Damas

La canaglia alza le spalle vagamente deluso, "Tutto qui, vecchio bastardo? Bah..." Scosta con lo stivale i miseri resti del vecchio (non ho capito se è cenere oppure se c'è un corpo) e rovista per trovare qualcosa di interessante

Ancora agitato, il Rosso aiuta a sostenere Lorelai e le chiede:
"Tutto bene? Posso aiutarvi in qualche modo?"
Sembra preoccupato e non nota altro, nemmeno la morte del mago.

(Aloona: Damas ha attaccato l'uomo ammantato e l'ha ucciso.
Titus: l'uomo sta ancora bruciando... vuoi spegnere le fiamme? Altrimenti non riesci a frugarlo...)

In quel momento, le ombre sembrano infittirsi nella stanza e un rumore distorto, come le urla di cento anime impazzite, pare provenire dalle pareti...
"Mi avete frainteso, mastro assassino..." mormora la ragazza...
Solo che il suo mormorio pare riecheggiare come attraverso un eco millenaria, come se fosse amplificato dalle vastità senza luce di interminabili universi di dolore e angoscia, in cui musici neri senza volto continuano a suonare nenie immonde impensabili alle menti degli uomini, ruotando intorno ad amorfi obbrobri cosmici che bestemmiano e gorgogliano al centro dell'abisso e vomitano cagne nere magre incinte...
ehm...
La ragazza sembra sprigionare ora un'aura di potere e terrore e inizia a fluttuare a mezz'aria. I suoi vestiti stracciati paiono ora veli bianchi, pallidi come le sue carni, i suoi occhi sono rossi e le sue fauci nere, quando le spalanca ed esclama:
"...io intendevo proprio dire: <<E adesso, chi riuscirà a uscire da questo sotterraneo?>> Credo che abbiate fatto degli errori di valutazione, aggredendo il mio Alchimista..."

firebead_elvenhair ha scritto:

Mornon, ti sei lasciato prender un po' la mano? 

Le parole di Lorelai lo colpiscono come un maglio e l'adrenalina riprende a scorrere nelle vene del Rosso.
Si volge a guardare e vede la figura fluttuare nell'aria e sembra notare solo adesso i corpi sul terreno.
La mano cerca la spada alla sua vita, ma... la spada è caduta quando lui è stato scagliato contro la parete.
Deve accontentarsi del pugnale e lo sfodera in un unico movimento ponendosi contro la fanciulla.