicemente cassato da tre persone in giuria, magari solo perchè questi non hanno compreso, apprezzato o giudicato sufficiente l'uso del tema, il risultato è che il corto forse non vedrà la luce del giorno, oppure la vedrà ma non verrà commentato alla pari degli altri (perchè se uscirà fuori concorso comunque non se lo leggerà che una frazione dei partecipanti). Risultati: meno corti di cui parlare, meno feedback per l'autore, e sopratutto anche un bel giramento di scatole per chi ha dedicato, pur con tutta la maldestrezza del caso, del tempo alla creazione di qualcosa di carino per un concorso gratuito e si vede pure cacciato dal giro come l'ultimo dei pirla. Sicuro come la fame questo autore non lo vedremmo l'anno successivo, e con buone ragioni.

Perdonami, ma non hai letto bene la mia proposta. Io sono d'accordissimo con quello che hai detto, per questo ho proposto (qualche post fa) di  far inviare dall'autore una breve sinossi sulla trama del proprio corto in relazione all'aderenza al tema, PRIMA di lavorarci sù. Così i giudici non casseranno il lavoro di due mesi, ma un'idea iniziale che deve ancora essere messa all'opera. I giudici avrebbero tipo un giorno per promuoverla o bocciarla. Non intendo neanche una trama del corto (che magari all'inizio non è chiara neanche all'autore e si definisce meglio quando la si scrive),  ma una sinossi iniziale che mostri come è stato interpretato il tema.  (e che è l'unica cosa che non può cambiare, a meno di rimandarne una nuova).
Tra l'altro non penso faccia perdere tempo all'autore, perchè se l'autore è sicuro della propria aderenza può anche cominciare il giorno stesso.   Al massimo alle brutte avrà perso un giorno di lavoro, non 2/3 mesi.

In verità l'avevo letta e capita, poi me ne son dimenticato passando a leggere il post successivo e ho argomento a sproposito. Comunque sì, ci siamo capiti allora.

il mietitore
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Re: Considerazioni di fine concorso

L'idea del grafo condiviso è molto stuzzicante, permetterebbe di vedere le molteplici variazioni che si potrebbero inventare da una struttura fissa (magari imponendo altre limitazioni).
Di Corti non ammessi ce ne sono stati: il primo anno che partecipai organizzammo un piccolo "salon des refusés". Ma forse in effetti fu una scelta nostra. hmm

GGigassi
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Re: Considerazioni di fine concorso

gpet74 ha scritto:

Il Tema non è l'unica soluzione.
In passato ne sono stati provati altri di elementi atti a dare un'uniformità tematica ai concorsi, ne cito alcuni:
- Un incipit comune (o meglio, tre incipit tra i quali sceglierne uno)
- Un'immagine che rappresenti il Corto o almeno un evento chiave del Corto (anche qui le immagini erano più d'una e si poteva scegliere)
- Un genere letterario di riferimento (ad esempio horror gotico, oppure sci-fi spaziale)
- Una fan fiction, mi ricordo con affetto il concorso fatto usando il mondo e la lore di Lupo Solitario.

Ben venga un ritorno a idee più stimolanti, anche se alcune possono essere bypassate, come quella dell'incipit.
   
Esempio di incipit:    "Braccobaldo affilò la sua lama sul teschio dei suoi nemici..."

Svolgimento:   "Braccobaldo affilò la sua lama sul teschio dei suoi nemici, il suo petto villoso e sporco di sangue... "  Asfodelo gettò via il libro sulla saga di Braccobaldo il magnifico, tanto era pieno di stronzate su guerrieri stereotipati. Poi uscì dal giardino ed entrò sulla sua astronave: nuove avventure nello spazio lo attendevano!

***********
Ho paura che l'incipit per quanto evocativo possa essere diretto un po' dove si vuole...  credo sia troppo facilmente malleabile in ogni direzione (venendo meno all'uniformità tematica).

gpet74 ha scritto:


1) la proposta relativa alla sinossi mi pare non risolutiva. I Giudici potranno certamente esserne agevolati per valutare l'aderenza al tema in sede di ammissione del corto al concorso... ma suvvia, quante volte un Corto è stato escluso perchè fuori tema? La risposta è: MAI! Perchè l'aderenza al tema è un elemento altamente soggettivo, non è quantificabile o misurabile in nessun modo. Sono i lettori-votanti a modificare il proprio giudizio in base al proprio e personalissimo metro di valutazione del tema.
Inserire una sinossi esplicativa non cambierebbe di una virgola la situazione: i Corti continuerebbero ad essere ammessi tutti (fatti salvo quelli che sforano parametri quantificabili, come il numero di caratteri, ad esempio) e i lettori continuerebbero a valutare secondo i propri criteri soggettivi valutando più o meno in Tema un racconto in base ad essi.

Non sono d'accordo. Qual è il problema a bocciare un'idea semplicemente sul nascere? E chi lo dice che il  tema sia sempre e cmq soggettivo?  Perdonami, ma la tua maestra non ha mai scritto sul tema di un amico o sul tuo le parole "fuori tema"?  In quel caso era solo una stronza oppure c'è un certo grado di oggettività nel giudicarlo? Secondo te come fanno i concorsi a tema nel resto del mondo? I lavori che vengono presentati parlano sempre e cmq di quello che vogliono o certi vengono esclusi?

Ci sono modi per giudicare la centralità di un tema.  Mietitore ha detto giustamente che a volte il giudice/votante potrebbero essere tratti in inganno non notando le motivazioni che rendono un corto in tema  (e infatti a quello serve la sinossi/motivazione proposta da me e Mietitore), perchè non si può sapere tutto. Ma una volta che si dispongono di queste informazioni è molto più facile farlo.

Non dico che sia la cosa più facile del mondo, ma se bisogna giudicare un'idea appena creata, penso che giudice e autore possano mettersi in un certo senso d'accordo.  Anche l'autore magari verrebbe dissuaso dal provare a fare il furbo, se l'idea che ha in mente è solo marginale al tema. 

Finora i corti non sono stati esclusi perchè i giudici non se la sono sentita di buttare nel cesso 3 mesi di lavoro di un povero cristiano. E  anche perchè il povero cristiano avrebbe dato fuoco alla loro macchina.

Cmq è solo un'idea, personalmente non ho voglia di fare il giudice e quindi il prox anno chi ci sarà deciderà. Credo siamo ben lungi da creare un regolamento finale del concorso che venga applicato a prescindere dalla giuria. (tipo le "tavole della legge di Prodo").

mizraim
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Re: Considerazioni di fine concorso

mizraim ha scritto:

Non sono d'accordo. Qual è il problema a bocciare un'idea semplicemente sul nascere? E chi lo dice che il  tema sia sempre e cmq soggettivo?

Se questa frase era diretta a me ti chiedo scusa, evidentemente mi sono espresso male. Io non intendevo bocciare la tua idea, anche perchè io non sono nessuno, non ho alcun potere o influenza tale (per non aprlare della volontà) per bocciare l'idea di chicchessia.

Mi sono limitato ad esprimere il mio personale punto di vista: Per me l'aderenza al tema è un criterio soggettivo e non quantificabile.
Detto questo potete essere d'accordo con me oppure no. Continuiamo con il confronto. Se la maggior parte delle persone si troverà in disaccordo con il mio punto di vista saprò farmene una ragione.  sad2

gpet74
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