Ammetto di aver giocato questo Corto in velocità, l'ultimissimo giorno disponibile, e di non averlo, probabilmente, sviscerato abbastanza a fondo, quindi chiedo scusa all'autore se il mio giudizio apparirà poco preciso e basato forse più su impressioni che a seguito di una attenta lettura.

Cominciando dalle impressioni buone devo dire che mi è piaciuto il tentativo, in parte riuscito, dell'autore di cercare di sfruttare il poco spazio disponibile, oltre i limiti. Questo sia inserendo numerose opzioni all'interno di ogni paragrafo (cosa simile a quella già fatta nel precedente Corto) sia radunando in un unico paragrafo numerosi incontri ed eventi casuali che riescono agilmente a rendere più varia l'esperienza di gioco e ad allungare il piacere della lettura. Ottima anche l'idea di strutturare il racconto a mappa lasciando libertà (relativa, vabbè) di movimento. Per finire ho trovato non male l'ambientazione antico-egizia style.

Passando agli aspetti meno felici del Corto al primo posto sono costretto a mettere la prosa che non mi è piaciuta. Oddio, rispetto ad altri racconti che ho visto in passato, l'autore è un Umberto Eco dei LibriGame, ma in termini assoluti ho notato diverse cose che mi hanno fatto storcere il naso. Termini ripetuti più volte nel giro di poche righe, molta incertezza e un uso eccesivo del "quasi" che trovo orripilante. Se lo scopo del narratore è quello di narrare, l'uso del Quasi equivale a dire: "Non ho le idee chiare, quindi fate voi". Una cosa è o non è, se invece si tratta di una cosa differente, urge una descrizione.
Ed è su un certo pressapochismo delle descrizioni che voglio soffermarmi.  A tratti l'autore descrive accuratamente la situazione, gli eventi e gli ambienti.  Poi, senza preavviso, sembra stufarsi e delega alla fantasia del lettore la fatica di immaginarsi cose che lui non ha voglia di descrivere (o forse non se le è immaginate lui per primo).
Inoltre spesso la scelta dei vocaboli non mi convince e, anzi, mi da' l'impressione di un lavoro poco curato. Della serie, "io so cosa voglio dire ma, invece di sbattermi per cercare il vocabolo che meglio descrive il mio pensiero, mi limito a buttare giù quello che mi viene in mente per primo e che rende a sufficienza l'idea". Un esempio per tutti, ma ce ne sono molti nel testo, quell'orrendo passo al Par. 32: "l'ultima dimora del capostipite del tuo popolo, di cui nessuno più ricorda il nome ma alla cui memoria ancora vengono tributati i massimi onori. Senza che nessuno si opponga al tuo cammino, scendi la scala che conduce alla sala sottostante, accompagnato dal chiarore di candele profumate."
Già capostipite mi piace poco, non che sia sbagliato, ma Progenitore, o Antenato mi avrebbe reso meglio l'idea. Ma è con quei "massimi onori" che mi cadono le braccia. Che cavolo vuol dire massimi onori? Stiamo parlando di una cultura di cui il lettore non sa nulla, che potrebbe o non potrebbe essere quella egiziana antica (e anche se lo fosse, probabilmente il lettore continuerebbe a non saperne nulla), quindi sti massimi onori che sono? Una fanfara? Petali di fiori a cascata sul sepolcro ogni primo del mese? Ogni anno la salma viene esumata e i sacerdoti abusano di essa sessualmente? Boh? Meglio fare una descrizione che renda l'idea di un massimo onore che non dire "massimo onore" e lasciare il lettore lì a farsi domande. E per finire un esempio di parola buttata lì perché tanto rende l'idea: "Senza che nessuno si opponga al tuo cammino" è orrendo. Non si dice opporsi al cammino, magari intralciare, ostacolare...
Per concludere ho anche notato alcuni veri e propri errori di scrittura dettati, probabilmente, da una scarsa revisione del testo.
Inoltre se da un lato il tentativo di esaminare varie opzioni all'interno di un singolo paragrafo è interessante reputo che la modalità in cui la cosa è stata eseguita sia inadeguata e confusionaria. Leggo un Paragrafo e mi trovo a dovermi districare in un insieme di SE. Se ho questa Dote lancio tale abilità, applicando questo modificatore che però cambia Se ho segnato le ore da 1 a 4, ma se le ore sono da 2 a sei allora leggo questo pezzo di testo. Se nulla di quanto detto è applicabile, allora vado a leggere in fondo al paragrafo...
Arrgghh! Una confusione tremenda, tanto che, per essere sicuri di non sbagliare uno deve leggersi tutto, finendo così per leggersi informazioni che non gli servono e spezzando il ritmo della lettura.

Venendo alla storia devo dire che questa non mi ha entusiasmato ma che la ritengo comunque ampiamente sufficiente per quanto anche qui qualche cosa mi sembra non combaci molto bene.

Ok. Ora il povero scrittore starà pensando: "Oh mio Dio (tra l'altro: dei si scrive con la minuscola, mai con la lettera maiuscola) ma allora sono una schiappa!"
E invece no. Certo, questo racconto a mio giudizio non è da podio ma non è nemmeno tanto male. Sicuramente gli aspetti positivi arrivano a eguagliare quelli negativi, i quali, a loro volta, sono causati più da disattenzione e mancanza di abitudine alla scrittura che non a un'incompetenza vera e propria.

Quindi il mio voto finale oscilla tra il 6 e mezzo e il sette. Penso però che l'autore abbia davvero delle potenzialità sia come scrittore sia come scrittore di libri-gioco. Per tanto mi risolvo a dargli un 7 pieno

Per ora (tranne alcuni sparuti casi di voti un po altini o un po bassini) a me sembra che i voti siano nella media degli scorsi anni e comunque coerenti e giusti.

Non è per fare lo stronzo di turno, ma accoppiato ad una disanima come quella fatta da gpet, come voto  mi aspettavo non piu di un sei risicato.. invece toh, 7 pieno! Boh.

Oltre agli aspetti più oggettivi io valuto anche l'impressione generale che mi trasmette un opera. fermandomi aglia spetti oggettivi l'opera era da 6, 6 e mezzo, ma l'impressione che ne ho avuta è stata quella di un lavoro con delle potenzialità (e di un autore con delle potenzialità) e soprattutto fatto in maniera onesta nei confronti del lettore. Nelle scorse edizioni sono stato implacabile con quei racconti in cui mi sembrava che lo scrittore non portasse il minimo di rispetto richiesto nei confronti dei lettori: storie inconcludenti, evidente mancanza di playtesting e revisioni, buchi logici evidenti e incompetenza manifesta. Tutti difetti molto più gravi di quelli che ho riportato nella mia disamina e che non ho incontrato (o percepito) in questo racconto.
Quindi confermo: per me è un 7 pieno!

sorry.. non ce la faccio a leggerlo entro 1he30m..
voglio le giornate da 50 ore :s