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CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

Completata la mia prima run (Ufficiale Giak, viaggio lungo nord-ovest, combattività 16-resistenza 24):

1-35-24-32-6-13-3-36-14-18-16 (prima notte)-28-29-16 (seconda notte)-21-9-33-31-25 (terza notte)-26-5-7-10-39 (9 punti)-40

Prima di esporre il mio voto lo vorrei rigiocare almeno una seconda volta. Per ora mi limito ad osservare quanto il racconto esprima una non comune padronanza del testo (piacevolmente descrittivo ma snello, mai ridondante o prolisso), del mondo di gioco (gustosissime citazioni, inaspettate ma calzanti) e delle meccaniche di sviluppo (la sola scelta di rendere fortuitamente circolare il ciclo giorno-notte è coraggiosa e per certi versi inedita). Ciò non toglie che per la peculiare scelta fatta mi sarebbe piaciuto sporcarmi un po' di più, ecco (anche se la parte della fattoria..  bigsmile ).

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Dies Irae
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Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

Dies Irae ha scritto:

anche se la parte della fattoria

La parte della fattoria è spettacolare: non dico di più per non spoilerare, ma complimenti all'autore per non essersi fatto irretire da dinamiche eccessivamente politically correct!

Prodo
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Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

sì, disturbante... ma saltare una parte del genere sarebbe stato ipocrita, dato il personaggio.

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Mornon
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Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

MI E' PIACIUTO:
- giocare "il cattivo"
- I riferimenti alla lingua e cultura Giak
- il finale (che lascia aperta la porta ad un seguito che si preannuncia interessante...)
- certi personaggi ben caratterizzati (per esempio Moton-Lajak)
- l'atmosfera (decisamente)

NON MI E' PIACIUTO:
- le regole non innovative
- troppi dettagli/oggetti (che non fanno una grandissima differenza) per un corto di 40 paragrafi
- a volte i paragrafi sono linkati a volte no, senza che si capisca bene il perche'
- il registro di Guerra disegnato "figo" e colorato (e' ai limiti del regolamento senza aggiungere niente di veramente speciale)
- il cambio di carattere per la lettera (e' contro il regolamento e non aggiunge niente di veramente speciale)
- non si capisce granche' perche' il Tigerwolf ha fame e vuole mangiare te quando c'era un altro Giak gia' morto a disposizione li' di fianco
- la disposizione di certi paragrafi: piu' di una volta un paragrafo rimanda al paragrafo immediatamente seguente... non sarebbe meglio distanziarli tra di loro, cosi' non si corre il rischio di sbirciare in avanti prima di fare la scelta del paragrafo?
- il titolo (un po' trito) non e' un granche' e non invoglia alla lettura, ne' comunica le peculiarita' del corto (che sono molte)

NON MI E' MOLTO PIACIUTO, MA RICONOSCO CHE E' UNA GRAN BELLA IDEA:
- il sistema di incontri casuali che creano la storia in modo sempre diverso (ma episodico - senza climax)
- usare il registro di guerra come una specie di "mappa" dell'avventura

IN GENERALE:
Bello. Proprio bello. Non tragga in inganno il fatto che ho scritto piu' cose tra quelle che non mi sono piaciute: in generale il bilancio e' piu' che positive (soprattutto per l'atmosfera del corto).
Mi sono proprio divertito a leggerlo e secondo me avrebbe potuto / dovuto figurare come "avventura bonus" nel secondo expanded. L'avrei trovata assolutamente di livello e appropriata (magari con qualche piccolissima ripulitina editoriale).
Mi piacerebbe che ci fosse un seguito e lo andrei a leggere volentierissimo.

VOTO: 7,5

PS:
Mi sono reso conto (e temo che lo stesso problema si presentera' probabilmente in tutti i corti in concorso) che le regole sono parecchio corpose e troppo ponderosa per un corto di 40 paragrafi. Sarebbero bilanciate per un volume molto piu' lungo, ma in un corto si perde quasi piu' tempo con le regole che per finire il libro... averci pensato prima...


EDIT: (quasi dimenticavo!) se fosse disponibile in libreria una versione estesa di questo corto? Lo comprerei.
Mi permetto di consigliare caldamente l'autore di trasformare questo corto (magari rivedendolo un po' e allungandolo) in un libronostro, o meglio, in una serie di librinostri (dove il nostro eroe fa carriera nell'esercito, ecc...). Sinceramente.

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

Quest'anno mi ripropongo di leggere e votare tutti i Corti, e inizio con una recensione di questo validissimo "Fuga infernale". L'idea è abbastanza originale, e, pochi refusi a parte, è scritta in maniera comprensibile, agile e mai prolissa. Trovo totalmente ininfluente la questione dei link non collegati, solo una questione di impaginazione. Il font diverso per la “lettera” anche se forse fuori dalle regole, non è per me penalizzante. Cercando di dividere concettualmente i pro e i contro di questo Corto direi che, per i pochi punti negativi, valgono queste osservazioni:

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 •    alcuni termini non sono probabilmente corretti (Sommerlundiani è sbagliato, Danni come già sottolineato non è il massimo, ma rende l'idea) nonostante abbia notato l'erudizione alla base del Corto, come per la lingua Giak. Un certo numero di refusi (non mi sento però di penalizzare in alcun modo il voto per colpa dei refusi, triste sorte che invece capitò al mio Corto anni fa…sigh sob…lacrimuccia polemica…)
•    Banedon e lo skyrider: hmmmm sembra che chieda a papà di uscire per andare alla disco-torre il sabato sera, ma non era il periodo giusto
•    Non è secondo me spiegata bene la regola BASE del Corto, quella del diverso percorso e, soprattutto, dell’estrazione dell’evento casuale in base all’evento. Sbadatamente all’inizio ho creduto di dover estrarre il numero e andare direttamente a quel paragrafo, ma la cosa non aveva senso e ho dovuto meditare un paio di minuti sul registro di guerra. Se sono l’unico a vederla così, sono solo io il Giak (o il rango-talpa) di turno
•    Al paragrafo 34 ben VENTI MINUTI di sguardi tra il tigerwolf e il giak per vedere chi è più “duro”. Neanche nei film di Sergio Leone…. bigsmile
•    Il tiolo è una citazione, quindi ci può stare. Tuttavia….forse una cosa più fantasiosa…
Passando ai punti di forza:
 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 •    Bello il sistema degli incontri “casuali”
•    Scrittura fluida (salvo refusi che sfuggono al correttore automatico) ricca di dettagli ma mai prolissa. Prevale l’azione sulla meditazione. È un giak, dopotutto!
•    Bello il finale che premia un certo modo di giocare in linea con il personaggio
•    Belle le citazioni dotte e la varietà di personaggi (e ambientazioni, fauna, flora…) in pochi paragrafi, che rendono bene il luogo con un dettaglio almeno allo stesso livello de “I signori delle tenebre”
•    Il bilanciamento complessivo è buono, si finisce al primo tentativo ma serve un po’ di fortuna col lancio dei dadi (giusto magari lanciare un dado 6 + 13 per la combattività?). Non è scontata la scelta degli oggetti, vari e comunque utilizzabili.
•    Bella la scelta dell’arte giak….cioè per meglio dire, della carriera del giak…anche quella bilanciata, secondo me
•    la questione del modificatore di punteggio sulla lettera di Re Ulnar in realtà non è poi così negativa: sapendo di cosa si tratta il Giak può rendersi molto più valoroso di fronte a chi lo sta giudicando.
•    Yaztromo dice che le regole non sono innovative e che ciò è cosa negativa: cordialmente dissento, intanto ci sono i modificatori (interessante ma non capisco perché col pugnale dopo il primo scontro il giak sia più a suo agio e il modificatore si normalizzi) e il sistema del gioco è comunque, seppur “giustamente” ispirato, abbastanza diversificato. Non mi aspetto di norma uno stravolgimento delle regole cui siamo abituati. Se poi in un Corto successivo un autore proporrà qualcosa di “straordinerio”…ben venga!
Tutto considerato, ho deciso di dare 7 al Corto in questione, di conseguenza fissando in modo deciso un personale metro di giudizio “estetico” per gli altri che seguiranno. In questo è il mio meditato parere. teach

ps: a uso e consumo dell'Autore, segnalo una "caccia spietata al refuso" con il solo scopo di aiutarlo a sconfiggere i nemici dell'ortografia di Sommerlund che si annidano come Helghast nel suo racconto. Ciò non vuole essere assolutamente un modo per sottolineare gli errori(ni)!
 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 prologo:
sommerlundiani/sommerliani
proietti/proiettili
diario di viaggio: "sorgere della seconda notte" …il calare della notte/oscurità/tenebre/crepuscolo/….

pag 4 "diene un +2"

par 1 "lontano di giak"
par 24 "ti avvicini" minuscolo...

par 11 "questa e la seconda Notte"

par. 40: "telo SE meritato"

par: 4 "allra"

par 36 "mandare a memoria"....hmmm imparare a memoria è più corretto, secondo me

par 31. ha raggiunto A capitale (Se fosse stata Roma…andava bene scritto così!)

In questo libro il protagonista sei TU!

LordAxim
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Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

Veniamo a noi.
Il racconto è indubbiamente divertente, curato nell'ambientazione e nelle caratterizzazione dei personaggi: lo spirito e le atmosfere del Magnamund sono state rese bene. Personalmente ho sempre pensato che vivere un'avventura nei panni di un esponente degli eserciti dei signori delle tenebre sarebbe potuta essere una grande idea, e quando ho visto che in questo corto si stava realizzando non ho potuto fare a meno di lanciare un sospiro di soddisfazione.
Plauso assoluto alla scelta poi della creatura: il giak, la bassa manovalanza e la carne da macello dell'esercito oscuro: dobbiamo affrontare tutte le limitazioni del nostro status (abilmente edulcorate dal fatto che siamo dei giak molto alti e forti, quindi superiori alla media dei nostri compagni) e allo stesso tempo riuscire a portare a casa la pelle, in una fuga folle e ostica che assomiglia un po', opportunamente ribaltata, a quella cui è costretto Lupo Solitario nel primo, mitico, volume della collana.

Anche l'abilità narrativa dell'autore è notevole: il ritmo del racconto è piuttosto serrato, e secondo me anche la mentalità giak tesa al servilismo verso chi è più potente e alla spietatezza verso i deboli, i feriti, gli stessi compagni quando c'è da scegliere tra la propria sopravvivenza e quella altrui, è resa quasi sempre bene.

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 Le variabili regolamentari introdotte mi piacciono: i modificatori di combattimento sono utili e ben pensati, e l'idea di inserire delle skills per personalizzare il proprio alter ego è ottima. Peccato che in questo secondo caso ci sia poco bilanciamento: l'abilità ufficiale Giak è utilissima e addirittura quasi decisiva in certi momenti (come per esempio quando dobbiamo leggere la lettera di Re Ulnar e accaparrarci il punto premio in più che scaturisce dalla conoscenza dello scritto, anche se non si capisce molto il senso di questa gratifica, visto che il vordak che ci giudica alla fine è probabilmente in grado di comprendere l'importanza del messaggio anche se noi non l'abbiamo capita, e premiarci di conseguenza), mentre mi sembra poco utile quella di combattente, a meno che non si vada a pescare dalla tabella del destino un punteggio davvero basso di forza d'attaco. Quella esploratore è oscillante: nei bivacchi sembra quasi una presa in giro, se non abbiamo pasti personali da impiegare il saldo tra i punti persi per il malus della mancanza di cibo e quelli guadagnati se costruiamo una capanna o ci procuriamo della selvaggina è pari. Riusciamo a guadagnare qualcosa solo se recuperiamo mantello e acciarino. Insomma la taratura delle specializzazioni non è il massimo e si poteva fare di meglio.

Ottima l'idea di strutturare in maniera casuale la progressione dell'avventura. Amplia moltissimo la possibilità di rigiocarla, e aumenta la longevità del lavoro, che per la sua brevità in teoria non dovrebbe essere più di tanto riproponibile. In questo caso invece, per sviscerare a fondo il racconto, ci vogliono 3 o 4 letture, un soddisfacente risultato che tiene alto l'interesse dell'appassionato e la voglia di riprendere in mano il corto.

Quello che mi ha davvero indispettito è la gestione dei pasti. In tutta l'avventura si possono recuperare solo 3 volte razioni alimentari: la prima occasione è proprio quando la storia si avvia, ma se decidiamo di raccogliere cibo dobbiamo rinunciare ad altri oggetti che potrebbero rivelarsi decisivi (come l'arma) e condizionare la storia (come l'arco). Quindi optare per le razioni è una scelta dura. Stessa cosa per il cibo reperibile dopo aver liberato il drakkar imprigionato: ancora una volta prenderlo significa rinunciare a ogni altro oggetto. La terza opzione di rifornimento è nel pollaio della fattoria abitata dagli umani, e si può scegliere solo se si è esploratori. Davvero troppo poche le chance di approvvigionarsi, e considerando che ogni volta che non si mangia si perdono 3 punti, e che la resistenza va giù che è un piacere, questo lato gestionale del racconto si poteva curare decisamente meglio.

Fattore difficoltà: a mio modo di vedere se si parte con un punteggio basso di combattività non si hanno speranze, a meno che non decidiamo di saltare tutti i combattimenti e ci facciamo gettare in pasto ai Kraan a fine avventura ovviamente. Il primo scontro che affrontiamo è contro un cavaliere di Durenor che ha 14 punti di combattività, un valore che rende il rapporto di forza quello di parità (+1/-1) anche se peschiamo un 7 dalla tabella del destino al momento di determinare la nostra forza d'attacco. E questo rapporto può peggiorare nel caso in cui non abbiamo pensato a prendere un'arma al momento di rifornirci a inizio storia. Un rapporto di forza di questo genere significa che fin dal primo combattimento possiamo perdere pescando numeri non fortunati ma nemmeno disastrosi 12-15 punti di resistenza. Se abbiamo un totale medio di 24-25 punti di resistenza significa restare con 10-12 punti vitali dopo il primo combattimento, e tutto questo con l'incubo dei tre punti persi a ogni pasto saltato che grava come un macigno. Considerando che se vogliamo salvare la pelle DOBBIAMO vincere almeno altri due combattimenti nel proseguio della storia, ridursi così dopo il primo paragrafo equivale a morte certa o quasi. Fuga Infernale quindi è un racconto pensato per essere giocato solo con punteggi di combattività e resistenza alti.

Altre pecche veniali: alcune imprecisioni ed errori di battitura nel corso della storia, il link ai paragrafi non sempre attivo e gli indicatori di danno della tabella del destino, che nel rapporto di forza -1/+1 sono chiaramente errati.
In definitiva questo racconto si rivela estremante godibile da leggere, appassionante, ben congegnato e basato su un'idea di fondo a mio modo di vedere geniale. Il rammarico che lascia è legato alla struttura: è condizionata da qualche imperfezione piuttosto pesante che ne mina la piena godibilità, lo rende meno divertente di quanto sarebbe potuto essere, e lo limita abbastanza, rendendo la giocabilità meno brillante di quanto era lecito aspettarsi viste le esaltanti premesse. Ed è un vero peccato, perché Fuga Infernale è stato vicinissimo a essere un capolavoro, e si è fermato proprio sulla soglia dell'eccellenza. Rimane comunque un buonissimo corto, piacevole e ben narrato: alla luce di quanto sopra esposto il mio voto è 7,5.

Prodo
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Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

A me il titolo piace... è una roba retrò assolutamente di genere, simili ai nomi originali e tradotti dei primi libri di Dever. Se si fosse chiamato "La lunga notte di Alto-Marrone" mi sarei sentito spiazzato...

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Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

Nonostante il titolo facesse presagire una storia banale, in realtà l'autore ce la mette tutta per sorprenderci e farci immergerci nella mente abominevole di un Giak.
Bella l'avventura, bella l'idea di un Giak fuggiasco che deve attraversare un territorio infestato di nemici per tornare a casa, con l'unico scopo di rimettersi al servizio del suo padrone.
Ogni tanto la prosa calca troppo la mano sul suo comportamento ignobile e forse si potevano rimarcare di meno alcuni passaggi. Avrebbe esaltato la crudezza delle scelte del protagonista, senza pregiudicarne l'aderenza alla sua natura malvagia.
Ben calibrata la difficoltà, anche se al par 39 avrei apprezzato un punteggio minimo un poco più alto per portare a termine con successo l'avventura.
Ho notato anche io qualche refuso, così come i link non sempre funzionanti, ma non mi sembra un dramma.
Infine la tabella di combattimento mi lascia un po' perplesso, e mi sembra un po' scalibrata (se si fa 9 o 0 con la tabella del destino, si infieriscono 10 punti di danno al nemico, senza subirne alcuno, quando il rapporto di forza è maggiore di -1, fino a +9).
Nel complesso valeva la pena aspettare tanto per questo eccellente esordio.
Voto 7,5

P.S. Un grazie ai giudici per la perseveranza nell'aver portato avanti il progetto, nonostante gli impegni, le difficoltà e le critiche. Se abbiamo una delle più alte partecipazioni nella storia del concorso, è anche merito loro.

P.P.S. Non partecipo al concorso, quindi non sto leccando il c...o ai giudici

Quando hai poche carte è importante sapere in che modo ed in quale istante giocarle...

babacampione
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Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

Voto 7,5.

Il miglior materiale per gdr gratuito da 150 anni: http://makemake.forumfree.it/

E.A. Coockhob
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Re: CORTI 2013 1/9 - ''FUGA INFERNALE''

Conclusa la seconda run, questa volta optando per la direzione breve. Confermo i lati positivi espressi sopra; l'autore ha scelto di prendersi alcuni rischi in fase di regolamento (gli incontri random.. l'acquisizione di punti-oggetto..) e la cosa merita di essergli quantomeno riconosciuta. Tuttavia persiste l'impressione che, forte di cotanto soggetto e preso atto della brevità intrinseca del racconto, si sarebbe potuto osare qualcosa in più. Mi ha un po' infastidito l'implicita (forse involontaria, probabilmente necessaria) umanizzazione del giak. In ben due occasioni il nostro bruto marrone esprime sincera ammirazione nei confronti del nemico, per di più umano.. WTF?! un bestio alto due metri che si esprime attraverso grugniti e non conosce null'altro che violenza e odio cieco? Non si è mai vista una razza di giak diversamente votata dalla viltà/codardia o dalla sete di sangue. Per lo stesso motivo mi ha lasciato perplessa la motivazione che ci spingerebbe verso l'interno della fattoria;

 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 sterminare la famiglia di contadini per ricordargli (alla famiglia sterminata?) che bisogna sempre aver paura di un Giak (affermazione del proprio ego?)? Oltre ad essere un ragionamento fin troppo complesso non lascia affatto emergere la pura istintività delle nostre azioni. Se c'è una fattoria con alcuni umani dentro, io giak darei fuoco a tutto per il solo gusto di farlo. Nulla di più semplice.
Insomma, talvolta ho avuto l'impressione di impersonare un giak che in gioventù ha studiato all'estero, magari in qualche università umana, ma poi è stato richiamato dalla guerra verso le patrie guarnigioni. Impressione acutizzata nell'incontro con Moton-Lajak
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 con annessa bromance da compagnoni di guasconerie belligeranti, quando qualsiasi altro giak avrebbe riso della sua debolezza..
e dal finale, nel quale
 Spoiler Show Spoiler Hide Spoiler
 il nostro giak sembra rivolgersi con un velo di malinconia verso i suoi simili gettati nella fossa. Inconcepibile all'interno di un luogo in cui prevale esclusivamente la legge del più forte..
Minuzie, sia chiaro, all'interno di un racconto solido che si lascia leggere (e rileggere) con estremo piacere. Voto 7.
Aggiungo che se il buongiorno si vede dal mattino, quest'annata di corti si preannuncia epocale!  yikes2

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