thearch ha scritto:

Nonostante questo io credo, che fondere la narrazione "classica" con una parte interattiva possa portare a risultati migliori ... a livello pratico costruire un librogame che approfondisce tutti quei dettagli - storici, descrittivi, di contorno – che permettono di creare quell’atmosfera vivida.

Questa è un'idea che merita di essere approfondita a livello pratico perché ha avuto ben pochi tentativi nel corso del tempo. Probabilmente l'immediatezza e la giocabilità di un LG dal taglio classico con una struttura simile andrebbe persa e il libro risulterebbe ancora meno usufruibile e più di nicchia. Inoltre per mantenere alta la qualità di un volume strutturato in questo modo sarebbe necessario optare per pochi bivi solo nei punti chiave, perché mantenere un alto livello narrativo in un racconto con molte diramazioni richiederebbe un impegno proibitivo e una lunghezza del libro mastodontica.
Tuttavia credo che l'idea sia molto valida: secondo voi quali tematiche potrebbero prestarsi di più a un esperimento di questo genere? Potrebbe essere un'idea riprendere grandi classici della letteratura e infilarci dentro qualche bivio? Detta così sembra una bestemmia ma pensateci: si dovrebbero completare solo el diramazioni e questo garantirebbero un più facile mantenimento di una certa qualità narrativa non dovendosi occupare di tutto il volume.
Qualcosa di vagamente simile, ma senza bivi, è già stato tentato con Orgoglio, Pregiudizo e Zombi, non so se qualcuno di voi l'ha letto...

Zot ha scritto:

Non ho mai avuto la tua impressione. Mi piacerebbe sapere qual è il tuo termine di paragone nella narrativa classica. Forse un punto importante è che il librogame rimane soprattutto un gioco che bene o male deve essere finito in un'oretta o poco più, quindi andrebbe paragonato a racconti brevi. Molto più brevi del numero di pagine del LG, perché effettivamente a ogni partita se ne legge molto meno...

Non posso fornirti un termine di paragone, alla fine leggo di tutto...
Gli ultimi tre libri li trovi nella sezione lettura...
Obiettivamente però è strano non notare le differenze 

Comunque in Lupo solitario in linea di massima più si va avanti con i numeri della serie e più le avventure diventato descrittive,questo non è necessariamente un bene,diciamo che è una questione di gusti però posso dire che alla maggior parte delle persone piacciono di più l'immediatezza dei pimi numeri rispetto alle prose dei numeri successivi.. O almeno questo mi è parso di capire leggendo sul forum.. Ah andando un pò fuori tema visto che sei agli inizi ti consiglio vivamente di leggere la serie in ordine anche se penso che tu lo stia già facendo visto che hai iniziato leggendo il numero 1..

Fly ha scritto:

Ah andando un pò fuori tema visto che sei agli inizi ti consiglio vivamente di leggere la serie in ordine anche se penso che tu lo stia già facendo visto che hai iniziato leggendo il numero 1..

Ovvio

Avete mai letto "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Calvino? Ditemi se non fa pensare a un LG quando lo leggete. E' anche quello fatto a "sezioni" e ogni sezione, anche se collegata alle altre, è leggibile a sé. Al centro, poi, Calvino (cercando di fare metaletteratura) dà delle dritte su come può nascere un libro. Ovvero dice che la storia nasce da un'idea, un fatto, e da questo fatto può succederne un altro oppure uno diverso. La storia, cioè, si dipana in modo diverso a seconda di poche variabili casuali (o meno). E' la genesi del LG (siamo nel '79). Si prende questo pezzo centrale di Calvino e invece di costruire una storia o l'altra (a libero arbitrio dell'autore) le sviluppi TUTTE quante (a libero arbitrio del lettore). Forse sono stato complicato e confuso, ma se qualcuno conosce il libro citato sicuramente intende ciò che voglio dire.
Per dirla in breve: scrivi una storia, arrivi a un punto cruciale: invece di ragionare nel modo tradizionale (può succedere questo, questo O questo) si applica tutto il ventaglio di possibilità che t'è venuto in mente (questo, questo E questo).
Anche io la penso abbastanza come thearch: un LG ben descritto ma anche ben giocabile. A seconda delle scene. Anche LS quando c'è da descrivere aumenta la lunghezza del paragrafo e si rallenta l'azione, quando c'è da combattere si rimane senza fiato. La narrazione cerca di esprimere a suo modo la realtà, usando questa tecnica. Il primo di LS è tutto senza fiato perché lo è la situazione stessa. Lentamente il personaggio cresce con l'autore e comincia a vedere, riflettere, assimilare (la stessa storia che vive glielo permette meglio).
I paragrafi lunghi se scritti in modo accattivante non stancano affatto, a mio avviso. Io, insieme a un amico, sto lavorando su un LG proprio con queste idee; sono ancora all'inizio, vediamo che robaccia viene fuori!