In alcuni volumi, concordo con te, giocare con un personaggio con Stats basse non ha nessun senso, in particolare tra i Fighting Fantasy (mi viene in mente la Maledizione della Mummia, dove un personaggio con abilità 10 è praticamente morto ancor prima di cominciare). D'altro canto esistono libri tipo La Città dei Ladri dove se scegli il giusto percorso anche con abilità media e addirittura bassa puoi farcela.  Sono quelli che preferisco perché giocandoli con punteggi bassi nasce tutt'altra sfida: il volume si trasforma da action a stealth, devi stare attento come e dove ti muovi, amministrare con estrema accortezza le tue risorse fisiche, scegliere con razicinio quali scontri affrontare e quali no. Il coefficiente di difficoltà si alza, perché se compi una scelta sbagliata (e vai ad attaccar briga ad esempio con i due Troll prima di abbandonare il centro abitato, sempre in City of Thieves), sei spacciato, ma hai la possibilità di compiere altre scelte e superare quel punto senza subire danni, ma evitando di perdere oggetti o passaggi fondamentali.

Alla fin fine concordo solo in parte con te: in alcuni libri i punteggi bassi non hanno senso, in altri, che forse sono meno, non solo lo hanno, ma ti consentono di vivere l'avventura da una prospettiva completamente diversa, rendendo il volume più divertente e aumentandone esponenzialmente la longevità. Esistono poi addirittura rari casi in cui affrontare il cammino con punteggi troppo alti rende l'avventura troppo facile e addirittura noiosa, ma quello è un eccesso che è paragonabile a quello contrario, e secondo me sono approcci che rovinano un po', se esasperati, i librogame.

Secondo me le caratteristiche generate casualmente non sono il miglior metodo per la gestione della creazione del personaggio.
Un set di regole che prevede dei valori predefiniti, agevola il compito dello scrittore nel bilanciamento della difficoltà del Librogame, e se supportato da un buon betatest secondo me si hanno i risultati migliori.
Un buon compromesso secondo me è la distribuzione di caratteristiche alla D&D 3.0/3.5. Si parte con X su tutte le stats e poi si hanno Y punti da distribuire e poi si sceglie la classe che si preferisce. In questo caso, se si mettono caratteristiche palesemente sballate, è colpa del lettore e non del mancanto bilanciamento del LG!

Seven_Legion ha scritto:

Yanez, ma perche' tutte queste complicate spiegazioni? Non potevi annunciare semplicemente che stai barando?   

quello non è un mistero 

mi incuriosiva invece sapere se uno prende sempre i valori assegnati dal dado in fase di creazione e se immagina un eroe debole o forte, oppure se già conosce il libro lo aggiusta in base alal sfida e alla difficoltà del libro. 

Io di default uso nei FF e figli Abilità 10, Fortuna 9 e resistenza mi pare 25.

Anch'io non sopporto di affrontare le avventure con stats basse. Tiro comunque i dadi ed accetto i risultati dalla metà in avanti.

Per esempio nel classico caso 6+1d6 non accetto un punteggio complessivo che sia la di sotto di 10.
Vale a dire che se il dado mi da 1,2 o 3 lo lancio di nuovo...diciamo che è un mezza barata ma che serve solamente a rendere l'avventura un pò più affrontabile, come sostiene giustamente Yanez.

Alcuni LG risultano difficoltosi anche con questa tattica quindi tutto sommato non mi sento in colpa...