Il Tramonto degli dei
Ecco a voi il secondo racconto, che non aspetta altro di essere letto e commentato!
Ricordate che è indispensabile dare un voto da 1 a 10 suffragato da convincenti spiegazioni!
Le votazioni sono aperte fino alle 23:59 del 2 Maggio!
Il Tramonto degli dei
Ultima modifica di: Dirk Apr-25-12 23:34:39
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Dirk
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Re: Il Tramonto degli dei
incipit molto promettente... citazioni esoteriche e cammino iniziatico... anche questo a prima vista mi pare un ottimo racconto...
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Mornon
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Re: Il Tramonto degli dei
Allora premetto che questo racconto è ben scritto e ben congegnato: a parte un paio di errori sintattici (si tratta di parole probabilmente rimaste dopo la modifica di una frase, perché non centrano nulla con il discorso) e una svista tra quanto spiegato nel regolamento e citato durante l'avventura (una caratteristica viene sempre chiamata volontà) e quanto riportato sul registro (dove tale caratteristica diventa intelligenza) a livello strutturale non ha davvero difetti importanti.
Inoltre è supportato da un'ottima qualità narrativa, da una certa conoscenza del contesto storico-archeologico che fa da ambientazione, e da un'acuta capacità di intrecciare le dinamiche in modo da tenere sempre desta l'attenzione, evitare noiose ripetizioni e soprattutto coinvolgere il lettore nel proseguio dell'avventura e in quello che accade.
A quest'ottimo preambolo si aggiungono autentici tocchi di classe: l'idea della mappa è abbastanza innovativa nell'ambito di un lavoro così corto, ed è sfruttata bene. Non è né troppo capillare (situazione che sarebbe stata incompatibile con la lunghezza dell'opera) né troppo approssimativa. Inoltre mi piace come è stata strutturata, con adeguati disegni iconografici a impreziosirla, simboli egizi e un tentativo di connubio, tra piacere visivo e caratterizzazione del territorio, ben riuscito.
A questo si aggiunge anche l'idea, molto brennaniana, di una sorta di tabella degli incontri casuali a regolare gli eventi che caratterizzano il nostro peregrinare, al di fuori dei siti di interesse visitabili.
Insomma tutto il comparto narrativo-strutturale non solo si presenta bene, ma a tratti raggiunge punte di assoluto valore.
Allora perché non mi sento di valutare il racconto tanto positivamente quanto il precedente? La risposta è semplice: la complessità. Il livello di difficoltà è sbilanciato verso l'alto e lo si capisce fin dalle prime battute. Ci sono 3 caratteristiche più l'energia vitale, e 8 punti da distribuire tra questi quattro parametri ad aggiungersi a quelli base (che sono 5 per le abilità e 10 per la resistenza). Visto che le suddette abilità sono tutte parimenti importanti nel corso della storia penalizzarne una per esaltarne un'altra è una scelta suicida, perché si rischia di non poter superare i vari test e recuperare di conseguenza gli oggetti Ainu necessari. Si è quindi portati a distribuire equamente i punti tra le varie caratteristiche, ottenendo un 7 di media (e 12 punti di energia vitale). In questo modo però superare i check è comunque esercizio di fortuna, visto che bisogna ottenere un punteggio uguale o inferiore a quello dell'abilità interessata per riuscirci. 7 è un lancio medio, e se è vero che possiamo ottenere dei bonus in taluni casi grazie alla dote naturale prescelta (una privilegia la forza, una la destrezza e una la volontà, e migliorano le nostre possibilità in contesti acconci) o a oggetti specifici, è anche vero che altrettanto spesso, per scarsa attitudine del nostro personaggio o per eventi negativi accessorri possiamo essere costretti a considerare dei malus.
Con il senno di poi, visto che, sebbene la resistenza si perda facilmente, è possibile recuperarla piuttosto spesso, forse la scelta migliore consiste nel portare a 8 punti due delle tre caratteristiche e lasciare a 10 punti, senza ulteriori modifiche, il nostro quantitativo di energia (sottolineando però che una scelta simile, soprattutto se abbiamo sfortuna con la tabella degli incontri casuali, non è assolutamente priva di rischi).
Come se non bastasse sovente capita che, una volta di fronte all'oggetto anelato, si debba tirare un ulteriore dado per stabilire se tale utensile è effettivamente Ainu o no: e questo è determinato da un lancio di 1d6 che solo nel 50% dei casi da esito positivo.
L'incastro che si viene a creare quindi prevede la necessità di superare prima una serie di prove, spesso concatenate e che possono riguardare tutte le caratteristiche, infine lanciare un dado pregando che tutti i nostri sforzi non vengano vanificati dal 50% di opportunità che esca un numero sfavorevole. Situazione estremamente frustrante, che talvolta mi ha addirittura irritato durante la lettura.
E tenete conto che, per portare a termine la missione con successo, è necessario reperire almeno 4 oggetti Ainu. Decisamente una struttura troppo affidata al caso che mina pesantemente non solo la giocabilità del lavoro, ma anche le rigiocabilità: sapere come superare certe difficoltà conta poco o nulla se non abbiamo un'adeguata dote di fortuna con i dadi, dose che, specie se pensiamo che i check sono sempre concatenati, non è assolutamente scontato si riesca ad avere.
E' un vero peccato perché il livello del concorso quest'anno è alto, e ci troviamo di fronte a un altro ottimo racconto a seguire quello iniziale che aveva esaltato un po' tutti. Non posso però non tener conto che a livello di bilanciamento questo Il Tramonto degli Dei è completamente da riconsiderare, e questo difetto non è da poco.
Nota positiva finale: bellissimo l'epilogo, con un rimando storico-archeologico che non svelo, ma che farà venire un brivido al lettore appassionato di antichità come me.
Facendo i miei vivi complimenti all'autore, che ha dimostrato di avere tutti i crismi dello scrittore di razza, sono, con enorme dispiacere, costretto ad assegnargli un giudizio discreto e non ottimo come avrei voluto fare.
Il mio voto è 7, e anche in questo caso potrebbe crescere decisamente in caso di revisione del racconto e sistemazione del livello di complessità.
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Prodo
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Re: Il Tramonto degli dei
E' un racconto che non sento troppo sentito... e questo purtroppo va fortemente a discapito anche delle trovate intelligenti: come i punti tempo che sono bellissimi...
Alcune cose sull'economia: ma dacché da due siti si parte, perché non permettere la sfida a due giocatori, giacché di sfida parliamo...? Il fattore tempo lo permetteva; poi uno si scopriva buono, l'altro cattivo -sarebbe dipeso dal vincitore.
Non lo sento sentito specie nel finale... e non mi si dica che è poco, perché è tutto ciò che si ricorda -dunque più attenzione non sarebbe sbagliato.
Gli ultimi paragrafi, a dispetto degl'altri, li trovo carichi di banalità/ingenuità, e il sistema di gioco, più la cura al dettaglio di tutto il resto, facevano prevedere diversamente.
Bellissimo invece come è stato inserito l'obbligo della frase.
Il panorama era convincente, le avventure intorno ad esso, niente male.
La deus ex machina (forse in tutti i sensi) del finale l'ho trovata quasi fuori contesto (sono pur sempre racconti, dunque bisogna valutare anche questo)...
Una pecca piuttosto comune, se m'è concesso, è il tema: racconti più figli dei tempi di questi, credo sia molto difficile...! Pecca per me, perché credo che la fantasia non sia un paio d'occhiali colorati sulla realtà... Sta a dire: so inventare mondi, storie, ecc.
Nota sui miei voti: li baso su una sorta di semiprofessionismo aleggiante.
Sia nel primo che nel secondo racconto, ho trovato difficoltoso quel continuo insistere sui paragrafi, sfruttandoli una, due, tre volte con molti lanci...
Ancora una volta, per non andare ad inficiare su un sistema di gioco chiaramente in deficit, per via del poco spazio, s'è teso ad un recupero dell'idea-madre, a discapito, io credo, della fruibilità del racconto.
Ovviamente chi a differenza di me ama il lancio di dado pure per scegliere la sposa troverà queste mie valutazioni piuttosto fuori luogo.
Do un sei 1/2 anche a questo.
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Danilo Baldoni
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Re: Il Tramonto degli dei
Al di là di qualsiasi commento sul racconto in questione, che non sono in grado di esprimere allo stato attuale delle cose, con il massimo rispetto Danilo ma un commento come questo
Danilo Baldoni ha scritto:Sia nel primo che nel secondo racconto, ho trovato difficoltoso quel continuo insistere sui paragrafi, sfruttandoli una, due, tre volte con molti lanci...
mi suona un po' strambo, considerato lo spirito della competizione che impone di incastrare tutto in 40 paragrafi. Ovviamente si può evitare, ma allora ne viene fuori quasi sicuramente una storiellina a longevità zero, con due bivi in croce, perché ad ogni soluzione bisognerebbe aprire un nuovo paragrafo...
Del resto però, per molti di noi questa è la quarta edizione del concorso ad essere sviscerata in tempo reale, mentre per altri non è così, dunque anche quello influisce sulle valutazioni immagino, e sto parlando di giudizi e argomentazioni non di punteggi numerici.
Danilo Baldoni ha scritto:Il fatto è che mi trovo in imbarazzo: non so se devo prendere la cartella 'I ragazzi si sono impegnati' oppure quella 'giochiamo seriamente'...
Se dovesse essere la prima, allora aumenterei di mezzo voto tutt'e due (sarebbero due sette). E dunque anche disposto a continuare su questa riga un po' falsata... Dispostissimo, fatemi sapere.
L'importante è essere coerenti, e per quanto mi riguarda (io parlo a nome mio e mio soltanto) sempre meglio un giudizio educato ma sincero che uno buonista e falso, è quello lo spirito giusto, ed è quello che credo stiano portando avanti un po' tutti.
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kingfede
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