Danilo Baldoni ha scritto:

Sì, è probabile che la curiosità di Jegriva derivi forse proprio dal mancato ampliamento della novità proposta ne Ledgr.
.

Più che altro, io non ti conoscevo prima di questo Magazine. E dopo averlo letto, ho l'impressione di conoscere qualche tuo pensiero, ma NULLA delle tue opere interattive (che dovrebbero essere "la grossa cosa" per il magazine di Librogame), se non un titolo.

Bastava uno specchietto con una breve descrizione, o un commento, nulla di astrofisico, intendiamoci.

Danilo Baldoni ha scritto:

Attenderei l'uscita dell'intervista integrale, a questo punto. Così la risposta è a te e a tutti gl'interessati.
Non mentivo quando dicevo che non so dir nulla oltre il fatto che è un libro che ognuno vede ed esplora a modo suo, e al contempo, se parole devo spendere, uno specchietto servirebbe a poco o a nulla...
La complessità dell'argomento è oggetto di fascino e mistero anche per me, perché s'addentra in ciò che Eco chiama cooperazione fra scrittore e lettore, e qui la cosa è ai massimi livelli; in tutta onestà, non credo la risposta ad un'intervista possa essere esaustiva fino in fondo, ma è già qualcosa...
Ledgr -senza scherzi- meriterebbe l'analisi d'uno studioso di semiotica, o un filologo, e io non sono né l'una né l'altra cosa. Leggendo Lector in Fabula di U. Eco, però, ho trovato molto di ciò che riguarda questo stile, questo modo d'intendere la narrativa, che è un approccio del tutto innovativo, per certi aspetti (tolto forse Alice nel Paese delle Meraviglie come antenato più vicino e credibile), e che fa del libro qualcosa di sempre misterioso e affascinante.

Stai lodando il tuo stesso libro?

Ragazzi, una domanda: ma qualcuno di voi ha letto L'Esercito degli Gnomi Ribelli (http://www.ewriters.it/leggi.asp?W=49810) e lo Snorri e il Signore delle Spade (http://www.ewriters.it/leggi.asp?W=52451)? Perché si sta parlando molto di argomenti accessori e per niente delle opere. Eppure sono facilmente alla portata di tutti e sono state indicate più e più volte su questo forum, ma mi sembra che sia stato deciso in certi casi a priori di non leggere.
Ci sono spunti innovativi e ottime idee, e anche qualche difetto ovviamente, e sarebbe interessante dialogare, per chi ne ha voglia, parlando dei lavori.
Detto questo Jegriva ha tutto il diritto di criticare i lavori di Danilo o anche altri aspetti dell'intervista se non gli piacciono o pensa ci sia qualcosa che non va, e Danilo di esplicarli e rispondere alle critiche laddove ritiene che ci sia una spiegazione all'appunto avanzato: vi chiedo solo di farlo con tranquillità e senza litigare . Grazie!

Bho, non per fare polemica. Ho provato a leggere Lo Snorri e la rivolta degli Gnomi. Sinceramente ho trovato entrambe le opere di difficile lettura e indigeste. Ma forse la colpa è mia, in fondo ammetto di avere difficoltà a leggere a schermo. Quello che per me è uno stile inultilmente roboante e pasticciato per altri potrebbe essere uno stile ricercato.
Insomma sui gusti non si discute.
Quello che non capisco, e che Jeg aveva già sollevato precedentemente, è la questione dell'interattività. Non ho notato alcun  tipo di interattività ne affinità con i Librogame nei due lavori che ho letto. Quindi la questione qui non è se tali lavori siano ciofeche o opere d'arte ma se abbiano attinenza con i nostri LibroGame o meno.
Se ce l'hanno, illuminatemi perchè non la vedo.
Se invece non ce l'hanno non capisco perchè dedicare un numero del nostro magazine a Danilo e alle sue opere. Insomma allora avrebbe avuto più senso fare un intervista ad Adriano o a Raffaele Aquilone che, oltre ad essere utenti di LGL hanno prodotto (e sono stati tra i primi in assoluto) dei Librogame per la collana LibriNostri.

Come detto in apertura, quindi: Bho!?! Illuminatemi!

kagliostro ha scritto:

se per te l'interattività e solo "vai a pagina 10 o pagina 16" bhè allora non lo troverai nei libri di Danilo,li il sistema è molto piu sofisticato e interiore

Lo avevo intuito. Evidentemente per me è "troppo" interiore. Ripeto: non per fare mera critica. Io gli scritti di Danilo, evidentemente, non li ho capiti. Sicuramente la deficenza (nel senso di deficere, mancare di comprensione) è tutta mia. Tanto più che, come fai giustamente notare, i racconti hanno vinto dei premi.

Fortuna che i giurati fossero più intelligenti di me 

Comunque qualcuno è in grado di spiegarmi, con la stessa pazienza con cui si potrebbe spiegare borges a un cavernicolo, dov'è l'interattività "sofisticata e interiore" che io non ho visto? Magari non lo capirò comunque (probabile) ma a 'sto punto mi piacerebbe almeno provare a comprendere...