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Corto 14 - 96_21

Corto 14 - 96_21

VOTAZIONI #7
(fino a domenica 27)



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Per votare, lasciate un commento con il nome del corto, un voto da 1 a 10 (con possibile mezzo punto), e una piccola recensione del racconto. Tenete conto sia dell'efficacia del corto, sia dell'attinenza al tema "L'eredità del passato: come scelte lontane nel tempo possono influire sul futuro".

Ricordo che bisogna votare un minimo di 12 corti e che, a fine concorso, ci sarà una settimana extra in cui modificare o aggiungere i voti a 5 corti a piacere.

Buona lettura!

FinalFabbiX
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Re: Corto 14 - 96_21

addirittura mezz'ora prima della data di rilascio ufficiale! yikes

GGigassi
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Re: Corto 14 - 96_21

Questo corto risulterà particolarmente affascinante per chi, come me, è di Roma e conosce la Porta Magica, uno dei monumenti più strani e intriganti della capitale, con le sue origini arcane e i simboli oscuri che la ricoprono. Devo ammettere che avevo vagamente riconosciuto il luogo già dalle blande descrizioni iniziali e accorgermi che si trattava effettivamente di Piazza Vittorio mi ha compiaciuto. Il racconto è ben scritto, il tema del neuroverso, che abbiamo letto o visto in mille declinazioni in libri, racconti, serie tv, film, anime e fumetti, è sviscerato con una certa perizia e sviluppato con il giusto equilibrio tra l'approccio onirico oscuro dei primi paragrafi e la capacità di sviluppare la storia in modo da renderla progressivamente sempre più chiara, con tanto di rivelazione finale che costituisce un discreto colpo di scena. Dal punto di vista narrativo e dell'idea di fondo nulla da dire, e credo anche che il comparto ludico sia stato sviluppato a sufficienza, nonostante la totale assenza di un regolamento o un'introduzione, grazie ai piccoli enigmi presenti nell'opera e alla "conta" finale che valuta come ti sei comportato e quali risutati hai raggiunto (forse è solo un caso, ma mi ha ricordato qualcosa di analogo che ho inserito in un paio dei miei libri).
96_21 sotto questi punti di vista lo promuovo e non ho difficoltà a dire che si tratta di una lettura interessante. Tuttavia per qualche motivo non riesco a metterlo tra i primissimi racconti in gara quest'anno: ci sono alcune cose che mi hanno disturbato e mi portano ad abbassare un po' il giudizio complessivo, che rimane comunque di buon livello. Nel particolare:
1) La totale assenza di regolamento e prologo si sente: si viene subito scaraventati nel cuore della vicenda, il che non è per forza un male vista la natura del lavoro. Tuttavia la prima parte risulta poco chiara, e la mancanza di qualche elemento introduttivo impedisce la piena immedesimazione nei personaggi che tendono a risultare asettici e "altri" da noi. Questo pesa sulla valutazione finale: quando emotivamente non ti affezioni alla storia o ai protagonisti non è mai un buon segno.
2) Ho la netta impressione che l'autore avrebbe voluto scrivere molto di più del consentito e che i tagli che hai fatto (vedi punto 1) siano stati dettati più dalla necessità di rispettare le indicazioni del bando che da reali esigenze narrative. Ci sono moltissimi paragrafi, 51 in 15 pagine, e questo proliferare spesso pesa sull'approfondimento della vicenda, narrata quasi sempre frettolosamente e con frasi piuttosto stringate. Ancora una volta questo sviluppo pesa sulla sintonia con l'opera che il lettore finisce per provare e rende il corto meno appassionante di quanto sarebbe potuto essere.
3) D'accordo i loop e i ritorni, ma il lavoro ha qualche problema strutturale che denota una probabile esperienza non elevatissima con le storie a bivi. Ci sono punti dove nulla ci impedisce di continuare a fare le stesse due o tre scelte e passare infinite volte negli stessi quattro o cinque paragrafi, senza che il testo salvaguardi in alcun modo la coerenza strutturale o ci siano escamotage per evitare questo. Altra mancanza tecnica piuttosto grave al paragrafo 47: pretendere che di punto in bianco il lettore si ricordi con esattezza quante volte è passato ai paragrafi 5 o 13 e quali azioni ha fatto o quando, senza che ci sia stata la minima avvisaglia al riguardo, nè la possibilità di appuntarsi alcunché, è eccessivo. In passato ho visto polemiche abbastanza nette per difetti della stessa natura ma molto meno impattanti di questi.

Complessivamente, lo ripeto, il lavoro mi è piaciuto e l'autore dimostra di avere classe e capacità. Gli manca un po' di esperienza e per questo stavolta finisce, almeno a mio giudizio, per pagare dazio, e non riuscire a lottare con i primissimi. Ma ci sono ottime basi e se vorrà continuare con I Corti anche nelle prossime edizioni, sono certo che avrà ottime chance da podio.

Voto finale di Prodo: 7.

Prodo
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Re: Corto 14 - 96_21

In 96-21 l’azione inizia subito, senza un’introduzione o un regolamento, veniamo catapultati in una situazione misteriosa senza che ci venga data alcuna indicazione. Il primo luogo che visitiamo, la casa rossa, mi sembra una delle tante case cantoniere abbandonate lungo le strade consolari che portano a Roma, impressione che viene confermata dal secondo luogo visitato, la famigerata Sedia del Diavolo, che ho riconosciuto immediatamente, nei miei ricordi infatti, l’ho visitata da bambino assieme a mia madre proprio in un’afosa giornata estiva come descritto nel racconto. A quel punto mi aspettavo anche la Porta “Maggica” di piazza Vittorio, altro luogo esoterico della Città Eterna, che infatti compare puntualmente. Quindi l’autore merita un plauso per averci accompagnato in un giro nella Roma esoterica.

Quello che non ho apprezzato del racconto sono i troppi salti di genere, si inizia con una sorta di realismo magico, dove il mistero sembra emergere gradualmente da particolari, frasi dette dai personaggi, simboli che appaiono improvvisamente, per poi piegare verso la fantascienza popolata di orrori cosmici che ci giudicano come specie in base alle azioni di singoli individui per poi tornare ad una fantascienza più terrena e più vicina nel tempo. Se l’autore fosse rimasto su un solo genere lo avrei apprezzato di più.

Da un punto di vista ludico il racconto è ben sviluppato su 51 paragrafi, però ho notato errori di progettazione perché, partendo da alcuni paragrafi, possiamo esplorare nuovamente paragrafi appena letti, mentre il conteggio finale non era stato anticipato in precedenza, quindi mi ha provocato qualche difficoltà il ricordare quante volte avessi vissuto i loop.

96-21 è attinente al bando perché le scelte prese nel passato influiscono sull’esito finale nel futuro.
Il mio voto è 7.

F.A.S.
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Re: Corto 14 - 96_21

questo corto mi ha messo parecchio in difficoltà, non capisco che si tratta di una genialata oppure di un'accozzaglia sconfusionata senza capo nè coda.

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
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Re: Corto 14 - 96_21

Ignorando l'esistenza di quel monumento romano la prima cosa a cui ho pensato leggendo della sedia gigante è stato il "monumento" analogo che si trova a Manzano smile2

Se GabrieleUD bazzicasse ancora da queste parti potrebbe confermare l'esistenza di questa celebrazione della laboriosità del popolo friulano sad2

GGigassi
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Re: Corto 14 - 96_21

96_21 - Voto 4

Non so se questo corto volesse seriamente presentarsi sperando in una buon risultato e sono io che non ho capito nulla. In ogni caso devo valutarlo al pari degli altri.

Ci sono stati molti corti onirici nel corso del concorso (Onyrica 2017, Alla fine della Terra 2019, per citarne due). Nessuno proponeva degli enigmi in-game dando l'impressione che ci fosse un grande disegno dietro.
Qui il disegno io non l'ho trovato. Ho trovato una serie di scene prese da due momenti temporali distinti e incollate nel tentativo di creare un'esperienza, che però, a mio parere, non brilla per originalità o potenza. Il corto sembra essere stato scritto in una giornata, mettendo assieme idee raffazzonate.

Come detto in altri corti, è sbagliato fare la morale al lettore. È sbagliato chiedere al lettore di muoversi senza dargli un perché. È sbagliato implementare un sistema di "vite" se tanto poi, morire definitivamente ha (quasi) lo stesso effetto di perdere una vita.

Aggiungo che, per il gusto moderno, dire "era tutto un sogno/un racconto/un libro/una simulazione" è un colpo di scena da evitare, a meno che non sia stato seminato con estrema intelligenza.

Ciò che trasforma il tutto da una brutta idea a un'idea gravemente insufficiente è l'interlinea. Dopo aver pubblicato il bando, un utente mi scrisse preoccupato per l'assenza di un'interlinea obbligatoria. E io, da ottimista, risposi "anche con interlinea 1 si legge bene". Ricordo a tutti che Prima dell'Alba sta in 15 pagine, che Rodney Road in 15 pagine, A un passo dalla sabbia sta in 15 pagine. Sul serio in questo racconto non si è trovato un paragrafo da tagliare? Mi sembra l'ennesimo indizio sul fatto che si potesse congeniare il corto con più cura.

Spezzo una lancia a favore del tema: secondo me c'è, nei limiti in cui poteva essere veicolato da questo corto, perché presenta effettivamente elementi nel '96 che hanno un risultato nel '21.

FinalFabbiX
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Re: Corto 14 - 96_21

Trama: Boh… Marco… Mac… si alternano in due luoghi fuori dal tempo (e anche spazio)

Attinenza al bando: Eventi del passato che vengono ripetuti in differenti piani temporali

Giocabilità: C’è una buona interazione, anche se il passare da un protagonista all’altro all’inizio confonde non poco. Alcune azioni portano a vedere dei simboli che poi serviranno per uscire dal limbo in cui si trova il lettore.

particolarità: Ho molto apprezzato l’utilizzo della porta magica (o alchemica) di Roma (che, tra l’altro, avevo in mente anche io di sfruttare per un libro gioco) come fonte dell’arcano che si cela dietro gli eventi che colpiscono il protagonista.

Giudizio finale: 96/21 non è di immediata comprensione, articolato e complesso nonostante il poco spazio a disposizione, il protagonista pare essere in un limbo in cui due facce della stessa anima devono affrontare un giudizio finale,
Per quanto non mi entusiasmino i libri gioco in terza persona (“il protagonista sei TU” e non LUI/LEI), in questo corto non vi è un distacco tra lettore e protagonista, entrambi conoscono i medesimi eventi e sono a pari livello, e la storia per entrambi si svela con il susseguirsi degli eventi, fino alla epifania finale.

Sono piuttosto dibattuto sul voto, troppo criptico questo corto, un po' come quei film di Terrence Malick che "l'uomo comune" fatica a digerire e si rompe le palle dopo 10 minuti, mentre gli esteti del "cinema alto" lodano e magnificano, non sai però se a ragion veduta oppure solo per dimostrare che "loro sanno/capiscono e  tu no".
Quindi 96/21 (si riferisce agli anni 1996 e 2021?) è una genialata per pochi oppure una accozzaglia che mal si digerisce? Davvero non lo saprei dire. Nel dubbio mi tocca fare una media tra "ciofeca che capisce solo l'autore" (4) e "genialata per pochi" (9) e gli do 6.5.
Mi riserverò di rivedere il voto alla fine, in attesa che altri utenti esprimano i loro giudizi e magari mi illuminino.

Piango perché una volta ero un fratello, ed ora non lo sono più (K.Von Erich)

djmayhem
Re dei refusi
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Re: Corto 14 - 96_21

Dopo un inizio spiazzante, senza titoli o spiegazioni, solo un paragrafo 1 con una descrizione in stile vecchie avventure testuali o RPG d'antan, sono rimasto più intrigato del previsto da questo Corto. Il dipanarsi degli eventi ha giustamente un che di onirico, che si spiega poi nel finale in modo che trovo coerente. Il gioco si svolge in modo non particolarmente originale, ma corretto; al buon senso del lettore ("che cosa può ancora fare Marco/Mac?") è affidato il non ripetere azioni già eseguite, a meno di non cascare in un loop. Si può obiettare che questo meccanismo non è chiarissimo, e in effetti crea qualche problema alla resa dei conti finale: se sono passato due volte da un loop e ho fatto scelte diverse, alla fine della storia posso essere punito perché ho eseguito sia l'azione buona che quella cattiva, dal momento che solo quest'ultima viene computata. E' quindi punitivo cercare di esplorare tutte le diramazioni se ho già ottenuto gli indizi che mi servivano per proseguire. Inoltre, la scelta giusta è sempre quella di fidarsi degli altri, perciò non c'è la minima ambiguità in ciò che ci viene richiesto; una decisione nient'affatto "sbagliata", perché nessuno ha stabilito che una buona storia a bivi ci debba per forza far assumere il ruolo dell'infame di tanto in tanto, ma che offre il fianco alle critiche di chi non ama il "volemose bene" a tutti i costi.

Detto questo, l'aspetto ludico è comunque corretto e non lascia nulla al caso. Gli enigmi sono accessibili ed è possibile ottenere il punteggio migliore al primo tentativo (non sarebbe stato male un terzo finale che premiasse chi ottiene questo punteggio, ma intuisco che lo spazio sia stato tiranno). E va sottolineato che la scrittura dell'autore è davvero molto, molto buona, senza fastidiose ridondanze, evidenti incertezze o veri e propri errori. In più, ci sono i link ipertestuali, grandi assenti anche nei Corti migliori visti finora, e il tema del concorso è pienamente centrato.

Voto: 8

EGO
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Re: Corto 14 - 96_21

Per me questo Corto è un fottuto capolavoro. Lo stile secco, immediato e familiare è risultato incredibilmente evocativo. L’atmosfera straniante e surreale è un’altra cosa che apprezzo. L’inizio in medias res è perfetto per catturare l’attenzione e la curiosità del leggiocatore e la narrazione in terza persona è stata gestita bene.
Provo inoltre un’istintiva simpatia per la paraculaggine dell’autore: visto che non ci sono limiti di interlinea nel bando di quest’anno lui ha affastellato le righe l’una sull’altra, strappando quindi più spazio possibile per una storia che evidentemente sentiva l’urgenza di raccontare. A volte le lettere si sovrappongono e non è molto elegante (per non dire che si legge un po’ male), ma considerando altri Corti di quest’anno che non hanno sfruttato le 15 pagine a disposizione (e ne avrebbero tratto beneficio) è comunque una cosa lodevole.

La storia in ultima analisi non è poi nulla di geniale od originale, come già sottolineato da altri. A me ha ricordato un po’ quel fumetto-game dell’anno in cui partecipai per la prima volta, e che dal commento di FinalFabbiX immagino di poter identificare con Oniryca. Però alla fine la soluzione del mistero passa un po’ in secondo piano davanti alla suggestione che ha saputo creato l’autore e al coinvolgimento che ha generato. Credo che per i lettori romani l’effetto immersivo sia ancora più sentito, altro che sedia di Manzano. smile2

A livello ludico questo Corto ha rappresentato per me una sfida abbastanza impegnativa ma non insormontabile. Inizialmente pensavo di penalizzarlo per la formulazione apparentemente ambigua dei paragrafi-loop, in cui sulle prime non avevo capito se si riferisse al paragrafo stesso o al contenuto del paragrafo (già presente identico in altri) ma in effetti la formulazione è chiara e precisa e sono stato io a farmi venire dei dubbi inutili.
Per quel che riguarda le perplessità di Prodo sui problemi strutturali, per me non ce ne sono. Almeno, non del tipo che ha sollevato lui: quando andiamo ai paragrafi multi-opzione (come il 17) ci viene chiesto chiaramente cosa possiamo “ancora” fare, sottintendendo quindi che non si possono intraprendere azioni già fatte se non forse quando si verifica un loop.
Non condivido poi le critiche sul fatto che non ci sia stato detto all’inizio di ricordarci le volte in cui incontriamo un loop: pur rincoglionito come sono, io non ho avuto certo difficoltà a ricordarmelo visto che al massimo si può capitare in quei paragrafi due volte (pena un’instant death).

Geniale il meccanismo dell’apertura della sedia: tendenzialmente (se non incappiamo nelle “instant death”) possiamo riprovarlo finché non l’azzecchiamo, e una volta superata quella che sembrava essere l’ultima sfida del Corto ecco che invece l’autore rilancia!
Confesso però che non ho capito la logica dietro i simboli: io ricordo ad esempio che

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 la prima volta avevo beccato i semi delle carte e poi la stella, che però è una sequenza che ti frega. Boh, ricorderò male io.
Ben più facile capire quale opzione scegliere dopo se si ha fatto una certa cosa con un certo personaggio (magari non mancavano altri indizi, che però non ho colto). Anche se lì l’autore ha adoperato una raffinatezza: ha indicato come prima scelta (destra) quella che nel testo viene presentata come seconda e viceversa, costringendo a leggere con attenzione il testo.
Certo, ripensandoci c’è anche il rischio che il Corto finisca prestissimo se imbrocchiamo casualmente i simboli senza aver visitato il resto del Corto, ma credo sia un’eventualità assai rara.

Tutto oro quello che luccica? Ahimè, no. L’autore fa parte della schiera, assai nutrita, di quanti non sanno rendere le interpellazioni: cfr. par. 38 “Buon pomeriggioVIRGOLAMarco”, par. 34 “Mi scusiVIRGOLAsignora”. Visto però che altrove le azzecca posso pensare che gli sia semplicemente rimasta la virgola dentro la penna, anzi la tastiera del pc…
Non ho poi apprezzato il moralismo che trasuda dal calcolo del punteggio finale. Anche perché questa stessa scala di valori è discutibile: rubare un prodotto di grande valore (come credo fosse la Playstation all’epoca) ci penalizza meno che farci leggere la mano da una sconosciuta? E poi credo che sia ragionevolmente giusto evitare di dare soldi a un fricchettone che posso legittimamente pensare se li sparerà in vena (non che con 1000 lire potesse comprarsi chissà quanta roba…). Se non altro non siamo penalizzati solo perché siamo ricchi, come avveniva in uno dei primi Corti! bigsmile2

L’attinenza al tema c’è, anche se meno lapalissiana che in altri Corti. Il mio voto è 9 (nove).

Sono rimasto esterrefatto dall’accanimento di FinalFabbiX, che inizialmente mi ha fatto pensare che l’autore fosse lui (sconfessando quindi una mia allusione in un altro Corto bigsmile ) e volesse sviare i sospetti. Ma vedo che pure Djmayhem è grossomodo sulla stessa lunghezza d’onda. Tanto per sottolineare quanto ne capisco io di librogame. smile2

GGigassi
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