Ogg: Mappa per KK
Ho iniziato a lavorare sulla mappa.
Solo per valutare l'impostazione, questa dovrebbe essere il layout inserendo le proporzioni che mi hai dato.
Volevo sapere se va bene che la griglia si trovi spostata verso il basso, per concentrare lo spazio vuoto solo in alto. Magari potrebbe tornare utile per inserire un titolo o qualche altra informazione utile.
Fammi sapere,
Nemo.

Ogg: Re Mappa per KK
Caro Nemo,
Non pensavo di ricevere tue notizie così presto.
Limpostazione mi piace, io sarei quasi tentato non metterci la griglia, tanto lo spostamento fra i loghi in genere non la rispetta, ma se dici che può aiutare la leggibilità lasciala pure.
Per titolo sono indeciso fra Valle del Lago Nemis o Valle della Caccia, i due nomi con cui viene solitamente chiamato il luogo nel gioco, che corrisponderebbe grosso modo alla zona vicino ad Arccia dove un tempo risiedeva il Rex Nemeronensis secondo gli autori originali (i luoghi "ameni" in cui si svolgeva Kata Kumbas è una delle cose che amo di più del gioco).
La protagonista del librogame come credo sta dall'altro estremo e quindi non sa di preciso cosa vi sia nella valle, la mappa serve solo per non disorientare il giocatore visto che si ha sempre la possibilità di muoversi verso tutti e 4 i punti cardinali, salvo quando il torrente o il lago lo impedicono.
Ciao e grazie ancora,
Davide.

Prodo ha scritto:

Forse quello che manca nel ritratto che ho letto e che secondo me renderebbe il personaggio più godibile nell'ambito di un librogame è una certa tendenza alla soluzione spiccia: alla fine negli esempi che ha fatto Camelia tutti più o meno, tranne il Negromante, hanno la possibilità di evitare la condanna. Ora questo secondo me è molto stuzzicante e  rispecchia il personaggio se chi evita il rogo può essere utile, vedi Berocchia: in alternativa, nell'ambito di un taglio "eymerichiano" del personaggio, a volte per ragioni di coerenza, prestigio, opportunità, anche roghi di personaggio sciocchi o innocui possono risultare utili.

E' vero che un protagonista spiccio forse renderebbe di più, ma dobbiamo anche tenere presente che Nicolas Emerych è un uomo, mentre Farnese è una donna.
Alcune amiche con cui ho parlato ritengono che sia un comportamento più plausibile una tendenza al compromesso intervallata alcuni scoppi veramente devastanti.
Per noi uomini la rabbia è una cosa generalmente impulsiva inizia facilmente e finisce dopo aver trovato uno sfogo, in una donna cresce nel tempo e quando trabocca ci vuole molto tempo a frenarla, almeno era così con le mie colleghe di studi all'università (generalmente abbiamo un rapporto 50/50).
Ho sempre utilizzato le "ingneresse" gestionali come un buon paragone a spanne di cosa sarebbe una donna guerriera in un gdr, con risultati soddisfacenti.
Vorrei dire che se a Emymerich servono tanti roghi per sentirsi in pace, Farnese ha invece bisogno di costruirne "uno molto grande"

Ecco adesso si sembri "fanatica"

Ursha ha scritto:

Vorrei dire che se a Emymerich servono tanti roghi per sentirsi in pace, Farnese ha invece bisogno di costruirne "uno molto grande"

Però non dimentichiamoci che anche il buon Nicolas lascia vivere persone indegne e da purificare con il fuoco ogni qual volta farlo gli può essere utile per raggiungere un fine più grande. E che talvolta queste stesse persone poi le imbroglia con voltafaccia e sofismi dialettici atroci per spedirle sul rogo quando non gli servono più.

Direi che più che rabbia Eymerich è completamente assorbito dalla sua idea di giustizia e moralità, e l'unico obiettivo è renderla compiuta: tutto deve portare a questo e si agisce di conseguenza, dispensando morte o vita a seconda della convenienza. L'Inquisitore generale di Aragona non ha dubbi se non quando subentra l'impulso amoroso-sessuale per la sua "adoratrice" ebrea: lì ci sono gli unici momenti in cui il personaggio di Evangelisti traballa.
Ora senza voler fare di Camelia una copia di Eymerich, sarebbe banale e poco confacente, tutto il mio discorso era teso a  sostenere che alcuni elementi come quelli descritti sopra aiuterebbero a caratterizzare meglio il personaggio narrativo, indipendentemente da quello giocoruolistico. In fin dei conti, non scordiamocelo, tutte le nefandezze di Eymerich per lui non sono tali perché lo aiutano a raggiungere il vero bene e il fine ultimo, quello che lui vede e gli eretici, ma anche molti dei cosiddetti credenti, no.

Camelia Farnese ha scritto:

Rogo..... Grande, IMMENSO rogo..... Lunga processione, tanta tanta gente incappucciata e un aiutino da sora Berocchia per un gran bel KABOOM!!

Ecco, questo è lo spirito giusto!

Prodo ha scritto:

Direi che più che rabbia Eymerich è completamente assorbito dalla sua idea di giustizia e moralità, e l'unico obiettivo è renderla compiuta: tutto deve portare a questo e si agisce di conseguenza, dispensando morte o vita a seconda della convenienza.

Su questo hai sicuramente ragione. Effettivamente un lato contraddittorio di Farnese è che non presenta alcuni elementi tipici di chi intraprende una "vocazione". In effetti a volte non considera il suo compito di dare la caccia agli stregoni come "un sacro dovere"

Prodo ha scritto:

L'Inquisitore generale di Aragona non ha dubbi se non quando subentra l'impulso amoroso-sessuale per la sua "adoratrice" ebrea: lì ci sono gli unici momenti in cui il personaggio di Evangelisti traballa.  Tutte le nefandezze di Eymerich per lui non sono tali perché lo aiutano a raggiungere il vero bene e il fine ultimo, quello che lui vede e gli eretici, ma anche molti dei cosiddetti credenti, no.

Alcune di queste caratteristiche però dipendono anche dal fatto che Eymerich è un personaggio caratterizzato da una certa doppiezza e senso per l'intrigo. Doti di cui Farnese è fondamentalmente sprovvista. Eymerich a 25 anni è un personaggio maturo e già con una carica di responsabilità
Farnese è una 19 enne che ha appena preso i voti.