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INTERVISTA LGL: Jegriva / Jhongalli

INTERVISTA LGL: Jegriva / Jhongalli

Buon 2015!!! Nuovo anno, nuova intervista per festeggiare... I primi di questo 2015 sono Jegriva e jhongalli, utenti che hanno in comune, oltre alla J come lettera iniziale del nick, l'aver partecipato ad una delle edizioni de I Corti e la passione per i giochi di ruolo.
Vi ricordo che il thread generale delle interviste doppie è stickato ed è accessibile a questo link: https://www.librogame.net/index.php/forum/topic?id=2352

D&R: D: Voglio fare l'intervista col Saggio!
R: Il Saggio di Blood Sword? No, lui fa l’intervista con il Ladro. Se invece intendi il Saggio di LGL, non devi fare altro che pregare il Signore che abbiate qualcosa in comune, così posso mettervi in coppia per l’intervista Liv. 2.

Nome?
Jegriva: Gabriele Riva
Jhongalli: Sandro Giacchino
Nick?
Jegriva: Jegriva
Jhongalli: Jhongalli (la h è dopo la j, così è più immediato da scrivere con la tastiera)
Età?
Jegriva: 27
Jhongalli: 37
Hobbies?
Jegriva: Cinema (di tutto, da Griffith a Chris Miller e Phil Lord), Libri (o classici pre-1920, o speculative fiction contemporanea), Videogames (perlopiù GDR, strategici e gestionali), Auto (sportive e d'epoca), Storia (soprattutto guerre puniche e tarda era classica). Ultimamente ho scoperto i boardgames.
Jhongalli: Gdr, di carte collezionabili e collezionismo in genere di materiale sull'argomento. Dimenticato nulla?...... ovviamente librogame.
Sport preferito?
Jegriva: Baseball. Praticato per molti rimpianti anni.
Jhongalli: Trekking, comunque l'outdoor in generale.
Colore degli occhi?
Jegriva: Eterocromi. Uno grigio, uno metà grigio e metà marrone. No, davvero, lo giuro!
Jhongalli: Verdi.
Colore dei capelli?
Jegriva: Castani.
Jhongalli: Ancora castani, ma il grigio avanza....
Altezza?
Jegriva: 178 cm.
Jhongalli: 1e82.
Porti gli occhiali?
Jegriva: Già. Mi piacciono quelli meno vistosi possibili, montatura leggera in metallo, lenti senza contorno.
Jhongalli: No.
Sei fidanzato?
Jegriva: A volte. Speriamo che quando leggerete l'intervista lo sia ancora!
Jhongalli: Sposato da 7 anni.
Sito preferito?
Jegriva: Yupor---- Perlopiù Neogaf ed Eurogamer per i videogames, BGG per i boardgames, Badtaste per il cinema. E ovviamente LGL per i librigame!
Jhongalli: Lgl, che domande bigsmile
Come hai conosciuto il sito di LGL?
Jegriva: Sapete che non lo ricordo? Era il 2010 credo. Probabilmente attraverso LGC, avevo avuto l'ispirazione per Il Cavaliere del Nevada e cercavo di informarmi su come scriverlo. O per le recensioni di Ego, forse.
Jhongalli: Digitando "librogame" sul motore di ricerca.
Da quanto sei iscritto?
Jegriva: 2010.
Jhongalli: Quasi due anni.
Mediamente, ogni quanto ti connetti a LGL?
Jegriva: Per diversi inverni tutti i giorni. Purtroppo tante passioni richiedono tanti sacrifici le une alle altre. Ora come ora sto scrivendo una sceneggiatura e quindi ho lasciato il mondo dei LG per ora.
Jhongalli: Non uso internet con costanza. In periodi di attività una o due volte al giorno, diversamente una o due al mese.
Fumi?
Jegriva: No, detesto le sigarette. Puzzano, fanno male e costano. Qualche sigarillo ogni tanto. Diciamo un paio l'anno.
Jhongalli: No.
A che età hai letto il primo librogame?
Jegriva: Me ne furono regalati tre (Viaggio nel Terrore, Le Miniere di Re Salomone e I Prigionieri del Tempo quando avevo 8 anni da un caro amico di famiglia (e babysitter mio e delle mie sorelle) purtroppo scomparso anzitempo.
Jhongalli: 14 anni.
Favorevole all'eutanasia?
Jegriva: E' una questione su cui sono abbastanza diviso. Credo nel diritto di finire la propria vita in via teorico-accademica per la morale stoica classica, e quindi se motivata da raziocinio e frutto di profonde riflessioni. E chi non ne è in grado per motivi di disabilità deve godere degli stessi diritti dei normodotati. Tuttavia, credo che bisogni al contempo impedire di togliersi la vita a coloro che lo fanno per motivi passionali o emozionali. Queste persone dovrebbero esser costrette a riflettere sulle ultime e sempiterne conseguenze del loro atto su se stessi e sugli altri che lasciano indietro a piangerli.
Jhongalli: Si.
All'aborto?
Jegriva: Solo per necessità cliniche (madri fisicamente non in grado di portare a termine la gravidanza). Ma capisco a malincuore che chi vuole abortire trova sempre il modo per farlo quantunque legale o sicuro esso sia (come è sempre stato nella storia). Piuttosto che vedere ragazze o donne che si rivolgono alla clandestinità, preferisco avere dei medici autorizzati che lo facciano nella maggior sicurezza possibile.
Jhongalli: Si all'aborto terapeutico, negli altri casi sono convinto che l'ultima parola spetti alla madre e che la società debba essere in grado di fornire una rete di servizi tale che la madre possa prendere la decisione che ritiene più giusta e non quella cui magari si sente obbligata dagli eventi.
Cosa provi quando incappi in un'instant death?
Jegriva: Fastidio perché mi tocca rileggermi il libro da capo. Quando scrivo o pianifico un libro (uno = l'unico che stia cercando di scrivere da anni), inserisco sempre delle fasi che fungano esplicitamente da “savepoint”, dove il giocatore può annotare il proprio stato ed equipaggiamento: così da poter ricominciare da lì alla morte del proprio personaggio.
Jhongalli: Se sono tranquillo cerco di capire cos'è andato storto e ricomincio da capo, approfittando per esplorare altre vie che mi sembravano buone ma che avevo tralasciato. Se sto leggendo con la foga di finire il libro penso ad un errore di betatesting e continuo come se niente fosse.
LG a mappa o LG lineare?
Jegriva: LG ad albero.
Jhongalli: Indifferente.
Squadra che ami?
Jegriva: Novara (la squadra della mia città) e Juventus, in quest'ordine. Anche se quando per anni ho affermato che avrei tifato il Novara anche contro la Juventus, non pensavo che ciò sarebbe successo davvero, nel 2011! In altri sport e paesi, Boston Red Sox, St. Lous Cardinals, Chicago Bulls e Los Angeles Clippers.
Jhongalli: Per entrambe: non seguo lo sport.
Squadra che odi?
Jegriva: Mah, in realtà nessuna. Non credo nel tifo “contro”.
Jhongalli: Per entrambe: non seguo lo sport.
Il personaggio dei librogame che più ami?
Jegriva: “Oberon” Grey Star, “Mark” Cal Phoenix. Per essere stati dei silent protagonist, avevano carattere da vendere!
Jhongalli: Sono costantemente indeciso tra Lupo Solitario e Pip.
Il personaggio dei librogame che ti sta più antipatico?
Jegriva: Qualunque personaggio che mi costringa a fare cose stupide.
Jhongalli: Ho veramente odiato il mago vampiro che cerca di farci la festa se lo scegliamo come patrono nel primo Blood Sword.
Ti piace nuotare?
Jegriva: Sì, ma purtroppo sono una schiappa! Ho poca resistenza! Sogno di attraversare a nuoto il lago Maggior o il lago d'Orta un giorno.
Jhongalli: Molto.
Dopo aver scritto un librogame di 500 paragrafi, per errore lo elimini dal computer. Descrivi la scena.
Jegriva: Eliminai davvero 160 paragrafi da Il Cavaliere del Nevada. 80 di questi descrivevano un meraviglioso combattimento contro un puma, armati solo di un coltello. Smisi di scrivere per 10 mesi. Li persi perché il disco rigido morì e non avevo fatto copie (da allora salvo multiple copie in cloud su altri dispositivi, cellulari compresi.
Jhongalli: Sono talmente paralizzato dalla rabbia che non si nota alcuna reazione esterna, mentre interiormente un io virtuale detona con la violenza di un ordigno atomico. Per due anni non scriverò più nulla, neanche la lista della spesa, poi farò la pace con me stesso e parteciperò ad un'edizione dei Corti.
Il prezzo più alto che sei disposto a pagare per un librogame?
Jegriva: 30€. Credo fosse Sherlock Holmes 8, quello che uscì solo in italiano e francese.
Jhongalli: 25 euro.
I librogame con il libro o su supporto elettronico?
Jegriva: Ogni medium ha il suo pro (fascino e convenienza/comodità) e i suoi contro. Ad esempio sono un grandissimo fan sia dei Tin Man Games, sia degli Inkle Studios, ma anche di Michael J Ward!
Jhongalli: Libro. Ho provato il supporto elettronico ma non riesco a farmelo piacere.
Sei felice?
Jegriva: Sulle circa 1200 generazioni di esseri umani anatomicamente moderni da cui discendo, ho la fortuna di essere una delle due-tre che mangiano a sufficienza tutti i giorni, non patiscono il freddo, hanno la possibilità di visitare tutti i continenti, di vedere i miei bisnipoti e di poter diffondere le mie idee e i miei pensieri a chiunque voglia ascoltarmi nel mondo. E su 7 miliardi di persone, almeno 5 non possono dire la stessa cosa nemmeno oggi. Come potrei lamentarmi o non essere cosmicamente felice?
Jhongalli: Credo che la felicità sia un concetto molto soggettivo. Per come intendo io la felicità la risposta è "si".
Una cosa che avete in comune è l’aver partecipato ad una delle edizioni de I Corti:
-   Che ne pensi dell’intero concorso?

Jegriva: Un faro nel buio.
Jhongalli: Secondo me una grande iniziativa, assieme ai LibriNostri. Un gruppo di appassionati si svincola dalle leggi di mercato per produrre materiale in proprio è a mio avviso un grande esempio di civiltà.
-   Hai trovato difficile scrivere il tuo Corto ed attenerti alle regole del bando?
Jegriva: In un'edizione (la seconda, in cui arrivai secondo con Beowulf) finii quasi fuori tema, l'anno dopo (quello con le tre figure di riferimento) fui del tutto contro-ispirato, e nell'altra (la quinta, quella col tema sull'Italia) il tema era grandioso, ma non feci un lavoro sufficiente nemmeno per me.
Jhongalli: Molto più difficile l'anno scorso con la fanfiction su Lupo Solitario. Quest'anno non ho avuto difficoltà, ogni cosa funzionava non appena mi veniva in mente.
-   A livello di ispirazione, è stato difficile scriverlo o hai trovato subito la trama definitiva?
Jegriva: L'ispirazione è facile trovarla. Il lavoro arriva solo dopo.
Jhongalli: Qui è successo il contrario. "Il primo volo del Nibbio" era esattamente la storia che volevo raccontare, invece sono arrivato a "Il Prescelto" dopo 4 o 5 tentativi falliti con altre trame.
-   Ti trovi più a tuo agio a scrivere un Corto o un librogame completo?
Jegriva: Beh, il mio curriculum parla di due corti (uno ancora unpublished) compiuti e un LG completo in corso di scrittura da quattro anni. Direi che non posso non dire che i corti siano più facili da completare!
Jhongalli: Un Corto. Non ho la costanza per cimentarmi su qualcosa di più lungo ed ammiro i ragazzi del forum che lo fanno.
-   Come ti sei comportato quando è capitato di dover commentare il tuo Corto?
Jegriva: Fui onesto e umile. Lessi i commenti e mi ritrovavo d'accordo su molti punti con quelli più approfonditi. Alla fine mi limitai a descrivere brevemente i problemi del libro senza fare tanto il pallone gonfiato che se la canta e se la suona. Il mio voto fu persino inferiore alla media!
Jhongalli: Non li ho mai commentati, secondo me non è corretto autovotarsi.
-   Qual è il Corto che più ti è piaciuto da quando è stato istituito il concorso?
Jegriva: Bella domanda... direi La Notte di Yig ma ancora quattro anni dopo non digerisco quel lancio di dado finale! La Chiave delle Anime mi stregò per il mythos soggiacente (poi fiorito in Soulkey), La Trappola era un piccolo capolavoro ingegneristico di riutilizzo dei paragrafi. E, senza falsa modestia, ancora nessun corto ha più provato di fare quello che io feci con il mio Beowulf.
Alla fine credo che risponderò Il Faro d'Argento: il corto era una disastro ma, figa, se mi sono divertito a commentarlo!
Jhongalli: "Grand Clochard" senza indugio. E mi ha fatto molto piacere che il suo autore abbia paragonato, in un suo post, Il Prescelto al suo racconto.
-   Quale regola ti piacerebbe venisse istituita nella prossima edizione?
Jegriva: L'unica regola che mai proposi fu accolta dal direttivo (aumentare il numero dei paragrafi). Se fossi uno degli organizzatori, proverei qualcosa di radicale come ad esempio, un corto che rappresenta esclusivamente una conversazione, in cui scegli cosa dire, e gli astanti reagiscono diversamente a seconda delle tue scelte.
Jhongalli: Davvero non saprei cosa dire. Mi piace cimentarmi con qualunque stranezza esca dalla testa dei giudici/organizzatori. A proposito, la scelta di avere tre organizzatori invece di giudici quest'anno mi sembra molto valida, spero verrà confermata anche per le prossime edizioni.
-   Quest’anno il concorso è stato particolarmente intenso, anche per via delle Gazzette, del TotoAutori, delle statistiche e degli Oscar. Cosa ne pensi?
Jegriva: Purtroppo l'ho totalmente ignorato! Ma non per colpa vostra, sono io che nelle mie full-immersion dimentico tutto quanto quando mi dedico a qualcosa!
Jhongalli: Purtroppo non ho potuto seguire molto il concorso nelle ultime settimane ma sono convinto che più cose si facciano e meglio è.  Poi ognuno è libero di leggere solo quello che riesce o che interessa.
-   Se tu fossi uno dei giudici, quale premio proporresti per il vincitore?
Jegriva: L'obbligo di diventare il cattivo finale per tutti i corti dell'edizione successiva. :-)
Jhongalli: Come già proposi: una colletta libera tra gli utenti per acquistare un libro/manuale o oggetto inerente questo hobby, a scelta del vincitore (che propone una sua wish list). Ovviamente prezzi abbordabili, siamo tra amici!  Il volume verrà completato da una speciale etichetta che lo identifica come premio di quell'edizione dei Corti.

DOMANDA DA JHONGALLI: "Ciao compagno d'intervista, parlaci in breve del tuo progetto di scrittura (librogame, avventura/ambientazione per gdr...) più ambizioso ma mai realizzato".
Jegriva: Tematicamente, sono molto affezionato al mio corto sull'Italia, chiamato Il Coraggio. Scrissi un lungo post mortem (1000 parole) sul forum, ma il logout automatico me lo mangio tutto! In breve, il lettore era un ragazzo di un piccolo paesino italiano (chiamato San Giovanni, il che lo pone praticamente in ogni regione d'Italia) che rappresenta ogni paesino italiano. Ha un'importante occasione per andare a lavorare all'estero (Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Cina, Russia,... anche qui rimango sul vago), e il corto tratta di un'assolata giornata d'estate in cui saluta le persone care prima di partire. Si salutava il padre separato, la ragazza (non di lunga data, diciamo qualcosa come quattro-cinque appuntamenti), gli ex-professori (sia quelli che avevano creduto in lui, sia chi lo aveva macchiato come un fallito), e man mano anche amici, semplici conoscenti del paese, etc... ognuno aveva una reazione e pensieri diversi sulla questione “Partire/Non partire”. L'interazione era perlopiù conversativa. Alla fine, ci si faceva accompagnare all'aeroporto (in macchina: si vede che abito a 30km da Malpensa!), e lì si decideva se salire sull'aereo o no. Che si partisse o no, il paragrafo riportava un QR code che rimandava alla canzone “The Courage” dei We Are Scientists. In fondo, “il coraggio” del titolo era sia quello di partire e lasciare il proprio paese, sia quello di restare con i propri affetti e vivere una vita meno ambiziosa ma forse più ricca umanamente. Tutto questo in 50 paragrafi! Ovviamente a ¾ capii che avrei sforato fino almeno a 70-80 e decisi di astenermi dal Concorso dei Corti.

Oltre a questo, avete in comune anche un'altra cosa: la passione per i Giochi di Ruolo.
-   Qual è stato il tuo primo Gioco di Ruolo?

Jegriva: Qui scoppierete a ridere: la mia prima vera partita ad un gioco di ruolo -non videogioco- fu una a Call of Chtulhu un anno fa! La mia esperienza fu di avido lettore di GDR, non di giocatore!
Jhongalli: Uno sguardo nel buio.
-   In un GdR, quale credi sia la spinta fondamentale che dovrebbero avere i giocatori e quale caratteristica del GDR ti piace di più?
Jegriva: La spinta dovrebbe essere l'immedesimazione nel personaggio e l'ispirazione per le possibilità che offre il mondo fittizio.
Jhongalli: Stare insieme per divertirsi, unire le forze per superare le difficoltà dell'avventura. Il GDR mi piace per la sua capacità di creare aggregazione. Mi è capitato di sedermi a fianco di persone mai viste prima e divertirmi con loro come fossimo vecchi amici. Mi piace il fatto che i giocatori siano alleati e non uno contro l'altro come nei comuni giochi di società.
-   Quali sono i tuoi giochi preferiti a perché?
Jegriva: New World of Darkness per il complesso sistema in cui hanno organizzato l'immaginario orrorifico,  Dark Sun per l'ambientazione post-fantasy.
In realtà capisco che queste saranno risposte deludenti, quindi ora mi riferirò ai videogiochi: Fallout, Mass Effect e Telltale's The Walking Dead.
Jhongalli: Sono molto legato a USNB e ADeD 2a ed. perché sono i primi giochi che ho provato, GIRSA perché adoro il mondo di Tolkien, Il richiamo di Cthulhu per l'ambientazione.
-   Qual è l’evento/fiera a cui ti piace di più partecipare?
Jegriva: Detesto le fiere geek. Prezzi inflazionati, gente pelosa e sudata. (ora mi immagino i BOOO! verso di me) (“State dicendo BOOO-urns?”).
Jhongalli: Partecipo solo al Lucca Comics, quasi ogni anno.
-   C’è una partita che ricordi più delle altre per il divertimento che ti ha dato?
Jegriva: Sì, le uniche tre che ho fatto.
Jhongalli: Non ricordo il titolo ma eravamo a fine anni '90. Torneo di ADeD a Genova, col mio gruppo ci classifichiamo al primo posto, unici a battere il demone finale.
-   C’è un gioco che ti piacerebbe avere e che non sei riuscito a trovare?
Jegriva: Prendo la parola “gioco” in senso ampio: Fortune & Glory, un boardgame.
Jhongalli: A poco a poco sto comprando tutti i manuali che vorrei nella mia collezione. Il prossimo nella lista è "Shadowrun".
-   Che tipo di giocatore sei?
Jegriva: Vedo i giochi, qualunque medium usino, come forma di auto-espressione. Se vinco o perdo, sarà solo per colpa del mio modo di essere.
Jhongalli: Mi piace usare personaggi un po' outsider e che interagiscano bene con i compagni.
-   C’è un gioco o un’ambientazione particolare che ti piacerebbe vedere sugli scaffali?
Jegriva: Più western, porca trota! I videogames almeno mi hanno regalato Red Dead Redemption (il miglior gioco di questo millennio, se me lo chiedete), ma GDR western? Ne conoscete voi?
Jhongalli: Anche se si tratta di un gioco "morto" mi piacerebbe una traduzione italiana di tutti i moduli (che sono numerosi) pubblicati per il GIRSA.
-   Che giochi porteresti ad una serata con giocatori alla prima esperienza, e che consiglio daresti a chi si vuole avvicinare al mondo dei giochi di ruolo?
Jegriva: Perché, c'è chi si vuole avvicinare? Sotto i trenta-trentacinque anni? Il mio gruppo di gioco s'è avvicinato con Call of Chtulhu e nWoD principalmente perché non hanno zombie o elfi. E' l'unico consiglio che posso dare.
Jhongalli: Il basic di DeD (scatola rossa), Basic e il Gioco di Avventura del Signore degli Anelli sono ottime scelte per introdurre al gdr, anche se un po' datati. Per un piccolo gruppo andrebbe benissimo anche una lettura collettiva di Blood Sword. Quando un neofita viene a provare una serata col mio gruppo gli consiglio sempre di non pensare troppo alle regole ma di seguire la storia ed immaginare come si comporterebbe se fosse in quella situazione.
-   Descrivi la scena più folle alla quale hai assistito durante una partita.
Jegriva: Usare un fucile da cecchino della prima guerra mondiale a mo' di bastone e colpire ripetutamente uno Shoggoth.
Jhongalli: Serata decisiva, il gruppo doveva espugnare un castello e, in caso di vittoria, avrebbe ottenuto il dominio su tutta la regione circostante. Una svolta epocale per la campagna. Il padrone di casa, nonché leader del gruppo e massimo sostenitore di quell'avventura invita un suo amico per nulla interessato al gioco. Inspiegabilmente i due passarono tutto il tempo a giocare a ping-pong snobbandoci clamorosamente. Inoltre il suddetto leader faceva rapide incursioni al tavolo chiedendo come stava andando, criticando ogni scelta del gruppo e pretendendo di risolvere tutto con pochi lanci, per poi tornare a giocare a ping-pong. Non fosse che lo conosco da sempre avrei detto che era completamente fatto.
Hai mai rubato?
Jegriva: Una scimmietta Lego da un negozio, da piccolo.
Jhongalli: No.
Hai mai barato in un librogame?
Jegriva: Sempre! bigsmile
Jhongalli: A  volte, non spesso. Molto più frequentemente da ragazzino.
Quando l'ultima volta?
Jegriva: Che ore sono?
Jhongalli: Mizar di Gpet.
Descrivi la situazione.
Jegriva: Perlopiù sono interessato a vedere come lo scrittore reagisce alle mie scelte. Baro per curiosità, non per munchkinismo.
Jhongalli: Test sull' abilità più forte del mio personaggio, probabilità di successo elevatissime. Sbaglio tre volte consecutive il tiro. Penso "una sfiga così esagerata non può essere vera". E difatti considero il fatto come se non fosse accaduto e continuo superando la prova in automatico.
Credi in Dio?
Jegriva: Yup. Ciao Dio!
Jhongalli: Si.
Ti capita di bestemmiare quando perdi ad un librogame?
Jegriva: Non ho mai bestemmiato nella vita.
Jhongalli: No.
Parolaccia che dici più spesso quando perdi?
Jegriva: “Cazzo!”.
Jhongalli: Non dico parolacce quando leggo.
Bevi alcolici?
Jegriva: Sì: birre (appassionato di rosse e bianche belghe), whiskey, rum. Niente gin, poca vodka, poco vino.
Jhongalli: No.
Ti sei mai ubriacato?
Jegriva: Molte volte!
Jhongalli: No.
Quale era la tua materia preferita a scuola?
Jegriva: Storia!
Jhongalli: Nessuna, non c'era niente di preferito a scuola, ci sono andato solo perché l'istruzione è fondamentale.
Dolce o salato?
Jegriva: Dolce.
Jhongalli: Entrambi, sono goloso.
Canzone preferita?
Jegriva: “Mr. Brightside” dei Killers.
Jhongalli: "Il bandito e il campione".
Musica italiana o estera?
Jegriva: Estera!
Jhongalli: Ne ascolto troppo poca per avere significative preferenze.
Qual è il tuo gioco di società preferito?
Jegriva: Pandemic (Pandemia nell'edizione italiana) e Carcassonne.
Jhongalli: I giochi di ruolo contano?
Ultimo libro che hai letto?
Jegriva: “Volevamo Uccidere Hitler” di Philipp von Boeselager, l'ultimo sopravvissuto fra gli attentatori del 20 Luglio.
Jhongalli: "Appennino di sangue", una raccolta di tre vecchi gialli di Guccini e Macchiavelli.
Ultimo librogame che hai letto?
Jegriva: “80 Days” degli Inkle Studios, probabilmente il miglior LG mai scritto dal 2000 in poi. Disponibile solo in formato elettronico (ma perché sfrutta appieno le possibilità del medium, non per gimmick). Consigliato, ri-narrazione steampunk e interattiva del Giro del Mondo in 80 Giorni.
Jhongalli: Ho appena concluso l'ennesima partita a Gun Dogs di Gary Chalk, ma non ho ancora raggiunto il finale. Maledetti librogame elettronici, è impossibile barare!
Ciò che non faresti mai giocando ad un librogame?
Jegriva: Qualcosa di stupido. No, non l'abbasso quella misteriosa leva in un buio dungeon popolato da mostri orrendi. Chi cazzarola la monta una leva, lì? Poi magari esce fuori dell'oro, il che è ANCORA più misterioso. Che razza di banca lo farebbe mai? E come mai i mostri popolano sempre i deungeon? Di cosa si nutrono? Come ci sono entrati? Non gli manca l'aria aperta?
Jhongalli: Rovinare, pasticciare, spiegazzare il libro.
Il tuo rimpianto più grande?
Jegriva: Rispondere a questo questionario quando invece dovrei andare a fare urgentemente pipì.
Jhongalli: Non aver comprato 20 "Sfida di Coppa" quando ancora lo trovavi in libreria :-)
Il tuo rimorso più grande?
Jegriva: Non sapere che rimorso e rimpianto non sono sinonimi.
Jhongalli: Non me ne vengono in mente ma credo sia più un difetto di memoria che reale rettitudine di vita :-)

DOMANDA DA JHONGALLI: "il tuo sogno da collezionista nel cassetto? (Della serie, se faccio i soldi la prima cosa che compro è....)".
Jegriva: Prendermi tutte le espansioni di Descent Journey in the Dark.

Come risolveresti il problema dell'inquinamento?
Jegriva: Col nucleare.
Jhongalli: Impossibile non inquinare e mantenere l'attuale stile di vita. L'unico modo per inquinare meno è consumare meno ma ridurre i consumi non è a sua volta privo di inconvenienti. La società moderna si è infilata in un circolo vizioso.
Librogame che vorresti inventare?
Jegriva: I Fabled Lands.
Jhongalli: Una serie con ragazzi dai superpoteri bizzarri che si trovano sempre in situazioni assurde, ma dalla trama di fondo seria.
Se domani dovessero bannarti da LGL, cosa faresti?
Jegriva: Andrò a leggermi Lupo Solitario 29.
Jhongalli: Mi reiscrivo con i dati di mio fratello e cercherei di non farmi bannare un'altra volta.
Il comandamento più importante?
Jegriva: Non parlare in dialetto a chi è nato a 800 km di distanza.
Jhongalli: Non uccidere.
L’ultima volta che hai pianto?
Jegriva: Agli “In Memoriam” degli Aacademy Awards (gli Oscar).
Jhongalli: 1996, la morte di mio padre.
Una cosa per cui vale la pena vivere?
Jegriva: Un buon libro. E una bella bistecca.
Jhongalli: Ogni singolo giorno vale la pena di essere vissuto.
Una cosa per cui vale la pena morire?
Jegriva: La libertà di parola.
Jhongalli: Fortunatamente conduco una vita piuttosto comoda. Non mi sono mai trovato in situazioni di reale pericolo. Potrei dire che vale la pena morire per salvare la persona che si ama, ma se mi trovassi davvero in quella saprei davvero comportarmi in maniera eroica o rimarrei paralizzato dalla paura?
Una cosa per cui vale la pena essere registrato su LGL?
Jegriva: Gli Errata dei vecchi libri!
Jhongalli: I LibriNostri.
Hai mai tradito?
Jegriva: No... non che abbia mai avuto mai molte occasioni per tradire, in realtà. Sono stato l'amante, una volta.
Jhongalli: Si, mi è capitato di tradire. Ho smesso con l'ultima fidanzata, che poi è diventata mia moglie.
Sei stato tradito?
Jegriva: Una volta sola, da ragazzino, ma lei mi aveva lasciato; solo che io ancora non lo sapevo.
Jhongalli: Non lo so. Non ne ho mai avuto il sospetto ma non posso escluderlo.
Un tuo pregio?
Jegriva: La pazienza. Sono un ottimo babysitter.
Jhongalli: Quando occorre sono molto disponibile, infaticabile e gran lavoratore.
Un tuo difetto?
Jegriva: Mal sopporto la gente non curiosa di scoprire o sapere cose nuove.
Jhongalli: Al contrario, se non ho stimoli sono pigro e ai limiti della misantropia.
Cosa ne pensi della collana LibriNostri?
Jegriva: L'unica possibilità per tanti autori di potersi mostrare.
Jhongalli: Rimando alla mia risposta sul concorso dei Corti.
Il LibroNostro più interessante?
Jegriva: Soulkey, e di gran lunga. Soggetto e ambientazione originale, meccaniche nuove, storia appassionante.
Jhongalli: Trovo molto interessante Mizar. Oltre all'ambientazione curata ho molto apprezzato la scelta di Gpet di pubblicarlo con una grafica personale rinunciando alla classica fascetta. Restare ancorati a questo passato vincola i LibriNostri come una catena tra le ali di un falco.
La persona che ti è più antipatica in TV?
Jegriva: Lo posso dire? Beppe Grillo. Lo ritengo un irresponsabile.
Jhongalli: Guardo troppo poco la TV per avere reali simpatie o antipatie. Gente che guadagna troppo per il reale valore del lavoro che svolge.
Animale preferito?
Jegriva: Estinto? Il tilacino. Vivente? Il fennec.
Jhongalli: Cani e gatti, parimerito.
Girati verso sinistra: che cosa vedi?
Jegriva: Una stampa che ho appesa alla parete: è una foto 60x90 cm comprata al museo della Ferrari a Maranello. In primo piano una macchina da corsa che sfreccia in una curva di un tracciato cittadino n un paese italiano negli anni '50. La parte più interessante sono però tutte le persone che guardano affascinate  il mezzo, separate solo da una fila di balle di fieno (ah, la sicurezza!). Mi piace che tutti gli uomini per quanto poveri indossino giacca, camici e cravatta.
Jhongalli: Sono nel letto al buio. Non vedo nulla.
Bene: ora ritorna nella tua posizione iniziale, quindi girati nuovamente a sinistra e guarda meglio. Cosa vedi?
Jegriva: Il fanale sinistro dell'auto.
Jhongalli: Un momento... nell'oscurità vi è una sagoma indistinta... qualcosa brilla come fiamme dell'inferno: due occhi malvagi sopra una fila di zanne acuminate. Devo sbrigarmi a finire questa intervista o il crudele demone Adriano verrà a prendermi!
Dimmi cosa ne pensi di:
-   La creatura del Male?

Jegriva: Ce l'ho in originale e mi riprometto sempre di giocarci.
Jhongalli: Letto da ragazzino, lo ricordo poco.
-   Joe Dever?
Jegriva: Una volta un grande autore; ultimamente qualcuno che si lascia trasportare troppo nelle proprie promesse ai fan, e che ha fatto un pessimo affare con i Mongoose.
Jhongalli: Poteva fare di più ma resta un grande.
-   Icon l'Empio?
Jegriva: Ho giocato solo i primi 3 volumi di Blood Sword e me lo ricordo solo nel primo. Uno stronzo.
Jhongalli: Bel personaggio.
-   Realtà e Fantasia?
Jegriva: In teoria era una collana piena delle giuste idee. Oggi fa ridere per la propria ingenuità, ma non credo che il 95% della letterature pre-adolescenziale sia tanto meglio, eh...
Jhongalli: Mai letto.
-   Tabella del destino?
Jegriva: Preferisco quella di Oberon, meno facile barare.
Jhongalli: Comoda per giocare LS senza dover tirare dadi in pubblico, tipo in treno o in corriera.
-   Fire*Wolf?
Jegriva: Grandi libri rovinati completamente dal regolamento. Ottime letture.
Jhongalli: Giocato il primo sperando di ritrovare la vena comica di ACDRA. Non ho continuato la serie.
-   Rupert il selvaggio?
Jegriva: La cosa più assurda è che Ego, molto perspicace, ha giustamente creato un forte collegamento tra il mio regolamento di Beowulf e quello di Rupert il Selvaggio! Personalmente credo che tutti i libri di Thraves abbiano qualche idea molto affascinante ma malissimo implementata. Ammiro la loro accessibilità.
Jhongalli: Mai letto, ormai sono troppo grande per l' EUMATE.
-   I sette serpenti?
Jegriva: Sono solo al secondo libro della saga. Ho il cofanetto in lingua originale, quella ristampa in cui i libri sono da estrarre con la pinza dal box.
Jhongalli: Bello ma complicato, letto anni fa, non sono incentivato a rileggerlo.
-   Squilibrio?
Jegriva: Non sono un fan di quel genere di umorismo, sorry.
Jhongalli: Divertentissimo
-   Sfida di coppa?
Jegriva: Bello! Tutte le lezioni di Thraves implementate (meglio) da un autore che ne ha tratto solo le cose buone.
Jhongalli: Un giorno o l'altro lo compro in inglese e lo gioco.
-   Lupo Solitario Expanded?
Jegriva: Edizioni italiane della EL: belle, ma fuori tempo massimo. Edzioni italiane nuove: migliori sotto ogni aspetto. Mongoose: al limite del truffaldino. LS1 Exp: la prova che Dever come scrittore è peggiorato.
Jhongalli: Bello il primo con la storia espansa, carine alcune delle avventure bonus nei seguenti.
-   True path?
Jegriva: Mai. Al limite un “better path”. Ma mai un “only path”.
Jhongalli: Ok se la storia è bella.
Il giorno più bello della tua vita?
Jegriva: Quando nacqui, Devo tutto a quel giorno.
Jhongalli: Matrimonio e laurea, parimerito.
Il giorno più brutto della tua vita?
Jegriva: Mah, nella vita spesso si è tristi per tante piccole cazzate. Posso solo pensare a quando mi hanno lasciato persone care, ma in quanto credente, ho la speranza di rivederle un giorno.
Jhongalli: La morte di mio padre.
Dimmi cosa ti piace di più di LGL.
Jegriva: Gli utenti.
Jhongalli: Lo spirito alla base del forum.
Dimmi qualcosa che cambieresti di LGL.
Jegriva: Qualche sezione un po' moribonda...
Jhongalli: La regola assurda ed obsoleta di poter acquistare una sola copia dei LibriNostri.
Se potessi essere il narratore in un PlayByForum, quale genere sceglieresti?
Jegriva: Un Fabled Land.
Jhongalli: Ucronia nel mondo del Signore degli Anelli.
Dove vorresti essere ora?
Jegriva: A bermi una cioccolata e whiskey a Nordkapp.
Jhongalli: Esattamente dove sono.
Guide strategiche per i LG: le trovi utili?
Jegriva: ESTREMAMENTE.
Jhongalli: Le leggo molto volentieri.
Domani ti svegli e LGL non è più online. La tua prima reazione?
Jegriva: “O cazzo!”
Jhongalli: È iniziata la rivolta delle macchine!
Domani ti svegli e sei stato nominato mod di LGL. La prima cosa che faresti?
Jegriva: Darei le mie dimissioni! :-)  Ci sono almeno una dozzina di utenti più dedicati e meritevoli di me!
Jhongalli: Proporrei di abolire la draconica legge di una sola copia di LN per utente.
Saluta il tuo compagno di intervista.
Jegriva: Ciao! Conoscevi i librigame? La prossima volta ti presto Fabled Land, ok.
Jhongalli: Ciao Jegriva, ti sfido ai prossimi Corti wink
Una frase per tutti gli amici di LGL?
Jegriva: Keep up the good fight! Grazie per l'intervista, sono stato felice e onorato di esser stato preso in considerazione!
Jhongalli: Continuiamo così applauso


domande extra gpet74 (1/6): prima parte delle domande extra fatte a gpet74 e che, a seguito dei tre cambi di intervista, non sono mai state pubblicate.
Favorevole all'eutanasia?
Gpet74: Sono favorevole al suicidio assistito. Ritengo che ognuno debba essere pienamente libero di decidere della propria vita, morte compresa.
All'aborto?
Gpet74: Eh, qui è più complicato, infatti si parla di un individuo che decide arbitrariamente di sopprimere un'altra vita. Messa così direi che sono contrario, ma poi bisogna vedere quando si può/deve considerare una vita umana come tale, altrimenti si rischia di esagerare e arrivare a dire che anche "disperdere il seme" o non fecondare un ovulo è una forma di aborto preventivo. Quindi direi che il limite deciso dalla scienza di tre settimane dalla fecondazione sia più che accettabile.
Alla sperimentazione animale?
Gpet74: Dipende sperimentazione di cosa e fatta come. In genere posso dire che sperimentare farmaci (e magari ammazzare) miglia di ratti o porcellini d'india al fine di trovare, che ne so, un farmaco per l'Alzheimer o per il Parkinson o l'HIV, ben venga. A morte i ratti e i porcellini d'india e, se necessario, anche cani, gatti e scimmie coccolose e simpatichine. Col cavolo però che sono d'accordo sulla sperimentazione per motivi futili (famoso l'esperimento della scimmia sparata contro un muro un cannone per "vedere che effetto faceva") o che arrecano inutile dolore e sofferenza alle cavie. Insomma, nella maggior parte dei casi la sperimentazione funziona benissimo anche su animali indotti al coma o sedati preventivamente.

Ultima modifica di: Adriano
Gen-01-15 21:19:31

"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".

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