Re: fantasy?
Aloona ha scritto:Se vuoi essere "estremo" ok. Però ci sono degli elementi per identificare un "genere", certo che è "rischioso" impantanarsi in questo, ma non è sbagliato IN SE'! Come fa notare qualcuno sopra, io posso mettermi lì e dire "ora voglio fare un fantasy" e poi mi esce una storia bellissima dove un'indagine poliziesca è condotta da un Goblin! Cosa "identifica" lo steampunk, che lo rende diverso dalla fantascienza classica? L'epoca, l'ispirazione a Verne, il "colore", il "vapore" nel senso della tecnologia. Perché qualcuno ha usato il termine "dieselpunk" per quelli di periodo nazista? Beh, in effetti è connotativo di molti racconti ambientati in quel periodo, perché la "tecnologia" è alimentata a benzina e quindi distingue tutti questi da quelli ambientati magari nel vecchio west dove i cattivi usano armi mosse dal VAPORE. Punto. POI non è che se ci voglio infilare i conigli rosa me lo vieta qualcuno.
Io capisco cosa vuoi dire, ma ho chiarito il MIO studiare a tavolino. Non è guardare "cosa non c'è", ma studiare semmai alcune linee e quel che fa FUNZIONARE quel ha funzionato.
E questo serve.
Capisco quello che vuoi dire e ha del pregevole. Non voglio sparare a zero sul tuo studio (o lo studio in generale). Però, se un'opera è un capolavoro, è perché ha un ingrediente particolare o per quel qualcosa di magico che non si può proprio spiegare? Due torte fatte con gli stessi ingredienti, una buonissima e l'altra così così, cosa le differenzia? Il cuoco, che probabilmente ha messo quel famoso non so che che ha reso la sua torta eccezionale. Non è SOLO un fatto di tecnica. Così fosse il mondo sarebbe pieno di capolavori. Perché un uomo è bello e uno no? Per gli occhi? Le mani? Il sedere? Come si muove? No, è tutto l'insieme. Certo, può colpirti un particolare, ma è l'insieme che lo valorizza. Se io vado dal bellone gli cavo gli occhi e li metto al posto dei miei non divento bello come lui. Anche se, ipoteticamente, lo copiassi in tutto e per tutto e creassi un clone suo in cui riesco a far entrare la mia coscienza non sarebbe la stessa cosa. IMHO
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Re: fantasy?
Bravo, hai fatto un OTTIMO esempio!
Una torta di mele può essere un capolavoro e una no, cosa le differenzia? Tutta una serie di elementi estemporanei...la mano del cuoco, le spezie, la cottura, la qualità delle mele...ecc..
PERO' stiamo parlando di due torte di MELE!
Se vi fossero state arance, sarebbero state due crostate di arance, una splendida e particolare e una cattiva e dura. I generi questo sono, alla fine.
Certo, ci si trova nell'imbarazzo quando i cosiddetti "generi" si mescolano. E quindi la torta non è più di mele, ma c'è anche tanta cioccolata e caffé che...boh, è un tiramisù con le mele? E' una torta di mele con la cioccolata? Allora ti dici che è "una torta". Perché? e' fatta a forma di torta, ha uova, farina, zucchero e ripieno e guarnitura. Poi le dai un nome tuo. Mettiamola così, quando non si sa bene come esprimere un racconto con molti elementi fantastici di solito si usa genericamente la parola "fantasy" oppure si guarda il pubblico a cui è rivolto e se utilizza schemi "adulti", da "fiaba" ecc. uno "schema" di fondo si trova sempre. Tolkien non ha scritto dal "buio della mente", ma da lunghi e lunghi studi di epica, fatto provato, checché ne racconti lui. Forse leggeva poca NARRATIVA. E ha PRESO i canoni del racconto epico e della ballata. Ci sono tutti. Ne ha fatto una rielaborazione sua, ma ci sono.
E cosa cambia allora?
Solo lo scopo: voglio prendere dei CANONI per scrivere un racconto per ESPRIMERE meglio un concetto o voglio farlo per tentare di vedere se vendo.
In tutto ciò, io abolirei anche i generi, ma alla fine sono più una comodità che altro, tutti i buoni lettori sanno distinguere le differenze e chi è "sui generis" o meno nel proprio ambito.
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Re: fantasy?
I generi esisteranno sempre, non si possono abolire. Anche perché FANNO comodo. Ma non vanno assolutizzati. E' solo questo ciò che volevo dire (non è vero, ma in buona parte si può riassumere anche così).
Ecco la citazione esatta della frase di Tolkien:
"Tali storie nascono non da foglie di alberi ancora da osservare, né attraverso lo studio della botanica o della pedologia, ma crescono come un seme nel buio del fertile suolo della mente: da tutto ciò che si è visto, o pensato, o letto, e poi per lungo tempo dimenticato, depositato nella profondità dell'essere"
E io ci credo fermamente in quello che dice. Per un semplice fatto. E' applicabile a TUTTI. TUTTI così facendo possono scrivere un capolavoro al pari di Tolkien o anche meglio. Se la risposta fosse stata quella che dici tu (studi di epica etc) solo chi studia epica può scrivere un capolavoro come ha fatto Tolkien. Il fatto è che gli studi suoi, come lui dice, non sono stati altro che un humus fertile che si è decomposto nella sua coscienza e ha tirato fuori alberi e piante magnifici. Sono ingredienti, sì, ma chiamati a essere mangiati, digeriti e rielaborati dall'anima o coscienza, che dir si voglia. E' questo lo studio che andrebbe fatto: non tanto sviscerare un'opera o un'altra, ma capire il segreto dell'autore. Nel caso di Tolkien è la sua intensa vita spirituale. Tutto questo sempre secondo me.
Tesorino, perché vuoi litigare? Non ci riuscirei con te, mi ricordi tanto una ragazza con cui uscivo tanti anni fa.
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Re: fantasy?
Sì, ma è QUESTO il punto! A volte sottovalutiamo l'esistenza inconscia di questi criteri che utilizziamo!
Anche Hugo Pratt soleva raccontare come la nonna lo avesse incitato a copiare dal vero tutto quel che vedeva... ma inconsciamente andiamo anche noi a pescare poi da quel che FUNZIONA, per il semplice fatto che se NESSUNO legge il nostro libro, la nostra idea da comunicare va a farsi benedire. Nel caso di Tolkien, ad esempio, doppiamente, visto QUELLO che voleva comunicare.
E LUI voleva che il messaggio arrivasse ed era educativo (a parer suo), c'è chi dice rivolto ai nipoti: volente o nolente ha dovuto usare dei canoni che potremmo classificare come "epica".
Mi sono fatta una discussione interessante, che citavo in un altro thread, a questo proposito, sul metal...per restare in tema di epic. Io ed un tizio ci siamo scannati (tanto per cambia, ma ha iniziato LUI stavolta) perchè IO sostengo che i Sonata Arctica sono un gruppo Power Metal, LUI che non capisco un cazzo di metal e i SA sono un gruppo rock sinfonico. Un amico che ci capisce di metal ha dato ragione a ME. Altri a lui. Va a capire. E non stiamo parlando di geni. Probabilmente sono una via di mezzo, con picchi da un lato e dall'altro. Questo fa di loro degli "outsider"? No, sono commercialissimi. Ciò dimostra che non è un MALE in sé il "genere", ma come lo si usa (come sempre ).
Ed è ancora viva? =__=
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