Carissimo,
ubriacarti TU prima di tutto non serve a niente, SEMMAI il tuo amico avrebbe ora bisogno di qualcuno che gli dia conforto e quindi che tu sia lucido. E, considerazioni o meno che si possano fare, per esperienza penso che quando ci poniamo "grandi quesiti" e questi ci sovrastano, in realtà sono piccoli ma insidiosi problemi che ci stanno logorando o non abbiamo sconfitto bene.

Non so darti la "risposta", posso dirti che proprio alcune delle filosofie che segui tu ora contemplano la vita come passaggio breve e transitorio ed il karma, che fa sì che quel che sembra ingiusto ai nostri occhi è un "raddrizzamento" purificatore di situazioni passate.
Io sono indecisa se crederci, lo sono sempre stata, anche se sento che niente è mai casuale... negli ultimi anni ho preso a considerare una serie di forze che collimano spesso tra loro nel far avvenire fatti, una specie di "caos consapevole" o grande interazione di tutto con proprie dinamiche, che considero "Dio" esattamente nell'accezione con cui una "coppia" è una entità a sé stante composta da parte dei singoli. E la collettività idem.
Magari non è vero neanche questo... quel che è vero però è che non puoi vivere per l' "esito", ma per quel che lascia ogni cosa che incontri sulla via finché sei vivo e quello è importante. Secondo me. L'esito è sempre la fine della nostra vita e, per come la vedo io, checché se ne dica, poco importa se si muore giovani o vecchi, salvo tu non pensi che in un aldilà esista modo di ricordare o far valere le nostre esperienze... quindi di rattristarsi per non aver vissuto oltre.
Se sia giusto o ingiusto quel che ci accade non lo so, sono un piccolo essere umano e posso affidarmi a quel che sento.

Se hai bisogno sai che mi trovi. Bacio.

Temo che non vi sia alcuna risposta caro Koala. Fa parte della (in)giustizia terrena che dovrebbe notoriamente esesre diversa da quella divina (semmai ne esita una).
In realtà come tutti sappiamo accadono migliaia di infausti eventi in tutto il globo, simili a questo, anche in questo istante. Il punto sta nell'essere preparati ad affrontare una situazione simile semmai dovesse capitare (come non mi e vi auguro) a noi.
Si tratta dunque di essere preparati al peggio ed essere coscienti di quanto ciò che normalmente abbiamo non sia una routine ma un'estrema fortuna, o dono divino, chiamatelo pure come volete.

Io stesso non so come reagirei se dovessi affrontare una botta simile. Certo l'età fa molta differenza. Alla tenera età di 23 anni ovviamente questo tuo amico avrà tutto il tempo di ricominciare (credo che lo vorrà) daccapo ed é giusto che lo faccia sebbene quanto accaduto rimarrà in lui come una macchia indelebile nel prosieguo della propria vita, portandolo a dei momenti di malinconia certo, ma allo stesso tempo forgiandolo per affrontare eventuali situazioni simili.

Certo la filosofia e le discipline orientali da te menzionate possono aiutare a comprendere meglio questi concetti ed a sviluppare un maggior amore verso se stessi (cosa non così scontata come sembra) e verso gli altri e ad andare avanti...

Mi rendo conto ho sfondato una porta spalancata ma questa é la verità...ogni tanto é giusto ribadirla.

Per quello che posso dirti io, caro Koala, sono le stesse domande che mi pone mia moglie, che ahimè, di disgrazie di questo tipo, purtroppo, ha una notevole esperienza. A lei rispondo che facciamo parte di un grande gioco, più grande di noi, dove però ad ogni angolo si nasconde un insidia, non ci si può tirare indietro, bisogna giocare, nel bene o nel male e sperare di vincere, anche se alla fine non si vince niente. Bisogna sperare in realtà di sopravvivere a questa vita di m....
Guarda, ti dico, che dietro una mia parvenza di giocherellone (ovviamente non ci conosciamo bene, ma fidati che è così...) spesso, sopratutto da quando sono diventato papà, sto male. Non sono poche le volte che in solitudine o malinconia, piango, non mi vergogno di dirlo (tanto mia moglie non legge il forum...), perchè ho paura di perdere quello che ho e mi considero una persona fortunata, molto fortunata senza entrare nei particolari. Ma mi devo mettere, ci dobbiamo mettere in gioco e allora avanti... senti caro Koala, forse il mio intervento non ti sarà di grande aiuto, ma non arrenderti mai, per nessuna ragione!!!
un saluto e in bocca al lupo

Grazie a tutti ragazzi, era proprio quello che volevo che faceste, parlare schiettamente delle proprie opinioni ed esperienze personali, e ho avuto 6 differenti punti di vista tutti ugualmente validi. Grazie davvero, anche a tutti coloro che hanno solo letto e non hanno postato. Sono sicuro che molti avrebbero voluto intervenire, ma hanno preferito non farlo. E anche coloro che hanno letto e non lo volevano fare hanno espresso comunque la loro opinione. Quindi posso dire di aver avuto l'appoggio di tutti gli utenti di LGL. Sono molto contento di questo.

Non voglio ringraziare nessuno in modo particolare, tutti mi avete esposto ottime argomentazioni, solo volevo dire a Bresto: non pensare di essere inutile nei tuoi interventi o di non avere le capacità lessicali (forse lo pensi solo tu) o che qualcuno possa stenderti con qualche frecciatina. Il tuo intervento è stato sicuramente il più spontaneo, si capisce ti è venuto proprio di getto come avevo chiesto nel mio post iniziale, e la spontaneità è sempre una cosa straordinaria e che io personalmente apprezzo tantissimo. E il parlare più semplice non è detto che sia male: ti arriva diretto dove serve!

Grazie a tutti, sto bene. Per fortuna prima ho parlato con un paio di amiche (se non ci fossero le donne!) che mi hanno aiutato a rasserenarmi ancora prima di ripassare qui.

Un saluto, grazie davvero.

gpet74 ha scritto:

Chiaramente quando una vita viene stroncata i parameci vicini si dispiacciono! Piangono! cercano di contestualizzare e si aggrappano a religioni o filosofie consolatorie.
Peccato che nulla di tutto questo cambi la realtà dei fatti. Non esiste un senso assoluto a quello che accade, alle nostre vite e men che meno alle nostrre morti.

Quello che ti posso dire, Koala, è di ubriacarti. Piangere per il tuo amico e, se potrai, con il tuo amico. Metabolizzare la perdita sapendo che mai più rivedrete quella persona ne in questo mondo ne in altri (perchè altri mondi non esistono). Godete del presente e fottetevene del futuro. Il futuro non esiste. è un ipotesi.

Da agnostico non approvo completamente questa tesi pragmatica.
Ricordo che per gli "scienziati" medievali/moderni la terra era piatta e fino a Copernico e Galilei vigeva il geocentrismo.
Quindi mi stupisco di come si possa essere certi di queste affermazioni senza lasciar spazio al minimo dubbio.
Mi sembra una visone abbastanza cinica ed il fatto che l'essere umano non sia in grado di contrastare le forze della natura o il destino/caso non significa che bisogna perdere la speranza in un futuro che secondo il sottoscritto può essere, se non deciso, quantomeno influenzato dalle scelte effettuate nel presente.
Ergo una "sana" storta a base di alcool in memoria della scomparsa ci può anche stare ma con la consapevolezza che il futuro, anche se si tratta di un'ipotesi, diverra un giorno il presente.

IMHO