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Voi la sentite la crisi?

Re: Voi la sentite la crisi?

ilsaggio79 ha scritto:

Mio padre quando vede queste cose fa lo stesso commento che ho appena fatto io, poi però quando c'è manifestazione col cazzo che ci va, e il consiglio che ha sempre dato pure a me è di stare in disparte, che alla fine qualcosa noi l'abbiamo. ora io voglio bene a mio padre (come non potrei) ma iul suo pensiero è proprio l'espressione della mentalità da borghesuccio che c'è in italia e che fa si che dopo gli anni 70 piano piano tutte le conquiste sindacali dei lavoratori degli studenti eccetera siano andate a puttane. la cosa triste è che così l'han cominciata a pensare anche molti miei amici che mann mano che si son sistemati professionalmente preferiscono che a protestare siano gli altri mentre si tengono steretti quei due spicci pidocchiosi che son riusciti a raccimolare.

Purtroppo è l'inevitabile inerzia in cui si ricade una volta che si ha qualcosa da perdere. A fare le rivoluzioni sono le persone a cui è rimasta soltanto la vita e quella dei discendenti, e nient'altro da perdere. Chi ha qualcosa da perdere è sempre vulnerabile. Questo lo sanno benissimo anche le amministrazioni statali: gli zingari, quelli che non lavorano e che vivono rubando, non vengono perseguitati dalla legge, ma anzi gli si passa la luce gratis; i loro bambini vivono in condizioni che se tu ci facessi vivere i tuoi figli, entro domani verrebbe la polizia a sequestrarteli; c'hanno gioielli e macchinoni, e non pagano una lira di tasse. Ma loro dormono sonni tranquilli, mentre tu che hai qualcosa da perdere, che hai qualcosa che ti possono portar via, se paghi un euro in meno di tasse rischi grossissimo, e se ti capita di dover sporgere denuncia per qualcosa, stai fresco che riceverai giustizia. E questo perché? Perché a perseguire te ci possono ottenere qualcosa, mentre a perseguire chi non produce niente (e quindi non ha nulla da portagli via) ed è pronto a farti del male sul serio se provi a toccargli qualcosa, si rischia.

Per questo è irrealistico aspettarsi una vera rivoluzione da chi ha casa, famiglia e proprietà: perché potrebbe perdere tutto questo, anzi, lo deve difendere quotidianamente dall'assurdità di certe leggi e regolamenti, figuriamoci se si espone in prima persona. Tuttavia, io sono sicuro di questo: se un giorno si decidesse di sospendere la punibilità del reato di omicidio per anche solo mezza giornata, chiunque abbia fatto mangiare merda ad altri in virtù della propria posizione di potere farebbe una fine più che orribile. Basta non aver più nulla da rimetterci, e la vendetta arriva rapida e terribile.

EGO
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Re: Voi la sentite la crisi?

Sì, ma siamo realistici. A parte che se sospendessero per mezza giornata il reato di omicidio moriremmo TUTTI, chi per un motivo, chi per l'altro... e forse sarebbe un bene per il pianeta... ma dovremmo scrollarci di dosso la mentalità di cui parla IlSaggio, NON ascoltando chi parla come il suo babbo (senza offesa eh) o spesso e volentieri come la mia mamma, per quanto comprensibile (per le ragioni di cui parli).
Non si può fare di colpo e non si può fare separati, altrimenti ci sarebbe al solito qualche singolo fesso che finirebbe sotto un treno e molti che si fanno i cazzi loro a sopravvivere, non cambierebbe nulla. Si può fare coi dovuti tempi, anche se non brevi, per evitare questo. Almeno lo spero. Temo, purtroppo, toccando il fondo... e sperando che non serva solo a ricominciare come prima.

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Aloona
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Re: Voi la sentite la crisi?

l'educazione è una scelta, le regole un obbligo; insomma chi pensa ad "utopia" come un posto realmente realizzabile non ha capito nulla. l'essere umano non è malvagio per natura ma arraffone, cerca di superare gli altri in qualsiasi campo che riguardi la sopravvivenza e se anticamente era un coscio d'animale da spolparsi, ora è uno stipendio o magari accaparrarsi un ipad  smile2   (sì, la apple e applisti non mi stanno molto simpatici)

detto questo dirò qualcosa di moooooolto impopolare (per ricollegarmi ai vostri discorsi) ma al momento e dopo tanti anni di internet nessuno mi leva dalla testa questo pensiero, anzi ultimamente ne trovo conferme:
ho notato che, chi passa molto tempo in rete, soprattutto sui social network, tanto è attivo e attivista nella vita virtuale (su tutto quello che vi pare) quanto menefreghista ed egoista nella reale. Uno che conoscevo giustificava la cosa affermando che "tanto un messaggio in rete quando c'hai la flat non costa un cazzo e ci fai bella figura" . Penso abbia ragione e di molto. Gente che ti rompe le palle con no al bavaglio no questo free burma o altro poi però alla conta dei fatti tutti a farsi i cazzetti propri; insomma a star seduti dietro un monitor dietro l'anominato di una pagina html ci son buoni tutti.


torniamo a quello che avete giustamente detto: la gente si indigna ma lascia gli altri che vadano avanti, la gente si indigna ma solo finché non si è sistemata. Insomma le battaglie non sono mai per gli ideali ma quasi sempre per comodo. io ne conosco diversi che dicono una cosa e poi ne fanno un altra perché "devo pensare all'orticello mio" . Pensate a Pinochet, quello era un mostro, ma solo una parte della popolazione lo sentiva come tale, l'altra ci guadagnava col suo regime.
insomma siamo tutti fratelli finché c'è da fare la scarpetta nel piatto, poi però se non c'è posto per tutti si passa al morte tua vita mia.
è in questi frangenti che mi viene da pensare a machiavelli e al suo principe che forse la gente la libertà non se la merita, almeno come si potrebbe intendere in una certa accezione.
giustamente avete detto che servirebbe una rivoluzione, ma la verità è che la maggior parte delle volte sostituisci un regime per instaurarne un altro. guarda la russia ad inizio '900, e le varie rivoluzioni.
Certo vien da pensare alla francia ma quante nazioni hanno seguito un percorso simile? Tra l'altro l'italia fu unita a forza e anche se sembra così lontano purtroppo quel retaggio è rimasto, siamo figli della nostra storia.
ma scusate, come al solito divago.
per tornare a noi penso che bisognerebbe partire dalla propria etica: secondo me non è cosa gli italiani possono fare per gli italiani ma cosa noi singoli possiamo fare per cambiare noi stessi anche contro le avversità, contro l'effetto "gregge" contro il "rompo le palle finché non mi sistemano" e questa è una scelta non  una imposizione.
tutto secondo me, sia chiaro

blubbo
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Re: Voi la sentite la crisi?

Allora, ti dirò cosa ho visto io: ho rifiutato ipotesi di calci in culo lavorativi, favoritismi da parte di uomini coi soldi (sì, ce li ho avuti, pare strano...), se il semaforo è rosso ad un pedonale vuoto e intorno non c'è nessun vigile io mi fermo perché il semaforo è ROSSO (nei limiti della decenza, ovviamente), ho restituito portafogli pieni, cellulari e perfino due tessere dell'atac vendutemi dalla vecchietta del tabacchi per sbaglio ad un euro, al posto dei biglietti. Questo perché sono brava? No, perché ho sempre creduto molto nell'onestà. Sono cogliona? Forse. Probabilmente.
La mia teoria è che se tutti ci comportassimo in modo onesto non ci sarebbe bisogno di guardarsi così tanto le spalle, nei limiti in cui l'essere umano è dotato purtroppo di un cervello ancora allo stato neanderthaliano.
Ora, è CHIARO che si tratta di un'utopia e che le figure come la mia servono giusto a riequilibrare un ordine naturale in cui vi sono quelli come me, quelli che si fanno solo i cazzi propri, quelli che se li fanno in parte, ecc ecc. e i martiri e co. che pensano SOLO agli altri. E finché ci equilibriamo tutto bene, anche se preferirei un mondo di persone giuste e di cuore.

PERO' resta da dire, al di là di questo quadro molto filosofico, che se un sistema favorisce un determinato stato di cose non c'è da stupirsi che la mentalità della gente (da cui lo stesso sistema, in fondo, proviene) non cambi di una virgola. L'Italia: poco da dire, abbiamo una mentalità disgustosa per alcuni versi. E' anche vero però che TU rifiuteresti un posto per te o tuo figlio (un giorno) offerto da un politico? Sii sincero.
IO sono per le raccomandazioni all'americana (quelle per merito o competenza e passibili di prova reale), ma se quasi il mio intero paese è bloccato in una morsa senza via d'uscita dove L'UNICO modo per realizzare qualcosa di serio è conoscere qualcuno e sperare nell'aiuto... posso cambiare da sola la cosa? Quando per evitare questo mi do da fare per ANNI e ANNI e ottengo solo schifo al di sotto delle mie capacità o competenze e della mia intelligenza, l'utopia arriva fino a farmi dire no per sempre? Lo fa per parecchio, diciamo, finché reggo. Poi devo arrendermi.
In un paese che favorisse la "raccomandazione all'americana" o semplicemente una vera meritocrazia, aprendo più possibilità di farsi conoscere ai giovani in certi settori, IO probabilmente ora avrei fatto molta più strada e DI SICURO, potendo davvero scegliere, non avrei dubbi sul modo in cui vorrei ottenere la carriera. La raccomandazione c'è sempre stata, il problema è quando diventa l'UNICO modo e non quello più semplice o veloce, questo porta alla disperazione.

Quel che voglio dire è che dovremmo tutti avere una coscenza civica, ma come per tutto, realisticamente parlando, se il paese, il governo, lo stato, chi ci guida, chiunque sia, non da esempio per primo e non favorisce a livello pratico un certo stato di cose, che vuoi ottenere da poveri disgraziati che devono mangiare innanzitutto o sono stanchi di vedere umiliate e svendute le proprie capacità, ma soprattutto sanno che saranno SOLI a tenere botta?

Non si può prendersela sempre col "governo ladro", ok, ma certo che ci si aspetta che chi è più in alto "diriga" appunto la situazione ad uno stato accettabile di cose.

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Aloona
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Re: Voi la sentite la crisi?

Allora, ti dirò cosa ho visto io: ho rifiutato ipotesi di calci in culo lavorativi, favoritismi da parte di uomini coi soldi (sì, ce li ho avuti, pare strano...), se il semaforo è rosso ad un pedonale vuoto e intorno non c'è nessun vigile io mi fermo perché il semaforo è ROSSO (nei limiti della decenza, ovviamente), ho restituito portafogli pieni, cellulari e perfino due tessere dell'atac vendutemi dalla vecchietta del tabacchi per sbaglio ad un euro, al posto dei biglietti. Questo perché sono brava? No, perché ho sempre creduto molto nell'onestà. Sono cogliona? Forse. Probabilmente.
La mia teoria è che se tutti ci comportassimo in modo onesto non ci sarebbe bisogno di guardarsi così tanto le spalle, nei limiti in cui l'essere umano è dotato purtroppo di un cervello ancora allo stato neanderthaliano.
Ora, è CHIARO che si tratta di un'utopia e che le figure come la mia servono giusto a riequilibrare un ordine naturale in cui vi sono quelli come me, quelli che si fanno solo i cazzi propri, quelli che se li fanno in parte, ecc ecc. e i martiri e co. che pensano SOLO agli altri. E finché ci equilibriamo tutto bene, anche se preferirei un mondo di persone giuste e di cuore.

PERO' resta da dire, al di là di questo quadro molto filosofico, che se un sistema favorisce un determinato stato di cose non c'è da stupirsi che la mentalità della gente (da cui lo stesso sistema, in fondo, proviene) non cambi di una virgola. L'Italia: poco da dire, abbiamo una mentalità disgustosa per alcuni versi. E' anche vero però che TU rifiuteresti un posto per te o tuo figlio (un giorno) offerto da un politico? Sii sincero.
IO sono per le raccomandazioni all'americana (quelle per merito o competenza e passibili di prova reale), ma se quasi il mio intero paese è bloccato in una morsa senza via d'uscita dove L'UNICO modo per realizzare qualcosa di serio è conoscere qualcuno e sperare nell'aiuto... posso cambiare da sola la cosa? Quando per evitare questo mi do da fare per ANNI e ANNI e ottengo solo schifo al di sotto delle mie capacità o competenze e della mia intelligenza, l'utopia arriva fino a farmi dire no per sempre? Lo fa per parecchio, diciamo, finché reggo. Poi devo arrendermi.
In un paese che favorisse la "raccomandazione all'americana" o semplicemente una vera meritocrazia, aprendo più possibilità di farsi conoscere ai giovani in certi settori, IO probabilmente ora avrei fatto molta più strada e DI SICURO, potendo davvero scegliere, non avrei dubbi sul modo in cui vorrei ottenere la carriera. La raccomandazione c'è sempre stata, il problema è quando diventa l'UNICO modo e non quello più semplice o veloce, questo porta alla disperazione.

Quel che voglio dire è che dovremmo tutti avere una coscenza civica, ma come per tutto, realisticamente parlando, se il paese, il governo, lo stato, chi ci guida, chiunque sia, non da esempio per primo e non favorisce a livello pratico un certo stato di cose, che vuoi ottenere da poveri disgraziati che devono mangiare innanzitutto o sono stanchi di vedere umiliate e svendute le proprie capacità, ma soprattutto sanno che saranno SOLI a tenere botta?

Non si può prendersela sempre col "governo ladro", ok, ma certo che ci si aspetta che chi è più in alto "diriga" appunto la situazione ad uno stato accettabile di cose.

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Re: Voi la sentite la crisi?

Allora, ti dirò cosa ho visto io: ho rifiutato ipotesi di calci in culo lavorativi, favoritismi da parte di uomini coi soldi (sì, ce li ho avuti, pare strano...), se il semaforo è rosso ad un pedonale vuoto e intorno non c'è nessun vigile io mi fermo perché il semaforo è ROSSO (nei limiti della decenza, ovviamente), ho restituito portafogli pieni, cellulari e perfino due tessere dell'atac vendutemi dalla vecchietta del tabacchi per sbaglio ad un euro, al posto dei biglietti. Questo perché sono brava? No, perché ho sempre creduto molto nell'onestà. Sono cogliona? Forse. Probabilmente.
La mia teoria è che se tutti ci comportassimo in modo onesto non ci sarebbe bisogno di guardarsi così tanto le spalle, nei limiti in cui l'essere umano è dotato purtroppo di un cervello ancora allo stato neanderthaliano.
Ora, è CHIARO che si tratta di un'utopia e che le figure come la mia servono giusto a riequilibrare un ordine naturale in cui vi sono quelli come me, quelli che si fanno solo i cazzi propri, quelli che se li fanno in parte, ecc ecc. e i martiri e co. che pensano SOLO agli altri. E finché ci equilibriamo tutto bene, anche se preferirei un mondo di persone giuste e di cuore.

PERO' resta da dire, al di là di questo quadro molto filosofico, che se un sistema favorisce un determinato stato di cose è di sicuro molto più facile che la mentalità della gente (da cui lo stesso sistema, in fondo, proviene) cambi pian piano e poi alimenti sistemi altrettanto validi di guida. Più facile che aspettarsi dal singolo che si comporti "bene" perché è educato.
L'Italia: poco da dire, abbiamo una mentalità disgustosa per alcuni versi. E' anche vero però che TU rifiuteresti un posto per te o tuo figlio (un giorno) offerto da un politico? Sii sincero.
IO sono per le raccomandazioni all'americana (quelle per merito o competenza e passibili di prova reale), ma se quasi il mio intero paese è bloccato in una morsa senza via d'uscita dove L'UNICO modo per realizzare qualcosa di serio è conoscere qualcuno e sperare nell'aiuto... posso cambiare da sola la cosa? Quando per evitare questo mi do da fare per ANNI e ANNI e ottengo solo schifo al di sotto delle mie capacità o competenze e della mia intelligenza, l'utopia arriva fino a farmi dire no per sempre? Lo fa per parecchio, diciamo, finché reggo. Poi devo arrendermi.
In un paese che favorisse la "raccomandazione all'americana" o semplicemente una vera meritocrazia, aprendo più possibilità di farsi conoscere ai giovani in certi settori, IO probabilmente ora avrei fatto molta più strada e DI SICURO, potendo davvero scegliere, non avrei dubbi sul modo in cui vorrei ottenere la carriera. La raccomandazione c'è sempre stata, il problema è quando diventa l'UNICO modo e non quello più semplice o veloce, questo porta alla disperazione.

Quel che voglio dire è che dovremmo tutti avere una coscenza civica, ma come per tutto, realisticamente parlando, se il paese, il governo, lo stato, chi ci guida, chiunque sia, non da esempio per primo e non favorisce a livello pratico un certo stato di cose, che vuoi ottenere da poveri disgraziati che devono mangiare innanzitutto o sono stanchi di vedere umiliate e svendute le proprie capacità, ma soprattutto sanno che saranno SOLI a tenere botta?

Non si può prendersela sempre col "governo ladro", ok, ma certo che ci si aspetta che chi è più in alto "diriga" appunto la situazione ad uno stato accettabile di cose.

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Re: Voi la sentite la crisi?

é un serpente che si morede la coda: la situazione politico-sociale favorisce l'individualismo e l'individualismo favorisce l'ascesa di personaggi di potere quali ci ritroviamo che a loro volta incoraggiano l'individualismo

P.S. alooo ma llora quella dei post tripli per te è una mania!  tongue

ilsaggio79
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Re: Voi la sentite la crisi?

Cazzo, ma non c'erano prima! Che diavolo succede, perché ho questo eco di dati?
Prodoooooo, santa madonna, ma ci sei o in realtà sei morto da dieci anni e al tuo posto c'è un bot? Puoi sistemare la faccenda, almeno togliendo le ripetizioni?

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Aloona
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Re: Voi la sentite la crisi?

...non capisco,
Aloona ci parla del valore dell' onesta', di orgoglio e dignita' dell'individuo...

...e intanto si "butta su" il numero dei post con questi mezzucci.
Mha!  cool2

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Re: Voi la sentite la crisi?

Se è così, c'è grossa crisi... c'è davvero grossa crisi !

Cerchi di strappare la mannaia di mano al vecchio pazzo, ma il tuo gesto lo fa infuriare ancora di più: maledice Re Ulnar, i Ramas e i cittadini di Holmgard, accusando tutti di essere agenti dei Signori delle Tenebre. [...]

Vecchio Pazzo: Combattività 11 Resistenza 10

BenKenobi
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