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Giocato è un'altra cosa

Re: Giocato è un'altra cosa

Ursha ha scritto:

Rygar ha scritto:

Successivamente mi sono spinto oltre perché creavo io le schede in funzione dell'avventura e le distribuivo ai giocatori senza fargliele leggere: mi limitavo a una breve descrizione del tipo di PG.

Personalmente lo trovo un sistema troppo restrittivo, io preferisco vedere come i miei PG "riescono a rovinarmi i piani" partendo da quello che preferiscono, logicamente entro i limiti del ragionevole.

Hai ragione: è castrante soprattutto nelle campagne. Però mi risparmia scene imbarazzanti come quella campagna di D&D II Edizione in cui i miei giocatori gestivano un Vendicatore, un Ladro e un Druido. Quando capitava una missione per distruggere il solito manufatto malvagio, mi venivano poste le solite domande.
Vendicatore: "Lo ha creato il mio dio, perché lo dovrei distruggere?"
Ladro: "Anche ammesso che lo dobbiamo fare, perché non possiamo limitarci a rivenderlo?"
Druido: "Ma in buona sostanza a me cosa importa del conflitto tra Caos e Legge?"
Il bello è che  giocatori si limitavano a interpretare il loro ruolo in maniera coerente e io non potevo rispondergli "perché sì".
Si creavano situazioni di gioco surreali e divertenti, ma alla lunga ci accorgevamo che le avventure erano "forzate". Preparando fin da prima dei PG idonei non si correvano questi rischi. Poi, in ogni caso, un PG bravo trova sempre il modo di mettere in difficoltà il Master...

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: Giocato è un'altra cosa

Rygar ha scritto:

Si creavano situazioni di gioco surreali e divertenti, ma alla lunga ci accorgevamo che le avventure erano "forzate". Preparando fin da prima dei PG idonei non si correvano questi rischi. Poi, in ogni caso, un PG bravo trova sempre il modo di mettere in difficoltà il Master...

Comprendo il problema, ma forse è stato più un caso di aver offerto motivazioni sbagliate che di una carenza nel sistema delle regole. Il party che giocava era chiaramente portato più verso una campagna nefanda, non aveva senso presentarne una eroica. Se il manufatto fosse stato legale, il ladro ben pagato per estrarne una singola gemma elitropia e l'artefatto prosciugava la vita vegetale per funzionare (infondo una fonte di energia rinnovabile quindi accettabile) forse le cose sarebbero andate diversamente.

Ursha
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Re: Giocato è un'altra cosa

Tornando al post iniziale di questo thread, sono anche io dalla parte dei giochi a buy-points (siano essi GURPS, Savage Worlds, Hero o altro), pero` una cosa che invece ho trovato spesso gradevole, e` la generazione casuale dei background.

Ad esempio, ricordo un gioco mai effettivamente giocato, ma nel quale ci siamo sempre fermati alla generazione dei PG: Traveller. Potevi passare letteralmente ore a creare la storia passata dei personaggi, e dato il metodo, spesso venivano fuori delle cose interessanti, lontane dagli stereotipi di background che spesso si vedono al tavolo di gioco.
Non so se lo avete mai notato infatti, ma, almeno a me che gioco piu` o meno da 15 anni con lo stesso gruppo, capita spesso di vedere  giocatori che fanno SEMPRE lo stesso personaggio: la mia croce costante e` ad esempio un giocatore che fa sempre il nobile decaduto che vuole recuperare il trono.  Puoi spostarti sul fantasy, sull'horror, sulla science fiction, ma stai sicuro che lui fa sempre quello.
E il bello e` che non sembra renderesene neanche conto!

Con i background casuali, invece spesso e` divertente giocare il "tipo" di personaggio che ti capita: lo stesso giocatore di prima e` stato "costretto" a giocare un mago barbaro analfabeta con una sorella che lo odia e un alleato tombarolo!
Il giocatore e` stato costretto a spremersi le meningi, ma il risultato e` stato un PG (e una serie di avventure, con PNG molto particolari) che difficilmente dimenticheremo. Certo, anche io master ho dovuto "venirgli incontro" modificando svariate cosa nella trama prevista, ma il risultato e` stato divertente per tutti.

kaltorak
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Re: Giocato è un'altra cosa

Una volta ogni tanto, così tanto per vedere, è divertente... Giocato tre volte di fila ti va' sullo stomaco.
Tipo c'era un'edizione di Gloratha dove il dio patrono lo dovevi generare casualmente: il che lì aveva anche un senso perché erano gli dei che sceglievano gli adoratori e non viceversa, però una volta o due è carino, poi diventa pesante. In storm bringer c'era la creazione casuale anche lì, volendo, mi sono trovato un personaggio che l'ho usato tanto per non rompere le scatole al gruppo (tanto poi finite le avventure che aveva in casa di SB non se n'è più parlato), ma insomma era un po' campato per aria: cioè era un barbaro del caos di una tribù che erano tutti gnokki (e in pratica tenevo il barbaro-guerriero gnokko che non ho mai capito come tenere insieme la gnocchitutidine con la barbaritudine col fatto che i miei famigliari adorassero Ariok mentre io sugli dei avevo una mia idea particolare: cioé che era meglio starci il più lontano possibile), nel MERP un giocatore per una botta di culo fotonica si è trovato a usare (niente meno che) un elfo Nordol, ho lui di Silmarilion e via dicendo non glie è mai entrato in testa un tubo beato, in compenso era molto contento dei bonus sulle caratteristiche... Fate voi che per fargli prendere la nave per l'Ovest a fine campagna il master ha dovuto spiegargli che la magia era finita insieme alla III era quindi se restava ad Arda non lo aspettava nulla di buono (la sua idea era farsi un castello e starsene lì nei secoli dei secoli a fare il figo modello il protagonista di Bastard).
Una volta o due tanto per cambiare ci può anche stare, ma usato sempre imho è quanto di più frustrante mente umana possa immaginare.

Per carità una volta o due giocare così è pure liberatorio ma all'idea di far così sempre mi tremano i polsi.

ORCO NON LASCIARE CHE IL SOLE TRAMONTI SU DI TE DA QUESTE PARTI.
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Re: Giocato è un'altra cosa

Si certo, non va fatto tutte le volte, ma, ogni tanto, si puo` fare (e noi lo facciamo una volta ogni 3-4 campagne).

Solitamente, alla fine del processo di creazione, se qualcuno e` veramente insoddisfatto, gli viene data la possibilita` di ricreare la storia del PG.

kaltorak
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Re: Giocato è un'altra cosa

kaltorak ha scritto:

Tornando al post iniziale di questo thread, sono anche io dalla parte dei giochi a buy-points (siano essi GURPS, Savage Worlds, Hero o altro), pero` una cosa che invece ho trovato spesso gradevole, e` la generazione casuale dei background.

capitato anche a me con cyberpunk.. piace anche a me molto..
certo.. ogni tanto sarebbe bello costruirsi il pg come si vuole..
insomma.. giocando spesso (questo è l'importante) si può alternare l'uno e l'altro.
Certe volte ho creato pg di dungeons and dragons con una ratio interamente basata sul giustificare l'accozzaglia di razze, classi e classi di prestigio che avevo scelto.. questo è sicuramente la versione meno simpatica delle possibili creazioni di personaggio..
(no, perchè io sono un mezzo elfo, mezzo immondo, addestrato dai nani guerriero ma cresciuto da una famiglia di zingari.. dal mio maestro d'armi ho preso 2 livelli di "duellante" e dal druido che passava dal villaggio ho imparato gli incantesimi divini..)

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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Re: Giocato è un'altra cosa

Quando succede è brutto anche questo, neh.

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Re: Giocato è un'altra cosa

Mornon ha scritto:

no, perchè io sono un mezzo elfo, mezzo immondo, addestrato dai nani guerriero ma cresciuto da una famiglia di zingari.. dal mio maestro d'armi ho preso 2 livelli di "duellante" e dal druido che passava dal villaggio ho imparato gli incantesimi divini..

Io la prima volta che ho giocato a D&D 3.5 ho permesso un po' tutto, visti i risultati dalla seconda volta ho detto al mio tavolo solo il manuale del giocatore, qualsiasi altra cosa va prima approvata da me e comunque niente classi di prestigio, al massimo una o due abilità di classe al posto di talenti di alto livello.
Creazione a punti e ampie scelte sì, ma non voglio dover customizzare ogni mio mostro perché altrimenti non è una sfida per i pg.

Ursha
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Re: Giocato è un'altra cosa

lo so bene.. è una vitaccia..

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Re: Giocato è un'altra cosa

Solo la prima volta. Se dalla seconda ci si impone dall'inizio, chiarendo quali manuali si (pochi) e quali no (molti) poi è tutto in discesa. Solo che bisogna fare un po' di esperienza. Tutta quella sfilza di talenti, manovre tattiche e classi di prestigio la prima volta affascinano non c'è nulla fare...
La prima volta la gente dice che sei cattivo, poi concorda che si riesce fare le stesse cose in metà del tempo e "forse" avevi ragione tu.

Ursha
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